venerdì 4 aprile 2008

Come è bella l'avventura


Immagina un mondo. Nuovo e sconcertante. Diverso da quello a cui sei abituato. Davanti a te pianure a perdita d'occhio si alternano a foreste popolate dagli alberi più esotici e strani. Attento a dove metti i piedi se non vuoi finire nelle sabbie mobili! E hai visto che animali strani ci sono in questo nuovo mondo? Bestie ombrose fornite di corazze e corni, pachidermi pelosi, scimmie enormi dalle fattezze umane e dall'umana malvagità capaci di stritolarti in un abbraccio mortale. Qui è tutto diverso, anche il colore del cielo ha tinte vermiglie inusitate dalle tue parti. Non ti distrarre. I fiumi sono infestati da alligatori enormi che non chiedono altro che fare un pasto ai tuoi danni. E non scordarti di quei mostri che ruggiscono nella notte. Però non puoi esitare. Devi assolutamente scoprire cosa c'è oltre l'orizzonte. In ogni modo non vuoi andare da nessun'altra parte perché qui sei felice. Questo nuovo mondo è pieno di pericoli, ma promette avventure ed emozioni a non finire. Qui è tutto diverso. Non ci sono uomini, almeno non ne vedi, ma sai che da qualche parte devono essercene. Vedi un albero e non appartiene a nessuno, forse è tuo, vedi una roccia e sai che non appartiene a nessuno, forse è tua pure quella, guadi un fiume e sei certo che quelle acque non hanno padroni. Niente di questo sconcertante mondo ha un padrone. Ti fermi un attimo su un tornante di un sentiero di montagna e osservi l'inviolato paesaggio sotto i tuoi occhi. In questo mondo nuovo, ti dici, forse è tua ogni cosa che vedi. O forse sei tu che appartieni a questo mondo. Sei in un universo in cui niente ti è precluso.

***

Sono sempre stato attirato dalle esplorazioni geografiche. Ci sono nomi e luoghi che hanno sollecitato la mia fantasia da che ricordo. Le Sorgenti del Nilo, il Passaggio a Nord-Ovest, i misteri dell'Amazzonia, la traversata dell'America dal Mississippi alle Montagne Rocciose.

Ricordo che una volta comprai un libro sulle esplorazioni. Era una selezione del Rider's Digest in formato enciclopedia con tante splendide illustrazioni. E con straordinarie cartine geografiche mostranti il percorso degli antichi esploratori. A ogni pagina trovavi nomi avvolti nel mito. Livingstone e Stanley, Magellano e Verrazzano, Baker, Boungaville, Cook, MacKenzie che scoprì il fiume canadese omonimo, Lewis e Clark, Hudson che morì di fame e freddo abbandonato dai suoi marinai nella baia che porta il suo nome. Il libro era corredato di immagini indimenticabili, paesaggi esotici, dipinti d'epoca che mostravano uomini ardimentosi pagaiare in canoe minacciate da rapide e scogli, da indigeni ostili, predatori voraci e da quasi ogni altro pericolo di questa terra. Ricordo che una di quelle figure rappresentava un accurato spaccato della Golden Hind, la nave con cui Francis Drake mise a ferro e fuoco i possedimenti spagnoli del nuovo mondo.

Il libro iniziava dai viaggi del cartaginese Annone lungo le cose africane occidentali e finiva alle esplorazioni nello spazio, ma ciò che mi attirava soprattutto erano i viaggi via terra nell'Africa Misteriosa alla ricerca delle sorgenti del Nilo o le ardimentose spedizioni nel selvaggio Nordamerica per raggiungere il Pacifico via terra. E poi c'erano gli straordinari vichinghi di Erik il Rosso, uomini d'acciaio che affrontavano in gusci di noce oceani tempestosi e freddi che secoli dopo avrebbero annientato mostri del mare come il Titanic; Mi contrariava parecchio il fatto che quegli eroi fossero giunti in America secoli prima di Colombo senza che nessuno avesse mai celebrato la loro impresa come meritava. Ricordo che lessi tutto il libro aspettando con trepidazione il punto in cui il giornalista-esploratore Stanley si sarebbe rivolto a un suo famoso collega avventuriero, nel cuore di un'Africa inesplorata e pericolosa, con le celebri parole. "Mister Livingstone, I suppose".

