- Ringrazio Dio per averci regalato uno strumento miracoloso come Facebook. Ormai possiamo comunicare alla velocità del fulmine con qualsiasi angolo di mondo, con amici o parenti lontani che credevamo irraggiungibili, con un linguaggio essenziale, efficace, lontano dalla retorica. Perché fai quella faccia? Non sei d’accordo?
- No, sono con te al cento per cento. In effetti di recente con l’aiuto del prodigioso Facebook ho ritrovato una mia lontana cugina americana, che quasi non sapevo di avere, e ho potuto apprendere che parteciperà ad HALLOWEEENNNNNNNNN!!!!!!!!!!!! (scritto proprio così, con lo stesso numero di enne e di punti esclamativi). Era una notizia fondamentale che mai avrei potuto apprendere altrimenti.
- Vabbé, però i vecchi amici con cui ai bei tempi mangiavi pane e rivoluzione…
- Al di là del fatto che la rivoluzione mi spaventava pure da ragazzo, sì, un mio antico amico mi ha scritto che era contentissimo di ritrovarmi. Mi ha mollato una mezza dozzina di entusiastiche mail lunghe mezza riga e poi, quando dopo una sua sollecita richiesta reiterata in due o perfino tre messaggi, gli ho scritto dieci righe in cui sintetizzavo quasi poeticamente la mia vita dell’ultimo quarto di secolo… è sparito. Forse l’ha ucciso lo sforzo immane di leggere dieci righe tutte insieme.
- Esagerato! Non potrai negare comunque che Facebook è uno straordinario laboratorio sociale e anche letterario. Lì si sperimentano nuovi modi di comunicazione. Lì c’è il futuro. La brevità. La sintesi. L’assenza di retorica. Di verbosità, di autocompiacimento.
- Qui hai ragione da morire. Il re dei social network è davvero veloce. Non ho quasi mai trovato post superiori alle due righe, non so se per precisa scelta stilistica o per mancanza di audacia intellettuale. Le prime volte che scrissi qualcosa su Facebook commentavo come sul blog, ma mi accorgevo che tutti mi guardavano come un alieno. Qualcuno mi prendeva per esibizionista o provocatore perché scrivevo sette o otto righe. Ho fatto esperimenti riducendo via via la quantità di parole usate. E mi sono accorto che il limite in cui non desti sospetto se non aperta ostilità sono i post o i commenti di due righe. Se però riesci a mantenerti entro le tre o quattro parole sei a cavallo: diciamo “Ahahahah, sei fortissima!!!!!” (i punti esclamativi vanno sempre bene in qualunque numero), “Azzz che giornata del cazzz” o anche “Buon comple” oppure “Io questo disco lo adoro” (evitare accuratamente di specificare perché si adora il disco o si supererebbe il limite delle due righe incorrendo nella riprovazione facebookiana).
- La tua è solo invidia dettata dal fatto che ti parli addosso e non riesci a sintetizzare. Andiamo, non vorrai contestare l’estrema utilità dell’evento mediatico del secolo?
- Sì, Facebook è davvero utile. Soprattutto perché riesci a sembrare un intellettuale impegnato, un medico senza frontiere, una madre coraggio di plaza de Mayo, una crocerossina a Bagdad, un fratellino di Saviano o di Salman Rushdie qualunque cosa tu scriva, specie, si sa, se resti entro le tre parole. Come si fa? Linki un articolo anticamorra che nessuno leggerà, un post terzomondista che nessuno leggerà, un gruppo antivivisezionista di cui a nessuno, te compreso, frega niente, un video rock che fa vomitare, ma che fa tanto chic (niente paura, nessuno vomiterà perché nessuno si sognerà di guardare il tuo vomitevole e scicchissimo video rock).
- Tutto questo in tre parole?
- Meglio ovviamente se le parole sono due o una. La perfezione stilistica letteraria tuttavia in Facebook si raggiunge con nessuna parola.
