Ancora uno scoop del blog dell’Ultimo uomo sulla terra. Vi sveliamo in anteprima assoluta la traccia di italiano al prossimo esame di maturità ottenuta con i nostri potenti mezzi investigativi.
“Commentate i versi dei poeti Gian Pieretti, Ricky Gianco e Antoine alla luce delle moderne acquisizioni di sociologia del web e psicologia delle masse. Tu sei bello e ti tirano le pietre. Giustificate questa frase con la teoria della “mors tua vita mea” o dell’”homo homini lupus”. Tuttavia considerate pure che Tu sei brutto e ti tirano le pietre: allora soltanto un nichilismo intellettuale può giustificare questa seconda rivoluzionaria affermazione. Chiediamoci con i tre sommi poeti dove va l’umanità, cerchiamo di capire il suo torpore ideologico e la sua inerzia spirituale. Tu sei buono e ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre. Questo ulteriore tassello filosofico ci fa approdare al riconoscimento dell’imprevedibilità di ogni esperienza umana e dell’impossibilità di dare una sistemazione logica compiuta al nostro oscuro e complesso modo di agire. Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai tu sempre pietre in faccia prenderai. Ecco finalmente dispiegarsi il pensiero dei vati nella sua sofisticata compiutezza. Da qui lo scoraggiato e rassegnato guardarsi vivere dell’umanità moderna e la sua sterile saggezza, che consiste in una lucida e spietata consapevolezza della propria malattia del vivere, accompagnata dalla totale sfiducia di poterla in qualche modo superare. Sarà così finché vivrai, sarà così, tu sempre pietre in faccia prenderai. Giustificare la suddetta affermazione alla luce della vita degli autori e della loro esperienza formativa.”
Chi avrebbe mai detto che "Pietre" di Antoine sarebbe stata scelta come traccia per l'esame di maturità? :-)
RispondiElimina? Hai lavato troppa biancheria? la lavatrice dopo che l'avevi aggiustata ha ripreso a perdere?
RispondiEliminaO tira le pietre? magari hai fatto un lavaggio sbagliato e la biancheria si è infeltrita al max che sembra si sia trasformata in pietre... si è aperto l'oblo' mentra stava facendo la centrifuga .. :-)
Sei geniale, graffiante e sottile!
RispondiEliminaDecisamente è sempre un piacere leggerti.
Fiore, fatta la lavatrice, tutto ha funzionato perfettamente e io allegramente stesi i panni ad asciugare :-)
RispondiEliminaEnrica, grazie per le tue belle parole, ma ricordati che l'invidioso dovrei essere io, con le tue parole rischia di diventarlo qualcun altro. Sorriso a te.
Svolgimento:
RispondiEliminaL'autore della canzone in pochi versi musicati in modo allegro e diciamolo pure, scanzonato,individua una realtà importante del vivere che sembra svolgersi entro argini molto ben stagliati e difficilmente scavalcabili.
La condizione di ogni vivente sembra ben definita e si ripete in tantissimi aspetti in modo a volte inspiegabile. E' tanto vera e reale questa affermazione in quanto si riesco a ripetere gli stessi errori in modo sistematico, sia personalmente, sia come popoli sia come umanità intera da rimanerne drammaticamente interrogati!
Il concetto espresso in poche intense battute che qualunque cosa si faccia si riesce a trovare sempre qualcuno alla quale non va bene è talmente radicato e consolidato dall'esperienza da giungere alla drammatica conclusione che tale caratteristica sia nel scritta nel DNA di ognuno di noi e che si può riassumere in poche parole:insoddisfazione di fondo!
Il concetto che tale condizione drammatica dell'uomo per i risvolti che produce sia insuperabile, mi pare prenda spunto da ciò che accade e che si ripete ogni giorno in modo così inspiegabile che crea assuefazione al punto che manco ce lo chiediamo più, ovvero pochi se lo chiedono. Se guardiamo alla storia dei popoli possiamo osservare che in molti hanno tentato di prendere vie diverse dalle solite, di dare spazio a tutti, di instaurare una condizione nella quale tutti gli uomini possano liberamente vivere in modo dignitoso, ma poi altre forze misteriose fanno sempre in modo che questa utopia non si realizzi facendo scoppiare una guerra là, una rivoluzione ancor più in là, una catastrofe più là ancora e così via, al punto tale che mentre cerca di evolversi si fanno enormi passi indietro. Anche in questa nostra povera nazione ci si era illusi che tutto potesse essere possibile a tutti, ed invece dopo decine e decine di anni di pseudo democrazia ecco che piano piano si ritorna quasi alle condizioni iniziali: chi ha i soldi tende a mantenerli a tutti costi, chi ha potere tende a mantenerlo a tutti i costi, chi è figlio di chi ha soldi e di chi ha potere ha grandi possibilità, parte dall'alto e se non proprio stupido (anche se lo è purtroppo) va avanti e tutti gli altri si devono accontentare delle briciole.
