In questo periodo rifletto spesso su come la vita dei nostri tempi sia strana e a volte bizzarra.
Uno schiaffo ti uccide, un pestaggio a sprangate ti fa (quasi) il solletico. Metropolitana di Roma, caso ormai arcinoto, dopo un litigio su una futile questione di precedenza un ragazzo romano e un’infermiera rumena vengono alle mani. Il ragazzo colpisce l’antagonista con un pugno loffio che sembra più una manata che un pugno (anche se l’avvocato della vittima dice che sembra un jab sinistro sferrato con la tecnica di Ray Sugar Robinson): l’infermiera crolla a terra e va in coma e ormai è data per spacciata. Torre del Greco, Napoli: un padre rimprovera due bambini che si sono impossessati del parco giochi impedendo ai coetanei di giocare. Per sua sfortuna i bambini rimproverati sono i figli di un camorrista denominato eloquentemente Tore ‘a Carogna, il quale organizza una fulminea spedizione punitiva per pareggiare il non ortodosso richiamo ai suoi pargoli. Sei nerboruti e violenti individui, tra cui il succitato Tore ‘a Carogna, piombano in un ristorante e massacrano il padre improvvido anche a colpi di casco da motociclista: risultato, il padre pestato va appena in ospedale senza aver subito a quanto si sa danni gravissimi.
Per un cane ti ammazzo, per una prolungata guerra allo stadio ti faccio un baffo. Secondo fatto alquanto bizzarro. Protagonisti cani cani e cani vestiti da uomini. A Milano un tassista investe e uccide un cane pare non per colpa sua, viene pestato da un amico della padrona del cane tanto da andare in coma. In provincia di Firenze un pensionato di 75 anni, scontento dell’abbaiare dei cani della vicina e soprattutto delle dieci denunce e della fresca condanna per stalking uccide una delle vicine a coltellate e ne manda un altra in fin di vita. Infine stadio di Genova durante la partita Italia-Serbia: i tifosi serbi, mascherati con passamontagna e con le braccia tatuate a svastiche e altre delicatessen fanno la guerra nello stadio spaventando famiglie, giocatori, arbitro, telespettatori e perfino cani se erano presenti. Un esercito di poliziotti lì presente dotato di un armamento adeguato a una guerra mondiale non si sogna nemmeno di dire ai tifosi nazisti: scusate, potreste distruggere lo stadio, minacciare di morte i giocatori e malmenare gli spettatori un po’ più a bassa voce?
Il mostro corre sul monopattino rubato. Ormai non c’è più niente da fare. Ai giornalisti piace un sacco affibbiare l’etichetta di mostro. Ormai non ci sono più delitti, ma mostruosità. Non ci sono più omicidi, ma mostri. Se sei un uomo che in provincia di Taranto uccide la nipote di cui magari si era insanamente invaghito, sei un mostro. Se sei la figlia del mostro e ti metti per di più un piercing al naso quando parli in televisione, sei un mostro a tua volta. Se hai alzato troppo il gomito e provochi un incidente stradale mortale sei un mostro, se butti pietre dal cavalcavia sei un mostro, se hai una discussione per un parcheggio e molli un cazzotto a uno e quello disgraziatamente muore perché picchia la nuca sullo zoccolo del marciapiede sei un mostro, se tocchi il culo a un signora equivocando il suo linguaggio corporeo sei un mostro, se su Facebook dici ciao a una ragazzina di quattordici anni che dice di averne venti sei un mostro, se passi con il rosso allora no, non sei proprio un mostro, però, così dicono i numerosi psicologi sputasentenze intervistati dai telegiornali a ogni ora, hai una pericolosa tendenza a comportamenti devianti che denota una certa inclinazione alla mostruosità e che, se non stai attento, prima o poi ti porterà a diventare lo sai che cosa?
Si esagera? No che non si esagera. E’ ancora fresca la notizia che in Inghilterra hanno fatto l’identikit di un ragazzino di nove o dieci anni e l’hanno pubblicato sui giornali per rintracciarlo prima che commetta nuovi crimini inenarrabili. Il ragazzino di nove o dieci anni è accusato di aver rubato in un parco di Portsmouth un “toy scooter”, che dovrebbe essere un monopattino, dopo aver malmenato il suo legittimo proprietario, ossia un altro ragazzino di nove o dieci anni. Ripeto, hanno fatto l’identikit di un moccioso manesco e l’hanno pubblicato sui giornali. Chiunque veda sfrecciare il piccolo mostro sul monopattino rubato è pregato di contattare al più presto la polizia di Portsmouth, Inghilterra.
Devi ammettere, caro Cap, che mostri o non mostri non si parla d'altro che di violenza. Violenza che viene spettacolarizzata ad ogni ora del giorno e della notte.
