lunedì 23 marzo 2009

Turbini e tempeste io cavalcherò



Raffiche di vento maligno cercano di strapparmi dal timone della nave a cui sono saldamente ancorato. Scrosci di acqua gelida mi tempestano il viso dall'alto, rinforzati dalla violenza delle onde mugghianti che mi si avventano addosso dopo aver scavalcato con facilità le murate della nave. Il mondo intorno a me è buio come l'inferno. O meglio lo sarebbe se non fosse di percorso di continuo dalla luce spettrale dei lampi, che mostrano uno scenario da tregenda contro cui è vano opporsi. Ecco un rimbombo spaventoso che per un attimo sembra annichilire persino la furia del mare. Ecco un nuovo bagliore demoniaco che viene a strapparti dall'anima l'ultima scintilla di fiducia sopravvissuta alla tragedia incombente. Ecco un pezzo di pennone che rovina sul ponte della nave strappato dalla violenza della burrasca, abbattendo uomini e cose. Attraverso gli occhi sferzati dalla pioggia tambureggiante, individuo i marinai scalzi e impauriti che si aggrappano a ripari alla buona imprecando contro il cielo e allo stesso tempo invocando la sua clemenza. Mi reggo al timone con ogni brandello di energia. Se lasciassi la presa per un solo istante, la frenesia del mare non mi lascerebbe scampo. Cerco di rinfrancare l'equipaggio, anche se sono il primo a pensare che nessun essere dotato di raziocinio potrebbe conservare l'ottimismo in questi frangenti disperati. Ecco una nuova serie di folgori che si inabissano ai lati del veliero come scherzando con la nave e i suoi attoniti passeggeri prima dell'attacco finale, che ormai non può tardare. Le tenebre si diradano per mostrare montagne d'acqua che corrono da levante a ponente rovesciandosi le une sulle altre con clamori disumani. Ormai il mare è salito tanto verso il cielo che è impossibile capire dove finisca l'uno e dove cominci l'altro. Una cupa massa liquida simile all'artiglio di un nume adirato spazza il ponte della nave, ghermendo un marinaio imprudente e soffocando il suo grido di morte tra i flutti densi come bitume. Nessuno pensa di portare soccorso al malcapitato perché è chiaro che chiunque perda contatto con l'imbarcazione è un uomo morto.