- Ora mi prendi in giro. Senza parole non si comunica. A meno che tu non ti riferisca a…
- Certo, parlo di quel pulsante geniale che rappresenta al meglio la filosofia dei moderni social network. Il pulsante “Mi piace”. E’ lì che Facebook si realizza al meglio. Lì sconfigge l’esibizionismo, la retorica di tanti parolai. Pensa, comunichi perfettamente e fulmineamente con il mondo premendo il solo tasto del “Mi piace”. Clicchi “Mi piace” e non sei obbligato a spossanti riflessioni per scrivere un paio di righe di commento a un post. Inoltre eviti al tuo interlocutore virtuale di spremersi il cervello usurato dai molti post di una riga per leggere le tue due lunghissime e pesantissime frasi.
- Scusa, ma se un post non mi piace, come posso fare? Non c’è un pulsante del “Non mi piace”.
- Meno male che i rompiscatole come te su Facebook sono più rari della foca monaca. Perché diavolo non dovrebbe piacerti un post che ti obbliga a leggere appena tre, due o perfino una sola parola?
Accidenti!! Non trovo il tasto: MI PIACE :-)
RispondiEliminalaracchia
Racchia, mai racchia e sempre intelligente, lo sai che stanno cercando di importare quel tasto sul blog? C'è un tizio che ha prodotto mezza pagina di complicatissimo codice java per mettere il famigerato tasto su blogspot. Sorriso a te.
RispondiEliminaEh Capitano, ero in vena di scherzi :-)
RispondiEliminasu quel mortorio FB ho visto il tuo link e sono corsa a leggere il tuo post, come non darti ragione?
Ormai non si riesce più a commentare come Dio comanda, la gente vuole risposte brevi, soprattutto senza senso, in modo da non doversi scervellare per dare delle risposte sensate, meglio un “mi piace messo a casaccio, una faccina sorridente o triste, un link qualunque per far vedere che sei ancora vivo e attivo.
Purtroppo sono una che quando commenta scrive molto, poi per adeguarmi alla massa, taglio di qua e di la per non annoiare, alla fine cancello tutto perché non riesco ad esprimermi con due parole striminzite.
FB potrebbe essere molto carino per comunicare, ma a nessuno interessa farlo.
P.S. spero non mettano mai il tasto “mi piace” sul blog, sarebbe la fine, nessuno si impegnerebbe più a leggere i post!
laracchia
Una mia conoscente da poco era moto infastidita dalle pubblicazioni di un comune amico che poveraccio si sforzava di scrivere un pensiero sensato partorito dalla sua testa, un pensiero diverso da quei link demenziali copiati da altrettanto demenziali pagine. Fb è il regno dello scazzo proclamava questa seria e perentoria, non potete infastidirci costringendoci a pensare;)
RispondiEliminaRacchia 2, tu riesci a essere divertente pure quando scrivi due mezze parole. Anch'io ho un sacco di problemi su facebook, anche se ammetto che è uno straordinario strumento per raggiungere un numero elevato di persone. Le cose che più mi danno fastidio sono nell'ordine: a) il tasto mi piace, anceh se a volte lo uso pure io per far vedere che sono educato b) i link di roba impegnata, gruppi, articoli, associazioni, da parte di gente che se ne frega di tutto o che facilmente ti accoltellerebbe per alleggerirti del salvadanaio; c) i video rock vomitevoli ma sciccosi, d) i isuperimpegnati signoroni che ricorrono al "Bartali o Coppi?" per far vedere che esistono (c'è un personaggio che scrive post che fanno "Miles Davis o Charlie Parker?", "Caravaggio o Vermeer?" "Proust o Joyce?"). Io non commento perché altrimenti scriverei "Gianni Morandi o Massimo Ranieri?".
RispondiEliminaCleide, be', quella tua conoscente almeno è sincera. So che pure tu hai a che fare con questo profluvio di link su ogni cosa e per di più ogni tanto ci dobbiamo sorbire qualche miliardo di foto tratte dai matrimoni sciccosissimi dei nostri conoscenti o dei loro conoscenti (un'altra volta parleremo pure delle galassie di foto che ci appioppano su Facebook). Io ho in mente di affittare un ganzissimo smoking per il prossimo matrimonio a cui mi invitano, così sparo qualche migliaio di foro del Capitano in smoking per tenermi al passo.
