martedì 19 maggio 2009

Innamoramento e amore sul blog

Che differenza passa tra un innamorato e un blogger? A prima vista sembrerebbe che queste due figure umane siano quanto di più diverso possibile, ma forse ci sbagliamo. Forse pure un blogger, spesso, attraversa le fasi tipiche dell'amore, anche se quel suo potente sentimento è suscitato non da una persona, ma da un mondo affascinante e rutilante, nel quale si trova immerso quasi sempre per caso. Gli studiosi dividono l'amore in diverse fasi, ora due, ora quattro o più. Noi ci soffermeremo su quelle del titolo di un noto libro: l'innamoramento (l'attrazione e ciò che ne consegue) e l'amore.

Fase uno: l'attrazione ovvero la sindrome dell'Eroico Reporter. Un giorno qualcuno ti parla del blog. Qualcuno che ha a passato un'esperienza traumatica di recente, gli è morta la madre dopo una lunga e dolorosa malattia o la moglie si è involata con un fiscalista. Il blog, ti racconta questa persona, gli è servito per superare il trauma. Non hai guai del genere, ma sei incuriosito e ti procuri il tuo blog con una piccola iscrizione su internet. Sembra più facile del previsto. Scrivi qualche riga, la revisioni perché non vuoi sfigurare al tuo esordio tra gli amici di Beppe Grillo e quindi premi il tasto della pubblicazione. Miracolo, l'operazione è andata a buon fine. Hai fatto sentire la tua voce negli esotici lidi di internet. Sei un blogger, un opinionista, un personaggio affascinante, sei più o meno il fratello di Flash Gordon o dell'Agente segreto X-9, sei il più intraprendente pirata della Malesia. Per un attimo sperimenti un potere assoluto e ti pare di poter modificare il destino del mondo con il tuo pensiero e i tuoi scritti. In quel breve e indimenticabile attimo non sai quale differenza esista, né se ne esista una, tra te e principi del giornalismo mondiale.

E il meglio ancora deve venire. Perché c'è un elemento che tu non avevi ancora considerato. Ci sono i commenti. Cioè qualsiasi viandante virtuale può lasciare le sue impressioni su ciò che hai scritto. E quasi non puoi credere a ciò che vedi annotato a margine del tuo post. Alcuni si complimentano per la qualità del tuo scritto, altri fanno battute da schietti compagnoni e ti danno gran pacche virtuali sulle spalle, altri ancora si limitano a salutarti e ad assicurarti che avrai un grande futuro nel mondo del blog. I tuoi nuovi conoscenti virtuali hanno nick suggestivi, a metà strada tra eroi dei fumetti e personaggi della vecchia Hollywood. E si comportano come se i loro nick fossero del tutto veritieri. E dopo un po' ti rendi conto che sei uno di loro. 

Anche tu hai nick suggestivo, che fa sognare le donzelle e desta ammirazione o invidia nei tuoi colleghi di sesso. E anche tu ti comporti come se il tuo nick esotico fosse il tuo nome di battesimo da sempre. In pochi giorni la tua vita è terremotata. Non si contano più le volte che ti colleghi al blog per vedere se ci sono commenti al tuo ultimo post. Anche un banale buongiorno, un buon weekend o persino un "passa da me", hanno il potere di eccitarti. Presto scopri che il blog, come tutte le cose piacevoli, può dare dipendenza. E' come una droga, una gran bella droga. Non ne puoi stare lontano. Anche dell'amore, ora che ci pensi, si dice che è come una droga. Sforni post a getto continuo e rispondi ai commenti che ti arrivano con dinamismo ancora maggiore. Fai il galante con le donne come se fossi l'ultimo James Bond cinematografico. Zompetti da un blog a un altro alla velocità della luce disquisendo sui più disparati argomenti, anche su quelli su cui ti ritenevi a digiuno.

