venerdì 27 novembre 2009

Le reginette virtuali dalla chat a facebook

Rispondo a Fantaghirò che nel post precedente mi chiedeva informazioni su alcune blogger. Dato che la risposta mi ha suggerito un paio di riflessioni, ne farò un post. Dunque, Cleide non scrive più post, ormai per lei è diventata una fatica titanica buttare giù tre righe di post. Non è proprio una ex blogger perché continua a commentare e a leggere. Celia deve aver scritto l'ultimo post in primavera e ritengo che pensi ad altro. Ci sono pure altre persone in una situazione simile. Arial non si sente più, Elle lo stesso, e così pure altri bravissimi blogger. Che posso dire? C'è stato il boom del blog, in cui questo strumento virtuale ricopriva funzioni e spazi che non gli erano propri. Poi il boom si è attenuato. Tu stessa, Fanta, non scrivi più, metti un post dopo parecchi mesi, si capisce che il blog non è più la tua casa virtuale.

Si può spiegare il regresso del blog in alcuni modi modi. Il primo è il modo fisiologico: tutti i fenomeni che osserviamo, dallo sviluppo dell’influenza a quello della popolazione o delle civiltà, seguono una curva matematica. C’è la nascita, il boom e quindi l’assestamento. Il mondo del web ha visto vari fenomeni raggiungere un successo travolgente e poi passare di moda o almeno attestarsi su valori stabili e più moderati. Le prime star virtuali sono state la chat e i forum. Poi sono venuti i blog. Ora è la volta di facebook che sembra una forza inarrestabile, è sulla bocca di tutti, si dice che generi dipendenza e assuefazione, fa scrivere sceneggiature di film, ma prima o poi decadrà pure l’ultimo arrivato e sarà incoronata una nuova reginetta virtuale. E ancora una volta tutti giureranno, come succede negli amori, che la nuova regina è la più grande, la più bella di tutte, assolutamente inarrivabile.

Però cosa determina il successo di questo o quel mezzo della Rete? Ogni volta che c’è stato il boom di un particolare strumento virtuale, è sempre stato perché esso ha catalizzato su di sé e rappresentato funzioni non sue. La chat quando era la regina di internet faceva da chat, ma pure da blog, da forum, da social network, da luogo per incontri e relazioni, da bar, da tombolata di Natale. Anche il blog al suo apice non ha fatto solo da blog, ma è stato chat (in qualche caso lo è ancora), forum,  sito specializzato, setta, club eccetera. Ora queste funzioni sono rappresentate in massima parte da facebook e dai social network.

Esiste però un modo più semplice e meno sociologico per spiegare il trionfo di un mezzo di comunicazione virtuale sugli altri. Il modo si chiama cazzeggio. E’ così: il medium di internet che si impossessa del cazzeggio, che meglio lo rappresenta in un particolare contesto temporale, diventa la star del web. Il cazzeggio è stato catturato e valorizzato prima dalla chat, poi dal blog e ora da facebook. il cazzeggio è la chiave del successo di qualsiasi mezzo di comunicazione non solo virtuale, si pensi alla televisione dove prevalgono programmi leggeri, talk e reality-show di bassa lega, Marie De Filippi, Micheli Cucuzze, figli dei Pooh, giochi di pacchi e isole di deficienti. Chi cazzeggia vince, è questa la regola su internet e nella vita.