RispondiEliminaStiamo diventando tutti mostri? O solo tutti violenti?
Marypersempre
Vedi, Mary, c'è in effetti molta violenza, reale o solo percepita. Probabilmente è il risultato dei tempi e credo pure che la confusa situazione politica non giovi perché tutte e due le parti politiche opposte hanno interesse a drammatizzare i fatti di cronaca per addossarli all'indegno comportamento o esempio altrui. Senza dubbio la polizia non è intervenuta a Genova per timore di ripercussioni giudiziarie che si sarebbero potute trascinare per uno o più decenni.
RispondiEliminaMi dà fastidio questo atteggiamento moralistico dei giornalisti che si credono maestri di vita capaci di applicare a chicchessia l'etichetta di mostri o di non mostri. Senza pensare che se etichetti tutti come mostri, poi nessuno è mostro. Tutti colpevoli, nessun colpevole. Tutti mostri, nessun mostro.
in questi giorni è davvero difficile non pensare e riflettere su tutto questo gran fracasso mediatico.
RispondiEliminaadesso ci sono troppe notizie, troppe spettacolarizzazioni, troppe facce in tv, troppi mostri. penso che per avere un quadro complessivo a mente fredda dovremo analizzare la situazione tra un po' di tempo. per il momento però mi sembra che l'informazione (soprattutto quella italiana) stia andando verso una direzione senza ritorno che definirei... ehm, mostruosa!
Sono piuttosto frastornata dalle notizie degli avvenimenti di questi ultimi giorni e dal clamore mediatico, ma avendo l'abitudine di leggere i giornali quotidianamente e di prestare attenzione anche alle notizie di seconda e terza pagina, c'è qualcosa che non torna. I mostri sono sui giornali tutti i giorni, così come i Tore 'a Carogna così come qualche extracomunitario che ne combina. la domanda è: perchè ora, in questo preciso momento politico e sociale, si dia piu' risalto ad una notizia piuttosto che ad un'altra? La risposta mi pare ovvia.
RispondiEliminaMarco Cannibale, l'informazione italiana è penosa, ormai non ci sono più giornali, ma partiti politici. Nessuno tenta nemmeno timidamente di accennare a un minimo di obiettività. La ricerca della verità non interessa a nessuno, mentre i giornali-partito godono se possono assestare un colpo alla controparte (che ovviamente non è giornalistica, ma politica).
RispondiEliminaCleide, dici il vero. Ormai si cerca di indirizzare la pubblica opinione non attraverso gli editoriali politici, come si faceva una volta, ma per mezzo delle notizie, filtrando quelle considerate avverse al proprio giornale-partito, montando quelle favorevoli alle proprie campagne mediatico-politiche, censurando alle spicce le notizie sgradite o solo antipatiche. Non siamo al Miniculpop fascista solo perché (per fortuna) ci sono ancora diversi Miniculpop tra loro avversi. Per il futuro incrociamo le dita e speriamo.
Caro Capitano,
RispondiEliminahai citato due delle fonti di maggiore confusione nel mondo: i media e la psichiatria. I primi hanno questa idea malsana che per vendere è necessario che le notizie contengano uno o più dei seguenti ingredienti: sesso, soldi, sangue, controversia, grossi nomi. Quindi ingigantiscono quanto più è possibile ogni notizia che contenga anche un vago sentore di uno di questi ingredienti.
I secondi che sono rappresentanti non di una scienza ma di una fantascienza e continuano a emttere verdetti e sentenze sul perché ed il percome (fra l'altro, hai fatto caso che sui vari fatti non ce n'è uno d'accordo con l'altro? Ma che razza di scienza è?) dei fatti riportati dai giornali. Tali spiegazioni sono spesso più confuse dei fatti ma ben ammantate di autorità. Il problema è che non sono solo i lettori o ascoltatori TV che li ascoltano ma anche gli inquirenti e magistrati che da diversi anni considerano "periti" questi signori. Come se ciò non bastasse a creare sufficente confusione, hanno messo in giro una tale quantità di psicofarmaci che, per malattie fantasiose e presunte, vengono dati perfino ai bambini al punto da aver creato una civiltà di drogati di ogni età. Il nonnino, il disoccupato e la ragazza abbandonata dal fidanzato prendono psicofarmaci perché sono depressi, la neo madre li prende per i baby blues, bambini e adolescenti li prendono per l'iperattività, la casalinga e la donna d'affari li prendono per l'ansia e lo studente universitario o il lavoratore costretto a lunghi orari prendono stimolanti...
Senza parlare poi di tutta la droga cosiddetta "ricreativa" che circola dall'età di 14 anni fino ai 50 e più.
Non ti sembrano premesse più che esplosive?