Fase due: l'amore ovvero La sindrome di Lady Chatterley e del dottor Zivago. Non puoi evitare di vederti avvolto in un'aura seducente. Sei una persona piena di fascino. Lo dice il blog, lo dicono le persone con cui hai a che fare, lo dimostrano le tue scoppiettanti relazioni virtuali. Non ti eri mai visto in quella luce positiva. Forse non ti conosci abbastanza . Non ti sei mai conosciuto: solo sul blog vedi la tua vera essenza. Sai ridere e scherzare, sai stare al mondo. In poco tempo sei preso dalla sindrome di Lady Chatterley e del dottor Zivago. Di cosa si tratta? Del fatto che chiunque si arrabatti per una mezz'oretta nel virtuale e nel blog in particolare finisce per vedersi come un personaggio letterario, una sorta di affascinante dottor Zivago in mezzo a tanti altri dottor Zivago, Jekyll o House (eh sì, i dottori sono quasi più ammirati di un esploratore alla ricerca delle Sorgenti del Nilo) e ad altrettante seducenti e inquiete Lady Chatterley che spasimano per lui.

E' eccessiva questa riflessione? Non proprio. Il nick fantasioso con cui ti fai riconoscere sul blog parla da sé e nell'avatar che hai scelto con tanta cura appari meglio di Corto Maltese. Nella finestra del tuo profilo hai elencato un sacco di libri intellettuali – parecchi a dire il vero non li hai mai presi in mano, né lo farai mai - quasi fossi un capoccione universitario. I film che dici di preferire non sono da meno, anche se hai evitato con cura di citare i telefilm della Tata Francesca su Rete Quattro, di cui non ti perdi una puntata. Il meglio della tua finestra di profilo però è la battuta con cui ti prendi in giro, che sembra detta da un Oscar Wilde o da un George Bernard Shaw.E poi scrivi con facilità. Sforni uno o due post al giorno senza fatica. Danzi con le parole come Fred con Ginger. Il meglio viene quando per caso una mattina ti guardi nello specchio del bagno. Guarda che faccia colorita, è quella riflessa! E guarda che sorriso. Sei tu che sorridi con tutti quei denti? E hai visto che occhi luminosi? E dove diavolo è andata a finire la tua pancia? E' strano, ti dici mentre canti a tutta voce senza vergognarti una canzone di Eros Ramazzotti, il volto radioso nello specchio sembra quasi quello di un ragazzotto che si è preso una cotta. Poi capisci che è proprio così: sei innamorato. Tutto combacia. I sintomi, la tua allegria, la tua rinata voglia di vivere, persino il modo con cui dai il buongiorno a persone a cui avevi tolto il saluto da decenni. Sei innamorato del blog e delle potenti sensazioni che ti regala. Poco ci manca che ti metti a ballare sotto la pioggia.

Nessuno riesce a smontare la tua euforia. Anche qualche virtuale uccello del malaugurio che ti dice che presto l'euforia ti passerà come è passata a tutti. Pure loro, i virtuali uccelli del malaugurio, un giorno si sentivano come te. Vedevano tutto rosa, scrivevano tre post al giorno e si consideravano i padroni del mondo. Ma poi la cotta gli è passata, sarà così pure per te. Man mano scriverai meno post, giurano, risponderai con meno brio ai commenti che ti arrivano, ogni tanto ti assenterai dal virtuale. E a un certo punto il tuo diario on line diventerà una specie di cimitero di elefanti, con deprimenti post pubblicati ogni paio di mesi e rari commenti che sembrano crisantemi appassiti deposti sulla tua lapide virtuale. Rispondi alle vecchie cornacchie invidiose con qualche sberleffo, dicendo che se loro hanno perso la passione a te non capiterà mai. Tu resterai innamorato per sempre

38 commenti:

  1. viava l'amore, e la passione in genere! tu continua a sfornare post e noi saremo ben felici di leggerli. a volte mi piacerebbe essere così assidua nel curare il mio blog! pensavo fosse amore, invece era un calesse... evidentemente! Saluti :-D

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  2. penso che non poteva esserci modo migliore per descrivere l'amore per un blog...

    questa è la mia pacca virtuale sulla spalla!

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  3. Azz, la Federica ha fatto confusione: la pacca sulle spalle solo da maschi, dalle donne ben altro! :-D
    Panta rei, anche l'amore per il blog passa, ma se fosse vissuto, pure transitoriamente, come tu lo descrivi, allora, viva il mondo dei blogs!

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  4. A parte l'averci preso per molti aspetti - mo' sto un po' in crisi al pensiero di essere già passata attraverso queste fasi - h capito che non basta che io passi a leggere.
    Sarebbe bello che deponessi sempre il mio piccolo fiore... cioè commento.
    Comunque per certi versi è una fortuna che passi.
    Perchè le carte sulla scrivania continuavano ad aumentare, ad aumentare, ad aumentare.
    Ora va un tantino meglio!
    Ciao, Capitano!

