Rieccomi al timone della disagiata nave dell'Ultimo uomo sulla terra. In questo periodo ho visto un film e una serie televisiva di cui parlerò.
Che – L'argentino. Dopo anni di astinenza ho visto un film in una sala cinematografica: la storia di Che Guevara raccontata dal regista Steven Soderbergh e interpretata da Benicio del Toro. Avevo letto che si trattava di un film non retorico sulla vita del più famoso eroe del ventesimo secolo ed ero curioso di vedere come si fa a fare un film non retorico quando hai a che fare con un personaggio che nell'immaginario collettivo sembra un pastore da presepio o una macchietta da teatro dei pupi. Mi pareva che solo un genio potesse riuscire nell'impresa di fare un film nello stesso tempo appassionante e fuori dai cliché hollywoodiani alla I diari della motocicletta (film gradevole anche se puzza di artificiosità). Mi pareva che la materia cinematografica ti presentasse trappole e tranelli dovunque e che sarebbe stato quasi impossibile per chiunque non farsi esplodere tra le mani uno o più candelotti di dinamite del fumettistico e dell'agiografia. Avevo abbastanza ragione. Che – L'argentino cerca di sfuggire alla retorica adoperando due artifici: la noia declamatoria e il documentarismo gravato da flashback. La noia declamatoria è concentrata perlopiù su un'intervista che Che Guevara concesse alla televisione statunitense nel 1964, in cui gli facevano domande che suonavano come: qual è la qualità principale di un rivoluzionario? Quesiti a cui un tipo lievemente ridicolo mascherato da Che Guevara, con sigaro, basco, barba rivoluzionaria, tuta mimetica, stivaloni, rispondeva ammannendo al pubblico televisivo perle riflessive come: L'amore è il fulcro delle rivoluzioni.
La noia declamatoria proseguiva con i discorsi del Che e delle altre delegazioni latino-americane all'Onu nello stesso anno dell'intervista: roba da stendere perfino Gianni Minà. La parte documentaristica mostrava un po' di guerriglia sui monti di Cuba, con Guevara che si barcamenava tra libro e moschetto (e stetoscopio da dottore), insegnando a leggere e a scrivere alla sua truppa nei rari intervalli in cui le pallottole non lo inseguivano o lui non sparava bazookate precisissime verso gli adepti della conservazione. Sembrava un po' più vero il personaggio di Fidel Castro, nel film descritto come un feroce comiziante, uno che ti fa un panegirico ideologico pure se gli chiedi che ora è e che, inoltre, ha una mimica facciale e una gestualità schiettamente mussoliniane. Celia Sanchez, altro personaggio mitico della rivoluzione cubana, è una virago in tuta militare, a metà tra Gianna Nannini e una soldatessa da videogioco, anche se alcuni giurano fosse una bella donna. Le molte sparatorie del film in ogni modo riescono a risollevare la tua attenzione quando è messa a dura prova e la presa finale di Santa Clara è abbastanza movimentata.
Lost. Nei giorni scorsi ho visto pure parecchie puntate della serie televisiva Lost. Ne avevo sentito parlare spesso, ma non ne avevo mai visto un fotogramma. Sentivo dire che è una serie interessante, ben fatta, ma che non si capisce assolutamente niente della trama. Bene, ho visto tutta la prima serie di Lost e alcuni episodi della seconda. Mi è sembrata ben fatta, sia pure con qualche difettuccio. Tra l'altro non mi pare così incomprensibile come tutti dicevano. Io ho capito tutto quello che ho visto. E se ho capito poco è perché mi hanno fatto vedere poco o forse pochissimo. Mi pare che il giudizio più adeguato per Lost non sia "E' interessante, ma non si capisce niente", ma piuttosto "E' interessante, ma non succede niente". Tutto è estremamente rarefatto, ci vogliono puntate e puntate per arrivare dal punto A al punto B. E dopo qualche altra decina di puntate ti accorgi che sei ritornato al punto A.
Tra l'altro pensavo che fosse una storia principalmente avventurosa, mentre di avventura ce n'è poca a mio modo di vedere. E quella che c'è è appesantita e zavorrata dai continui flashback dei personaggi nella vita precedente alla caduta sull'isola. Non so proprio chi possa sopravvivere a quelle tonnellate di flashback. Secondo me non dovrebbero fare serie televisive troppo lunghe: altrimenti finisci col parlarti addosso e descrivere il niente.
BENTORNATO!!!!
RispondiElimina.. non ho mai visto una sola puntata di Lost, e credo che manterrò il trend positivo!