Ho ancora quel volume eccezionale e lo sto sfogliando mentre scrivo questo post. Sarà un caso, ma sorrido come tanti anni fa osservando il dipinto di un enorme elefante che barrisce minaccioso verso un battello a vapore sul fiume Zambesi. Un sorriso analogo mi strappa l'immagine di Lewis e Clark, inghiottiti da una tormenta di neve insieme all'indiano Scioscione che faceva loro da guida sulle Montagne Rocciose. La voglia di fermarsi e arrendersi è evidente, ma poco più su di quella montagna maledetta magari sarebbe apparso l'agognato spartiacque che li avrebbe condotti al Pacifico. Bisogna continuare.

1 commento:

  1. Il 100esimo commento lo lascio a te :)
    postato da celia il 07/04/2008 20:04

    Saluti e baci Capitano.
    Un giorno quando verrai in Sardegna andremo sul Supramonte e ... altro che avventura... senza ieri e ne domani con il mondo tra le mani... trallallero trallallà.
    Però se volete possiamo pure prima passare per la Sierra Maestra. Vedete voi.
    Voi chi?
    Voi. Punto. :)
    postato da celia il 07/04/2008 17:01

    La vita è una continua scoperta! Bisogna continuare, è vero! Personalmente, amo l'emozione che il vivere ogni giorno come una nuova avventura sa dare.

    Baci da Pen
    postato da PEN il 07/04/2008 13:43

    Esplorazioni,mondi nuovi,viaggi...sulla Terra tutto è stato scoperto attraverso la forza fisica dell'uomo,la volontà,la fervida immaginazione...altri tempi,altre avventure,anche se l'uomo di adesso fortemente dipendente dalle più raffinate tecnologie e conoscenze, continua a esplorare ora nello spazio senza confini, tra pianeti e stelle verso nuove frontiere,come direbbe il capitano Kirk!
    Certo è che viaggiare,allargare i nostri orizzonti è parte di noi,impossibile farne a meno! Tutti gli esploratori che hai nominato sono stati dei grandi,le loro intuizioni essenziali e se si pensa ai mezzi che avevano a disposizione dei veri temerari...quando mi è capitato di "imbarcare" insieme al "mio comandante" per traversate oceaniche che non finivano mai,l'occasione e la tangibile sensazione per accorgermi di quanto fossimo piccoli difronte all'oceano tutto, era così forte da aver paura, nonostante fossimo su navi grandi e "accessoriate" di tutti i mezzi di comuniazione e di salvataggio possibili,non sufficienti comunque per farmi sentire la vincente della situazione in una possibile "sfida naturale". Perciò onore al merito a tutti gli esploratori che hanno vinto terre e mari regalandoci così confini e paesaggi nuovi e tanti sogni in più leggendo delle loro incredibili storie!
    Navigare tra i tuoi post sempre una scoperta,ciao
    Mio Capitano:))
    postato da elle il 07/04/2008 08:01

    un mondo nuovo è quello che sogno sempre.
    ti saluto lasciandoti una leggenda indiana :
    La creazione degli animali

    "C'era una volta Napi, che era l'aiutante del Sole: il Sole riscaldava la Terra mentre Napi faceva tutti i lavori di manutenzione. Un giorno Napi aveva terminato presto i suoi lavori, e dato che non era abituato a tenere le mani ferme, prese un blocco di argilla e cominciò a modellare con un blocco di argilla...
    Una dopo l'altra fece le figurine di tutti gli animali della Terra. Era molto soddisfatto del suo lavoro: soffiò sopra ogni figurina, dando a ciascun animale un nome e un luogo da popolare sulla Terra.
    Era rimasto un piccolo blocchetto di argilla. Napi lo pasticciò un po', poi fece un'altra figurina e disse: Ti chiamerai uomo, ed abiterai tra i lupi. Napi tornò al suo lavoro, ma un giorno arrivarono gli animali a protestare: il bisonte non riusciva a vivere in montagna perché era troppo ripida, le capre della prateria non amavano vivere nell'acqua, la tigre non si adattava vicino al mare e così via. Allora Napi ridiede a tutti nuove abitazioni, e questa volta furono tutti soddisfatti. Tutti, tranne l'uomo, che vaga dappertutto per trovare un luogo che lo soddisfi".
    tratto dal : Il Crepuscolo degli Dèi.