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  5. un saluto e un ringraziamento a Birba, Federica (mi spiace, ho tentato di lasciarle un commento, ma non ci sono riuscito per cause ignote), Vincenzo Cucinotta e Kaishe. Viva il blog e viva l'amore che questo strumento e questo mondo hanno suscitato in alcuni di noi.
    Non c'è niente di esagerato o di eccessivo in ciò che ho raccontato. Quelle che ho descritto sono emozioni che ho realmente percepito e che ancora in parte provo, con solo qualche piccola, ma davvero piccola licenza letteraria. Ma devo fare una precisazione.
    Le sensazioni di cui parlo nel post si riferiscono al mio esordio nel blog, era il febbraio del 2006 e mi trovavo nella community di tiscali.
    La data e la community sono fattori entrambi importanti. Quando cominciai c'era una straordinaria effervescenza nel mondo del blog: gente che gridava, si accapigliava, rideva, parlava, discuteva, ironizzava. E faceva tutte queste cose con molto più impeto e slancio di quello che si usano di solito. Insomma c'era un gran casino nel blog, nel bene e nel male.
    E poi c'è da considerare la community. La community è un posto estremamente diverso da quello che trovi in una piattaforma che ne è sprovvista (anche se è molto professionale come blogspot). Nella community tutti i partecipanti si conoscono o hanno l'impressione di conoscersi. Nessuno o quasi è un estraneo. Ti pare quasi che i tuoi commentatori siano tuoi vicini di casa. Gente che abita dall'altra parte della strada. Affacciandoti a una finestra virtuale del tuo blog, puoi quasi vedere, e anzi lo vedi proprio, il tuo ultimo commentatore che ti saluta dalla finestra dirimpetto. La community ti dà l'idea di essere entrato a far parte di una grande e affascinante famiglia, dove si ride, si litiga e si fanno tutte le cose delle grandi famiglie. Anche qui, ci sono punti positivi e punti negativi. Del resto pure quando ti innamori non sono tutte rose e fiori. Ti vengono ansie, angosce, ci sono litigi, fraintendimenti. Se vuoi rimanertene tranquillo e vivere in pace, il consiglio è di non innamorarti. :-)

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  6. P.S.: mi mancano 2 aspetti fra quelli da te descritti.
    1 - che l'avatar sia solo frutto di fantasia. Il mio avatar è il mio nome.
    Cioè, non quello dell'anagrafe o del registro parrocchiale, ma la mia mamma mi chiama così da quando sono nata. E in paese mi conoscono tutti con questo nomignolo.
    2 - ancora non mi vedo granchè allo specchio. Dovrò postare di più!

    ;.)))

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  7. Allora hai un nome bellissimo e suggestivo, Kaishe. Pensa che io per un brevissimo momento mi sono firmato Il prigioniero di Zenda.

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  8. Caro Capitano, sei riuscito a descrivere il mondo virtuale e quello di blog in modo ineccepibile, (questa è una pacca sentita) posso rivivere perfettamente le varie fasi che mi hanno portato a scrivere su un diario virtuale, senza poterti smentire in nulla. Fatta questa anticipazione, la mia personale esperienza tuttavia mi ha portato a incontrare persone che dopo le varie fasi: innamoramento, consuetudine, noia e abbandono, hanno finalmente utilizzato lo spazio virtuale in modo costruttivo, quindi riportando notizie a scopo divulgativo e allo scopo di sensibilizzare i propri lettori verso un determinato pensiero, che sia politico o sociale, non fa differenza. Ritengo che lo strumento "blog" sia per sua natura un mezzo più adatto ad un pubblico di persone riflessive, che passata l'euforia dell'inizio, capisca che non sono importanti i parametri quali, numero dei visitatori o in alternativa dei commenti, ma la capacità di quanto un post pubblicato possa o meno fare scaturire un dialogo. Un caro saluto.

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  9. Caro capitano scrivi in un modo entusiasmante! Mentre elggevo mi veniva di quasi esultare!
    Bellissimo post!
    Scritto con la giusta dose di verità ed ironia! E' tutto vero quello che dici, portare avanti un blog,è come portare avanti un rapporto d'amore devono essere messe in campo la stesse qualità: continiutà e volontà!
    Come dici molto bene, non c'è differenza! L'innamoramento può anche passare ma la volontà di continuare un rapporto nel quale ci si è impegnati fin dall'inizio deve essere sfoderata ed usata a piene mani!
    Complimenti per l'analisi prfondissima che hai fatto, sia per gli atteggiamenti che per i sentimenti che hai posto in campo!

