Notte fonda, ci sei? Strade deserte illuminate da lampioni smorti sul tipo dell'Uomo in frac, afferri il concetto? Sul fondo stradale cosparso da un velo di pioggia rimbombano i passi di un uomo che avanza solo, una figura sfocata laggiù. Ecco, gli echi dei passi nella notte si mutano in colpi di basso, bum bum, rinforzati di tanto in tanto da un colpo greve di batteria, tump stump, e vezzeggiati da un piano elettrico che imita un antico carillon. Tutto è pronto per l'entrata in scena della voce. La voce dell'uomo che cammina da solo nella notte metropolitana. Canta malinconica e appassionata allo stesso tempo. Come, quali parole canta? Che importanza hanno le parole? Parla di amore, dice che lì nelle nebbie notturne c'è un uomo che si sente solo, invoca una donna, quella donna in particolare, insomma che cosa vuoi che ce ne importi delle parole che dice? Segui l'atmosfera, segui la musica, segui le emozioni, fatti trasportare dalle strade vuote e da questo strano vagabondo che canta sotto i lampioni, fai volare la mente, perdio. Non mi rompere le scatole con le parole.
Ecco, la voce sale, sale. Riempie di sé tutto il paesaggio notturno, scortata da un sax accorato e struggente, un sax che parla al tuo cuore senza intermediari. Si dispiega nitida sui tetti delle case addormentate senza incrinarsi nemmeno un po', quella voce, non cede, non può cedere mentre quel valoroso sax la avvolge e la fortifica con le sue note calde, carnose addirittura, nessuna voce al mondo potrebbe incrinarsi quando è accompagnata da un simile valoroso strumento.
Attenzione, stai in campana. Ti perdi il coretto rock'n roll languido che fa shu-ru shu-pi-du, shu-ru shu-pi-duuu e la voce struggente che duetta con il coro ululando alla sua maniera sotto il cielo senza stelle.
Ora non ti distrarre per nessun motivo. Riporta alla mente la notte, gli echi dei passi dell'uomo solo, i marciapiedi deserti, chiediti pure che cavolo ci fa quell'uomo senza frac nella buia notte metropolitana, chiediti pure perché canta così disperato, ma per amor del Cielo, non ti perdere il sax. Ora è il turno del suo assolo. Il sax piange, lo senti? Piange nella notte, disperato chiama qualcuno. Come, chi chiama? Chiama la donna che non c'è. La donna che manca all'uomo che vaga sotto le luci intermittenti delle insegne pubblicitarie, quello i cui passi sono sincronizzati con i colpi di basso, ma ti devo spiegare proprio tutto? Non mi far distrarre nel mezzo di questo incanto musicale. E non osare perderti nemmeno una nota, cioè una parola d'amore di questo fottutissimo sassofono. Cristo santo, lo senti il grido d'amore del sax? Lo senti come canta il cuore di questo strumento emozionato? Lo capisci che non puoi restare indifferente mentre qualcuno o qualcosa gemono così forte e reclamano a gran voce ciò che gli manca?
Prendi fiato: tra poco il sax avrà finito il suo concerto alla luna o meglio al tuo cuore e sarà ancora l'uomo a cantare. Le parole? Cosa vuoi che contino le parole in un simile contesto? Sono le solite parole da migliaia di anni. Dolore, amore, mia cara, ti penso. Non contano le parole, conta che tra poco, quando l'uomo solo nella notte tornerà a spiegare la sua voce accompagnato da quel sax magico dovrai cantare pure tu, e più forte che puoi, questo lo sai, vero?
Prendi fiato: tra poco il sax avrà finito il suo concerto alla luna o meglio al tuo cuore e sarà ancora l'uomo a cantare. Le parole? Cosa vuoi che contino le parole in un simile contesto? Sono le solite parole da migliaia di anni. Dolore, amore, mia cara, ti penso. Non contano le parole, conta che tra poco, quando l'uomo solo nella notte tornerà a spiegare la sua voce accompagnato da quel sax magico dovrai cantare pure tu, e più forte che puoi, questo lo sai, vero?
.. DA BRIVIDI.
RispondiEliminaGrazie per le emozioni che ci regali sempre.
Buona Pasqua a te e Cleide, e tutti i tuoi lettori.
Ma quanto mi piace quest'uomo con il sax che ulula nella notte.))
RispondiEliminaBello e strano questo post. Fa pensare, e riecheggiare nella mente il suono, quasi dimenticato, di un sax. Sì, il sax é struggente, a volte più del violino, ed evoca ricordi e sensazioni generalmente malinconiche o tristi.