Sai, Enrica, i media di questi tempi fanno letteralmente schifo. Sono il massimo della faziosità e partigianeria, spacciatori di notizie drogate, montate, addomesticate, censurate, filtrate, travisate, spettacolarizzate, destrutturate, banalizzate, manipolate. E potrei continuare all'infinito. Sugli psicologi, io capisco che possa essere utile pagare qualcuno perché ti ascolti per un'oretta con espressione assorta (la gente è spesso sola e non è facile trovare qualcuno che ti dia peso o finga di farlo), che poi si debba chiamare psicologo questo ascoltatore a pagamento per me è una bizzarria. E' una bizzaria ancora maggiore che molti di questi mediocri ascoltatori a pagamento siano chiamati a pontificare nei telegionali sparando cazzate o tutt'al più banalità note pure ai ragazzini della prima comunione, se ce ne sono ancora. Anche degli psicofarmaci non ho una buona opinione.
RispondiEliminaSono tempi duri, questi. ho l'impressione, per usare un termine un pizzico informale, che stia andando tutto a puttane.
Per parlare dell'inutilità degli psicofarmaci e della psicoterapia bisognerebbe averne competenza o esperienza. I commenti superficiali a favore o contro possono essere pregiudizievoli :)
RispondiEliminaMah...Buon pomeriggio innanzi tutto!
RispondiEliminaNon capisco quale sia il rapporto tra il tema del post e gli psicofarmaci ma sono assolutamente d'accordo con Cleide. Io, auguro a chiunque ( tranne ad alcune persone di mia conoscenza che lo meriterebbero... e dicendo questo mi sento un po' mostro anche io), di trovarsi a stare male...ma così tanto male dentro...da aver bisogno di uno psicoterapeuta o di un ansiolitico. E rivolgersi all'uno o fare uso dell'altro non deve essere demonizzato, semplicemente perchè per quanto forti possiamo essere, a volte, le esperienze ci provano così duramente che perdiamo il senso del nostro vivere...e allora, piuttosto che metter fine alla propria o altrui vita, è doveroso, prima ancora che giusto "curarci", o almeno tentare...tutte le vie, anche quelle verso le quali siamo sempre stati scettici.Ma questo è tutto un altro discorso. Già, il mostro sbattuto in prima, seconda e terza pagina...troppi mostri, talmente tanti da farmi pensare MOSTRUOSAMENTE: ma perchè quell'infermiera ha continuato a "stuzzicare " quel tale ( come mostrano le immagini)...come ha fatto a non pensare, che dentro di lui potesse celarsi un mostro pronto ad ucciderla con un semplice pugno?
Giovanna carissima, il tema del post sono i mostri, veri o presunti, sbattuti in prima pagina da gente che si sente il rappresentante in terra dell'Onnipotente o di qualche entità che potremmo definire Giustizia Cosmica. In secondo luogo si parla della superficialità con cui si etichettano certe questioni senza farsi domande, nemmeno vaghissime, prima di gridare al mostro.
RispondiEliminaEcco alcune domande sui fatti riportati:
Il ragazzo romano e l'infermiera rumena avevano litigato, chi aveva ragione o più ragione sulla questione di precedenza all’origine del dissidio? Il ragazzo era un violento che ha attaccato senza motivo o l'atteggiamento dell'infermiera è stato ugualmente, o magari pure di più, sbagliato e aggressivo? Il pugno del ragazzo era oltremodo violento e pericoloso o è stata una casualità a provocare la morte (delle volte basta una spinta per uccidere qualcuno e delle volte nemmeno quella)?
Diamo per scontato che il cosiddetto Tore ‘a Carogna di Torre del Greco sia un individuo poco raccomandabile e lo stesso dicasi per i tifosi serbi allo stadio di Genova (anche se è dubbio che sia lecito definire mostri tutti gli individui maneschi, aggressivi, rissosi e penalizzati da scarse e cattive letture). Passiamo al pensionato di Firenze: i cani della vicina di cui si lamentava erano davvero rumorosi? Quanto erano rumorosi e per quante ore al giorno? Per quanti anni il vicino ha dovuto sopportare i cani rumorosi della vicina? Non è possibile che le dieci denunce penali ricevute e la recente condanna per stalking gli abbiamo esacerbato l’animo, specie se i cani erano davvero fastidiosi e non gli davano tregua da anni)? Se ti mettono in una grotta e ti fanno cadere una goccia in testa sempre nello stesso punto, dopo un po’ impazzisci dal dolore, l’abbaiare dei cani in questione non potrebbe essere equiparato alla tortura della goccia? Sono solo domande. La verità probabilmente non la sapremo mai.