    Un ammiratissimo e stimatissimo saluto!!

    Ciao.

    berardo

    PS
    Si vede che sei uno scrittore!!

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  10. bè Capy, lo ai di già. io mi sono aperta il blog per vendetta. per vendetta contro di uno che non si meritava un c... (ohi, ho sporcato il tuo blog :D) ma che era (lui) nella fase due di questo innamoramento. ma lasciamo perdere.

    io sto bene coi miei bloghetti e anche se faccio fatica a scrivere, ogni tanto tiro fuori qualcosa di attraente.


    poi la maggioranza delle foto che posto sono state fatte da me.

    ah, settimana prossima vad a trovare un blogger. viene in Spagna. non è la prima volta che mi capita, le esperienze sono state parecchio interessanti ;)

    un bacione

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  11. Che entusiasmo.:)
    Io credo che il succeso del blog sia la platea. Quale attore reciterebbe in un teatro vuoto? E' la platea che ci fa continuare a scrivere e ad amare il blog. Ma a differenza del teatro, qui non conta solo la bravura ma anche quello che riesci a trasmettere e far percepire agli altri di te. Questo in prima battuta. Ripasso dopo se la pastiglia per il mal di testa farà il suo corso.)

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  12. cleide, spero che la pastiglia abbia fatto effetto, anzi se è buona mandane una pure a me. La platea vera o virtuale è una gran bella sensazione.
    talikundia, e chi sarà mai questo blogger che viene in Spagna? Curiosità. Conosco la storia del tuo blog e sono sicuro che pure tu qualche volta avrai provato emozioni simili a quella del post.
    Bera, è sempre una festa quando passi. Tu sei appunto uno di quei blogger che la community fa sentire vicini. Prima o poi io tu, Cleide e qualche altro amico del blog dobbiamo berci un bicchiere di quello buono in un'osteria e farci quattro chiacchiere, anzi pure otto :-)
    gians, corcordo con la tua riflessione. Nel momento attuale si usa il blog forse in maniera più corretta, ma anche un po' di casino ogni tanto ci sta bene. L'invito all'osteria vale pure per te, si sa.

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  13. Conosci i miei trascorsi nel blog e devo ammettere che anche per me in un modo o nell'altro l'innamoramento continua. Però non amo dipendere da qualcosa o qualcuno per cui mi impongo di dosare questo mio amore. Scrivo quando ho il tempo e la voglia di farlo e cerco di tenere vivi i contatti con gli amici speciali che ho incontrato in questo mondo e che per la maggior parte sono presenti anche nella mia vita reale! M è piaciuto molto questo tuo post e penso che ne dovresti scrivere un'altro sugli innamoramenti tra blogger! ;-) un sorriso dolce dal vento

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  14. Potrei scrivere senz'altro il post che mi suggerisci, o vento ventosa. Avrei già pronto il titolo, ispirato alla nota canzone di Memo Remigi che spero conoscano tutti gli avventori virtuali (chi non la conosce si perde molto a mio avviso): "Sapessi come è strano sentirsi innamorati... sul blog".
    E qui ci faccio un Oh Yeaaahhhh!!!

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  15. penso che la fase migliore sia quella del corteggiamento corrisposto...
    pian pianino la "conquista"...

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  16. Post ben scritto e molto simpatico.
    Ma non è sempre così.
    Per fortuna.

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  17. Non so perchè sono capitata in questa pagina ma da blogger (diciamo Ex o quasi) credo di avere vissuto tutto quello che descrivi.. Ma ora vedo tutto nitido. Si, forse sarà diventato un cimitero anche il mio blog ma quanto ho capito.. ( e ci sono voluti anni) Anni in cui il mio egocentrismo aumentava frutto delle " menzogne" dei commentatori, quanta falsa ipocrisia. E adesso.. fine dei post e dei molteplici commenti, fine dei contatori che girano all'impazzata e dei riferimenti alle pagine alla ricerca di chi... sostava ore a leggerl e pensa che io l'amore l'ho pure vissuto facendolo nascere proprio dal blog.
    Interessante , tornerò a rileggerti.
    Federica
    htp://giardinodelleden.blog.tiscali.it

