domenica 23 agosto 2009

Il volontariato a pagamento


We Too, Have A Job To DO La vecchina. - Mi devi 20 euro puliti puliti, moccioso. Li sganci subito o mi fai un assegno?

L'ultimo boy scout. - Forse non ha capito, signora, io non le voglio vendere niente, voglio solo aiutarla ad attraversare la strada ed eventualmente portarle la borsa della spesa fino a casa, magari abita in alto e le si è guastato l'ascensore. E le assicuro che non mi deve pagare, lo faccio gratis.

La vecchina. - Sei tu che non capisci, bamboccio. Mi devi pagare proprio perché vuoi aiutarmi ad attraversare. Anzi più mi aiuti e più mi devi pagare. Guarda che più fai passare tempo e più la mia tariffa aumenta, ora devi sganciare 25 euro.

L'ultimo boy scout. - Signora, io davvero trasecolo! La scuso solo per la sua avanzata età e per il suo evidente stato di forma disagiato, le assicuro che la sua pretesa di essere pagata per farsi aiutare è assurda.

- Finiscila, baccalà, e vai a trasecolare da quel ladro impunito di tuo padre che di certo recita la parte del cittadino modello anche se è il re degli evasori fiscali . Ora ti spiego tutto e dato che sei così imbranato non ti faccio neppure pagare per il tempo che mi fai perdere. Devi pagarmi per aiutarmi perché dopo averlo fatto ti sentirai bello e bravo, il campione dell'altruismo, ti guarderai nello specchio e sorriderai all'immagine del prode giovanotto che aiuta il prossimo. Farmi attraversare le strade o portarmi queste cazzo di borse ti renderà fiero di te stesso come un ragazzo della via Paal e ti autorizzerà a indignarti su internet contro l'immoralità dei potenti e dei miliardari edonisti di questo paese, facendoti perfino illudere che tu sia diverso da loro. E questo come tutte le cose ha un prezzo. Il vero favore te lo faccio io, pivello. Sono io la vera benefattrice tra noi due. E che ti chiedo in cambio? Solo 20, anzi 25, diciamo addirittura 30 euro perché mi fai sputare quintali di fiato per farti entrare verità elementari in quella zucca vuota. Io ti faccio sentire buono e positivo, come uno di quegli stronzi vip riccastri che cantano "We are the world" e sono convinti di essere medici senza frontiere al quadrato. Devi solo separarti da un paio dei molti bigliettoni che il paparino avido capitalista ti ammolla ogni settimana per comprarti il nuovo iPhone o l'ultimo iPod. Allora che fai? Ti vai a trovare un barbone o un vecchiaccio da soccorrere più a buon mercato o accetti la mia offerta?

- Be', proprio il suo modo di pensare dimostra che lei ha bisogno di aiuto. Ma ecco, 30 euro sono un po' troppi non potrebbe farmi uno sconto?

- Metti qui tutto quello che hai in tasca. Be, non è molto, ma meglio di niente. Ecco le borse della spesa e non farti buttare sotto mentre attraversi con me, deficiente. Che c'è, hai altro da dirmi?

- Ehm, cara vecchina, ho messo qualche risparmio da parte. Qualche centinaio di euro. Le basterebbero per permettermi di portarle la spesa a casa per la prossima settimana e magari per farle qualche lavoretto a casa?

Qualche giorno fa, navigando su internet mi sono imbattuto in un sito a dir poco singolare. Il sito offriva occasioni per fare volontariato in diverse parti del mondo e mi sono detto che era una bella e encomiabile iniziativa che migliorava lo stato del pianeta e l'altruismo dei suoi abitanti. Però c'era il piccolo particolare che il volontariato era a pagamento. A pagamento di chi lo faceva. Il sito di proponeva di fare il dottor Schweitzer o le madre Teresa in varie parti del mondo che andavano dalla Bolivia, al Senegal alla Cambogia. Le tariffe da pagare per fare il buon samaritano erano varie, ma generalmente con duemila euro al mese potevi soddisfare il tuo buon diritto a proclamarti santo laico e collega di Gino Strada. Potevi impiegare le tue molte capacità caritatevoli in vari settori, dal'insegnamento, alla medicina alle missioni umanitarie, sopportando piccolissimi scarti nelle tariffe. Inoltre c'erano gli sconti. Il secondo mese pagavi di meno e il terzo lo stesso. Se avevi poco tempo, potevi trattenerti a fare volontariato in Gabon o in Costa Rica solo un paio di settimane, ma le pagavi più care che se fossi andato a gozzovigliare sotto le palme di Honolulu, spupazzandoti hawaiane in tutù. Il posto più caro era la Mongolia e quello più a buon mercato lo Sri Lanka, luogo ultimo dove potevi sfangartela con soli mille e cinquecento angioioletti al mese, ma solo se ti impegnavi in missioni umanitarie, che potevano essere pure dare la caccia a tigri indiane fuorisede che si sgranocchiavano gli indigeni senza permesso.
Ecco il link al sito del volontariato a pagamento.