C’era un momento in cui il blog era il centro del cazzeggio, calamitava orde di feroci cazzeggiatori, quali adolescenti in cerca di anime gemelle, anonimi rompiballe alla Paolini televisivo, casalinghe e commesse di supermercato autoproclamatesi eroine di Desperate Housewives o di Sex and the City, zozzoni del porno virtuale in cerca di schiave da messenger, avvocati e impiegati delle poste o delle Asl che scrivevano delicate poesie d’amore e cercavano la gnocca. Ora questo fenomeno si è spostato su altri lidi. La gnocca si cerca su facebook, gli adolescenti vandalizzano su YouTube, gli anonimi cercano di rompere le balle dove c’è più casino, le casalinghe disperate e le pornoromantiche al limite fanno un pensierino a Twitter dopo aver superato la soglia del migliaio di amici sul vecchio inossidabile facebook. Il blog? Be’, fa e farà quello che avrebbe dovuto sempre fare: il blog. Ossia il luogo in cui si scrivono articoli, belli o brutti, si lasciano commenti, belli o brutti, si cerca di dire qualcosa di non banale, che ci si riesca o meno. Il blog da ora in  poi sarà solo blog, forse è una buona notizia.

Naturalmente le opinioni citate in questo post non si riferiscono in alcun modo agli ottimi blogger citati.

24 commenti:

  1. ciao cap,sempre d'accordo su quello che dici e su come lo dici.ciao.giampaolo.

    RispondiElimina
  2. Giusta disamina Capitano. Forse era anche un assestamento necessario.

    RispondiElimina
  3. il blog non è da tutti e questo è certamente un bene. Il blog rispetta i tempi e le scelte della gente, permette di rileggerti, ripensarci, contraddirti, arrabbiarti, annoiarti con i tempi e le parole che vuoi, senza limiti dettati dall'immediatezza di un pensiero che può non dire nulla o dire tutto.Con i commenti dona quel tocco di garbato confronto che somiglia molto al buon tè, alla dolce musica e all'infinita attesa di chi spera non che il domani ti stupià ancora.
    un pò troppo smielata? può essere.

    RispondiElimina
  4. Ora caro Capitano, ti faccio un cazziattone. Lo meriti tutto e non avermene. Ma quale cazzeggio? tu come me hai incontrato bloggers di tutti i tipi, alcuni si, è vero stanno quì per futili motivi, altri alternano invece storie di vita vera, anche tu nonostante la tua capacità di romanzare le tue vicende, esprimi le tue sensibilità. Si può considerare questo come cazzeggio? io dico di no! anzi lo trovo un atto di coraggio, il mettersi in discussione accettando i pareri di persone sconosciute e spesso diventano dei veri confidenti. I blog continuo a credere siano vivi e li considero al pari della vecchia cara radiofonia, che alcuni davano per morte con l'evento della tv e oltre. Gli strumenti buoni non muoiono, scrivi con fiducia su questo supporto, avrai sempre un seguito. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  5. Un saluto a tutti gli amici e offro volentieri una tazza di té a bluphoenix.
    Voglio tranquillizzare gians, continuerò a scrivere con fiducia perché io amo il blog, se fosse una donna me lo sposerei :-)
    Ho parlato del cazzeggio da un punto di vista per così dire sociologico. Non ho niente contro il cazzeggio, anzi se lo fai bene sei un artista.
    Di contro spesso mi dà fastidio l'opposto del cazzeggio, ovvero il professionismo dell'impegno a tutti i costi. Cioè quel modo di lagnarsi di alcuni blogger che stanno sempre lì a denunciare ingiustizie come se si credessero, come scrivevo in un mio non lontano post, supereroi virtuali con tanto di identità segreta. Delle volte, lo ammetto, i superseriosi supereroi del superimpegno civile mi danno più fastidio dei cazzeggiatori.
    Detto questo, cosa posso fare se non augurare buona notte agli amici del blog? :-)

    RispondiElimina
  6. Hai scritto cose che condivido in pieno, anche se andrebbe detto che dietro certi mezzi virtuali si nascondono, spesso, drammatiche solitudini.
    Oggi come oggi (e come te) salvo solo i blog, perchè qui siamo sinceri ed interagiamo con gli altri generalmente senza secondi fini.
    FB mi annoia: ci puoi fare una capatina ma poi finisce lì. Almeno per me.

    RispondiElimina
  7. La tua analisi credo sia largamente condivisibile.Temo che i blog stiano a Facebook come certi programmi televisivi stanno a telecontenitori di risse e reality trash,tutti parlano bene dei primi ma poi guardano i secondi.

