sabato 29 maggio 2010

Grandi orizzonti, grande felicità

Sono un appassionato dell’orizzonte o meglio degli orizzonti lontani. Amo i grandi spazi, quelli contraddistinti da grandi pianure, da distese che giungono fin dove puoi guardare. Purtroppo di solito devo accontentarmi delle molto meno estese praterie della mia cameretta, quelle intorno al mio monitor, oppure di quel poco di verde che si può cogliere attraverso i palazzoni napoletani. Dal mio balcone, se la giornata è limpida, posso cogliere una sottilissima linea di mare. E’ così difficile da vedere che qualche volta mi scordo di quella tenue riga blu all’orizzonte. Poi viene la giornata fortunata in cui la avvisto e ogni volta mi si apre il cuore. Mi sembra di respirare aria pulita e sentire il profumo di terre incontaminate e voglia di avventura.
Mi piacciono i film con grandi distese e orizzonti remoti, dove la pianura a un certo punto si confonde con il cielo. Ho amato gli spazi straordinari del Signore degli anelli e l’erba alta che frusciava al vento di Balla coi lupi. A volte vorrei vivere in una foresta alla Ultimo dei Moicani anche se probabilmente non ne sarei capace. Tra i miei versi preferiti c’è il Guccini del “Vecchio e il bambino”: “L’immensa pianura sembrava arrivare / fin dove l’occhio dell’uomo poteva guardare”, e a volte mi è capitato di cantarli a piena voce in qualche sottopassaggio metropolitano infestato da smog e clacson. Che dire? Datemi un posto, un film o una canzone in cui la mente può spaziare senza ostacoli e io sono felice.
Dato che amo l’orizzonte lontano, ne consegue che più è distante e più sono contento. Come si sa, più si sale in altezza e più remoto diventa l’orizzonte, più ampi gli spazi liberi che si offrono alla tua ammirazione. Mi sono sempre chiesto che spettacolo si coglie dalla cima più alta del mondo, l’Everest a quasi novemila metri. Devi vedere un bel po’ di roba da lassù. E devi avere una visione estremamente limpida a causa dell’aria tersa delle grandi altitudini. Mi sono sempre chiesto quanto sarei felice guardando dal vero il più lontano confine tra cielo e terra che si può godere su questo pianeta.
In chiusura ecco un tabella presa da Wikipedia che ci permette di calcolare quanto è distante l’orizzonte dal nostro punto di osservazione.


 
 
dove D è la distanza in Km dell'orizzonte e h è l'altezza sul livello del mare espressa in metri.

30 commenti:

  1. Caro Capitano,
    riuscire a posare lo sguardo il più lontano possibile... in aereo è ancora più in alto dell'Everest.
    Una volta, quando ancora si poteva, in un viaggio di ritorno da Los Angeles chiesi di poter vedere la cabina di pilotaggio. Era l'alba e ci stavamo avvicinando a Milano. Ricordo che la vista era talmente bella che per qualche attimo sono rimasta senza parole a contemplare uno spazio e dei colori che dalla terra non vedremo mai...

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  2. Ti invidio, enrica. L'unico paesaggio che ho visto da un aereo è quello che ho preso per la Sardegna, si vedeva pochissimo da un finestrino risicato, ma era sempre uno spettacolo. Mi piacciono però di più i paesaggi che puoi vedere da terra, perché mi pare che pure tu faccia parte dello spettacolo. :-)

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  3. da una nave in mezzo nell'oceano 360° di orizzonte che spazia tra cielo e mare,una dimensione particolare dove tu sei il nulla e tutto il resto,(calcolando pure la formula presa da wikipedia),è l'infinito!

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  4. Beh, elle, lo spettacolo che si vede da una nave in mezzo all'oceano in una notte stellata con il tuo uomo a fianco (evento che so che hai vissuto) è impagabile. :-)
    Naturalmente pure io vedo paesaggi e distese quando mi sottraggo alla sindrome del ragazzo della via Gluck che ci attanaglia tutti. Dal monte Faito dalle mie parti si vede uno spettacolo che ti riconcilia con la vita.
    Se avete bisogno di aiutoi per afferrare meglio la formula, sono a vostra disposizione con le mie scarse conoscenze matematiche.
    Saluti a tutti.