RispondiEliminaciao Capitano....
RispondiEliminadiciamo che per me FB è cazzeggio allo stato puro. a volte lo uso per provocare, altre per denunciare, altre per il gusto di scrivere e basta. ma ho persone che a miei post super-cazzeggianti scrivono papiri di roba, completamente fuori luogo, di tutt altro tono e che, oltre a non trovare la mia approvazione, mi fanno anche arricciare il naso sulla "percezione" che questa persona ha per ciò che è serio, scherzoso o puramente cazzeggiante. ecco, in certe occasioni questa cosa mi urta parecchio, ma non clicco sul tasto "elimina" per educazione, anche se la tentazione spesso è fortissima, lo ammetto!
che ne pensi di casi come questo?
un saluto!
MC
guarda, maria chiara, cazzeggiare va bene e anzi il cazzeggio quando ben fatto è un'arte. Scrivere molto e a sproposito è chiaro che non va bene; tuttavia vorrei chiederti dove li trovi questi individui che scrivono un sacco? Io non ne ho mai visti. Trovo solo gente che linka articoli, ma non che scrive roba sua. A volte mi arrivano commenti lunghi su FB (sono fortunato, sono sempre intonati al mio post), ma sono sempre ed esclusivamente prodotto di blogger o ex blogger, cioè di gente che ha scritto e ha amato scrivere.
RispondiEliminaC'è un tizio che conosco, che tra l'altro dirige una collana di un'importante casa editrice e quindi si presume persona di spessore culturale, che va avanti a post su Bartali o Coppi (nel senso precisato nel mio precedente commento). Ciao, mi fa sempre piacere risentirti.
Riporto qui alcuni commenti scambiati con un mio amico di Facebook, leggendo i quali mi sono accorto che sul social network esiste pure il pulsante "Non mi piace più" (attenzione, non si tratta del pulsante "Non mi piace"):
RispondiElimina#
Salvatore Mautone
Facebook è figlio di questi tempi..... non è ne buono ne cattivo.... in un mondo in cui siamo abituati a fare zapping fra le notizie non siamo più abituati ad approfondire i contenuti..... siamo solo investiti da più informazioni ma fondamentalmente la cultura generale si è abbassata.
Però non concordo sulla tua disquisizione, Facebook è solo uno strumento, la sua riuscita dipende dall'uso che se ne fa.Mostra tutto
circa un'ora fa · Mi piaceNon mi piace più
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Francesco Cinque (Mio Capitano) Ehilà Salvatore, grazie per il commento. In effetti Facebook ha pure tanti lati positivi, soprattutto la possibilità di raggiungere molte persone con facilità. Per quanto riguarda lo strumento, potrei dire che anche la bomba atomica è solo uno strumento e il giudizio su essa dipende dall'uso che se ne fa. Il miglior uso di una bomba atomica, per quanto ne so, è non usarla. Ciao.
57 minuti fa · Mi piaceNon mi piace più
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Salvatore Mautone
Sulla bomba atomica concordo con te, Facebook invece è uno strumento molto complesso ed è riduttivo cercare di spiegarlo in poche righe.... diverse aziende lo utilizzano per i loro business, ci sono gruppi di persone che condividono gli stessi ideali e si associano spontaneamente..... ed a volte ti consente anche di mantenere i contatti con persone che altrimenti perderesti di vista.....