    notte capitano!
    un abbraccio dalle riserve cherokee
    postato da indio il 07/04/2008 01:35

    grazie per la tua solidarietà ad arciere.
    hai ragione, è assurdo quello che riescono a fare.
    purtroppo lo fanno ancora.
    spero che presto l'attenzione di tutti noi,insieme, riesca a dare una spazzata a questa cappa che opprime e che offusca l'arcobaleno.
    grazie! ci voleva una rifatta al look:)
    un abbraccio amico mio
    indio
    _________________
    www.desaparecidos.it
    invisibili, veloci come il vento, sempre dalla parte del bosco, alla faccia di chi è losco!
    nn ci prenderanno mai!
    postato da indio il 07/04/2008 01:26

    Il viaggio (reale o metaforico), il rapporto con l'altro, la cnoscenza di nuovi luoghi è una delle esperienza fondamentali edlla vita.
    postato da gianni il 06/04/2008 23:26

    Carissimo Capitano, grazie del tuo passaggio e delle parole che ogni volta lasci.

    Sono convinto che la voglia di scoprire, di esplorare e di oltrepassare sia una delle parti più belle dell'uomo, in mezzo a molte parti molto brutte.
    Il tuo post fa ricordare quella voglia presente in ogni bambino che, invitato ad un matrimonio in campagna come si fa dalle mie parti, una volta formato un gruppetto con gli altri bambini, parte all'esplorazione della collina dietro la fattoria, per vedere com'è in cima, e cosa c'è dietro. A ciascuno la sua Montagna Rocciosa, e i suoi indiani accompagnatori.

    Conoscerai senz'altro la vicenda di Shackleton alle prese con i ghiacci del Polo Sud, che Battiato racconta in una canzone davvero suggestiva, credo che ti piacerebbe molto.

    Quanto a me, lo so, sono tutt'altro che continuo nel mio bloggare, ma non voglio mollare. L'intenzione è sempre quella di scrivere di più, ma è il tempo che è poco..a presto Capitano :)
    postato da Donnie il 06/04/2008 23:12

    Il mondo è sempre più piccolo e le avventure sempre più possibili.
    postato da Renato il 06/04/2008 22:46

    Commentare il tuo post mi riempie di allegria e di buonumore, perchè ricordo Modugno nel suo Scaramouche, e come è bella l'avventura, senza ieri nè domani, tutto il mondo tra le mani....
    E la nostra ingenuità, come quella che dilata gli occhi e le pupille di fronte a questi meravigliosi scenari del viaggio e della scoperta.
    Dove l'impegno della fantasia ti porta lontano, verso lidi e foreste.
    Mi piace ricordare l'Amazzonia e il Guatemala, che vorrei visitare salendo verso le vette dei vulcani, e giù verso i laghi più belli del mondo.
    Animali e rettili vegetazione e liane...Incanto e scoperta.
    Anche il cammino di Compostela mi piacerebbe, per vedere i paesaggi dei pirenei e ...
    Ricordo le mie gare di geografia sui monti nel mondo e le capitali del mondo....
    Mi fai pensare ad un post di sapore leggero rispetto ai miei ultimi. E mi va di seguire il tuo esempio
    postato da arial il 06/04/2008 21:35