    RispondiElimina
  8. hola cap!
    che emozione aver dato l'incipit ad uno scrittore ! ;-)
    io penso che facebook sia il buco della serratura dove oltre a cazzeggiare ci si fa quelli degli altri.. Si ostentano foto di viaggi come se si partecipasse ad una lotteria con premio finale a chi ne pubblica di più epiù esotiche. Si è persa privacy e buon gusto in molti utenti. Molte ragazze esibiscono foto da pornodive in cerca disperata che addentano improbabili frutti dannati..Inquietante!ragazzi esibiscono la tartaruga che fa molto 'mastro lindo de noi atri'.
    Il blog espone solo materia grigia..sia in positivo che in negativo..Trovi il blogger che non ne è provvisto e non se la puo' ordinare al mercato: me ne dia un kilo che almeno scrivo un post leggibile!E c'e' quello che dimostra di averne perchè dà spunti di riflessione.
    A pubblicare foto avvinghianti non ci vuole niente..ed a guardarle idem .Ma che ti lascia tutto questo? L'attimo di una spiata..
    Qundi viva il blog!!

    RispondiElimina
  9. E' un'ottima notizia. Il cazzeggio comunque è una cosa seria.Spero abbia un incremento perchè è tutta salute dello spirito ed una grande fucina.
    Un saluto
    Biblioceca.go.ilcannocchiale.it

    RispondiElimina
  10. Precisazione doverosa: non mi riferisco al cazzeggio da basso intrattenimento o da acchiappo, ovviamente.
    Ma a quella forma di cazzeggio parente stretto dell'otium.
    Biblioceca

    RispondiElimina
  11. Ciao. Ho notato anch'io che da quando ha preso piede facebook molta gente si è indirizzata in quella direzione e si trova molto bene perché richiede pochissimo tempo e poche energie mentali! Tenere un blog è abbastanza impegnativo, almeno per me lo è, nel senso che occorre tempo per pensare e poi scrivere e poi correggere, trovare la foto ecc.. Il blog io lo sento come una mia creatura che alimento, curo, aggiusto. Il mio modesto blog lo guardo e lo riguardo, cerco di renderlo sempre più bello secondo i miei gusti, come dici tu:lo amo! Chi apre un blog per il solo cazzeggio dura poco! Dico quindi meno male che hanno inventato altri sistemi di cazzeggio, pure più semplici!
    Evviva il blog e evviva i bloggers!

    Ciao.

    berardo

    RispondiElimina
  12. ho scioperto i blog tardi, quando il boom era già passato...non mi dispiace, non me ne frega niente.Io mi trovo benissimo, è stata una grande sorpresa per me.
    Il blog per me ha una finalità terapeutica,di sfogare aspetti personali che non confido a nessuno...e la sorpresa sono state le persone con lke quali sono0 venuta a contatto, incontri veri, che mi danno molto-
    Lo gestisco con temopi lenti, il blog, perchè il rischio di farsi trascinare dalla pura virtuliatà esiste, ma per me ilblog presenta solo aspetti positivi.
    FB?una stronzatella, con aspetti piuttosto inquietanti...
    Buona domenica, Francesco

    RispondiElimina
  13. CASSANDRO

    Per me il blog è quasi una sfida. Vedere se sui vari argomenti trattati dai bloggher sono in grado di inserirmi, senza disturbare l’autore, con i miei versi (dilettanteschi, ovvio) e riuscire a commentare in rima in maniera gradevole -- e se ci scappa un sorriso mica mi dispiace -- quanto proposto dal bloggher.

    Ci sono riuscito? E chi lo sa?

    Ma io continuo su questa strada, sempre che quel blog solleciti intelligentemente la mia partecipazione, e non capisca che sono di disturbo perché il bloggher più che conversare via etere intende raggiungere altri risultati per me non condivisibili.

    Ancora complimenti per i tuo post, capitano, sempre assai motivanti.