Lo zio assassino di Sara da cosa è stato mosso? Da cupidigia, libidine, lussuria o semplicemente da una forma di innamoramento insano che la sua personalità immatura nonostante l’età non ha saputo gestire, tenere a freno e incanalare in percorsi mentali razionali ed evoluti? Si era invaghito della nipote? Ha avuto paura che parlasse e l’ha uccisa? Cosa l’ha spinto al gesto inconsulto? Libidine, bramosia, odio, rancore, o solo paura e insicurezza? Uno che uccide per paura è un mostro? Uno che uccide è un mostro? Tutti quelli che uccidono sono mostri? Sono mostri solo quelli che uccidono durante una rapina, una razzia, uno stupro o lo sono pure i bravi ragazzi del sabato sera che si mettono al volante dopo aver alzato il gomito? E il marito che uccide per gelosia è un mostro pure lui? C’è una classifica di mostritudine o sono tutti uguali i rappresentanti dell’orrore umano? Hitler era mostro come lo zio di Foggia? Pol Pot non era poi tanto diverso da Olindo e Rosa?
Forse la parola mostro dovrebbe essere usata solo per casi eclatanti capaci di gelarti l’anima, casi che possono accadere un paio di volte in un secolo o poco più. Il resto delle volte si dovrebbe parlare di delitti e di autori di delitti, di gente pazza, di gente stupida, di gente violenta, di gente superficiale, immatura, stressata, a volte disperata o malata o rabbiosa.
Infine hai ragione, Giovanna, la questione degli psicofarmaci e degli psicologi è secondaria, e chiaramente ogni ha il diritto di avere le sue opinioni in merito. Per quanto mi riguarda ammetto di non avere un’esperienza diretta e di avere quindi una conoscenza limitata della questione. Un caro saluto a te e agli amici del blog.
Si Francesco, ho inteso quale era il senso del post ma poi mi sono soffermata più che altro sul commento di Enrica e solo ora rileggendo il mio,noto di aver sbagliato alla grande. Volevo dire...NON AUGURO A NESSUNO ( a parte qualcuno)di stare male...quel male di vivere...quel male che sai bene da dove ha origine ma che con la razionalità e da sola non riesci a combattere e/o contrastare etc etc.
RispondiEliminaSi, hai ragione, non ci si pongono domande sul perchè o sul percome uno diventa mostro o se lo è davvero. Molti si fanno bastare quel che dicono la tv o i giornali, molti avvallano le analisi e le conclusioni a cui giungono giornalisti, criminologi e psichiatri, forse perchè nel porsi delle domande si avrebbe timore di passare per quelli che vogliono giustificare l'operato di chi delinque.Proprio per questo nel mio precedente commento mi ponevo anche io delle domande sull'omicidio dell'infermiera. Essere mostri credo implichi una dose di crudeltà che non appartiene a molti. La maggior parte dei delitti avviene per cause molto banali ( quelle che hai citato) e, a seconda del delitto ci sono attenuanti tali da far invertire le parti...da carnefice a vittima! L'operato di un mostro "vero" non pone dubbi in questo senso!Tempo fa in un post parlai di un omicidio e giustificai quel gesto, arrivando a dire che anche io, avrei potuto uccidere un uomo se avessi vissuto ciò che ha vissuto chi lo ha commesso( una persona buonissima che conosco)!Una dichiarazione fortissima che ricevette risposte un pò dure. La morale è che basta poco...per far scattare la scintilla:una goccia d'acqua o un bicchiere d'alcool in più , un latrato di troppo, una parola fuori luogo,il monopolio di un gioco nel giardino di un ristorante e potremmo andare avanti all'infinito, ma i mostri veri premeditano i loro terribili gesti... i mostri sono altri...Un caro saluto e scusa la massiccia presenza :-)
P.S. magari anche chi ha esperienza diretta degli psicologi alla fine arriva a dire che ha speso dei soldi solo per farsi ascoltare...:-)
Concordo con il ragionamento del post e con i commenti Mio Capitano, sono gli stessi che mi frullano in testa :-)
RispondiEliminaGiovanna, la tua presenza è sempre beneaccetta su questo blog :-)
RispondiEliminaEccone alcune fresche fresche ascoltate al telegiornale. Apre il grande ed esimio criminologo seguace della scuola QUI LO DICO E QUI LO NEGO intervistato a reti unite che giura che Sabrina, la cugina di Sara Scazzi su cui si indaga di recente, ha subito pesanti molestie dal padre (e zio assassino), l'esperto ha adombrato anche alcune di quelle molestie salvo poi chiudere con un “è ancora troppo presto per parlare, mancano i riscontri" (se è presto per parlare perché lo fai? Se mancano i riscontri perché parli?). L’illustre criminologo giurava poi che Sabrina è la figura principale dell’omicidio di Sara, forse la massima responsabile, salvo poi specificare anche qui che è troppo presto per parlare e che mancano ancora i riscontri (insomma, vuoi tenere chiusa quella dannata fogna che hai per bocca?)