16 commenti:

  1. Non ci posso credere!!!!????
    Alla faccia del cinismo!
    E' proprio vero che non si finisce mai d'imparare...

    Ciao Capitano!

    Enrica

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  2. Caro Mio Capitano un post un po' "duro"! Le parole che metti in bocca alla vecchina sembrano più uno sfogo su una situazione che hai vissuto direttamente, sito di cui parli a parte che tue reali considerazioni. Mettersi la coscienza a posto aiutando il prossimo in qualche modo mi pare poco probabile. Molta gente forse si mette a posto la coscienza facendo una donazione, questo lo posso credere ma che qualcuno vada in un letto di ospedale, magari in un reparto di malati terminali di bambini per mettersi la coscienza a posto beh, questo non riesco proprio a crederlo. Quando l'impegno è esporsi, compromettersi, in un impegno di dedizione al prossimo penso che le motivazioni interiori per farlo siano un po' più profonde e radicate!
    Mi è capitato di passare del tempo negli ospedali per diversi motivi (figli amici ecc.) ed ogni volta che vedevo arrivare un volontario che dedicava parte del suo tempo a girare per i letti a chiedere, a confortare a rendersi utile, devo dire che la mia fiducia nell'umanità è risalita un pochino! Perché dovrebbero stare lì anziché andare a spasso a giocare a carte ad andare chi lo sa dove? Tanto di rispetto per queste persone che interpretano il loro impegno in questo mondo non solo per se stessi! Poi possiamo parlare anche di situazioni strane come quella di cui hai parlato, possiamo parlare di strumentalizzazioni ecc. però ti posso garantire che davanti a tanta insensibilità ed indisponibilità con la quale facciamo i conti tutti i giorni esiste gente che nel silenzio, senza apparire o fare pubblicità si dà da fare in questo strano ed spesso incompresibile mondo! Forse è merito anche loro se questo mondo non si è ancora distrutto!!

    Ciao, Capitano....e vento in poppa!!

    berardo

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  3. In realtà, che io sappia i vari sostenitori di greenpeace e simili, non sono proprio degli straccioni, io per esempio non potrei permettermi di dedicarmi anima e corpo in una qualsiasi missione umanitaria. ;)

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  4. Enrica, ormai niente che possa accadere a questo mondo può sorprendermi, non dopo aver fatto la conoscenza di You Tube e Facebook.
    bera, ho letto con attenzione la tua perorazione del volontariato vero e spero che tu abbia ragione.
    gians, che poi questi volontari a pagamento sono dei colossali coglioni soprattutto in MATEMATICA. 2500 al mese per fare il buon samaritano nei paesi che non se la passano bene, ci sei? diciamo che lo fai quattro mesi (o che lo facciano due per due mesi), sono 10000 euro. Ho idea che con una tale cifra in mezza Africa ci puoi costruire una scuola. Qualcuno pensa forse che il coglione in matematica con la sua opera di volontariato in loco produca vantaggi superiori a quella della costruzione di una scuola nuova di zecca?
    Un saluto agli amici.

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  5. Se quelli sono coglioni in matematica io devo essere cogliona a tutto tondo, visto che quasi quasi mi convincevano pure, salvo che poi mi si è accesa la lampadina e mi sono resa conto che quello pareva un volontariato per ricchi e annoiati e, se facciamo due conti come quelli che hai fatti tu, il tutto si commenta da solo. Esiste comunque un'altra realta come quella di cui ha parlato Berardo che ci rincuora.
    Non so gli altri, ma d'estate faccio fatica persino a scrivere un commento nei blog.))