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  5. concordo in pieno con tutto quello che dici. io amo le case agli ultimi piani proprio per questo!
    A me è piaciuto tanto anche La mia Africa....

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  6. Un aiutino per la formula matematica mi ci vorrebbe proprio...
    Quando abitavo in Genova centro,in un palazzo all'ultimo piano,vedevo dalla finestra il porto con la "Lanterna" e il suo fascio di luce rassicurante, il cielo rosso la sera che colorava il mare al tramonto,e tutti i tetti in ardesia delle case sottostanti. Spettacolo incredibile,bastava però, non abbassare troppo lo sguardo per vedere i frequentatori notturni (anzi meglio dire giornalieri) che frequentavano la via(piccoli spacciatori,tossici che ne combinavano di tutti i colori) per ritornare alla realtà
    Buona domenica Capitano :)

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  7. maria chiara, la mia Africa è piaciuto pure a me ma non tanto quanto gli altri film che ho detto.

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  8. Elle, il nostro problema è proprio quando abbassiamo lo sguardo verso lo spesso avvilente spettacolo delle nostre metropoli.
    Vediamo se posso aiutarti con la nostra formula, con la precisazione che io sono appassionato di orizzonti e non di matematica. Calcoliamo quando è distante l'orizzonte a livello del mare. radice quadrata di 1,6 (l'altezza a cui si trovano gli occhi di una persona normale), moltiplichiamo per 3,57 (numero fisso che somiglia al pi greco): l'orizzonte dista 4,5 chilometri.
    Ora pensiamo di salire su un monte alto 1000 metri e ripetiamo l'operazione: l'orizzonte sarà distante 112 chilometri.
    E dalla cima più alta del mondo, l'Everest? Applicando quella formuletta si scopre che dal monte Everest l'orizzonte dista 336 chilometri. Se l'Everest fosse a Napoli io dalla cima potrei vedere ben oltre Roma, forse fino alla bassa Toscana.
    Dato che siamo in ballo, calcoliamo pure cosa vedevi dall'ultimo piano del tuo palazzo attraverso i tetti di ardesia. Non mi hai detto il piano. Diciamo che eri al quarto. facciamo 16 metri per fare cifra tonda. Vedevi fino a 14 chilonetri: e a Genova ce n'è di cose belle in 14 chilometri! (fortunatamente avevo la calcolatrice di windows a portata di mano):-)

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  9. Buongiorno Cap, qui nuvolo, orizzonti poco visibili.
    Chiedo notizie anche perchè all'orizzonte non vedo affacciarsi neanche Cleide, svanita verso il faro forse di cui mi parlava, su un promontorio perso nel suo orizzonte. Tuttavia ritorno dopo per altre chiacchierate.

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  10. Arial, su Cleide sto quasi per rivolgermi agli Oggetti Smarriti. Pare che sia stata vista aggirarsi in un intricatissimo bosco virtuale a sud di facebook. Spero che non abbia perso la bussola :-)

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  11. Non solo non ho perso la bussola nel bosco virtuale di fb ma non l'ho persa neppure sul blog per mia fortuna. Sono giorni che faccio il mio solito giro nel virtuale e mi imbatto in discussioni ( pardòn, scambi d'opinione li chiamano) che paiono discussioni tra sordi. Ognuno sventola la propria bandiera ( grandi bandiere eh: umiltà , verità, libertà..) ma è pronto a spaccartela in testa appena si sente punto o sminuito. Lungi da queste persone pensare che qualcuno abbia semplicemente voglia di colloquiare in libertà e senza meschinità alcuna. Gran brutta razza il genere umano Cap.:)
    p.s.
    A scanso di equivoci dico che il riferimento non è al tuo post precedente. Sai che penso e conosci il motivo della mia astensione dal commentare:)