A seguire si intervista un personaggio non meno insigne ed eminente, qualificato nientepopodimenoché studioso del Linguaggio della Menzogna. Il grandissimo esperto di Menzogna ci mostra tre filmati. Nel primo Sabrina dice di essere sorpresa dell’atto orribile del padre, ma alza una spalla e non due, chiaro sintomo secondo la scuola di un certo professor (super)Attack, grande luminare de campo, che mentiva. Nel secondo Sabrina dice che il padre (sempre lo zio di Sara) non l’ha mai molestata in alcun modo, ma dicendolo si tocca due volte la nuca: anche qui il professor Attack o come diavolo si chiama giura che trattasi di evidente sintomo di bugia o falsità. Nel terzo video, Sabrina dice “Mai, E DICO MAI, avrei sospettato quello che è successo a Sara. Per il professor Attack, genio del Linguaggio della Menzogna, se dici, E DICO MAI, significa senza ombra di dubbio che menti, lo hanno dimostrato diversi laboratori di fisica in varie parti del mondo (quindi evitate di dire e DICO MAI perché vi aspettano vent’anni di galera).
Alla prossima con altri criminologi e super esperti del campo, ma non si dica mai che i mezzi di informazione hanno un atteggiamento morboso e isterico sull’omicidio di Sara Scazzi.
16 ottobre 2010 23:41
Un saluto a Fiore, Cleide e a tutti gli intervenuti.
RispondiEliminaCASSANDRO
RispondiEliminaMa è mostro pure chi scavalca il corpo dell’uomo o donna uccisi un momento prima riversi sul marciapiede -- nell’indifferenza assoluta di quelli che stanno lì vicino, hanno visto tutto senza muovere un dito -- e torna a casa a connettersi a facebook.com o pulire i broccoletti?
Per quanto mi riguarda il concetto di mostro -- diciamo super rispetto a quello che viene così definito in rapporto ad un fatto concreto, chè sempre uno resta ( uno schiaffo, un pestaggio a sprangate, reazione per l’uccisione di un cane, il furto di un monopattino ecc. ecc.) -- lo ancorerei a quel personaggio ( e ce ne stanno tanti e non tutti conosciuti!) che “divorano” lentamente i loro simili, rosicchiano a poco a poco la carne addosso, li impoveriscono gradualmente sempre più: per dirla in una parola in breve che in questi ultimi dieci anni (per fermarci ai tempi che viviamo e abbiamo vissuto) si sono arricchiti a dismisura approfittando delle disuguaglianze sociali, sempre crescenti, che hanno contribuito surrettiziamente a creare.
E la maggior parte di noi non si indigna a sufficienza e resta a guardare contenti della briciola che ancora continuiamo a mordicchiare (fino a che ce l’avremo!)
Ed ora ricordiamo un caso di mostri nella nuova edizione e di conseguenza estendiamolo un poco e facciamo un . . . . . .
GEMELLAGGIO NAPOLI ROMA
(Indifferenza)
Niente succede mai per puro caso,
nel senso che assai spesso un qualche fatto
di cronaca, che sotto il nostro naso
accade, è metafora . . . Un atto
assunto di recente agli onori
delle T V per grande atrocità (1)
rende l’idea precisa degli umori
di questa nostra sciapa società .
A Napoli un uomo viene ucciso
davanti a un bar fra l’indifferenza
dei cittadini .. . ad essere preciso
ciò richiama “l’oggi”, l’acquiescenza
a quasi tutti i fatti ed i misfatti
che propina il Governo . . . esso è che spara
sui giudici, che son presi per matti,
su Costituzione a noi sì cara,
che annulla il Parlamento reso servo,
con qualche freccia per il Presidente
della Repubblica -- come di cervo
si conquista la testa -- e non si sente
da parte di chi è gente comune
protesta e rabbia alcuna al par di quella
che resta calma a Napoli e immune
di sdegno E come fosse mortadella
quel delitto inghiotte e se ne va
tranquilla a casa come chi non sa,
e anche scavalca chi a terra sta.
A Napoli ciò si ripeterà,
e a Roma sempre peggio si andrà
se, amici miei, non ci si sveglierà
rigurgitando al fine dignità.
E taccio poi del pugno alla Rumena,
di leggi ad personam in piena.
(Cassandro)
(1) L’esecuzione camorristica nel rione Sanità, registrata su un video riportato a fine ottobre 2009 in quasi tutti i telegiornali, riportava lo sparo alla tempia di un uomo davanti ad un centralissimo bar e la sua caduta a terra, la fuga dell’assassino, l’indifferenza dei presenti, ed in particolare lo scavalcamento del corpo dell’assassinato da parte di una casalinga che poi proseguiva dritta per la sua strada..
il
Lascerei perdere un attimo l'elemento politico-partitico (su cui tra l'altro non tutti la pensano allo stesso modo), Cassandro, per concentrarci sull'uomo comune, quello che incontriamo per strada e sulle sue reazioni.