    Piccolo fuori programma riferito al mio post "figli delle stelle - La mafia delle parente", visibile più sotto.
    Ascoltavo il tiggì 5. Sento il nome di un giornalista, l'ennesimo, che mi fa scattare un campanello di allarme: Guido Del Turco. Mi dico Naaaaahhhhh, non può essere. Ho già trovato decine di figli di papà in questo e in altri telegiornali pubblici e privati. Non può essere tutta una mafia totale. non possono essere tutti figli di Qualcuno, quelli che lavorano in televisione (e nei posti al sole). Ci sarà pure un giornalista al Tiggì 5, o alla Rai, che non avrà il papà potente. Non dico molti. Me ne basta uno. UNO. Un solo giornalista figlio di un disgraziato che non frequentava i salotti della politica. Sì, mi dico, questo Guido Del Turco non può essere figlio di Ottaviano, ex sindacalista e illustre commensale socialista quando Craxi aveva il potere. Davvero non può essere. Ci devono essere migliaia di Del Turco in questo paese. E' un caso di omonimia.
    Però a un tratto non ce la faccio più. Vado al computer anche se non avevo voglia di accenderlo. Scrivo il nome su Google e sorpresa: Guido Del turco è figlio di Ottaviano.
    E dire che poi vanno a rompere le palle a quel bravo ragazzo di Totò Riina. Questo paese è una mafia completa.
    Appena trovo un solo giornalista dei tiggì che non abbia il paparino ammanigliato nelle stanze dei bottoni, mi cospargo il capo di cenere e mi fustigo per la mia scarsa fiducia nel genere umano.
    postato da mio capitano il 06/04/2008 20:46

    Quando finisco di scrivere un post, lo rileggo e lascio che le mie parole fungano da stimolo per la ricerca dell'immagine da allegare... Ho partecipato con entusiasmo al Shakespeare's Day, ma proprio non mi piaceva l'idea di mettere una sua foto... così cerca, cerca, ho trovato quella della donzella con l'aforisma tatuato... secondo me è perfetta e sono contenta che anche tu l'abbia apprezzata.
    Bacio
    postato da Barbara il 06/04/2008 18:44

    anch'io adoro viaggiare ... ho girato molto dell'Europa ma invece non ho mai varcato gli oceani ... tranne quello atlantico, in Gallizia, nuotando ... ma almeno a soli 25 anni posso dire che ne conosco abbastanza ... poi mi arrichisco con degli atlas o mappe varie ... sì viaggiare! :)

    tra l'altro ti dico che il blog che hai visitato è anche mio ... non di una mia amica ... mi sa che ci hai capito male, eheh ... e non puoi lasciare commento perchè ho tolto l'opzione ... mi erano arrivati commenti piuttosto sgradevoli e quindi ho deciso di tagliare netto ... ma puoi continuare a visitarci!

    un bacione e buona serata!
    smack smack
    Tali
    postato da Tali il 06/04/2008 15:51

    Risposta per cleide,
    Lo Scaramouche televisivo era indubbiamente interpretato da Domenico Modugno nel 65. Il fatto che tu lo conosca pur essendo nata dopo potrebbe essere dovuto alle numerose repliche di questo sceneggiato, date anche molti anni dopo (tra l'altro sul sito della Rai fino a pochi mesi fa si potevano vedere tutte le puntate del programma). Anche Proietti ha intepretato Scaramouche, ma a quanto ricordo le sue prestazioni erano di natura teatrale (anche se talvolta sono state passate in tivvù). Infine nella trascinante canzone introduttiva dello sceneggiato con Modugno l'ultimo verso che citi di "L'avventura" è "e una voglia di cantar" e non "ti viene voglia di cantar" (c'è pure un cambiamento nel primo verso che non ricordavo).
    Marion, avventura sempre, acqua sorgiva sempre, il tutto o il niente sempre (meglio il tutto, però :-)).
    sergio, concordo con il voto di preferenza, anche se ricorderai che tempo fa si fece un referendum per eliminarlo a causa del voto di scambio che alimentava.
    postato da mio capitano il 06/04/2008 11:34

    Con il suo permesso Capitano rispondo a Sergio.
    Ciao Sergio, sai che mi era venuto in mente Scaramouche, ma temevo che la mia associazione fosse errata. Ora però, mi chiedo e ti chiedo: se la commedia era del '65, com'è che io la ricordo nitidamente pur essendo io del '67? Forse è stata riproposta in seguito? Tra l'altro associo a Scaramouche la figura di Proietti. Sto facendo confusione? :-)
    postato da cleide il 05/04/2008 23:22

    l'avventura è scintilla, è fuoco perenne che brucia. E' la passione che divora, è l'alito di vento nelle notti afose, è acqua surgiva, è il tutto e il niente. Una cosa so:
    senza avventura non saprei vivere. E nella natura che tu mi rievochi, che d'avventura si nutre, l'essere vivente qualsiasi forma assuma, ritrova la sua originaria quiete.
    un abbraccio Capitano, vivi libero!
    postato da marion il 05/04/2008 21:25