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  12. Caro Capitano, se andassi a camminare in montagna, il concetto che più si sale e più si vede lontano ti diventerebbe familiare perché è una delle prime esperienze che si sperimenta.
    Però io vorrei tentare di portare il discorso su altri modo di elevarsi, non tanto con il fisico quanto con la mente, ovvero con lo spirito. Quello che ci costringe a tenere lo sguardo basso o alle solite cose del giorno ci impoverisce! Tutto quello che ci aiuta a spostare lo sguardo su un altra dimensione ci aiuta a guardare più avanti del proprio naso e quindi riuscire a vedere cose che altrimenti non si riuscirebbero a vedere. Le cose che ci aiutano a porre lo sguardo in alto sono tante, dalla dimensione prettamente spirituale, alla dimensione che interessa l'arte, la conoscenza di altre culture,la dimensione sociale ecc. Preoccupante è chi non alza lo sguardo dalla partita di calcio della domenica, da quello che dice la tv senza porre nessun filtro, dall'analisi degli avvenimenti con i soliti luoghi comuni senza lasciare spazio ad un'analisi elevandosi su un piano più alto!
    Caro Capitano sono andato fuori tema,forse, però la prima impressione che mi è venuto alla mente!
    Ciao.
    berardo

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  13. Buongiorno Cap eccomi qua a parlare di orizzonti. C'è un orizzonte e forse più di uno ( sono felice che anche Cleide sia apparsa ad uno di esso, e condivido anche il suo giro di boa)a me cari,
    o che mi ha stupito particolarmente. Parlo di uno che mi ha stupito recentemente: Capo Caccia visto da lontano dal lungomare di Alghero ad esempio. Lo chiamano il Gigante addormentato.
    Un orizzonte infinito e interrotto appena da terraferma è quello sul Tirreno. Interrotto dalla vista delle Eolie che come ombre sfumate ti ricordano d'esserci quasi, sospese in cielo azzurre appena più del cielo. Per questo orizzonte la formula che tu citi servirà eccome, la userò, salvo ingarbugliarmi nei misteri della matematica con cui da sempre, più che farci i conti, sbaglio i conti.
    E infine un orizzonte da più basso: il promontorio di Monte Pellegrino o il massiccio di Cefalù. Come il Gigante di Capo Caccia ti ricordano che sono lì ad accoglierti mentre vai via o ritorni. Ma tanti ancora sono begli orizzonti. Come non ricordare, come qualcuno ha già qui fato, i soli incredibili de La mia Africa, quando i leoni presidiano la tomba del protagonista.
    Le vedute dall'alto delle flotte greche nel film Troy.
    E in letteratura e in poesia la siepe, quella siepe così limitante eppure capace di grandi voli come nell'infinito di Leopardi. Recentemente l'ho commentata su Fb. L'ho trovata attuale come mai.
    Dai ricordi del liceo aggiungerei attraversando la Maremma toscana, di un Carducci meno solito a se stesso.

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  14. Cleide, lieto del tuo ritorno, stavamo cominciando a preoccuparci. Il genere umano puzza? Sì, ma io conosco gli uomini e difficilmente qualcuno potrebbe sorprendermi.
    Berardo, salendo si ha sempre una più ampia prospettiva. Anche quando si sale spiritualmente o intellettualmente. Ci deve essere pure una formule che ti spiega quanto orizzonte umano puoi vedere se ti innalzi nella meditazione e nella riflessione :-)
    arial, i tuoi paesaggi sono stupendi. Capo Caccia non l'ho visto, ma dalle foto sembra quasi un paradiso tropicale. Fai bene a sottolineare l'Infinito di Leopardi che è sempre meglio di quello di Raf il cantante.
    Un saluto a tutti gli amici.