Il senso pessimistico quindi insito nella canzone ecco che sembra trovare ragione e sostegno.
Però domande sorgono spontanee: possibile che l'uomo è così "bestia" da far emergere sempre e comunque il lato peggiore del proprio carattere?
Possibile che l'uomo messo a vivere in questa meravigliosa natura è tanto stupido da rovinare sempre tutto?
Possibile che l'uomo non riesce ad essere ami contento di c'ho che ha e cerca sempre avidamente di più anche a discapito di altri uomini?
Risposte non ne ho se non il mio impegno personale a tentare di andare controcorrente, per quanto ne sono capace nel tentare di dimostrare con la vita che tutto potrebbe essere ed andare anche diversamente, perché in fondo l'uomo non è proprio una bestia come sembrerebbe anche perché tantissimi durante i secoli hanno dato testimonianze diverse, ed a quelle voglio ispirarmi!
La canzone quindi fotografa una realtà ben visibile, sotto gli occhi di tutti, ma in ogni piccolo istante della vita questa realtà penso possa essere anche cambiata.
PS
Caro Mio Capitano questo svolgimento, con il tuo permesso lo pubblico anche da me, citando chi ha avuto la soffiata del tema!
Uellah, Berardo, ho parlato ora con la commissione d'esame e dice che con un tema così i sessanta sessantesimi o i cento centesimi non te li leva nessuno. Ci sentiamo dopo con altre osservazioni sulla questione. Saluti a tutti e attenzione alle pietre.
RispondiEliminaCaro Capitano,
RispondiEliminalascia che si rodano. Dovranno abituarcisi!
Risposta a Enrica: Oh Yeaaahhhh!!! (grido liberatorio adottato da questo blog). :-)
RispondiEliminaFatta la spesa e comprato un meloncino Cantalupo che penso mi spazzolerò domani al dì di festa.
Per l'occasione ascoltata pure la "Pietre" cantata da Gian Pieretti, ormai si conosce solo la versione di Antoine, che è più seria e ha quasi un tono da ballata da Bob Dylan.
Caro Capitano la commissione è troppo buona e sono commosso per i...cento centesimi, ovvero un euro, mica poco! Chi si accontenta gode!!
RispondiEliminaGrazie, spero comunque di non essere andato fuori tema!!
Ciao
Svolgere la traccia che hai lasciato come tema di maturità non solo è divertente ma è pure serio.
RispondiEliminaTanto per chiarire, l'autore dei versi sopra in questione ha una profonda aderenza della realtà non solo in questi tempi così ardui e complicati, ma percepisce una ampia e trasversale filosofia che ni secoli non ha conosciuto fluttuazioni.
Forse solo ai tempi dell'Illuminismo si è dato un taglio più illuminato dei tempi...Vedi Egalitè, libertè...e l'altra...
Per il resto il senso dei versi recitati è stato declinato più e più volte.
Adesso una domanda: qualunque cosa faccio, qui sul web, sempre pietre in faccia prenderò...?
Cari amici e carissima Arial, vi voglio svelare un piccolo segreto. Per scrivere il testo della traccia ho utilizzato e adattato alcuni veri brani della traccia di maturità su Italo Svevo, mi pare data l'anno scorso. In effetti ho notato in quella traccia interi brani pomposi e tromboneschi, che avrebbero potuto adattarsi a qualsiasi cosa proprio perché non dicevano niente e infatti si sono adattati perfettamente alla mia traccia sulle Pietre. :-)
RispondiEliminaMai pietre per te, arial, ce le prendiamo tutti noi rozzi maschietti, magari un po' più all'ottimo Berardo che al povero Capitano. Sorriso.
CASSANDRO
RispondiEliminaEh, sì -- sembra la conclusione di questo post -- comunque la metti “non schiodi una lira” (i poeti e gli scrittori amano molto autocompiangersi!): la gente, infatti, troverà sempre un motivo per tirarti le pietre, per quella “lucida e spietata consapevolezza della propria malattia del vivere, accompagnata dalla totale sfiducia di poterla in qualche modo superare”.
Da ciò discenderebbe col tempo il sorgere di delusione del vivere ad adiuvandum alteros, senza nulla aspettarsi in cambio (con buona pace dell’imperativo categorico di Kant), posto che in risposta si riceveranno sempre pietre in faccia. Siamo all’inizio della depressione che tanti bei soldini fa fare agli analisti. Anche nel blog gli eteropsicologi hanno un certo successo.
