lunedì 7 agosto 2006

Io non so parlar d'amore


Vorrei parlare d’amore, ma non so come si fa. Non conosco gli accenti giusti da usare, non so cosa dire. L’unica cosa che credo di sapere dell’amore è che quando conosci questo sentimento dovresti essere in uno stato d’animo lieto, con poco spirito di contrapposizione e poca voglia di litigare con il prossimo. Poiché invece io sono dotato di uno sviluppato spirito di contrapposizione e poiché con gli altri ci litigo spesso e volentieri, deduco che è da parecchio tempo che non incontro questo sentimento. Probabilmente sarebbe più opportuno che io parlassi dei motivi per cui oggi ho questo impulso verso emozioni gentili.

Ieri ero in uno stato d’animo del tutto diverso. Avevo già progettato uno di quei post polemici in cui mi ritengo portato. L’ho abbozzato e salvato in Word, ma so già che mi sarebbe venuto bene, graffiante, provocatorio, provvisto di quella che io giudico una vena di sana trivilità. Poi ho letto il romanzo di cui ho parlato nei commenti di ieri. C’era questa storia d’amore, solo accennata, secondaria nello sviluppo della trama, ma che mi ha catturato. Ovviamente c’entra il meccanismo dell’identificazione. Il processo per cui ti immedesimi in un certo personaggio e godi delle sue vittorie soffrendo per le sue sconfitte, il processo per cui ami i suoi amori e ti pare di riprodurre dentro di te le sensazioni di quell’individuo mai esistito.

Il libro in questione, l'ho detto ieri, è un thriller ben costruito, Il silenzio dei rapiti di Jeffrey Deaver. Alcuni psicopatici sequestrano delle ragazze sordomute e si asserragliano in un mattatoio abbandonato. C’è un’approfondita disamina delle tecniche di negoziazione con sequestratori di ostaggi; e anche un interessante spaccato sul mondo dei sordomuti: psicologia, modo di comunicare e rivendicazioni sociali. Ma ciò che mi interessava soprattutto era il rapporto creatosi tra il negoziatore della polizia (in verità dell’FBI) e una giovane insegnante sordomuta. Ci saranno stati quasi trent'anni di differenza tra il maturo negoziatore e la coraggiosa venticinquenne non udente (a lei si deve il salvataggio di parecchie sue compagne di prigionia), ma io non ci badavo. Facevo il tifo per l'amore a dispetto dell'età e speravo che alla fine l’autore del romanzo non se ne uscisse fuori con qualche geniale trovata alla Casablanca (ci amiamo, ma tra noi non può funzionare, troverai qualcuno più giovane e adatto di me e blablà e blablà), alla Witness – Il testimone (ci amiamo, ma i nostri mondi sono troppo diversi e non abbiamo futuro) o peggio ancora alla Titanic (sacrifico la mia vita per salvare te e il nostro amore).

Avendo preso l’impegno di dire come andava a finire il romanzo, lo faccio qui. Eccoci allora alle ultime pagine. I due psicopatici sequestratori sono ormai morti come io ero certissimo che accadesse (li ha però uccisi la giovane insegnante sordomuta salvando la vita del negoziatore della polizia e non viceversa come era lecito aspettarsi). Restano ancora tre o quattro pagine finali, ma io fremo di impazienza, volo sui paragrafi fino alle ultime parole della storia. Delusione. Niente. Non c’è l’amore. Lo stramaledetto amore che aspettavi manca. La giovane disabile e il negoziatore, pur sopravvissuti, se ne vanno ciascuno per la propria strada. Un colpo al cuore. Peggiorato da un sospetto terribile. La ragazza uccide i due psicopatici in modo efferato, tale da giustificare l’idea che la forzata convivenza con i loschi individui l’abbia sconvolta trasformandola in una psicotica omicida. Mi aspetto quasi un ghigno finale della brava ragazza alla Norman Bates in Psycho.
Non lo trovo e un po’ mi rassereno. Torno indietro con le pagine. Mi rendo conto che ho scorso gli ultimi paragrafi troppo in fretta, preso dalla smania di sapere il finale. In effetti c’è un bacio tra i protagonisti della storia, tenero, da amanti. Non è che l’autore si sia ammazzato troppo per descrivere questo momento (il bacio non prende più di uno striminzito paragrafo), ma è chiaro che il particolare cambia il contesto della storia. Abbiamo l’amore tra i protagonisti a dispetto dell’età e delle carenze percettive. Abbiamo la giovane sordomuta che dice o meglio segnala al suo maturo partner di volerlo rivedere (anche qui l’avaro autore non spreca che un paio di righe delle 450 pagine del romanzo). E abbiamo la certezza che nessun Norman Bates in gonnella userà coltellacci in docce e in luoghi affini. Che cosa vogliamo di più da un romanzo?