Non è importante se a volte si limita a post di poche righe..... alla fine sei sempre tu a scegliere cosa leggere.....Mostra tutto
44 minuti fa · Mi piaceNon mi piace più
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Francesco Cinque (Mio capitano)
Sai, Salvatore, è chiaro che ognuno ha una sua opinione sui vari aspetti del mondo. Io la mia opinione l'ho detta nel mio post (almeno una parte di essa perché il fenomeno è complesso) ed è meglio non dilungarsi o ripetersi. Naturalmente esistono strumenti e strumenti e spesso in uno strumento è codificato pure l'uso che se ne fa. Spesso l'uso o meglio la prassi equivale a legge, lo si vede spesso in campo parlamentare o istituzionale. Se l'uso prevalente ossia la prassi politica di Facebook equivale a legge, non c'è da stare molto allegri dal mio personalissimo (come diceva Rino Tommasi) punto di vista.
Mostra tutto
25 minuti fa · Mi piace
per me è tipo elenco telefonico e telefono insieme......
RispondiEliminaA grandi linee terribilmente noioso :-(
Caro Capitano,
RispondiEliminasarò all'antica ma io, invece, ho preferito non entrarci affatto in Facebook. Mi sono detta che se avessi voluto diventare famosa e farmi trovare da tutti avrei potuto fare l'attrice e invece ho scelto ben altro...
A parte gli scherzi, come sai preferirei tornare ai tempi di Leopardi quando ci si scrivevano lunghe lettere in bella calligrafia, con la dovuta ricercatezza dei termini e le formule di cortesia. Preferivo quando una lettera ci impiegava settimane ad arrivare e proprio per questo era così preziosa per chi la leggeva e per chi la scriveva. Il linguaggio sintetizzato, non è un linguaggio che si è evoluto, è un linguaggio che ha perso una parte di sé ed impedisce la comprensione reciproca. Se non si parla, l'altro non comprende. Se non ci si comprende, che si parla a fare?
Buonanotte, caro amico!
Fiore, anche se una cosa fosse noiosa dobbiamo cercare di capire perché ha tanto successo.
RispondiEliminaEnrica, ti ci vedo a scrivere le lettere alla Leopardi, anche se sono certo che te la sapresti sbrogliare pure su Facebook facendo buon viso a cattivo gioco.
E come mai non hai voluto diventare attrice? Non c'avevi er fisico? :-) Il linguaggio che ho visto io nelle terre virtuali in questione è quello che ho detto nel post. Quasi tutti scrivono una mezza frase buttata là alla come viene, meglio se sgrammaticata o idiomatica o "chattizzata" così non ci si distingue dal gruppo e si viene accettati. Anche molte persone che passano per colte o che lavorano nel campo della cultura usano la Neolingua (orwelliana?) facebookiana piegandosi al "Bartali o Coppi?" o all'sms adolescenziale con la scusa che hanno poco tempo essendo intenti a guidare le sorti del mondo. Io dico: se non avete tempo non scrivete banalità, se avete da guidare il mondo guidatelo, se volete comunicare qualcosa metteteci perlomeno un briciolo dell'attenzione con cui si scrivevano le lettere ai tempi di Leopardi.
Detto questo. è vero che Facebook permette di raggiungere una quantità di persone in un lampo ed è vero che purtroppo noi, anche se non siamo diventati attori, riteniamo sempre di avere qualcosa di fondamentale da comunicare al mondo.
Un saluto a tutti gli amici.
Ah, mi sovviene ora un piccolo avvenimento accadutomi su Facebook. C'era un tizio (diceva di essere uno scrittore) che sosteneva un posizione contro i preti pedofili, posizione assolutamente legittima. Solo che lo faceva linkando un articolo di Repubblica. Io commentai osservando che i preti pedofili ovviamente vanno condannati, ma che c'erano anche tanti preti che si comportavano bene ed erano la maggioranza (posizione lecita anche la mia). Il tipo di facebook replicò alla mia posizione linkando un nuovo articolo di Repubblica che a suo dire sconfessava la mia opinione. Io gli dissi, un momento, io sto interloquendo con te non con Repubblica, se hai qualcosa da dire scrivilo, altrimenti taci. Inoltre se devo dialogare con Repubblica me ne vado sul sito di quel giornale, che diavolo ci faccio qui? Questa volta il tipo non linkò altri articoli, che sospetto fosse il suo solo modo per interagire con il mondo. Non scrisse comunque niente, forse perché la fatica tremenda di buttare giù due frasi contro le mie argomentazioni lo avrebbe ammazzato.