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  15. Cap. Capo Cacci più che un paradiso tropicale sembra le Bianche scogliere di Dover. Forse alludi alla bianche dune delle nostra spiaggia:)

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  16. Buondì, Capitano.
    Ti leggo da un infinità di tempo ma a singhiozzo. Faccio delle imperiose scorpacciate dei tuoi post e dei commenti cosicchè tenere bene il filo dei discorsi e poi commentare mi viene difficile pur ripromettendomi di passare con più calma e costanza. Prima o poi ce la farò.
    Intanto quest'oggi volevo lasciarti almeno un saluto.
    :)

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  17. Ehilà, Titania, mi ricordo di te dai vecchi tempi di Tiscali. Ti ringrazio per la simpatia che mi dimostri. In effetti è vero che qui c'è molto da leggere e ti ringrazio per l'attenzione. Ricambio ovviamente il saluto e spero di risentirti :-)

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  18. L'alba sul monte Sinai..piano piano l'ombra si ritrae e lascia spazio alla luce,sempre più invadente e mi fa vedere il deserto ai miei piedi...infinito.
    Il sole è già alto,e mi acceca,non mi fa più vedere proprio quella linea che divide l'orizzonte.. È stato molto emozionante.
    Ciaooo.

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  19. Vivo in campagna, caro Cap, e quello che ti invidio è quella "sottilissima linea di mare"... forse perchè non siamo mai contenti di quello che abbiamo, credo.
    Marypersempre

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  20. CASSANDRO

    Come per il post precedente -- che cerco di non richiamare più nel mio monitor per l’immagine “ributtante” di quel sedere maschio (a quando uno grazioso e gradevole, cap?) -- in cui mi sono permesso di vedere il caso da te descritto con dovizia di particolari (compreso l’intervento a carattere di spionaggio virtuale da parte di elementi anonimi) sotto l’ottica non trattata di “avere culo = avere fortuna”, permettimi ora di porgere la mia idea su questa ultima tua fatica, secondo una angolazione diversa da quella fisica (e chi può dubitare che il grande orizzonte dia grande felicità?!).

    Immedesimiamoci in un lettore molto giovane, appena entrato nella tenzone della vita (diciamo, oggi, fra i diciotto e i venticinque anni).

    Infatti, giocando un poco di fantasia questi, dopo avere letto e riletto delle delizie offerte al nostro occhio dagli spaziosi orizzonti (dall’alba sul monte Sinai alla tua sottilissima linea di mare invidiata da Mary, da Capo Caccia alle aperture ed ai colori visti da una cabina di pilotaggio) potrebbe a noi dire -- passando al campo metaforico, e specialmente quando dai nostri interventi può trapelare che invidiamo quasi la loro bella età, e decantiamo per associazione di idee la nostra, ormai passata, bella gioventù -- “Beati voi che l’orizzonte lo avete e lo avete avuto: a noi infatti l’orizzonte è . . . sparito, quasi quasi ci è stato rubato”.


    LA GIOVINEZZA
    SEMBRA IL MONTE CARSO

    Finitela di romperci le palle
    col dire che la nostra età è bella,
    che noi si vive in fiorita valle,
    piena di sole. No, nella padella

    noi stiamo a friggere, e pure a fuoco
    lento perchè così poi viene meglio
    il fritto. Ma scherziamo! . . . Quale gioco
    è mai il nostro: ognuno appena sveglio

    la finestra apre e più non c’è
    futuro, l’orizzonte è scomparso,
    il sole appannato assai e . . .

    non c’è nessun colore . . . tutto arso
    è il terreno . . . per non dire che
    ognun di noi va in ordine sparso.

    La giovinezza sembra il Monte Carso!


    Ahinoi, ahinoi . . . ah, che tempi cupi,
    girano qua e là soltanto i lupi,
    le vie assolate sono ora dirupi!

    E più che uomini sembriamo pupi!

    Tornate voi a questa età: vedrete
    come vi sentirete dentro rete
    con la bocca allappata per la sete

    ed il rumor dell’acqua oltre parete.