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  18. Caro Capitano, ma anche nella vita reale, tra due persone che si incontrano, c'è la prima fase, l'innamoramento o passione che dir si voglia e poi la seconda, più tranquilla, più rilassata. Hai ragione, qualcosa è cambiato nel mondo virtuale del blog. Si grida di meno, si ride di meno, si ironizza di meno, gente che va e gente che viene, ma anche nella vita reale, con il passare degli anni, qualcosa cambia. Mi sono avvicinata a questo mondo più di sei anni fa. Sono rimasta in contatto con amici bloggers che ormai fanno parte della mia vita reale, amici che amo leggere e con cui condividere emozioni e sensazioni. Per curiosità mi sono iscritta a FB (ho letto il tuo post in merito), trovandolo di una inutilità drammatica, una "piazza" dove tutti possono leggere di tutto. Ricordando un divertente film di Verdone, "Compagni di scuola", pensavo che fosse l'unico modo per poter rintracciare amici di liceo. E invece...
    Ciao Capitano, sempre forte!
    Marypersempre

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  19. Non c'è niente da fare, la vecchia guardia di tiscali (e della community in genere) sa di cosa parlo e lo si vede dai lunghi commenti che lascia. Senza fare torto a nessuno, mi sono piaciuti gli ultimi interventi di Federica e Marypersempre (a proposito, l'ho battezzata io così e vedo che continua a usare il mio appellativo :-)).
    A federica dico che in effetti c'era in giro un po' di ipocrisia e falsità negli atteggiamenti di qualche commentatore, ma c'erano pure, e mi risulta ci siano ancora, delle gran belle emozioni, quelle che io ho esemplificato nelle sindromi dell'Eroico Reporter e di Lady Chatterley.
    A Mary (persempre)dico che la sua lunga militanza sul blog mi fa vergognare della mia (relativa) gioventù virtuale. Sottoscrivo i giudizi su facebook e faccio notare che a me il film di Verdone "Compagni di scuola" mi è sempre parso molto più tragico che comico. Non so se altri concordano

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  20. Romanticismo virtuale,ma l'amore è amore!
    Tutto cambia e anche la percezione che si ha per un potente mezzo come il blog...ma se alla base quel sentimento è reale,non si annulla a dispetto delle naturali mutazioni temporali.
    Dovrei essere "abituata" ormai ai tuoi post dove la passione salta fuori anche dalle righe non scritte,eppure mi stupisci sempre!

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  21. Saluto carissimo a elle, altra colonna storica del blog e grande amica mia. Chissà perché lei mi fa ricordare sempre il mio primo post sui bisonti nella mia stanza, oltre che ovviamente a Emma che credeva nell'amore a prima vista. :-)

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  22. Eh, sì, è proprio così! Come sottotitolo al tuo pregevole post, parafrasando il nome di una nota trasmissione televisiva. potrebbe essere inserito *Il blog minuto per minuto* o dall*A alla Zeta.

    Sono sensazioni che abbiamo vissuto un po* tutti, e rileggerli a distanza di anni è quasi un *Amarcord*. Grazie e complimenti.

    Anch’io cercai nei tempi andati di fermare detti stati d*animo (compresi quelli che ora ti suggerisce Vento, e di cui hai egregiamente già ideato il titolo), e per gentilezza detti la parola ad una ideale blogger: mi auguro che quanto scritto non dispiaccia alle tue commentatrici.

    Buona serata a tutti.


    DIUTURNAMENTE IN BLOG

    Siccome in sogno con i blog volo,
    con essi mi addormento, spento il lume
    . . . sono la mia coperta . . . il mio lenzuolo . . .
    il mio cuscino morbido di piume.

    Tutta la notte insieme a loro vago,
    e penso alle risposte, ai commenti,
    chè ad essi son legata con lo spago
    dei sensi miei qui vigili e attenti.

    Per come ho preso sonno, ecco, mi alzo…
    **chissà che avranno scritto i miei amici?**
    mi chiedo. Accendo . . . clicco e con gran sbalzo
    del cuore trovo sulle superfici

    del monitor le loro espressioni
    affettuose, i lor consigli schietti,
    i gai intercalari e dai più buoni
    abbracci . . . poesie . . . e bacetti.