1 commento:

  1. credo che tu sia piu' che in grado di farlo .... L'unico problema e' che nessuno di noi sa' parlar d'amore...e' un discorso che esce da solo...dal profondo...te riesci ad ascolatrlo...e' eloquente....e non farai altro che trascrivere su qualcosa cio' che l'amore da dentro ti sta' dettando.....
    postato da frt72 il 07/08/2006 14:57

    che delusione questo autore caro pen! come dici tu poteva certo scrivere qualcosa in più sull'amore tra questa giovane donna e il suo eroe..dopo quattrocento e rotte pagine...!!!comunque parlare dell'amore è difficilissimo...so solo che è ossigeno alla nostra vita in tutte le sue forme...dalla pianta all'animale ad un fiore...tutto è amore se si vuole con le proprie forze..oh mamma oggi sono sdolcinata ... ciao pen....anzi mio capitano!!!^.^
    postato da iris il 07/08/2006 18:20

    vedi...ora sono soddisfatta...basta poco....sono un po' come una bimbetta....si accontenta di poco....stacco dal virtuale per un po'...hai il mio numero se vuoi accertarti che il mio mare sia tranquillo....un bacio...grazie!
    postato da frt72 il 07/08/2006 18:32

    mi emoziono con certe canzoni ........ufffffiiiii....
    postato da frt72 il 07/08/2006 18:47

    a iris in verità lo scrittore si è distinto per la sua avarizia in fatto di amore (anche se bisogna ricordare che il romanzo era un thriller e non una storia sentimentale). Mentre leggevo mi accorgevo di chiedere come un mendicante altri particolari affettuosi, qualche sguardo, qualche sfiorarsi di mani più o meno involontario, qualche fantasia amorosa condotta a briglia sciolta, oppure qualche riflessione che suonasse "il nostro rapporto è inconsueto e forse inopportuno, ma è più forte delle convenzioni o della saggezza". Ho avuto poco di tutto questo, ma qualcosa ho avuto. a francesca parlare d'amore è difficile, ma provarlo è ancora più difficile. L'amore è come un premio posto in fondo a un percorso accidentato costellato di trappole da videogiochi. Non è facile arrivarci, molto più semplice rompersi la testa in qualche botola segreta.
    postato da Mio Capitano il 07/08/2006 19:53

    grazie....sei gentile dolce...ma questo stato d'animo..non se ne va... lo sai .. un abbraccio di fine serata...una serata sconclusionata.
    postato da iris il 08/08/2006 00:06

    Non pormi domande,anche tu conosci tutte le risposte... Ti piace la mia pelle?E' nuova,liscia,delicata,seduttiva. Non soffrire mai.Non ne vale la pena.
    postato da Skin il 08/08/2006 02:54

    il titolo del post gia' mi ha fatto sobbalzare:richiama la nostra canzone.che ancora mi fa sudare freddo qd la sento. Per la conclusione del romanzo ti avevo accennato una mia previsione di finale molto simile a quella da te svelata. sulla speranza che avevi di veder trionfare l'amore a dispetto delle minorazioni percettive e della differenza d'eta'...forse te lo aspettavi da un libro...e allora hai ragione...ma dalla realta'è assai improbabile che ci possa essere un happy end in tali condizioni! io l'ho provato e desiderato e lottato per.. ma sperimentato il fallimento piu' beffardo possibile!da oggi in poi o elimino dalla mia vita ogni istanza sentimentale oppure terro' conto, stai certo, di parametri fondamentali come la differenza d'eta'(per non finire come stavo per finire = al protagonista dell'Angelo Azzurro)e le "minorazioni percettive" nelle quali possono rientrare anche quelle di origine mentale come nei soggetti borderline del tutto privi di empatia.che tristezza che la vita non sia un romanzo...ma che la cronaca, invece, si avvicini alla sceneggiatura di un film. ciaoooooooo (versione piagnona di Milu')
    postato da claudia.cal il 08/08/2006 03:31