.. non per altro.. ma è l'unico telefilm che non vedo!!!! Non ce la farei a sopportare un'altra serie da seguire!! ihihih
Stavo giusto aspettando per vedere se tu potessi andare oltre la terza puntata di Lost. Io sono schiattata prima.)Sul film del Che non sarei però così critica. Dovremmo ancora vedere la seconda parte.Ma ti ringrazio per non aver fatto commenti durante la proiezione.))))
RispondiEliminaBalua, le serie televisive sono fatte per invecchiare e ripetersi. E' capitato pure a quella che giudicavo più interessante, cioè il dottor House.
RispondiEliminaCleide, non so se vedrò la seconda parte di questo film, ne dubito. E poi forse ci vorranno anni per riavvistarmi in un cinema. :-)
Sei proprio tremendo Mio Capitano, ti avevo detto di non far arrabbiare la mia comare e invece mi scrivi che l'hai fatto! Ma dicono che "l'amore non è bello se non è litigarello!" e mi sa che per voi ci sta proprio a pennello! Ho fatto pure la rima, cosa vuoi di più?
RispondiEliminaUn abbraccio sorridente dal vento
Ciao Capitano, non ho mai visto Lost e neppure il film sul Che. Io non guardo molte serie, con i bambini è quasi impossibile seguirle, ma a me è piaciuta molto "Dirty, sexy, money" con il mitico Donald Sutherland, che è stata trasmessa su Fox. L'ho trovata divertente ed un pò surreale. Un grosso saluto anche a te.
RispondiEliminaCaro capitano, probabilmente tu sei come me, nel senso che tutto deve avere un inizio ma anche una fine, i flashback sono roba da nostalgici, sarebbe meglio potendo dare uno sguardo magari veloce a futuro, sarebbe di certo molto più utile. :)
RispondiEliminaPurtroppo si cade spesso nella pura demagogia quando si parla del "Che".Le frasi da lui dette,le banalita' che si raccontano in giro,mai niente sulla sua vera personalita' libera da ogni schema e sicuramente non sottomessa al potere ,infatti appena gli fu proposto di avere un ruolo istituzionale a Cuba,decise che la sua missione fosse la liberazione dell'America Latina;nessuno narra delle liti con Castro,che probabilmente portarono quest'ultimo ad esiliarlo,se non a partecipare alla sua eliminazione,in quanto il Che si opponeva ciecamente agli accordi con l'unione sovietica....per sapere la storia di una persona è sempre meglio un bel libro,non di quelli tanto pubblicizzati,ma anzi di quelli di cui nessuno parla...per quanto riguarda Lost..boh.mai visto,preferisco dottor House;sono adesso intento nella lettura di un bel libro che sin dalle prime pagine ti prende non facendoti facilmente staccare dalla sua lettura...te lo consiglio si intitola "Atto d'amore"..credo che l'autore possa avere buone possibilita' di sfondare nel mondo della letteratura...ciao :-)))
RispondiEliminabeh, ma il bello di lost sono proprio i flashback!
RispondiEliminaMarco Cannibale, se mi vedo solo un altro mezzo flashback di Lost muoio. Lost direi che è giunto al capolinea per quanto mi riguarda. Una noia mortale la seconda serie. Mi sono accorto che a un tratto usavo il telecomando per saltare tutti i flashback. Poi che usavo il telecomando per saltare le parti dei personaggi meno interessanti o anche un pizzico stupidi, poi che lo usavo per superare i punti in cui si perdeva tempo, ci si parlava addosso e simili. Alla fine ho usato il telecomando per spegnere la televisione.
RispondiEliminagiovanni p., naturalmente ti ringrazio per l'apprezzamento del mio romanzo. Che Guevara sullo schermo viene male. Ormai credo che non si riuscirà mai a fare un film decente su di lui, cioè un film in cui sembri una persona normale e sottolineo normale, perché il cinema ha la caratteristica di stravolgere la realtà. Se fai vedere un alcolizzato sul grande schermo, sembra un coraggioso anticonformista, se fai vedere un serial killer sembra un uomo da sposare e se fai vedere uno vestito da Che guevara, anche se si mette le dita nel naso e scoreggia (anzi soprattutto se fa queste due cose) sembrerà sempre ciò che non è.
gians, che palle sto Lost, sono arrivato alla saturazione. Peccato perché l'idea era interessante.
birba, di Dirty sexy money ne ho visto pure io un paio di puntate: lo spettacolo del denaro fa sempre effetto.
vento, sempre un piacere quando passi. Se passi a trovare la tua comare, dille che prima o poi ci faremo quel famoso chili tutti insieme :-)
Ciao cap,come telefilm guardo solo "nip 'n tuck" ed "i soprano".Bei tempi quelli di "x-files"!!ciao.giampaolo.