RispondiEliminaCASSANDRO
RispondiEliminaCap, nel tuo ultimo commento annoti “ . . . (quel tizio commentatore repubblicano) non scrisse comunque niente, forse perché la fatica tremenda di buttare giù due frasi contro le mie argomentazioni lo avrebbe ammazzato”
Te lo saresti portato a vita sulla coscienza, Cap.: di facebook si può pure morire, pur riconoscendo i pregi cui accenni (con precisi risvolti di psicologia), e cioè la possibilità “di raggiungere una quantità di persone in un lampo ed è vero che purtroppo noi, anche se non siamo diventati attori, riteniamo sempre di avere qualcosa di fondamentale da comunicare al mondo”. Per me il grosso lato negativo di facebook, ma non si può eliminare per la sua stessa natura, è la perdita dell'anonimato, e quindi il rischio di entrare inconsapevolemente, pur se prevedibilmente, in qualche non desiderabile e positiva "banca dati" (intelligenti pauca)
Secondo me, se il tuo post non è proprio suggerito da “solo invidia dettata dal fatto che ti parli addosso e non riesci a sintetizzare”, Cap, come ironicamente hanno notato (che ovviamente non è vero), di certo denota il fatto che forse sei pure tu stanco (pure il poco o il nulla stanca) del linguaggio sincopato, quasi ermetico, dei giovani, della povertà di contenuto dei loro discorsi, ove regna (rectius, regnerebbe) la brevità, la sintesi, l’assenza di retorica, di verbosità, di autocompiacimento”.
In realtà è questo il mondo che ci sta attorno (io conosco un giovane che parla senza usare i verbi!), dove la comunicazione, cioè la vita, è fatta di frasi smozzicate, che difficilmente permetterà agli uomini di domani di estrinsecare i loro sentimenti più veri, il loro entusiasmo, ad esempio, per le gesta di Achille o il loro pianto davanti alle spoglie di Ettore o il loro sgomento nell’osservare, disapprovandolo e temendone le conseguenza, che la “sventurata” monaca di Monza “rispose”.
Quindi accettiamo i suggerimenti della solita “lei”, un poco più avanti di “lui” nel capire le situazioni della vita odierna
il
CASSANDRO
RispondiEliminaS T A N C O
(Facebook)
(Lui)
-- “Son stanco di parlar di cavolate,
del tempo che oggi fa e che farà
nel prossimo week-end, delle menate
di star del calcio, canto e varietà.
Son stufo di sentir solite cose:
‘ Sono sincera, dico quel che penso’,
‘ La vita non è poi tutta rose’,
‘ D’amore non si muore’, ‘Ho un sesto senso . . . ‘
Mi ha rotto infine udire in pizzeria
‘Ma qui fanno una pizza gigantesca,
però la fanno bene . . . ‘, o in frutteria
‘Non lo sopporto il pelo della pesca!’
o ‘Ancor lavori in corso! . . . e che è? . . . ‘
‘Facciamo una partenza intelligente:
diciamo alle quattro . . . anzi alle tre!’
‘Bruttina, sì . . . però, a luci spente . . . !’
. . . Quante ne sento di inutilità!
Il niente alligna . . . di stucco rimango
davanti a questo eterno blà blà blà
di ‘Adoro il violino’ . . . ‘ E’ bello il tango!’
Se sol ci pensi analoghe espressioni
di un rigo sol in facebook li trovi:
per questo tanti e tanti cervelloni
e pur qualche sclerata lì tu scovi”
° ° °
(Lei)
-- "Di cosa vuoi che parli oggi la gente?!
Di Kafka? . . . Di Voltaire? . . . Dell’antistato? . . .
Di Serse? . . . Dei Tribuni? . . . Se sul niente
viviamo, ovvio, niente viene dato.