    A claudia.cal E’ vero, mi aspettavo che l’amore trionfasse nel romanzo a dispetto della differenza di età e delle carenze percettive. Lo desideravo come un bambino e sono contento che sia accaduto, sia pure in un modo abbozzato che non ha saziato appieno il mio io-lettore. E’ vera pure la seconda cosa che dici, e cioè che un amore siffatto tra due personaggi siffatti (ma in verità pure un amore diverso, più convenzionale e “possibile”) non ha possibilità di instaurarsi o di preservarsi a lungo. Mi chiedo come sia possibile una simile difformità e la sola risposta che trovo è che il mondo della fantasia è meglio di quello reale. Più appagante. Retto da princìpi più solidi, da strutture più razionali e sofisticate. Se non fosse così la gente non cercherebbe al cinema, nella letteratura o perfino nei videogiochi ciò che non può trovare uscendo dalla porta di casa. L’amore dei romanzi, del cinema o delle canzoni funziona, è delicato e duraturo, quello della vita reale è un’assurdità, un’oscenità dalla vita corta o cortissima. In effetti solo ora, riguardando il tuo commento, mi sono reso conto che nella parte finale dello stesso anche tu sembri giunta a questa conclusione. Sono offeso dalla bruttezza e dalla volgarità del mondo reale, a cui devo ammettere di concorrere pure io con la mia inadeguatezza. Tornando al romanzo, affanculo i finali negativi, affacunculo i climax tragici e affanculo i sangue e arena, i viali del tramonto e anche le taverne dei sette peccati (lì hai un una “o” in più, Milù, ma non cambia poi molto, ci dovevi stare tu con John Wayne in divisa da ufficiale della marina)… a ridatece Audrey-Sabrina, la regina d’Africa o Rocky e ficcatevi nel culo i finali pseudo-metropolitani di denuncia. Ecco, prendete quei finali da cronaca nera e infilateveli su per il culo. Firmato: Così parlò il Capitano
    postato da Capitano Achab il 08/08/2006 09:51

    ma si..capi...sisisiviva audrey vivai finali come dio comanda....e vai....che sfoghi estivi!^.^
    postato da iris il 08/08/2006 10:47

    Io sono contento che l'amore non trionfi, sono stufo di tutta la melassa che leggo in giro. Ciao :-)
    postato da Amfortas il 08/08/2006 12:03

    Ciao CLES, sono tornato dalle ferie e stavolta non mi hai costretto ad un tour de force di considerazioni sui tuoi post :) Prometto che mi applicherò al supercruciverba, ma conoscendo la mia spaventosa ignoranza (soprattutto in campo storico-artistico-letterario) so già che non riuscirò a risolverlo per intero.... ma farò del mio meglio. Una postilla ad un tuo commento, che svilupperò probabilmente in un post che ho in mente da mesi ma non ho mai avuto il tocco ispirativo adatto: io credo che Cristina d'Avena + Alessandra Valeri Manera siano state la rovina di una generazione di ascoltatori di sigle di cartoni animati (e non si sono avuti grandi miglioramenti di recente con il plurielettronico Giorgio Vanni)... una volta le canzoni erano scritte dai Cavalieri del Re, o da Vince Tempera (!!!!), o forse è solo nostalgia? Non ho letto il romanzo di questo post, e non penso che lo farò (eh eh, conosco il finale...), però ti dico che le storie d'amore devono essere scritte davvero bene (senza cadere nel melenso) per piacermi. Ed è pur vero che a volte è proprio chi non sa parlar d'amore che tira fuori dal cilindro i conigli migliori in proposito. Ciao
    postato da Colui che vede Oltre il 08/08/2006 12:17

    Per amfortas Sei contento che non trionfino l'amore e la melassa solo perché non li senti tuoi. Altrimenti ti faresti ammazzare affinché quegli amori e quella melassa trionfassero. E forse nella tua vita ti sei davvero fatto uccidere quando erano amori e melassa tuoi (non c'è niente di male in questo, è la vita che funziona così e funziona così per tutti). Per il resto sono abbastanza d'accordo con te. Proporrei di attuare un genocidio totale dell'umanità, purtroppo temo che mi manchino i mezzi per concretizzare tal meritorio proposito. Ieri mi sono pure informato su un sito di osservazioni astronomiche. Purtroppo ho saputo che non è previsto a breve l'impatto con alcun meteorite degno di quello di 65 milioni di anni fa. Che ci vuoi fare, la solita sfiga. Pare che questo cesso di mondo debba continuare ad andare avanti. Ciao a te.
    postato da Mio Capitano il 08/08/2006 12:27