RispondiEliminaTu ti concentri su due situazioni e sulla presunta (dirò poi perché dico presunta) indifferenza della gente: l'esecuzione camorristica al rione sanità a Napoli e il pugno alla rumena. In entrambi i casi si vede gente che non accorre verso la vittima e anzi sembra ignorarla (nel caso dell'esecuzione camorristica nessun soccorso sarebbe stato utile). Perché la gente ha fatto così? Perché è indifferente, perché è cattiva, perché è egoista? Perché i buoni samaritani sono pochi già dai tempi di Gesù come dimostra la nota parabola? Perché, sotto sotto siamo tutti un po' mostri, solo che siamo più ipocriti dei mostri veri?
Ragioniamo un attimo. C'è un morto o un ferito grave a terra e la gente si sposta. Perché lo fa? Potrebbe essere sicuramente per paura: mi trovo in un posto dove da poco sono volate pallottole o sono stati sferrati colpi pericolosi, l'istinto di tutti è di allontanarsi più in fretta possibile da un luogo così insicuro e pericoloso. Magari, riflette qualcun altro, potrei essere considerato un amico della vittima e l'aggressore, se non si è ancora allontanato, potrebbe volermi dedicare lo stesso trattamento. La polizia potrebbe interrogarmi e farmi passare per testimone oculare del misfatto, suggerendo così all'assassino e ai suoi complici a mandare un un poco piacevole avvertimento all'improvvido testimone oculare. Potrebbero considerarmi coinvolto nel fatto violento, potrebbero accusarmi di non essere intervenuto quando potevo. Tra l'altro a più di un persona potrebbero venire in mente certi finti incidenti stradali, dove se ti fermi sei rapinato o peggio. Insomma, non credo che la gente eviti certe vittime di aggressioni (quando lo fa e lo fa solo in rari casi) per indifferenza o disumanità, ma solo per paura. Anche la paura è una brutta cosa, però dovrebbe essere trattata come tale. Basta con i mostri dovunque. Come al solito i versi di Cassandro regalano qualche attimo di serenità.
Le tue parole Mio Capitano mi consolano, lontano dalla mischia e dalla demagogia, pensieri propri, e fammelo dire un'altra volta :-) logici e razionali!
RispondiEliminaUn unica cosa: spezzo una lancia nei confronti dei psicologi, psichiatri e neuropsichiatri,
ma non quelli che vanno in tv, ma quelli che lavorano sul campo che sono un grande aiuto per molti.
Probabilmente, adesso la butto lì.... se il ragazzo che ha dato un pugno alla Signora avesse, grazie ad un psicologo saputo gestire meglio la sua rabbia, forse non sarebbe sucesso... :-)
Io ho avuto bisogno e ancora ne ho bisogno :-) per un'insieme di cose e non penso che siano dei professionisti inutili :-), che non valga la pena di pagarli :-)
Hai fatto bene, Fiore a fare la differenza tra psicologi da televisione, che personalmente detesto, e psicologi normali, dei quali personalmente non ho esperienza.
RispondiEliminaLa demagogia ci circonda e in futuro crescerà è inevitabile. Andiamo avanti verso un mondo di damogoghi, moralisti a buon mercato, sputasentenze retorici, divulgatori di notizie pompate o drogate, arruffapopoli della politica o del gossip demenziale.
P.S. Sta per andare in onda una nuova edizione del Grande Fratello che è annunciata molto più lunga delle precedenti a causa del successo imperituro di questa trasmissione. Mi dicono che parteciperanno: a) il figlio di un camorrista; b) un operaio gigolò; c)sosia italo-giapponese di Keanu Revers; d) individuo alto 1 e 95 amante delle bretelle; e) una o più o tutte donnine allegre capaci di imboscarsi in qualche anfratto con a,b,c o d (e anche con x elevato alla quarta potenza).
Una piccola intrusione per dirti che Sergio l'infallibile :-D aveva ragione! Il tuo libro mi è appena arrivato! :-)Stasera lo inizio e al termine ti dirò le mie impressioni!
RispondiEliminaSorriso a te, Giovanna, e buona lettura.
RispondiEliminaArmi di "distrazione" di massa. E hanno ferito di striscio anche te. :)
RispondiEliminaTra l'altro la gente è più certa della colpevolezza di questi appena interrogati, di un certo REO prescritto dopo già alcuni gradi di giudizio e che ci riguarda molto più da vicino.
Dimenticai un "che", non il Guevara.