RispondiEliminaMi hai convinto a non andare a vedere il film sul Che.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Intanto complimenti per il libro..ho finito di leggerlo,anche se io a differenza di altri non ho notato quest'animo gentile nel tuo protagonista alla fine...a me sempre stronzo è sembrato :-)))...comunque bello veramente e molto scorrevole e leggibile..
RispondiEliminap.s:mi dice zagara che posso chiedere a te come cavolo faccio a mettere una foto sul mio blog a lato e non alla fine...boh...sta tecnologia mi stressa...ciao e grazie
Giovanni p., mi fa piacere che tu abbia letto il libro. Il protagonista non ha un animo gentile, a mio modo di vedere, ma complicato. In lui c'è il buono e il cattivo come probabilmente in tutti noi e forse certe vicende della vita hanno portato a far prevalere la parte oscura piuttosto che l'altra. Credo che l'aggettivo che lo definisce meglio - è solo una mia opinione - sia "tormentato". Probabilmente è questo suo tormento che hanno colto alcuni lettori (dovrei dire in maggioranza lettrici). ti do subito le spiegazioni per mettere la foto sul tuo blog.
RispondiEliminaGiovanni senza p. (ha commentato nel post precedente), è sempre un piacere vederti passare dalle mie parti. Su Che Guevara ho espresso il mio parere caricandolo un po' per adeguarmi allo stile del blog. Leggi con calma ciò che vuoi e ogni tanto fatti una pausa ascoltando un sax nella notte come suggerisce il post di sotto :-)
Paolo Borrello, secondo me il film dovresti vederlo, a molti è piaciuto e potrebbe piacere pure a te: si sa che ognuno ha una sua propria sensibilità.
giampaolo, ho visto diverse puntate dei Soprano e devo dire che non erano fatte male.
Credimi Capitano, fin da piccolo ho smpre avuto le spine nel sedere, non riesco a stare davanti alla tv, per più di venti minuti, figurati seguire una serie infinita. buon we a te e Cleide.
RispondiEliminaAllora Gians avete qualcosa in comune. Riuscire a seguire qualcosa in tv con il Capitano senza farti venire un attacco isterico è impossibile.)
RispondiEliminaBentrovato Capitano.
RispondiEliminaMi hai parecchio intrigato in questa descrizione del film sul Che
Senza essere troppo fanatica della figura del Che, che invece ha sicuramente acceso la fantasia di tante generazioni e rimasto un simbolo per tanti popoli di giovani, ritengo che la descrizione che ne da il film sia piuttosto piatta e poco obiettiva.
Ma quanto l'obiettività possa annoiare, mi pare sia palese dal tentativo infruttuoso del film.
Ho dalla mia parte un tentativo infruttuoso di non farvi annoiare, tanto per movimentare un pò le acque.
Sul mio nuovo post spiego...e con paura di giudizi e non...ti comunico l'evento...
Baci
ciao capitano,
RispondiEliminadai commenti leggo che sei ritornato dopo un periodo d'assenza... per quanto mi riguarda su facebook ho trasferito solo le armi: infatti di munizioni ne tengo sempre qualcuna in canna, non si sa mai ;-)
quanto ai bagagli invece, intesi come gli stimoli per scrivere, approfondire qualche argomento e condividerlo, sono ormai convinta di averli persi da qualche parte. sono assente dal blog non per cattiva volontà, ma per non ripetermi, per evitare di rompere chi mi legge... insomma, credo che il mio tempo blog sia finito.
senza rammarico, semplicemente come tutte le cose belle che hanno un inizio e una fine :-)
ma veniamo al tuo post. cosa mi dici del "che", mitico eroe rivoluzionario... film da non vedere allora. è peccato trovarsi davanti a un film che non piace le rare volte che ci si concede il cinema.
lost: ho visto un quarto d'ora di una puntata. so di essere troppo categorica a volte, ma ascolto le mie percezioni che solitamente non sbagliano: la penso esattamente come te. non c'è niente da dire. eppure non capisco perché questa serie tiene incollati allo schermo milioni di spettatori ed è pure venduta su dvd. boh! misteri...
e per finire: in vero credevo che mi chiedessi l'indirizzo per mandarmi il libro :-)
ciao capitano, la tua verve non ha mai fine... ti auguro tutto il bene!
dona
accidenti al congiuntivo :-)
RispondiEliminaaldo, giovanni e giacomo!
Cap ho apportato le modifiche che mi indicavi e pertanto sono pronta ora per la presentazione, che ho già da adesso iniziato con corredo di olive ed aperitivo c\o il mio blog.
RispondiEliminaSe ti trovi da quelle parti sarà gradito un tocco. Il tuo.
Si, toc, toc, anche se la porta è già aperta.
Sono passata solo per un saluto..
RispondiEliminaBuona settimana :D