    Chissa' poi, se chi nella storia della letteratura e del cinema,ha saputo parlar d'amore,nella realta' ha amato davvero. L'amore esige,per una strana congenita presunzione,una perfezione talmente esatta,che è quasi impossibile realizzare. Perchè gli immaginanti,piuttosto che innamorati,sono due.E ognuno immagina le mosse,i gesti,le parole dell'altro come vorrebbe che fossero,come le sogna da sempre,perchè nei libri è cosi'. Perchè Giulietta non s'incazza mai con Romeo,anzi vanno fin troppo daccordo,non piove mai,c'è la luna e si sta sul balcone con l'edera e i fiorellini rampicanti ,a verseggiare e sorseggiare aria invaghita. E i transatlantici con le braccia spalancate a prua,a dire fidati di me ma non degli iceberg,che tanto prima o poi finisce tutto in tragedia. Ma perchè? Allora virgola chi scrive d'amore è perchè un'amore se lo è inventato e preferisce concluderlo in tragedia,senno' è una favola e le favole si raccontano ai bambini,ma allora perchè cavolo ce le hanno raccontate se poi dovevano da grandi finire in tragedia. Non era meglio che firmavano una convenzione,una specie di trattato,dove si impegnavano a non parlare mai d'amore,perchè chi parla e scrive d'amore è sempre in fondo uno solo,e senza il parere dell'altro non puo' che descrivere cose perfette che finiscono con influenzare chi vorrebbe amare ,perchè sente di poterlo fare. Abbiamo quindi influenze e confusioni ataviche,la miseria! L'amore non è cosa da manuali si,ma c'è la tendenza ad idealizzarlo,soprattutto per le donne,che rischiano un'esistenza in un'attesa impossibile per colpa di quanto detto sopra. Fai bene tu a non parlare d'amore,perchè non sai ancora bene cos'è e non vuoi inventartene uno per illudere ancora! Un bacio grande
    postato da veneredischiena il 08/08/2006 12:31

    senz'altro è un libro che leggerei volentieri. Di quelli che possono piacere a me per intenderci. Se la cultura che vuoi farti va oltre gli HARMONY ti consiglierei dei testi dei filosofi greci, ne dicono e cantano sull'amore (mi vergogno, ne ho letto uno recentemente ma non mi sovviene l'autore, sai sono in precocità senile). Tanto poi, il fulmine quando arriva, arriva. E nemmeno lo calcolavi....nemmeno pioveva... Però per esser pronto, leggi le riviste femminili o gli HARMONY (brrrr) capirai meglio cosa si aspettino le donne.Dagli uomini. ^_^
    postato da mqp il 08/08/2006 12:54

    Trovo il tuo suggerimento purtroppo inadeguato cara mqp. Dovresti consigliare agli ectoplasmi dei filosofi greci di leggere i miei testi, perché imparerebbero di più di quanto io possa imparare da loro. Per il resto leggo ciò che voglio e mi faccio la cultura che meglio mi aggrada.
    postato da Achab il 08/08/2006 13:01

    :-)
    postato da Ran il 08/08/2006 14:23

    ancora a mqp Vedo che ti senti piuttosto portata nel dare consigli culturali al prossimo. Facciamo così, nel post sotto di questo c'è quello del supercruciverba che ho creato per gioco. Se tu riesci a piazzare almeno il cinquanta per cento delle lettere nello schema di parole crociate (ti puoi fare pure aiutare, magari dal tuo convivente che chiami con quel curioso soprannome che ora mi sfugge), io terrò in seria considerazione i tuoi consigli culturali. Viceversa sarò costretto a pensare che le mie idee in fatto di cultura vanno bene così come sono.
    postato da Achab il 08/08/2006 15:26