RispondiEliminaLe ferite di striscio sono tipiche degli eroi alla Tex Willer, Emiliano, quindi posso considerarmi soddisfatto. :-) La ferita di striscio comunque te la sei presa pure tu, dato che metti in mezzo un REO che in questo preciso caso, come si direbbe con moderno linguaggio politico, non c'azzecca niente. Sono comunque sempre contento di sentirti e di vedere all'opera la tua carica di simpatia che non si inceppa mai :-)
RispondiEliminaQuando qualcuno affermava che l'uomo è una bestia certamente conosceva bene una certa caratteristica che ogni uomo (inteso come genere umano quindi anche donna) porta in se.Che cosa è che fa la differenza e fa in modo che ogni giorno con tutti i miliardi di persone che vivono nel mondo, solo pochi di questi episodi vengono alla ribalta perché quella "bestia" che è dentro è venuta fuori in tutta la sua violenza. La risposta a questo interrogativo non è semplice perché sono talmente tanti gli aspetti che entrano in gioco che è veramente difficile poter dire come diceva Fiorello "chi è Caino da chi Abele"! Vogliamo parlare delle nostre città caotiche che ogni giorno generano violenza per come sono organizzate e per come è difficile viverci? A Roma per un parcheggio la gente è disposta a tutto anche alla violenza senza se qualcuno tenta di portarglielo via! Vogliamo parlare di esempi negativi dei politici che tutto fanno meno che seminare un clima di fraterna concordia? Vogliamo parlare dell'incapacità degli uomini di eliminare ogni sorta di guerra e di violenza nel mondo?Vogliamo parlare delle forti diseguaglianze sociali che generano inevitabilmente violenza? Vogliamo parlare della violenza gratuita che viene espressa negli stadi o in altre situazioni?
RispondiEliminaArgomenti difficili, con componenti che vanno dalla condizione sociale alla cultura all'educazione all'ambiente dove si vive. Infine vogliamo parlare dei mezzi di informazione che sembrano amplificare le situazioni estreme? Sfido ognuno di voi a dirmi quanti hanno sentito parlare di figure positive da portare ad esempio.
Mi piacerebbe sapere quante persone ad esempio hanno sentito parlare della beatificazione di una giovanissima ragazza Maria Chiara Badano proclamata beata sabato 25 settembre, morta all'età di 19 anni per una grave forma di tumore! Quanti servizi hanno fatto in televisione per far conoscere questa figura di ragazza che ha vissuto i suoi pochi anni in modo così intenso e vivo tale da essere proclamata santa, e quindi portata ad esempio?
Finché non si tenterà di riconsiderare la vera condizione dell'uomo che è quella di vivere pacificamente in questa bellissima terra, uno accanto all'altro difficile sarà non sentire parlare di questi "mostri"!
Interessante il post e tutta la discussione che ne sta derivando!
Un caro saluto.
berardo
Con coloro che uccidono con le proprie mani, tecnicamente il REO non c'azzecca nulla, direbbe l'avversario... ma con gli psicofarmaci secondo me c'azzecca SEMPRE :-)
RispondiEliminaSai, Berardo, mentre leggevo il tuo commento riflettevo che sì, siamo incazzati, che a volte saremmo pronti a uccidere per un parcheggio o per una discussione con i molti stronzi che si aggirano per le strade della metropoli, che siamo stressati e spesso angosciati e mi domando a che ci serve il progresso se dobbiamo stare peggio.
RispondiEliminaLyan, siamo pure noi due rei, io reo, tu rei egli rea, comunque penso che si dovrebbero evitare certe semplificazioni ideologiche se possibile.
Aggiornamento sulla questione di Avetrano: pare che il più grande mostro di tutti, lo zio di Sara, non sia poi questo grande mostro, e nemmeno un mostriciattolo, pare che il mostro dei mostri attualmente tenda al cagnolino manovrato da figlia e moglie. Vedremo gli sviluppi e vedremo soprattutto se qualcuno riuscirà a tappare la bocca ai giornalisti pettegoli e cinici e alle schiere di esperti di Coglioneria Quantistica che spadroneggiano in televisione. Saluti a tutti.
Oggi ho assistito una una scenetta curiosa. Il criminologo dei criminologi, quello che aveva sbandierato con certezza quantistica la sua verità in tutte le trasmissioni televisive, ha dovuto abbassare il capo e ritirarsi con tutte le coglionerie che aveva proferito. Bellissimo! :)
RispondiEliminaScherzavo, lo so che sono fuori tema. Io sarei reo? è reato scherzare? :-)
RispondiEliminacleide, questa avrei voluta vederla. Spero solo che chi ha tacitato il criminologo non sia uno ancora più antipatico.