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  6. Ecco un aggiornamento sul sottostante post sugli imbrogli sportivi che ormai sono la norma. E' un commento lievemente fuori argomento rispetto a questo post, anzi a pensarci bene è perfettamente in tema, dato che tratta della tendenza dell'essere umano a fare qualunque cosa gli porti un vantaggio o presunto tale, in qualunque situazione ciò avvenga.
    Dunque avevo parlato delle accuse alla vincitrice degli 800 femminili dei mondiali di atletica, la sudafricana Semenya, sospettata di essere un maschio.
    Ecco gli aggiornamenti: il livello di testosterone trovato nelle analisi di Semenya sarebbe tre volte maggiore di quello medio delle donne. Cioè Caster Semenya non è una donna, ma un uomo o almeno un ermafrodito, così afferma il "Daily telegraph", giornale autore di un'inchiesta sull'argomento.
    Inoltre:
    1) Il capo allenatore della squadra sudafricana di atletica leggera, il tedesco Ekkart Arbeit, ex Ddr è già stato accusato di essere uno dei santoni del doping di Stato della Germania Est negli anni Ottanta. Ci sono interi e pesantissimi fascicoli su di lui in un'inchiesta parlamentare tedesca.
    2) Heidi Krieger, campionessa europea di lancio del peso nel 1986, divenuta poi uomo nel 1997 con un'operazione di cambio di sesso, ha dichiarato che fu proprio Arbeit a darle dosi tali di ormoni maschili da farle «uccidere» la sua femminilità e trasformarla in uomo.
    3) Nel 2003 il capo della federazione atletica britannica David Moorcroft dichiarò alla Bbc che non avrebbe mai accettato di farsi allenare da Arbeit come la campionessa olimpica di Sydney 2000 Denise Lewis, che intendeva difendere il proprio titolo ad Atene 2004.
    Ekkart, come citato dal sito della Federatletica italiana (Fidal), ha allenato anche Alessandro Andrei, campione olimpico nel 1984 del lancio del peso e detentore del record mondiale con 22,91 m.

    Lo sport professionistico come si nota puzza come mille pesci andati a male. E il peggio è che fa puzzare di falso pure la società che lo accoglie e lo coccola.
    Le notizie di questo commento sono tratte da un articolo del Corriere della sera.

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  7. Capitano, a conti fatti, pare siano davvero dei coglioni. :))

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  8. Ciao!
    Mentre leggevo pensavo che fosse tutto frutto della tua inesauribile creatività, invece avevi preso spunto. Solo che io la penso come Berardo... Ho avuto contatti direttissimi con volontari ospedalieri (l'ospedalizzata era mia mamma) i quali, mi è stato detto, erano veri e propri angeli trasparenti...
    Meno male che ci sono e che che questo Paese non è abitato solo da rivoltanti miliardari edonisti presidenti e disonesti in genere!

    Ciao!!!

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  9. Il volontariato a pagamento sembra alla prima impressione uno scherzo o una stranezza. In realtà fa riflettere. Perchè è proprio vero che vi sono persone che fanno volontariato per mettersi a posto con la propria coscienza o perchè non hanno niente altro da fare. Occorre riconoscere però che ci sono persone che il volontariato lo fanno seriamente e in modo convinto e la cui presenza è ormai diventata insostituibile.
    Ciao

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  10. Ciao Capitano...
    Ho sorriso per la prima metà del post. Anche ricordando che a mio figlio è capitato di fermarsi davanti alle strisce pedonali e il vecchietto che pareva in procinto di attraversarle gli ha fatto un gestaccio...
    Il resto però mi ha sconcertata.
    E non lo trovo incredibile ma molto molto probabile che sia proprio così.
    infatti miei figli ed io, piuttosto squattrinati, facciamo semplicemente volontariato gratuito nel dare e nel ricevere in Parrocchia.
    Ma non fa curruculum.
    Vuoi mettere il cosidetto Terzo Mondo?
    Anche se poi è molto più difficile essere disponibili con i vicini che con i lontani...
    Ciao ciao.