    (Cassandro)

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  21. Rispondo più tardi a tutti, per ora voglio solo sottolineare il formidabile verso iniziale di Cassandro: "Finitela di romperci le palle". Questa sì che è poesia ispirata (detto in perfetta serietà). Un saluto a tutti gli amici. :-)

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  22. Carismatico, pure i grandi spazi del deserto vanno bene.
    Marypersempre, be' non dovresti lamentarti della campagna, a me sembra un bel posto in cui vivere. Sì, non siamo mai contenti, ultimamente a me non piace la città.
    Cassandro, sull'orrido (volutamente orrido) culo maschile che ho postato, ho già detto. Una volta svolta la sua attività di promozione del post (colpire colpisce, non c'è dubbio) lo toglierò.
    Ahi, questi moderni ragazzi della via Gluck che non hanno orizzonti da rimirare e nessun paesaggio chiamato futuro. Loro sì che possono dire non rompeteci le palle. Ho notato la novità stilistica della terzina seguita dal verso singolo. :-)

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  23. L'orizzonte..... quando sei al mare e lo vedi dalla spiaggia che sensazione... di infinito e di farne parte...
    Quest'anno ho visto il deserto..... e l'orizzonte nel deserto ha qualcosa di "mistico" ineguagliabile!
    Però ... non so perchè leggendo il post.... ho come avuto l'impressione che il fondo del discorso si riferisse a bel altri orizzonti :-)

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  24. Si vede che non avevo letto tutti i commenti :-)... ho detto la mia senza leggerli....
    Ma a desso ho fatto un pensiero che voglio lasciare qui da te..... :-)
    Quando sono in aereo guardo sempre giu' per vedere l'orizzonte.
    ps ho messo il punto ma il mio pensiero è partito per la tangente :-)

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  25. Fiore, non si è capito il tuo ultimo commento, soprattutto per quanto riguarda la tangente. Forse vuoi dire che fantastichi come noi tutti davanti alle grandi distese. Un caro saluto a te.

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  26. :-) vediamo se riesco a riassumere cosa mi ha fatta partire per altri "pensieri"....
    Fisicamente , come tu hai ben scritto più in alto andiamo e maggiore è l'orizzonte alla nostra portata visiva..... ma più saliamo , come nel caso dell'aereo o qualcosa di spaziale, e meno nitido diventa ciò che è contenuto all'interno dell'orizzonte e l'orizzonte stesso, riducendosi fino a scomparire..
    le mie "seghe mentali"(= partire per la tangente) poi stavano applicando tali principi agli orizzonti mentali, culturali e spirituali :-)
    Un caro saluto anche a te.

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  27. Be', mica male la tua riflessione, Fiore: più vediamo e meno capiamo. Non è male, no :-)

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  28. ..... più vediamo e meno capiamo..... mi piace! ci devo pensare...

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  29. leggerò, leggerò...ormai lo conosci, anche se talvolata mi sfugge di concludere con il mio nome. Anche questa volta, sai che tornerò, sempre con simpatia. ( dopo essermi rimesso a pari con la valanga dei tuoi post e commenti inerenti). Approvo quel salire più in alto di Bera05 ( Mi riocrda una tra le prime smontagnate con mia nonna. lo sguardo che corre in fondo alla valle inseguendo un minuscolo trenino, che corre verso la nebbia azzurrina e vaporoso del lago che si perde nel cielo. Ben movimentata la poesia di Cassandro, romantica anche, benchè con un'apertura che ti ha strappato l'elogio. Leggerò, in seguito dopo la rapida sbriciata. Ciao, da Giovanni.

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  30. Uhmmm leggendo di orizzonti ho pensato a due cose...il panorama che vedo da casa mia...che è ben più di una striscia sottile di mare:è SEMPLICEMENTE E FANTASTICAMENTE MARE E ANCORA MARE... che si confonde con il cielo nelle giornate tersissime e senza un alito di vento, tanto che ogni volta mi vengono in mente le parole di Vecchioni nella sua splendida "il cielo capovolto" perchè è davvero così il mare:
    l'azzurro capovolto che riflette il cielo!
    Basta fissare lo sguardo sin dove arriva l'orizzonte e ci si sente già meglio!

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