Sobbalzo sul ponte del cassero mentre la nave rolla e beccheggia senza soluzione di continuità. La velatura è ridotta ai minimi termini. Solo i fiocchi e le due vele di trinchetto e maestra lottano contro la furia degli elementi. I muscoli squassati dal dolore, le ossa intirizzite, bestemmio alla volta dei marinai con il peggiore linguaggio da bettola, che è il solo artificio capace di distrarli per qualche secondo dalla carezza della morte. Dio mio, mi dico mentre una nuova ondata mi avviluppa nelle tenebre e mi sradica un braccio dal timone, non c'è più speranza.
Il segretario del Partito Democratico Dario Franceschini, rispondendo a un precedente intervento di Silvio Berlusconi che lo definiva cattocomunista, ha qualificato il presidente del Consiglio clerico-fascista. Al che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al turismo Vittoria Brambilla ha replicato accusando di bassa demagogia l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, il quale ha stigmatizzato con forza ciò che ha definito il populismo peronista dell'attuale esecutivo. Sempre su questo argomento il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, Gianfranco Micciché ha dichiarato…
Ancora uno strepito di morte si innalza tra i fiocchi strappati e l'immenso squarcio che deturpa la vela di trinchetto. L'aria densa di elettricità semina migliaia di scintille sulle gomene, mentre miriadi di fuochi fatui si impossessano delle punte degli alberi e delle estremità dei mostraventi. Non riesco a scorgere l'ultimo sventurato ingoiato dall'oceano assassino, ma il ruggito dei cavalloni avventatisi sul fasciame del veliero pare emesso da un drago che abbia gradito il tributo di sangue e ne reclami un altro a gran voce. Grido ordini annientati dal fragore della tempesta, e con uno sforzo sovrumano riesco a spostare la barra quanto basta affinché la prua del veliero prenda di infilata le onde. Il cielo si incendia per un istante: ecco una fila di rocce a babordo ansiose di trapassare la il ventre della nave, ecco più lontano una striscia di terra presto inghiottita dal turbinare dell'aria. La fitta pioggia che rovina dalle cateratte del cielo ormai impedisce di distinguere perfino l'albero di bompresso.
Un impressionante fuoco di fila di tuoni e boati strapazza alberi, sartiame e uomini, gli uni più fradici degli altri. Poi un silenzio improvviso e innaturale. Ancora più terrificante della baraonda sovrumana che lo aveva preceduto. Il silenzio è tale che posso udire le preghiere e gli scongiuri in cui sono impegnati i marinai superstiti. Basta, ecco una nuova folgore: mi accorgo di non essere solo sul ponte del cassero. Una figura snella è aggrappata alla barra della randa e mi guarda in silenzio rincantucciata contro la murata. La donna appare bella pure in mezzo alla tempesta. Lunghi capelli fradici incorniciano un volto pallido e un collo elegante. Vesti sferzate dalla pioggia aderiscono alla figura femminile mettendone in risalto le forme. La mia confusione è totale. Non so neppure se quella visione sia reale o immaginaria. E so che non potrò mai deciderlo in quel momento, anche perché dopo una breve tregua la collera della natura torna ad scagliarsi sul veliero impedendomi di concentrarmi su alcunché di diverso dalla mia sopravvivenza. Però non ho scordato il messaggio insito nello sguardo della misteriosa fanciulla: solo tu ci puoi salvare da questo inferno. Mentre il veliero va giù giù, con il bompresso fagocitato dall'oceano furibondo grido alla donna di tornarsene sotto coperta, quello non è posto per lei. Lei mi risponde qualcosa che non afferro a causa di una recrudescenza dei tuoni e dell'ululare del vento. Ma è chiaro che non ha nessuna intenzione di togliersi da dove si trova, né di staccare i suoi occhi da me. L'unica cosa che riesco a pensare è che la mia misteriosa compagna è bella anche in quella circostanza, e che, anzi, nessuna donna è mai stata più affascinante della sinuosa figura tratteggiata da folgori e bagliori intermittenti e blandita dalla fosforescenza della spuma marina.
Italo Bocchino, vice capogruppo alla camera del Popolo della Libertà ha stigmatizzato il comportamento non cooperativo dell'opposizione definendolo sfascista e contrario agli interessi nazionali. Al che la deputata del partito democratico Linda Lanzillotta, della giunta per il regolamento alla Camera, ha censurato il frequente ricorso del governo alla fiducia qualificandolo come estraneo al dettato costituzionale e ha altresì controstigmatizzato la deplorevole pratica che tende a coercizzare e conculcare, e che anzi si prefigura come una vera e propria coazione presso…
Siamo all'epilogo di questa lotta titanica contro le preponderanti forze coalizzate del mare e della tempesta. Ecco apparire a prua una colossale massa d'acqua alta come una montagna. Nemmeno nell'immaginazione avrei mai potuto figurarmi una simile mole liquida. Ma è vera e reale, forse addirittura viva, e tra poco si abbatterà su questo piccolo guscio a stento galleggiante tra flutti e marosi. I sibili e ruggiti che si susseguono in questo lembo di mare sconvolto paiono emessi direttamente dal mostro marino in avvicinamento, e senza dubbio mostrano compiacimento per il pasto imminente. Ormai ho capito che qui si deciderà il destino mio e dei miei compagni di avventura. Con un grido faccio appello alle mie ultime energie, incurante dei rovesci d'acqua e e delle raffiche di vento che la burrasca continua a scagliarmi addosso. La barra del timone sembra inchiodata, ma riesco a spostarla quel tanto che permette di dirigere l'imbarcazione verso la montagna d'acqua. A che pro, mi chiedo. Come è possibile che il nostro piccolo legno agonizzante possa sfuggire al suo destino?
Ma non è il momento di dubbi e paure. La donna sul cassero grida qualcosa che non riesco a capire, forse che mi ama. Deve amarmi, se accetta di restare accanto a me sino alla fine. Se avessi un solo attimo di tregua magari ricorderei tutto di lei e avrei modo di rispondere alle sue invocazioni, ma quell'attimo non c'è. Una scialuppa di salvataggio, scardinata dal suo alloggiamento, schiaccia sotto il suo peso un mozzo dall'esile corporatura e prende a seminare panico sul ponte di coperta. L'albero di mezzana scricchiola in modo preoccupante, ma affronta ancora eretto l'attacco della burrasca. Mi sento afferrare da due braccia. La mia compagna di disavventura ha lasciato il suo riparo e si è stretta a me, come se con il suo abbraccio volesse comunicarmi la forza e la determinazione necessarie per affrontare l'ultima sfida del mare. Mi sento rinfrancato dal contatto del corpo morbido che aderisce al mio. Riesco a sorridere alla donna prima di trovarmi di fronte in tutta la sua mostruosità la montagna d'acqua che sta per abbattersi sulla nave, preceduta dal più raccapricciante rombo che orecchie umane abbiano mai udito. Mi avvinghio al timone e prego dentro di me. Poi il veliero comincia a salire verso l'orco liquido che avanza inesorabile, sale sale sale, frustato dal vento e carezzato dalle folgori. Sale, sale, sale. Tra poco si deciderà il nostro destino. La vita o la morte.
 Antonio De Poli, attuale portavoce dell'Udc ed erede di Francesco Pionati, ex portavoce dell'Udc passato a portare la voce al Popolo della Libertà, starebbe meditando di passare al Partito Democratico, il cui portavoce, Andrea Orlando ha biasimato il disdicevole comportamento di parlamentari come l'ex presidente alla vigilanza della Rai Riccardo Villari, il quale sarebbe passato al gruppo misto e starebbe considerando l'ipotesi di spostarsi presso…