A ben pensarci però, non sempre si ricevono pietrate “qualunque cosa” uno faccia e “dovunque” vada. Viceversa dovremmo rinchiuderci ognuno in una nicchia, formare una “cricca” e . . . farci i “cazzi nostri”: politica docet.
Ma ciò non è possibile, per fortuna, e poi non sempre capita così.
Io ad esempio (scusa se mi cito) scrivo qualche verso, lo pubblico su internet e non ricevo, subito, pietre in faccia (almeno non le ho mai ricevute da te, da Cleide, da Mary, ecc.), e pure tu, Capitano, che pubblichi interessanti post noto che sei in generale assai benevolmente seguito.
Non so di te, ma per me forse ciò discende dal fatto che non sono né bello e né brutto, né buono né cattivo (almeno spero), e la gente non si accanisce contro chi fisicamente o socialmente è avvolto da aurea mediocritas.
Dovremmo formarlo il Partito dei Mediocri, come suggeriva Salieri alla fine del film Amadeus. Se sei d’accordo, Cap, cerca di fare un poco di campagna elettorale: dopo la discesa in campo di tanti primi della classe -- diventati col tempo dei miti, anche se poi hanno fatto una brutta fine -- chissà che non si crei spazio pure per i mediocri. Te li immagini i relativi comizi: “”Sarò breve, io non sono quasi niente, e neppure voi, cittadini quidam de populo . . .!” Ed inoltre non ci sarebbe concorrenza neppure all’interno del partito perché è difficilmente immaginabile una lotta per essere il più mediocre (che ridere il "giocare a perdere" in politica!)
Aggiungi a ciò che non tutti tirano le pietre contro gli altri: se non sbaglio e non ricordo male a qualcuno hanno tirato pure le monetine!
Per fortuna ci differiamo dagli altri animali perché agiamo non per istinto (sempre la stessa risposta allo stesso stimolo, se no pure per strada si aggredirebbe passionalmente qualunque sconosciuto partner appena questi sollecita i nostri sensi) ma per pulsioni (ogni risposta allo stimolo viene filtrata dalla ragione).
Penso, pertanto, che il lanciare sempre le pietre verso gli altri, o lo snobbare detto lancio verso noi stessi, sia iscritto nel nostro DNA. Non possiamo farci nulla ci sarà sempre chi critica e chi rilancia (la posta no le pietre).
Ciò non esclude che pure io, che scrivo banali pillole di saggezza, spesso ho pensato che forse sarebbe assai più produttivo . . . . . . .
FARSI I CAZZI PROPRI
Mi piomba addosso, ahimè, come un macigno
ora il pensare che quello che ho fatto
. . . bello -- credevo -- un volo di cigno . . .
inutile è stato. All’intrasatto
ho capito che è stato vano
ogni mio tentativo di ben fare,
seguire da vicino e da lontano
chi nai mi stancavo io di amare,
chè tutto a questo mondo va e viene,
si disfa e si rifà continuamente,
e il ruolo che ognuno ha sulle scene
di questa vita irrimediabilmente
è già assegnato: proprio non conviene
cercare di aiutare l’altrui mente.
Sì, “farsi i cazzi propri” è assioma
che vale a New York come a Roma
tanto “le pietre in faccia tu avrai
sempre, comunque e ovunque, tu andrai”
(Pur se mi pento di quello che ho fatto
lo rifarei… E sì, son proprio matto!)
(Cassandro)
Eccomi subito a te, Cassandro, non prima di essermi detto basito, come dice Cleide (e non solo lei) per il tuo folgorante termine "all'intrasatto", il che mi fa pensare a tue fertili frequentazioni napoletane.
RispondiEliminaPrima un saluto a Berardo, non ti preoccupare, Bera, sul mio blog non vai mai fuori tema, anzi le tue pietrate sono perfettamente in linea col post.
E ora a Cassandro. A te nessuna pietrata mai su questo blog, anzi come ho detto altre volte i tuoi versi ci stanno a meraviglia a queste latitudini. Non so se la gente non si accanisca con chi, come dici, è avvolto da un'aura di mediocritas. Anzi spesso i mediocri sono più facili da attaccare. E' noto che i serial killer uccidono di preferenza gli autostoppisti o i vagabondi, non perché ce l'abbiano particolarmente con loro, ma perché sono facili da ammazzare ed è (più) facile farla franca. L'altro giorno vedevo alcuni ragazzi del mio quartiere prendere in giro un mezzo mentecatto che sbraitava da solo. Non mi pareva che ci fosse niente di divertente o di onorevole nel prendersela con quel disgraziato, ma i ragazzi lo facevano, forse perché era facile da fare, come per i serial killer.