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  11. cleide, diamo a Cesare quel che è di Cesare: il sito del volontariato a pagamento me lo hai fatto conoscere tu. Dato che sei così informata, non è che sai quanto costano due settimane a Honolulu? :-)
    maria chiara, grazie per l'inesauribile creatività, naturalmente al mondo c'è pure un mucchio di gente a posto. Per fortuna.
    Paolo Borrello, a te la stessa risposta data a Maria Chiara.
    Kaishe, povero figlio alle prese col vecchietto poco gentile alle strisce pedonali. L'idea del curriculum del volontariato non è male. Forse si potrebbe usarlo pure dopo il trapasso, ormai servono scartoffie dovunque.

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  12. molto interessante questo post.
    In questo perdiodo mi capita di pensare spesso al bene, al male.
    E questo tuo post ha un'attinenza con questi temi, nella concretezza del quotidiano.
    Certamente nelle esperienze di volontariato che ho fatto (una), un pò diu delusione l'ho riportata.
    ciò che alla fine respingeva me (e credo respinga altri)è il solito meccanismo di comportamento umano per cui scatta la competizione anche li', e ci sono gli esaltati, ecc...
    Ciò non toglie che possano essere esperienze belle...certo che però, il volntariato a pagamento!...
    Ciao

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  13. Quante verità in poche righe!
    Come mai ci dobbiamo sentire in dovere di raccontare al mondo quando facciamo qialche opera di bene?
    Forse è davvero reale ciò che scrivi, poco velatamente, tra le righe: il volontariato lo facciamo a noi stessi, quando aiutiamo il prossimo: in questo modo ci pare di riscattarci agli occhi del mondo (ma anche ai nostri)per tutte le restanti cose egoistiche e poco edificanti che facciamo.

    Sullo sport professionistico... CHE AMAREZZA...

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  14. e lo so ,caro Capy.

    succede pure con le catene di mail in cui ti regalano dei cagnolini, oppure c'è un bimbo malato che ha bisogno di sangue o vaccine... (uno chicchissimo che ricevo da 4 anni ormai mi dice che una bimba in Polonia ,che col CALDO che fa lì e nell'ospedale dove si trova tutto è negativo per le sue vesciche su tutto il suo corpicino... vabbè...

    poi ieri a Madrid tutti quelli di unicef e robe simile, non vuole collaborarci? e con le foreste amazoniche?
    io dico sempre che ho fretta (addirittura sulla stazione quando mi mancano meno di 10 min per prendere il treno per tornare a casa!) oppure fingo di parlare al cell :)

    non è che non sia solidaria, se arriva un poverello a casa gli dò dei soldini oppure gli preparo un panino con un pò di frutta.

    baci, a presto.
    Tali

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  15. AHAHAHAHAHAH, certo perchè tu pensi che l'associazione umanitaria o ONG presso cui farai volontariato naviga nell'oro e non vede l'ora di un culo bianco colmo di sobbalzi caritatevoli con la voglia di fare il buon europeo civilizzato che aiuta i poveri africani scemi e arretrati, i soldi di cui tanto cianci servono all'associazione, non ti paghi l'Hotel Miramare a Varazze con la tv al plasma e la pensione completa, loro di quei soldi non ne vedono mezzo, sono enti che si autofinanziano partecipando a bandi e stringendo legami con le associazioni locali. Quindi se proprio ti costa tanto rinunciare ai tuoi vestiti di marca, alle tue serata in discoteca, alle tue cene fuori bhe ecco vai a fare il volontario alla mensa dei poveri della tua città che li magari rimedi anche un pasto aggratis

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  16. Bambino, non capisco che cosa dici. Prima affermi che ho i vestiti di marca e faccio le serate in discoteca e poi che mi voglio sbafare un pasto gratis. Deciditi su una delle due ipotesi. A me questa cosa di pagare per fare il volontariato fa ridere e mi fa pure chiedere chi si intasca i tuoi soldi. Se le associazioni umanitarie non hanno i soldi per pagare il biglietto ai volontari, che cambino mestiere. Inoltre se faccio tutto da me, vado in Africa, lavoro per gli altri, mi pago il biglietto e il soggiorno, a che cavolo mi serve l'associazione umanitaria?

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