12 commenti:

  1. Trovo la politica italiana noiosissima e chiaramente voto per i turbini e le tempeste piuttosto che per qualcuno dei nostri avvilenti politici.
    Il tuo post aveva qualcosa di salgariano in qualche passaggio della tempesta.
    Ho anch'io in cantiere un post di avventura e magari lo pubblico al più presto. Ti avverto però che per per te non c'è nessun ruolo, nemmeno secondario, ma magari già lo sai. :-)

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  2. Però, mi permetto. Franceschini ha fatto bene. Per lo meno qualcuno risponde a berlusconi con le sue stesse armi!

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  3. Fabioletterario, Franceschini e Berlusconi non mi appassionano per niente. E rivolgo una preghiera all'Onnipotente: per oggi non farmi leggere lagnosi post di pseudopolitica da strapazzo.
    Cleide,
    Molti mari e fiumi
    Attraverserò
    dentro la tua terra
    mi ritroverai
    turbini e tempeste
    io cavalcherò
    volerò tra i fulmini
    per averti.
    :-))))
    Emilio Salgari sempre: insuperabili le sue descrizioni di tempeste marine.

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  4. Ciao "penultimo",ricordo bene il tuo link e ti ringrazio per il tuo passaggio.Non perdiamoci di vista.ciao.giampaolo.

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  5. Che intreccio... Io preferisco sempre un cattocomunista ad un clericofascista, ma non voglio scrivere qui il solito commento becero di pseudopolitica da strapazzo.

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  6. non so perchè, ho trovato questo racconto pieno di metafore.
    uomini, donne, mare, tempesta.

    e fiunalmente la politica come il ronzio che segue le nostre vite. a favore o in contro.

    e tu chi saresti? il capitano della nave?
    ihihihih... :)

    a presto.
    Tali

    p.s. anch'io oggi ho sentito la Nannini... ma altre canzoni.

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  7. Veneris, lassù in alto hanno ascoltato le mie richieste, dato che oggi non ho letto nessun post di politica, in realtà sarebbe stata la solita scontata tiritera alla je m'indigne o alla je ironizze: grazie Signore grazie... grazie.
    Talikundia, hai detto bene, uomini, donne, mare e tempesta. Nel tuo commento c'è tutto ciò che conta al mondo. :-)

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  8. Sei geniale. Punto.


    .. occhi di sole mi bruciano in mezzo al cuore

    amore è vita ..

    ..meravigliosa......

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  9. Certo che vorrei proprio vederti in barca in mezzo ad una tempesta.:)

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  10. Cleide, ehm, il presente post è basato su una piccola, davvero microscopica licenza poetica, dato che non so nuotare :-)

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  11. Nooooo!!!
    Avevo un commentone pronto poi leggo quel che dici quassu' e cioè che non sai nuotare e quindi... ho dimenticato tutto il ragionamento che intendevo fare partendo della Nannini continuando con le tempeste passando da Salgari e finendo con Bocchino.
    Perchè Bocchino ha un suo perchè. La battuta doppio senso è scontata ma quel Bocchino la' non è il signore che si è fatto passare il pizzino da Nicola Latorre al programma di Piroso de La7?
    Ecco mi sto addentrando nella politica e ora che ci penso è da un po' che non sforno uno dei miei post politici andanti...
    E dire che ero passata qui entusiasmata da Salgari-Capitano e curiosa poi di leggere quel post che Cleide sta preparando. Spero non sia un viaggio in motocicletta :)
    Basitteddu

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  12. Celia, c'era una battuta di uno spot pubblicitario di pasta che diceva: non so cucinare, però so mangiare. Io potrei dire: non so nuotare, però so sognare. Olé!

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