A me in effetti gli amici che mi leggono mi trattano bene. Non è che abbia torme di lettori, ma quei pochi che ho credo che siano soddisfatti e questo mi rasserena. Mi rasserena anche il fatto di essere io stesso soddisfatto per quello che scrivo, mi pare di essere una persona più matura, almeno letterariamente perché di tanto in tanto ho ancora i miei scatti e meno male che è così. :-)
Sul partito dei mediocri, io mi ci iscrivo senz’altro. Ti dirò che uno dei primi video che mi dedicò Cleide era un brano da “La leggenda del re pescatore”, splendido film con Robin Williams. Precisamente la parte in cui Jeff Bridges, ubriaco e depresso, parla a un Pinocchio di legno di noi che “siamo le masse senza valore, gli articoli usa e getta, i prodotti di scarto dei supermercati”, di noi che “a volte ci avviciniamo alla grandezza, ma non ci arriviamo mai”. Be, non saremo grandissimi, ma qualche cosa di buono abbiamo fatto pure noi. E prima o poi qualcuno, da qualche parte, se ne accorgerà. :))
Sul fatto che non bisogna sentirsi mediocri non sono daccordo. Non bisogna di certo nemmeno sentirsi super...
RispondiEliminaMa buttarsi a terra no. Non mi senti di buttare via quello che mi sento, a volte faccio delle cose discrete. Qui e a volte anche in altre vesti ho visto fare bene, anzi benissimo... e a leggere Cassandro direi che pure dalle sue parti, con quel...intrasatto che cita, non faccia male. Anzi.
Dalle mie parti si dice a "'strasatto" siamo quasi vicini. per radici etimologiche e variazioni dialettali. Dunque un recupero anche della lingua mi pare prezioso.
che dire, fare del proprio meglio, sempre.
e nell'indole del poeta o dell'artista una vena nostalgica, una punta di commiserazione, un pizzico di ripiego su se stessi fa parte del gioco.
Bello il pezzo che citi, Capitano, dal film "La leggenda del re pescatore".
La prima volta che lo vidi lo rividi ancora di seguito per due o tre volte. Il film mi fece piangere tutte le volte sempre e in più punti...
Chissà perchè.
Scusa Cap volevo dire e mi correggo: sul fatto di sentirsi mediocri non sono daccordo...
RispondiEliminaCorreggi tu se puoi
Ciao!
Verissimo Arial, non bisogna sentirsi mediocri, ma nemmeno arroganti come qualche aspirante nazista del blog che di tanto in tanto ci capita di incrociare, che non ha una punta di modestia, che tratta i visitatori a pesci in faccia e che soprattutto scribacchia pomposità pensando di saper scrivere e che non scoprirà mai quanto si sbaglia a causa della sua mancanza di modestia. Amen.
RispondiEliminaAmen...
RispondiEliminaA proposito "La leggenda del re pescatore " lo riprongono stasera sulla 7 alle 23.30
Ciao
se posso gli do un'occhiata. Ce l'ho pure registrato, ma spesso i film mi piace guardarli in televisione, è come per la musica in radio. gracias.
RispondiEliminaObligata cap...
RispondiEliminaNon l'ho visto però. Troppo tardi.
Leggerò...leggerè-- almeno di corsa, dal tuo post al tema di bera, al perché sulla mediocrità con l'inno (mi scuso per il termine improprio)di Cassandro, mentre Arial insegue una propria svista, fidando in te correttore. Salto e fuggo: no arroganza ma no alla mediocrità ( ricordando quell'antico: non sono né carne nè pesce..è e se il sale diventa scipito). E poi le pietre del tuo post, ci sono e tante. è un piacere usarle mentre una guerra spunta qua e là ( dal tema di Bera05). Spunta? rettificare= la guerra continua Ciao da Giovanni
RispondiEliminaMa Cassandro esiste davvero? :-) Come riesci ad ispirarlo!!!!!Leggendo il post mi è sembrato di tornare indietro ai tempi della scuola...all'esame di maturità...brrrrr...a pensarci oggi mette i brividi anche se poi andò tutto a meraviglia. Le pietre te le tireranno sempre addosso...che tu sia bello, brutto, bravo o mediocre, questo è ciò che ho imparato. L'importante è sforzarsi in autocritica e capire quando gli altri hanno avuto ragione a tirartele...ti resterà un bernoccolo in testa, ma qualcosa avrai imparato...:-)
RispondiEliminaL'autocritica serve se ti titano le pietre solo se sbagli. Se te le tirano in ogni caso, come afferma la canzone e non io, non pare un comportamento utile.
RispondiElimina