E questo è uno. Due: che cosa fai
tu, dimmi, per cambiare queste cose?
. . . a spiegare Kant forse vai?
. . . discuti della ‘Guerra delle Rose’?
oppur parli di Clinton e di quelle
amiche sue della Stanza Ovale . . .
Anche tu cianci a volte di sardelle,
e no sempre di triglie e caviale!
E infine, tre. Immagina la scena:
al mare, belli sotto l’ombrellone
stan lui e lei . . . o con la luna piena
sul bagnasciuga . . . e qui . . . ‘Napoleone
doveva indietreggiare e no attaccarli
a Waterloo’ . . . oppur . . . ‘Giordano Bruno
nel Candelaio . . . ‘ Roba da buttarli
in acqua ed annegarli ad uno ad uno!
Sarai stanco, sì, di fesserie,
ma a volte aprono queste certe vie . . .
Partecipa ai forum e vedrai
quante disposte a tutto troverai.
E te lo dice una . . . specialista
che ha spizzicato, sai?, da quella lista . . .
Sapessi tu quanti me ne son fatti
di amici in facebook . . . roba da matti!
Bello il mio filosofo acuto,
il critico dell’ultimo minuto!
Adeguati o sarai tagliato fuori!
Dove rimedi poi nuovi amori?
(Cassandro)
il
Il "non mi piace" non c'è semplicemente perché non è un'informazione commercialmente e monetariamente utile.
RispondiEliminaPS "importare" il "Mi piace" sul blog è facile (a dire il vero è javascript, java è tutt'altro), l'unica cosa "difficile" per chi volesse distribuirlo su larga scala è che ci vuole un database. Io invece, viceversa, sto "importando" qualcosa del blog su Facebook (che non userò io ma gli altri), ma è top secret perché è un'informazione commercialmente e monetariamente utile. ;-)
Cassandro carissimo, ne ho davvero abbastanza delle pizze su facebook. Ho fatto una veloce scorsa sul social network stamattina e non ho trovato nessuno che scrivesse due righe, diconsi due, sue personali. E' vero che lo stesso facebook dà una limitazione notevole alle parole da usare in un post: facendo un test stamattina ho scoperto che la lunghezza massima concessa per un post sono 420 caratteri. Ripeto 420 caratteri, e sono caratteri e non parole. In un contesto simile non è strano se uno usa tre parole. Ci sono link ad articoli, link a link, frasi fatte che si prendono su siti specializzati eccetera. Questa la situazione. Comunque dicono che FB è efficace per pubblicizzare iniziative, idee o simili. Vedremo presto se è vero. in ogni caso non mi metterò mai più a discutere con qualcuno che mi linka articoli in risposta. Ecchediamine, siamo uomini o (caporali) linkatori?
RispondiEliminaA dopo la risposta a Lyan.
Lian, forse non hanno messo il "Non mi piace" perché negativo, mentre lì vogliono che tutti siano allegri, contenti, sorridenti e poco affaticati come nei documentari naturalistici della Disney.
RispondiEliminaGiammai vorrei chiederti lumi sui segreti industriali che stai introducendo su Facebook che spero ti facciano guadangare tantissimo. Sul pulsante Mi piace importato nel blog, sono più che scettico. Mi sembra come la festa di Halloween importata in Italia: non capisco perché dobbiamo prenderci sempre il peggio degli altri e ridere contenti.
ri-ciao :-)
RispondiEliminain effetti la tua doomanda è interessante ma ti dico subito che trattasi di una persona che non ha o ha avuto un blog e che, per quanto ne so, non so se scrive o ha mai scritto qualcosa...
e quindi? :-)
E quindi, maria chiara, si vede che in questo caso particolare ho torto. D'altronde nessuno ha sempre ragione ed è bene che sia così. :-) Naturalmente ciò che ho scritto qui non vuole essere una difesa della prolissità per di più a sproposito (anche se la prolissità è sempre a sproposito). Comunque a mio modo di vedere va sempre visto con una certa simpatia il tentativo di sforzarsi di esprimere qualcosa diverso dal solepizzaeammore che purtroppo sembra prevalere nella limitata porzione di facebook di cui ho esperienza. Poi cazzeggiare fa bene alla salute e allunga la vita, me l'ha detto pure il mio dottore. Anche se dice che il cazzeggio è come la nutella, meglio non mangiarla con il mestolo della minestra. Ciao a te.