RispondiEliminaLyan, giammai sia reato scherzare sul blog! :-) In effetti c'è un tizio pomposo che dice che è reato quasi tutto quello che si fa sul blog, (a suo fallibilissimo modo di vedere, si sa), specie se ci si diverte. Ma noi ce ne freghiamo dei pomposi e facciamo ciò che ci pare.
Ho letto il post adesso e trovo un'analisi molto precisa e originale tra virgolette. Intendo che la interpretazione dei fatti avviene da una angolazione critica ed originale dal senso comune che imperversa sulla rete mediatica.
RispondiEliminaNon sto a commentare lo squallore del circo mediatico.
Mi soffermo sull'essenza del post: quando e come siamo di fronte a mostri...
Non tutti sono mostri quelli che uccidono...
Esiste anche l'omicidio per difesa personale.
E quando scatta quella molla dentro di noi che libera l'istinto di sopravvivenza, libera la violenza, il tanatos, quella molla non controllabile, più accentuata negli uomini che nelle donne per motivi ormonali...il motivo per cui si accende è futile, importante, potente, banale.
Può intendo essere più o meno pesante. Il resto permette che si slatentizzi qualcosa dentro che procede a furia incontrollabile...
Quante volte abbiamo tenuto sotto pressione una carica che vorrebbe esplodere.
Tuttavia penso che buone norme e secoli di evoluzione abbiano mitigato l'istinto di sopraffazione.
Cosa succede tuttavia per assistere a sempre più eventi delittuosi che incrociamo giornalmente sui notiziari?
Cosa avviene nella mente della gente, nel tessuto sociale, nelle condizioni di vita della gente che sempre più spesso procede ad atti di violenza...cui seguono morti accidentali ( rumena colpita in metropolitana) o no?
Di sicuro qualcosa va rivisto...
Lo zio mostro...aveva solo paura, concordo.
La cugina...forse è più mostruosa.
Il fidanzatino di Garlasco...no comment...difficile da capire.
La madre di Cogne? Grazie alla bolgia mediatica è riuscita ad ottenere lo sconto di pena che sappiamo: ed era lei la colpevole...
Mostri...no non tutti Cap, ma sarebbe meglio non accadessero questi omicidi.
Sarebbe meglio controllare gli istinti. Accettare anche le sconfitte e i rifiuti, come quelli che le donne infliggono agli uomini...
Ma qui si aprirebbe un altro capitolo doloroso e denso della violenza sulle donne, del massacro che sono i lividi e i pestaggi a sangue.
Ma il tuo post non è a difesa di chi commette reato, ma ad accusa di chi di questo ne fa un mercato delle vanità...
Grazie per averlo detto con tale lucida libertà.
Vedi, arial, mi dà fastidio chi punta il dito contro qualcuno, specie se è seduto comodamente in uno studio televisivo, si ripara dietro un bel microfono, e soprattutto se lo fa dopo aver usufruito del posto in Rai o altrove con la raccomandazione, i sotterfugi, l'imbroglio più o meno latente. In questo caso mi vengono in mente una paio di frasi illuminanti: Da quale pulpito viene la predica e Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
RispondiEliminaMi pare in effetti che quando qualcuno si erge a campione di etica e maestro di vita qualificando qualcuno come mostro e buttandolo in pasto alla vorace pubblica opinione dovrebbe essere egli stesso al di sopra dei sospetti. Dovrebbe essere una persona corretta, non superficiale, cialtrona e cinica, uno che non imbroglia, non ruba sulle tasse, non si fa raccomandare dal padrino politico, uno che è intelligente e coscienzioso nel lavoro, lontano dalla retorica, dalla ciatroneria e se posso osare pure dalla stronzaggine. Se quella persona che grida al mostro non è nulla di tutto questo dovrebbe, a mio modesto avviso, prendere il dito che punta verso gli altri, verso i mostri, e ficcarselo in culo. Che posso dire? A volta l'ipocrita, il fariseo, mi dà fastidio più del criminale. E' un mio difetto.
Naturalmente qui non si vuole assolvere nessuno e tanto meno chi compie delitti cruenti. Ma io a quello che scaglia la prima pietra della lapidazione lo manderei ad Alcatraz. Mi viene in mente l'ultima frase di un film con Harrison Ford, intitolato eloquentemente "Presunto innocente": "C'è stato un delitto e ci deve essere una condanna da scontare" (cito a memoria). Per me basta così. Ciao arial.
Si. Ho visto Presunto innocente.
RispondiEliminaMa a replica del tuo dico che hai fatto un passo in più: hai detto chi scaglia la prima pietra non può se non è senza peccato...
Credo che nessuno sia ...senza peccato.
ciao Cap
Ogni notizia deve fare scalpore e deve essere uno scoop.Ormai scrivono di tutto purdi riempire il giornale e fareconfronti in tv.E' un giornalismo che fa schifo.ciao.giampaolo
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