RispondiEliminaGrazie Cap e una bella Pasqua anche per te, ravvivata dal sorriso e da un bacio della tua donna :-)
Dato che qualcuno è un po' confuso, questo post mi è stato ispirato dalla canzone "Lost in the Fifties tonight" di Ronnie Milsap.
RispondiEliminaBuona Pasqua Penultimo (cambi sempre soprannome tu!
RispondiEliminaInenarrabile, ho pensato che per Pasqua un po' di umiltà mi avrebbe fatto bene. Suggerimento che estendo al prossimo unitamente con gli auguri di Pasqua. :-)
RispondiEliminaMa guarda un po', vale solo per Pasqua il fioretto?.)Io invece durante le feste il fioretto lo impugno.))
RispondiEliminache dolce questo post.... e' stupendo.... io lo sento il suono di quel sax.. posso sentirlo!
RispondiEliminaE pensare che appeso alla parete nella mia camera ho proprio un sax...ahimè muto!
RispondiEliminaAuguri di buona Pasqua Penultimo,che dici ricambio il nome del link?
La nave del mio "comandante" spesso approda in quel di Napoli!
In the still of the ni-i-i-i-ight
RispondiEliminaHo-old me darlin', hold me ti-i-ight
:)
Serena festa caro Capitano.
E' notte alta e sono sveglio...
RispondiEliminaLa la la
E' la notte di Pasqua e non so cosa fare.
Domani lavoro e non so che...
Vorrei andare a messa domani, ma solo per incontrare lo spirito del mondo.
Non sono molto cattolica.
Vorri incontrare lo spirito che ci guida, il bene che è in noi e vigila sul terrore del male.
Vorrei pregare per tute le persone che sono oggi sole, al freddo, senza una casa. Per me che ancora stento a stare del tutto bene, per il pranzo che domani non farò, ...
E' notte alta e sono sveglia...La la la...
Buona Pasqua anche a te
Grazie degli auguri che contraccambio con affetto!
RispondiEliminaPasqua sarda o napoletana?
Buona Pasqua.
Ciao.
berardo
Buona Pasqua .. Auguri :) Rosy
RispondiEliminami piace il sax e la musica che arriva diretta al cuore, senza convenzioni, censure e finte delicatezze.
RispondiEliminaun sorriso e auguri Cap.
ciao, miocapitano, grazie per il tuo commento sul mio blog e per la tua stupenda ironia che solleva!
RispondiElimina3 2 1... Contatto!!!
RispondiEliminaEra un programma che guardavo su Rai Uno quando ero bambina.
Commento in codice. Passo e chiudo.
:)
Basitteddu
Da domani, cioè da oggi, sarò assente per alcuni giorni, ci sentiamo al ritorno speriamo con ottime nuove. Come al solito incarico Celia di dare uno sguardo al blog in mia assenza, se può.
RispondiEliminaUn saluto a tutti gli amici e vai con il sax! :-)
Grazie mio capitano, purtroppo sono mancata dal venerdì santo è non ho potuto ricambiare gli auguri. Il mio ginocchio non va tanto bene e penso che dovrò subire un intervento... si invecchia! Mi raccomando fai il bravo con la mia comare e non farla arrabbiare...;-) divertitevi anche da parte mia.
RispondiEliminaUn abbraccio sincero dal vento
Ciao Capitano, mi ero perso questo bellissimo brano, sento ancora il suono del Sax.
RispondiEliminaUn saluto fugace è sempre meglio di nulla, a presto. :)
RispondiEliminaI sax sono veramente magici. La mia cultura musicale è purtroppo molto scarsa ma al fascino dei sax non so resistere.
RispondiEliminaCiao
Paolo Borrello
www.paoloborrelo.ilcannocchiale.it
Cercare di mettermi allapari con i tuoi post, dopo la mia pur non lunga assenza...non sarà impresa da poco. Aspetterò le ferie vacanza,se ne avrò. Una carrellata veloce alla produzione in arretrato, comunque, lho fatta. Ma nessun commento, per ora. (Mi aspetterei , invece, oltre alle tue recensioni su film e altrui lavori, un tuo pensiero - commento su personaggi come il CHE, oltre il mito, considerato che, tra le righe, sul fuoco del mito e sul personaggio idealizzato e fantasticato,sembra che hai buttato non poca acqua. E in contrapposizione, su quel poco reale che può essere dato di cooscere, ci sarà pur bene qualche lettura, documentario, racconto diario, insomma qualche documento in positivo? Intanto, il mio solito saluto, cordialissio. ciao, dal (sempre più occupato o inguaiato, ma per ora ancora speranzoso) Giovanni
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