RispondiEliminaArrivo con un mio commento. Dopo Lian (trovo il suo commento spassosissimo oltre che curioso, nel senso che incuriosisce e stimola moltissimo la fantasia). Anche se ritengo capace Lian di qualunque diavoleria telematica, perchè capace, preferisco pensare che sia uno scherzo il suo per farci riflettere e per come con ironia si possa assumere una posizione critica...
RispondiEliminaMi auguro più in questo, perchè diversamente, aiuto Lian, siamo preoccupati. Che il social network meriti una spuntatina mi trovo daccordissimo.
E' tantissimo tempo che non interagisco. Lo trovo semplicemente noioso. Mi piacerebbe postare delle cose interessanti su cui chiacchierare...ma in verità il blog è molto meglio se non fosse che spesso non è visibile a tutti che hai postato un nuovo post...Pertanto si rischia di rimanere a parlare da soli.
Adesso vado a postare una cosa ma sulla pagina di cucina...
Tempo di cotogne...Ma non interessa a nessuno parlare veramente tranne che a pochi.
Un saluto alla Racchia se mi permetti, a Cleide e a Fiore...
Ciao
Arial, Emiliano ex Lian Dyer è simpatico e spassoso, ma un po' lo temo. Mi sembra uno di quegli hacker che sanno fare qualsiasi cosa con il computer e introdursi dovunque (anche se sappiamo tutti che il nostro amico è la persona più corretta del mondo). La sua idea su modifiche tecniche da introdurre a Facebook era appunto uno scherzo, come mi ha confermato, anche se Dio solo sa se Facebook non avrebbe bisogno di modifiche tecniche, specie quelle che spingano le persone a non sembrare individui alienati da catena di montaggio virtuale.
RispondiEliminaVengo al più presto a vedere se hai un nuovo post. Ora ci sto dando dentro da matti per pulire la casa per motivi che forse intuirai. Sulle cucina sono negato. Cioè forse saprei pure cucinare, solo che quando mangio qualcosa di buono che ho fatto in fretta mi sento come uno che compra una macchina usata a prezzi stracciati.
Felicità per tutto il mondo del blog.
Sì, Arial, "segreti industriali" su Facebook era uno scherzo per vedere se riuscivo a far preoccupare qualche Arial. :-) Però a parte gli scherzi, in teoria qualcosa si potrebbe fare ("solo" conoscendo la dozzina di linguaggi di programmazione di Facebook) vedi per esempio le applicazioni di Facebook che sono fatte da esterni. A me sono quelle che preoccuperebbero :-) Forse è ciò che non si conosce che preoccupa. evidentemente non mi conosci. :-)
RispondiEliminaGrazie Mio Capitano. Un cracker che sa introdursi ovunque? Mi costringi a ripetere la storia :-) Sui database ho fatto un paio di lezioni (il classico esempio del database "Studenti" vecchio di trent'anni). Poi, per passatempo ho letto pagine e pagine sulla sicurezza dei database. Però non so e non mi piace navigare anonimo su Internet. Quindi se divento scorretto, sicuramente mi scoprirete :-) Questo argomento sicuramente convince più di quello sulla mia correttezza.