    Con questa *tuttocuore* videata
    allegramente inizio la giornata,

    e quando ho tempo un click **Vediamo se
    qualcuno è intervenuto?** . . . Oh, sì . . . Olè!

    . . . oppure esprimo a un blogger, senza tema,
    come la penso su quel suo problema,

    sulle bellezze della mia città,
    su quello che in politica non va.

    E via così . . . In questa atmosfera
    io passo la giornata fino a sera,

    per cui vita noiosa ora di botto
    si è trasformata in vita di salotto,

    con ospiti che sono belle genti,
    pure se sparpagliate ai quattro venti,

    e ignoti gli uni agli altri ma appagati
    da colloqui arguti o trasognati.

    Per tacere dell*intervallare
    con le e-mail, dove raccontare

    parte di storia della vita mia,
    condita a volte un po* di fantasia,

    perché . . . diciamo, uhè, la verità . . .
    cercare *un altro* in blog anche ci va

    . . . senza malizia, sia ciò ben chiaro
    chè stare sole spesso è proprio amaro.

    *Colloquiare a due* è il fine
    . . . pur se non sempre . . . delle bloggherine

    . . . sentirsi finalmente ascoltate
    sperando di non prender *cantonate*,

    o dar di noi l*immagine un po* falsa
    di chi vorrebbe un po* cambiare salsa:

    e se non nasce ardito qui pro quo
    andiamo via col tango! . . . Sbaglio o no?

    Si colmerà il distacco emotivo
    che nella realtà purtroppo vivo,

    che di bypassar l*etere ammette
    con frasi così . . *dette e non dette*!

    Non mi soffermo oltre, voi capite . . .
    Ma faccio proprio male? . . .Che ne dite?

    Finisce la giornata, ch*è passata
    . . . per me almeno . . . proprio di volata!

    Son diventata blog dipendente?
    . . . ma va* . . . è un gioco che non costa niente.

    A nanna quindi . . . i blog a risognare
    finchè al mattino . . . *Start* . . . Ricollegare!

    Che fosse questa qui l*occasione
    per vincere alfin depressione?

    (Cassandro)

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  23. Vada per l'osteria, del resto cerco con fatica una via d'uscita dalla politica, e questa è una ottima opportunità. Un caro saluto a te e a Cleide.

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  24. Questo è il post dei tanti bentornati.
    Bentornato a Cassandro, che risento volentieri dopo molto tempo. Invito tutti gli amici a leggere il suo simpatico e pregevole componimento. Tra l'altro vi faccio notare che i suoi versi sono tutti rigorosamente endecasillabi.
    Bentornata a Cristina, che ringrazio per il suo sintetico apprezzamento letterario.
    Infine non c'è bisogno di dare il bentornato a gians, dato che ci facciamo il giro delle osterie giocando a tressette. :-)

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  25. Bellissima la blogger storia in rima di Cassandro e denota una osservazione attenta del fenomeno. Dico pure che nel calderone ci può stare pure la riflessione finale. Ricordo che quando aprii il blog non era esattamente un bel momento. Avevo perso mio padre da un anno e nella mia mente quello era un chiodo fisso. Il blog allora mi ha distratta da qul pensiero e con il tempo sono riuscira a metabolizzare quel periodo e farmene una ragione. Ci sarebbe molto da dire sul fenomeno blog, amicizie, amori, delusioni, passione per la scrittura e tanto altro. Per quanto mi riguarda rimane l'unico spazio virtuale con più spessore espressivo.))

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  26. Un pò romanzata ma in grandi linee è proprio quello che accade a chi si avvicina al rutilante mondo dei blog. Una volta, in una passata vita da blogger, ne scrissi uno anche io al riguardo.
    E' che prima o poi tocca farci i conti e tirarne le fila di questo strumento che piano piano s'insinua nelle nostre vite diventandone una cospicua parte integrante.
    fino alla prossima crisi.
    come per ogni amore.

    ciao capitano

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  27. cleide, ne abbiamo viste di cotte e di crude e siamo ancora qui (nel senso che siamo ancora vivi e vegeti e fiduciosi nel futuro). :-) Quando ho aperto il blog io non mi pare che fosse un brutto momento, non peggiore di altri.
    cuncetta, spero che la prossima crisi da blog non venga e devo dire che non viene ormai da diversi anni. Un saluto a te. Dato che Cassandro mi ha contagiato, un (indegno) endecasillabo me lo faccio pure io:
    "Pensieri, parole, amori virtuali"

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  28. Azzardo se dico che l'amore è effimero?