    X Cleide. Bravissima! era proprio Domenico Modugno nella commedia musicale di Corbucci e Grimaldi "Scaramouche" del 1965.
    postato da sergio il 05/04/2008 18:33

    Pare che la questione del premio di maggioranza al Senato su base regionale sia stata imposta da Ciampi in ossequio ad alcuni criteri costituzionali.
    Altro problema di questa legge è quello di non consentire una vera democrazia perchè impedisce al cittadino di dare un voto di preferenza ai candidati.
    Ovviamente sono pienamente favorevole al fatto che chi governa non debba essere condizionato da minuscole minoranze anche se, purtroppo, vi sono sempre potenti lobbies in agguato dietro l'angolo.
    postato da sergio il 05/04/2008 18:22

    Com'è bella l'avventura
    senza ieri nè domani
    tutto il mondo tra le mani
    ti vien voglia di cantaree..

    Mi pare fosse Domenico Modugno e fosse la sigla di qualche serie televisiva di diversi anni fa.
    La mia memoria è arruginita, ma sono certa che tu sai la risposta.:-)
    Ho letto il commento di Celia.Non sapevi che pure lei fa parte del circolo di Minà?:-)
    postato da cleide il 05/04/2008 12:25

    Ho notato una cosa. Il tenore del post che scrivi può influenzare il tuo umore e le tue reazioni. Se ad esempio scrivo un post polemico o arrabbiato, mi sento un pochino più polemico o arrabbiato, scrivo triste e mi sento triste, scrivo allegro e mi sento allegro. Questo post dal mio punto di vista è di certo positivo e influisce positivamente sul mio stato d'animo. E vai con le risposte!
    Celia, le due esploratrici sulla motocicletta scassata, vi vorrei vedere. Sulle mappe, quelle del mio libro di avventure erano insuperabili. Ad esempio ti riportavano il percorso del carataginese Annone nell'entroterra del golfo di Guinea e lungo il tracciato ti disegnavano ippopotami dov'eri stato assalito da tali animali, indigeni dove avevi fatto brutti incontri con i locali, sabbie mobili o rapide.
    Barbara, hai fatto le ore piccole, ma ti rifarai sognando di terre nuove e avventure.
    Fantaghirò, per il mio prox rom mi servirebbe un'eroina figa come te.
    sergio, molto buoni i tuoi consigli sui commenti, da tenere in considerazione. Ah, i fumetti! Ah, i fumetti antichi! niente mi rende più felice che sentir parlare di un fumetto d'epoca.
    Dona l'agreste, vivi in mezzo al verde e ai libri, chi non ti invidierebbe?
    Bera, bene le città di una volta più a misura d'uomo. Bene anche le straordinarie avventure degli esploratori, anche se la loro eri un attività in cui ci potevi lasciare la pelle come Magellano, Hudson o Scott, il valoroso esploratore inglese che mori di fame e freddo al polo Sud probabilmente per non aver voluto mangiare i suoi cani.
    Letizia strambi, viaggiare sempre, ma i viaggi di adesso non sono poi quelle grandi avventure.
    postato da mio capitano il 05/04/2008 11:51

    Sognare di sabato mattina mi mette allegria.
    Sono passata dal Mississipi alle Montagne Rocciose, dalle sorgenti del Nilo ai misteri dell'Amazzonia. E l'indiano Scioscione è il mio preferito.
    Ora mi faccio pure un viaggetto in motocicletta con Cleide seguendo lo stesso percorso che fecero a suo tempo Ernesto Guevara e Alberto Granado. Chi guida la motocicletta? :)
    E dovevi avvisarmi in tempo che la signorina con l'ombrellino aveva carte antiche della Sardegna.
    Però... mi sa che possiamo fare a gara.
    1980. Ero una bambina. Le trovai a casa della mia bisnonna che ho conosciuto, erano avvolte in un telo di lino. Le ho prestate tempo fa per una mostra, qualcuno le voleva persino comprare. Ma la Sardegna non si vende :)
    Basitteddu Capitano!
    postato da celia il 05/04/2008 09:27

    Questo tuo post mi ha fatto sognare e vista l'ora credo che sarà di buon auspicio per una nottata tranquilla...
    postato da Barbara il 05/04/2008 03:52