    Mi sa che hai preso male il mio intervento, Capitano, ma la mia osservazione non era mica rivolta a te sai? Ciao :-)
    postato da Amfortas il 08/08/2006 18:02

    per caso, il tuo nuovo nome lo dobbiamo al mio post...? Amo Moby Dick! Anch'io in alcuni momenti mi sento così...
    postato da simona il 08/08/2006 18:45

    comincio dalla postilla...bene,aspetto con impazienza la soluzione del cruciverba,mi sono impegnata forse non abbastanza e senza la giusta concentrazione,ma anche se non era il Bartezzaghi,devo dire che non ci hai reso vita facile,eh eh! "io non so parlar d'amore"...sono convinta pur non conoscendoti invece che tu sappia parlar d'amore e molto bene anche...una volta innamorato devi essere l'uomo che molte donne vorrebbero avere al proprio fianco! un bacio, elle:) the witness è un film dai ritmi lenti,dai paesaggi bellissimi e da una passione intensa fatta quasi di "niente",accompagnato dalle note soul di wonderful world di sam cooke...peccato davvero per il finale:))
    postato da elle il 08/08/2006 20:56

    Anch'io mi sono buttato nelle letture d'agosto e un bel thriller e' proprio quello che mi ci vuole...ciao
    postato da giampaolo il 08/08/2006 22:17

    Bene, pace a te! Scrittore he! Buontutto a te, Matrixwoman
    postato da matrixwoman il 08/08/2006 23:12

    Ciao Mio Capitano, leggendo quello che scrivi e come lo scrivi,non penso assolutamente che non sai parlare d'amore!!! Specialmente dopo quanto hai scritto su Emma,( a proposito,a quando il continuo?) C'è al contrario molto sentimento nelle tue parole. sarà molto fortunata la persona che riuscirà a farti innamorare! L'amore non bisogna cercarlo....arriva quando meno lo si aspetta! In quanto ai libri o ai films a lieto fine...non esito a confessare che sono i miei preferiti! Spesso e volentieri,quando purtroppo mi capita di imbattermi in un triste finale,lo rielaboro nella mia mente, cambiandolo completamente. Penso che la vita sia abbastanza difficile,piena zeppa di avvenimenti tragici...da un film,un libro,cerco un po' d'evasione,non me la sento di farmi accartocciare lo stomaco e il fegato per ammazzamenti vari e terribili cataclismi! Per questo mi perdo nel mondo della poesia,le parole sono così delicate che pare accarezzino il cuore! P.S. il cruciverba è veramente difficile! Qualcosa sono riuscita a trovare,continuerò a provare fino all'ultimo....non faccio gare perchè non mi piacciono,però non mi arrendo! Ciao,buona serata!
    postato da vitty il 08/08/2006 23:43

    Grazie per il complimentone del tuo commento: ma nn devi soffrire, perchè?
    postato da woman il 08/08/2006 23:57

    A volte l'amore si sente, ma non si è capaci di parlarne. Altri, invece, ne parlano a lungo, ma non è detto che lo provino. Eppoi di amori ce ne sono tanti. Appassionanti, miti, coraggiosi, ordinari, tempestosi, eterni, brevi, leggeri, intensi... Baci, filo
    postato da filo rosso il 09/08/2006 01:25

    mai avuto pretese di nessun genere. Solo mi sfugge il perchè di tanto accanimento per delle cose scritte e pensate con leggerezza (da parte mia, almeno). Riguardo il cruciverba ho già sottolineato di non saperlo risolvere. Quindi? Dov'è il problema? Se decido di dare delle opinioni, lo faccio privatamente e solo se mi vengono richieste. Non vedo perchè devo dimostrarti di risolvere il 50% dei tuoi enigmi per essere presa in considerazione. E di che, poi??? Non ho nulla da comunicarti seriamente (tantomeno insegnarti). Anzi, al massimo posso solo comunicarti del disappunto per delle tue repliche trovate pungenti senza un vero perchè. Saluti!
    postato da mqp il 11/08/2006 15:43

    Non ho certo consigliato io al prossimo di leggere Harmony per sedurre le donne o i filosofi greci per farmi un cultura che travalicasse gli Harmony. Sono comunque lieto di apprendere che le tue riflessioni non erano da intendersi come suggerimenti culturali.
    postato da Mio Capitano il 11/08/2006 16:24

    ...si ma nn ci hai detto in quale personaggio ti immedesimi!! Io son curiosaaa :o) Giadadeldeserto
    postato da giadadeldeserto il 24/08/2006 13:42

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