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  29. Squilibrato, con un paio di sillabe in meno avresti composto un endecasillabo.

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  30. Ignoro ciò di cui parli e non sono mai stata inamorata di nessun blog. Credo nei rapporti molto più easy.

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  31. Direi a occhio e croce che siamo due ignoranti, flo. Facciamo così, se tu mi spieghi che cosa sono i rapporti easy io cercherò di renderti il favore spiegandoti come amare un blog.

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  32. A occhio e croce direi che Flo può andare a braccetto con squilibrato. Si accettano scommesse su chi dei due abbia letto più di una riga. Si fa per ridere. Ovvio.))

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  33. @ Mio Capitano, penso che un rapporto sano col blog (e per trasposizione anche con altre forme di vita) debba essere più disimpegnato, lasciare ampio spazio all'individualità, senza obblighi nè troppo abitudinario.
    Intendevo questo, ma non significa che non voglia bene al mio blogghe ;)
    Ciao

    ps: Cleide, io non vado a braccetto con nessuno, e tu?

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  34. flo, il mio rapporto con il blog è appunto libero, disimpegnato e sano. Dato che decido io cosa è sano e cosa no per me, io e il mio blog andremo sempre d'accordo. Mi fa piacere che tu voglia bene al tuo blogghe: qualcuno l'ha sentito lamentarsi di notte, così mi hanno raccontato, qualcuno giura pure che piangesse come un bambino. Ciao a te

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  35. Eh, mi sa che quel qualcuno aveva le allucinazioni e forse una vita poco stimolante ;)

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  36. Ahimè, arrivo a post già chiuso, ma ha poca importanza perché mi riferisco ad un precedente commento e controcommento (forse già superati) solo per dire che

    . . . anche con un paio di sillabe in più (si fa solo per giocare, se è permesso) un sacco di endecasillabi vengono fuori sul tema de


    L’AMORE EFFIMERO O NO

    “Non è azzardato dire che l’amore
    è qualche volta effimero, però
    più spesso, per fortuna, blinda in cuore
    chi più da lì fuggir né vuol né può”.

    Esempio Emma . . . . . eccetra . . . eccetra . . . eccetra

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    Il seguito ora a chi quella creò,
    dolcissima, dal cuore non di pietra
    che “credeva . . .” Il resto non lo so.

    (E’ scusa! . . . E’ che tempo non ne ho,
    se non per dir che pure nell’Eneide
    in modo ben costante Dido amò,

    -- con quella forza che Dio le donò --
    o come a noi narrar potrebbe Cleide,
    o Lelli, Vitty, Alice, Mary, o . . . . )


    N. B.

    Che non se ne dispiaccia Squilibrato
    se il suo commento ho utilizzato,

    e neppure, spero, il Capitano
    se mi son fatto prendere la mano.

    (Cassandro)

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  37. ciao capitano,
    ecco, ho letto e ho riflettuto sul tuo pezzo man mano che le parole mi scorrevano sotto gli occhi. sì, il tuo ragionamento fila. ma allora? tu sei perennemente innamorato e a me sta per passare la cotta? mi sembra troppo semplice... le ragioni per cui si apre un blog sono diverse e molto soggettive. in vero mi sono chiesta se i miei inizi non siano stati dettati da qualche disgrazia psicologica intrinseca e il blog per me non fosse uno sfogo, come spesso si legge e come tu stesso ipotizzi. mah... è pur vero che ora mi sento molto più serena rispetto a qualche anno fa e questo stato d'animo non aiuta certo a coltivare il diario virtuale. quando siamo euforici, tristi o melanconici i pezzi escono molto più di getto.
    ma non dimentico una cosa importante: qui ho conosciuto persone alle quali mi sono affezionata, malgrado i nick fantasiosi, malgrado i libri intellettuali o i film mai visti realmente e nonostante le debolezze che prima o poi scopri nei tuoi colleghi bloggers... o forse proprio perché ho scoperto di avere dall'altra parte della tastiera degli essere umani e non uomini robot o donne bioniche.
    l'innamoramento si trasforma in amore: non più euforia e disperazione, ma un filo rosso che non si vuole tagliare e si vuole continuamente alimentare.
    un abbraccio :-)

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