    Bene!! allora il prox romanzo avventuroso presto verra' creato!! Me lo sento!! pensa alla trama e all'ambientazione!!Una figata!
    Kiss
    postato da Fantaghirò il 05/04/2008 01:57

    Dopo essermi effettivamente rasserenato un po' leggendo il tuo post e liberando la fantasia, ritorno un attimo sulle tue precedenti considerazioni sull'autenticazione dei commenti. Effettivamente è uno sfinimento, specialmente quando c'è la moderazione inserita. Io ho risolto così: ho inserite tutte le notizie in una pagina di Word che ho ridotto ad una colonnina. Quando devo commentare richiamo la pagina e faccio copia/incolla di ciò che serve, poi riduco la pagina ad icona, pronta per essere riutilizzata quando occorre.
    Tornando al post sull'avventura, mi sono ricordato di una serie di 150 fascicoli editi dalla Nerbini nel 1942 e scritti da Jean de la Hire, intitolati "I tre boyscout". Questi tre ragazzi giravano tutto il mondo incontrando le più affascinanti avventure e ricordo con quale ansia attendevo l'uscita del fascicolo successivo. La cosa ridicola era che i tre personaggi, chiaramente francesi, erano diventati italiani per non incorrere nella censura fascista. Avevano però mantenuti i loro nomi e quindi c'era un improbabile Mariùs milanese, un Jean-Bart genovese ed un terzo, Raimondò che era romano. :-)))))
    postato da sergio il 05/04/2008 00:40

    chissa' perche' certe volte ci ritroviamo a sfogliare di nuovo quel libro... proprio quello e non altri, necessita' di un momento o semplicemente perche' ci passa per mano, piacevoli ricordi o sospirati rimpianti...
    il LIBRO e' di per se una scoperta che tutti hanno la possibilita' di cogliere.
    un caro saluto
    Dona, l'agreste
    postato da Dona il 04/04/2008 22:07

    A me più che esplorazioni piace immaginare i luoghi, le città quando non erano caotiche come sono adesso. Piace immaginare qunado ad esempio i litorali non erano così invasi dal cemento che l'ingordigia dell'uomo ha sparso in lungo e largo impadronendosi di spazi che erano di tutti.Piace immaginare una città come Roma quando non era invasa dalle macchine, qunado uscendo in strada potevi camminare liberamente sui marciapiedi non invasi da motorini tavoli, sedie ecc. Piace immaginare quando l'acqua del mare non era inquinata e potevi fare il bagno con piacevolezza; quando l'acqua dei fiumi era limpida e si poteva bere senza problemi. Piace immaginare la vita che si svolgeva in tutti questi posti. Certamente c'erano altri problemi che il progresso ha certamente aiutato a superare però forse si riusciva ad avere una dimensione più adatta alla diemsione dell'umo che priam di ogni altra cosa è fatto per vivere ed esprimersi senza troppi condizionamenti che lo sviluppo attuale impone.
    Questo mondo che a malapena si riesce ad mmaginare non c'è più! Se solo penso al fatto che chi verrà dopo di noi ricorderà con nostalgia il mondo così come è adesso, cosa veramente l'uomo sarà ancora capace di fare per torturarsi anzichè impegnarsi a vivere nella sua vera essenza, senza forzature ed imposizioni?

    Speriamo bene!

    Un carissimo saluto.

    berardo
    postato da bera05 il 04/04/2008 21:54

    non credo che la vera avventura può essere anche nella vita di tutti i giorni. Viaggiare è un'esperienza meravigliosa, esplorare ancora di più.
    postato da letiziastrambi il 04/04/2008 19:52