    POESIE AL VENTO

    Le mie poesie le lancio al vento,
    nell’etere le faccio io volare,
    ed in anonimato in quanto sento
    che deve poesia sempre andare

    liberamente e senza alcun legame,
    laccioli e nodi di paternità:
    sia che sia d’oro sia che sia di rame,
    è “Patrimonio dell’umanità”.

    Presuntuoso, eh? . . . “Ma che me frega!”
    Ci sarà sempre finalmente chi
    -- che ciò mi inorgoglisca chi lo nega? --

    ne leggerà qualcuna, ed io così
    esisterò anche dopo . . . e se poi strega
    qualche mio verso “una”, forse un dì . . . . . . .


    Gira e rigira siamo sempre là:
    bello è avere chi sospira “Ahhhh . . .”!

    E’ poco? . . . A me mi basta e basterà.
    Se poi però a scovarmi riuscirà . . . . . .


    Esiste pure un’altra verità:
    se non le butto in internet tu va’ . . .

    vallo a trovare . . . no, che non ci sta! . . .
    chi comprerebbe queste ingenuità.

    (Cassandro)

    RispondiElimina
  14. per quanto mi riguarda, sono iscritta sia a facebook che a myspace , ma solo da qualche giorno ho aperto un blog e, devo ammettere che è un'altra storia...condivido quel che hai scritto e sicuamente il mondo del blog e dei blogger è ben diverso dal puro ozio che spinge la gente a intrattenersi nei 'rapporti virtuali' di un social network come facebook. In più ti faccio i miei complimenti per il tuo stile tagliente ed arguto.
    a presto.

    RispondiElimina
  15. Caro Capitano, il blog è una cosa seria! Come ha suggerito qualcuno dei tuoi lettori ci vuole "materia grigia" e quelle meteore che sono durate un attimo probabilmente non avevano niente da dire...
    Gli ultimi social network creati e quelli che poi verranno (perchè la tecnologia va avanti) sono rapporti virtuali moderni. Oggi non si scrive più ed i rapporti di amicizia sono rapidi: si dialoga attraverso SMS. Per curiosità ed anche un po' per sfida (non ho grandi capacità informatiche) mi sono iscritta al Faccia Libro. L'ho trovato di una inutilità e di una stupidità abnorme! Tutti che fanno a gara per stringere più amicizie possibili ed un po' come per il blog ed i suoi commenti, chi più ne ha più conta! Ma finirà anche questa cosa, passerà di moda. Non credo ciò accada per il blog e quindi... W IL BLOG!!!

    Marypersempre

    RispondiElimina
  16. Per Cleide è diventata un'impresa titatica scrivere un post per motivi seri che tu conosci bene. Se poi aqggiungiamo le supercritiche ai miei scritti e a coloro che scrivono come me, un diario virtuale spesso poco comprensibile ai più, che provenivano da te e il mio vizio di mettermi in discussione...quindi nessun disamore per il blog. Spero di ritornare presto a scrivere le mie banalità perchè questo significherà che sto bene. Blog sempre e comunque.))

    RispondiElimina
  17. Ecco per qualche risposta agli amici. Prima di tutti a Cassandro che ben merita per i suoi versi spiritosi. Lancia pure le tue poesie nell'impetuoso vento virtuale e falle volare alte. Interessante il suo concetto di continuare a esistere sulle ali di qualche verso liberato nell'etere del Web.
    nternet regalerà a tutti noi iuna briciola di immortalità? Chi lo sa.

    RispondiElimina
  18. Era gli altri. Prima parte: da enne di niente a Bera.
    Enne di niente, effettivamente esistono pure le nostre solitudini, ma tutti siamo un po' soli nella vita. Ci salverà la nostra sincerità, sono d'accordo.
    Lanza, a me la rissa piace come a tutti, ma quei programmi non li guardo.
    Fantaghirò, è sempre un piacere quando passi. Ricordo sempre il bellissimo commento che hai fatto al mio romanzo. A proposito di foto, devo pubblicarne una mia prima o poi, ammesso che qualcuno riesca a scattarmi una foto in cui io appaia in maniera vagamente umana :-)
    Biblioceca, il cazzeggio, come tutto, può essere una cosa seria. Dipende da come lo si fa.
    Bera, effettivamente seguire e gestire un blog richiede impegno e soprattutto tempo. Il blog è una cosa seria.