...in effetti ultimamente la sto prendendo a mestolate, la nutella... :-)
RispondiEliminaCiao Capitano! Per quanto mi sia sforzata di trovare qualche aspetto positivo in facebook devo dire di non essere riuscita mai a trovarlo. Comunicazione in tempo reale fra, chessò, aziende e futuri possibili dipendenti? Basterebbe un blog o un sito ben organizzato. Poter avere contatti con persone all'altro capo del mondo? Non esistevano già le chat? Esprimersi, trovare un pubblico, dei lettori, ascoltatori etc? Non ci sono già i blog? Credo che facebook sia un miscuglio di tutto questo, permeato dalla maledetta curiosità di farsi i fatti degli altri ( anche dei compagni delle elementari...) e dal desiderio di mettersi in mostra, vantandosi, mentendo, sperando di suscitare invidia laddove quest'ultima sia stata suscitata in noi. Forse esagero, ma facebook proprio NO, non lo capisco, o meglio, mi sembra stia peggiorando sempre più: sapere sempre tutto di tutti, o meglio, ciò che la gente vuole far sapere ad ogni costo, mi fa pensare all'esibizionismo di certe "Sabrine" da una parte e all'accanimento pseudo-giornalistico di alcuni professionisti della notizia (tipo la D'Urso o la Venier...) dall'altra.
RispondiEliminaTi faccio questa domanda: ti sembra solo un caso che l'esibizionismo mediatico di tale Sabrina arrivi dopo 10 anni di Grande Fratello?
Un saluto,
Della
Emiliano, ora si dice cracker? Ma non era hacker una volta? Siamo in ogni caso contenti di sapere che non viaggi in anonimato e non usi a sproposito le tue notevoli qualità di esperto di diavolerie informatiche.
RispondiEliminamaria chiara, io le mestolate me le sto prendendo in testa, il che è un altro metodo sbagliato di usare il mestolo. :-)
Della, per quanto riguardo la comunicazione, il modo di scambiare idee, di colloquiare, di confrontarsi, ho già detto la mia: il blog batte facebook cento a zero. Tuttavia bisogna considerare pure altri aspetti. Su facebook c'è una massa immensa di persone, all'apparenza facilmente raggiungibili, che in altri tempi e situazioni risultavano inaccessibili (in realtà risultano irraggiungibili pure ora perché non ti cacano - è non ti calcolano per chi parla pulito - manco morti anche se ti sono diventate "amiche"). Di recente mi è stata accettata l'amicizia da un potentissimo direttore editoriale di una casa editrice nazionale. A me fa un certo effetto perché in genere per avere audizione presso questi personaggi in passato dovevi aspettare diverse stagioni meteorologiche. E' vero che nemmeno ora costui mi audisce, ma io percepisco comunque una certa vicinanza che in verità non so a che cosa sia dovuta.
Sul Grande Fratello dovrei dire delle banalità perché non ne ho mai visto una puntata in vita mia e credo neppure spezzoni di programma superiori ai trenta secondi. Mi rendo conto che avrei dovuto vederlo almeno in parte per dare un giudizio, ma mi fa venire l'orticaria e gli spasmi allo stomaco e io ci tengo alla salute. :-)
Caro Mio Capitano io ripropongo la mia tesi, come già ho fatto altre volte, quando si parla della rete e di questi nuovi sistemi di comunicazione:
RispondiEliminatutto dipende dall'uso che se ne fa!
Il mio classico esempio forse chiarisce meglio il pensiero:
con il coltello si può uccidere le persone oppure tagliare il pane!
Uso facebook perché è un modo per relazionarmi con tante persone in modo rapido, anche se poi tendenzialmente mi approccio come se fosse un blog e spesso sono costretto a ridurre il numero delle parole perché lo spazio non è sufficiente per esprimere un concetto. Lo uso come "appoggio" al blog oppure per pubblicare foto ed esprimere pareri sensazioni immediate su tutto quello che avviene. Certamente non mi piacciono i test vari che vengono presentati, i vari giochetti ecc. i link di tutti i generi continuamente presentati, però devo dire che a volte è utile per conoscere tante situazioni che diversamente sarebbero rimaste sconosciute.
Penso che anche a te Facebook serva per far conoscere meglio il tuo blog e le cose che scrivi, da questo punto di vista penso sia una cosa interessante altrimenti se non si hanno i mezzi o le "giuste" conoscenze i talenti come il tuo come possono emergere?
Un carissimo saluto.
berardo