    Giovanni, ti ringrazio come sempre per i tuoi complimenti. In effetti di recente ho scritto qualche post abbastanza ravvicinato, ma questo qui credo che lo terrò per un po'. Mi pare che faccia volare la fantasia, almeno la mia, e dia una certa serenità. Certe volte cambio post perché quello di prima mi pare possa venir percepito in un modo sbagliato o che non rispecchia le mie intenzioni.
    Cleide, evaaiiiii, la mappa dell'ecumene di Tolomeo: e a te chi ti supera? Guarda che signora esploratrice si ritrova il Capitano, dobbiamo assolutamente consultare insieme le tue mappe, magari ci possono far venire qualche buona idea! :-)
    Barone rosso, molto bene i cavalli Turbine e Dinamite di Pecos Bill e Tex Willer: non è proprio esplorazione, ma pur sempre avventura.
    Fantaghirò, avrei proprio voglia di scrivere un romanzo avventuroso, ma una voglia che non ti dico!
    titania, la lettura e il viaggio spesso sono la stessa cosa.
    demi4jesus, niente fermerà la nostra sete di conoscenza.
    Isy, mettiamo da parte la paura e tuffiamoci nell'avventura senza remore.
    Un saluto agli amici
    postato da mio capitano il 04/04/2008 19:52

    mi devo aggiornare, sono in terribile ritardo sui tuoi post. Più rapido di una mitragliatrice, spari un post dietro l'altro. A volte commenterei con un sacco di parole, mentre sintesi ci vuole.Cmq, argomenti ne sfoderi nn pochi e come molti ti apprezzano per stile, anch'io mi congratulo a volte sorpreso per i tuoi sentimenti (vuole essere un plauso). Non voglio rischiare di perderne alcuno dei tuoi post. Tornerò ai precdenti non ancora visitati. Qui ti lascio almeno un saluto (procedo infatti con passo da vecchietto, ma pur sempre indaffarato e piuttosto in abbondanza, passo passo e arrivo, anche se nn sempre scrivo). Ciao.
    postato da Giovanni il 04/04/2008 19:32

    Come sai, ho anch'io un debole per le esplorazioni geografiche, tant'è che in lettere all'università ho scelto l'indirizzo geografico.A parte lo studio delle esplorazioni, quello che più mi ha appassionato e continua ad appassionarmi, sono le carte geografiche. Le prime carte geografiche, dove le legende, compilate dagli esploratori,sono talmente semplici che paiono disegnate da un bambino.La mappa dell'ecumene di Tolomeo è fantastica.Eppure da quelle rudimentali cartografie è nata la scienza cartografica con le raffigurazioni del mondo che noi conosciamo.Ho una collezione di carte antiche della Sardegna di cui sono gelosissima. Quanto tu dei tuoi libri.:-)
    postato da cleide il 04/04/2008 18:34

    ...Bellissimo racconto, ricco di immagini astratte per un impatto emotivo di forte intensità...ci trovo tanti profondi passaggi metaforici e mi fai sognare in parallelo...
    non sogno adesso di Magellano, ma sogno del Far West, con le tante tribù di pellerossa...
    ...ricordo Pecos Bill e il cavallo Turbine, ma anche Tex Willer, in sella a Dinamite...
    mi perdo in quei racconti che mi tenevano sveglio anche di notte...
    postato da baronerosso1 il 04/04/2008 17:56

    si.. bisogna continuare nonostante le difficoltà di ogni giorno..
    si sa mai che si trova davvero l'isola perduta..
    si sa mai che si riesca a stare felici.. che e' gia' tanto.. tantissimo.. forse tutto per cui valga la pena vivere.
    scrivi proprio bene tu..
    A quando il prox romanzo?? ricorda che voglio avrecelo prestop nella mia libreria.. magari proprio un viaggio avventuriero su lande inesplorate1
    Kiss ;)
    postato da Fantaghirò il 04/04/2008 16:57

    grazie ed un caro saluto pure a te!! :D
    bello il tuo post... unisce due mie passioni: la lettura ed il viaggio!!
    postato da titania il 04/04/2008 16:15

    .. bisogna continuare perché soltanto chi osa andare sarà in grado di osservare le cose che si celano oltre quasti sconfinati passaggi... e la vita per me è tutta un viaggio esplorativo... non temo le bestie feroci e neppure le acque abitate dagli alligatori... ho in mente fissa sempre la destinazione del mio viaggio, che non è arrivare... ma continuare ad andare...
    postato da demi4jesus il 04/04/2008 15:19

    La vera avventura è vivere la vita assaporando tutto quello che ci dà..
    tuffarsi nel mare delle cose sconosciute per trovare.. quello che ci macava..
    L'avventura è di colui che osa , con la paura nel cuore..
    postato da Isy il 04/04/2008 15:16

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