    RispondiElimina
  19. Risposte parte seconda, da Zelda a Cleide:
    Zelda, il rischio di farsi prendere dalla virtualità esiste, ma è tutta la vita che è un rischio, anche se cammini sotto una scala rischi. Nei tempi del fermento del blog c'erano i pro e i contro, però c'era tanta vitalità (che resiste ancora in molti blogger).
    ragazza perbene, sei nuova del blog? Benvenuta. I tuoi articoli però mi sembrano già smaliziati. Sicura di non avere già scritto prima?
    Marypersempre, dell'amicizia ho già detto in altri post. Quella ottenuta attraverso gli sms dei social network mi fa ridere. Ehi, che piacere risentirti, ma non eri da qualche parte nel profondo Nord Europa?
    Cliede, scrivi, scrivi quello che vuoi senza farti smontare da critiche, quando uno è sincero come certamente sei tu non scriverà mai cose banali.

    Infine un saluto a tutti gli amici di questo blog.

    RispondiElimina
  20. Ti ho risposto, cercando di chiarire alcune cose che non ero riuscita a spiegare.Mi piacerebbe che tu leggessi.
    Un caro saluto, intanto e scusa l'invadenza:)
    Biblioceca.go.ilcannocchiale.it

    RispondiElimina
  21. certo Francesco, e poi...chi non risica non rosica, no?!

    RispondiElimina
  22. Biblioceca, letta la tua esauriente risposta chiarificatrice.
    Zelda, come disse Francis Scott Fitzgerald... già che cosa disse? Forse potrebbe spiegarcelo sua moglie Zelda Sayre :-)

    RispondiElimina
  23. dalle lontananze ritorno per un rapido saluto, almeno, carissimo Capitano. Contento di apprendere che Cleide contnua (sono sempre in debito con lei di un mio mancato commento - un caro saluto a lei). E che altri continuano. Incontrai il blog , comeoccasione per me importante, Come sai nn ho un mio blog, ho scoperto alcuni amici, che appena possibile torno a frequentare. Contento di averti conosciuto,non mi scuso più per le ormai mie rare comparse. Mia figlia mi ha inviato un discretamente ricco vocabolariettto lingua lakota, ricevuto da un suo amico che è stato in una -- riserva -- indiana. E' una vicinanza che mi appassiona. Anche ho letto la preghiera di un capo Siuox al Grande Spirito. Che dire del blog, solo cazzeggiare? non mi pare. Ora sembra che molti di loro si siano passati parola e scendano in piazza. Una moda? ragione? Torto ? Un'occasione in più per pensare sulla condizione di esser uomini - o no?. Ciao Capitano, almeno riuscissi a tornare una volta pe rvedere quanto è bella Napoli, Ciao da Giovanni

    RispondiElimina
  24. Giovanni carissimo, da quanto tempo non ti facevi sentire. Non ti devi scusare di niente, anzi sono io che ti ringrazio quando vieni a farmi visita
    Splendido il vocabolarietto in lingua lakota di tua figlia. Come sai sono un appassionato di indiani d'America e dell'idea di libertà che suggeriva il loro stile di vita. Prima o poi scriverò un altro articolo su Cavallo Pazzo, magari un breve racconto di quando Custer attaccò inopinatamente l'accampamento dei Sioux illudendosi di avere vita facile.
    Spero anch'io che un giorno tu venga a Napoli. Bella è bella, ma ha pure un sacco di difetti, dipende da ciò che si vuole vedere. un carissimo saluto

    RispondiElimina