venerdì 4 agosto 2006

I tre giorni del Condor


Ogni volta che penso di allontanarmi dal blog penso a un romanzo di fantascienza che mi ha colpito molto e di cui ho già parlato altre volte. Come qualcuno ricorderà, nell’Invasione degli ultracorpi organismi alieni cercano di conquistare il mondo sostituendosi agli uomini (riproducendoli in ogni particolare). Ecco dunque che gli alieni diventano poliziotti, dottori, massaie, commercianti.
A un tratto il protagonista del romanzo, il dottor Miles Bennell, riesce a fuggire dalla cittadina californiana di Santa Mira con alcuni compagni di avventura (ovviamente c’è pure la sua innamorata, la splendida Becky Driscoll). La fuga è stata rocambolesca, rischiosissima, gli Ultracorpi hanno ormai assunto il controllo dei punti nevralgici di quel pezzo della California (polizia, comunicazioni, giustizia). Tuttavia ormai Miles e i suoi compagni sono fuori pericolo, liberi in un motel non infestato da alieni sotto sembianze umane. A questo punto i fuggitivi si guardano e quasi senza parlare decidono di tornare indietro. La loro vita è dove sono sempre vissuti, dove hanno ricordi e affetti, e se c’è un pericolo da affrontare lo faranno. Ricordo le parole che disse l’amico di Miles quando questi avanzò qualche cauto dubbio su quella scelta: “Perché avevi forse pensato di farti crescere la barba, prendere un altro nome e cominciare una nuova vita altrove?”.

Be’, non ho pensato ancora di farmi crescere la barba e prendere un altro nome. Resterò sul blog sperando di non incontrare Ultracorpi. Mi sono preso qualche giorno di riposo. Delle volte staccare un po’ ti fa bene, e a me ne ha fatto. Se in futuro ne sentissi la necessità, lo farei ancora, oscurerei il blog per il tempo che ritenessi opportuno, ma poi credo che come il coraggioso dottor Bennell tornerei nella mia Santa Mira. :-)

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