giovedì 17 aprile 2008

Gli Unti del Signore della Politica


C'è una cosa che mi fa imbestialire in tema di elezioni, anzi ce ne sono due. L'arroganza di certi Unti del Signore della Politica che credono di sapere tutto loro per privilegio di nascita e per di più pretendono di dire agli altri come votare. Questi tediosi e spocchiosi individui si arrogano inoltre il diritto di spiegare ai loro miserabili compatrioti quali sono i loro veri interessi, dato questi ultimi non li conoscono avendo votato così male (cioè avendo scelto nelle urne la parte politica avversa a quella degli Unti del Signore della Politica).

I personaggi di cui si parla si danno grandi arie da democratici. Si professano tolleranti, altruisti, progressisti, illuminati, buoni e giusti. Poi ti dicono: se non voti come me sei una cacca, un oscurantista, un ignorante, sei un mafioso e persino un pedofilo (se non tu, tuo fratello o almeno un tuo cugino di primo grado, e questo tacendo di tua sorella e di tua madre).

Conosco un tale che inveisce contro i suoi corregionali perché il candidato della sua parte politica ha preso MENO della metà dei voti del suo avversario, da lui inviso. La spiegazione di questa inaudita disfatta politica è stata la seguente: i votanti di quella regione sono ignoranti, codardi, criminali e meritevoli delle dieci piaghe d'Egitto a causa della loro insipienza elettorale. E' una vera fortuna che questo tale non disponga di poteri da profeta biblico, altrimenti i suoi conterranei, per avere votato in modo diverso dalle sue aspettative e quindi dal Bene Supremo, avrebbero dovuto subire catastrofi inenarrabili. Costui non è mai stato sfiorato dal sospetto che se il suo candidato non l'ha votato nemmeno il cane di Giuliano Ferrara (cioè l'unico essere vivente che vota il suo padrone alle elezioni) forse non doveva essere un granché come personaggio politico, forse si doveva mettere qualcun altro al suo posto, qualcuno con un maggior appeal e con idee più condivisibili.

Dire a qualcuno quale sarebbe la maniera giusta di votare mi sembra una scemenza arrogante. Mi sembra come voler decidere il quadro da appendere nel salotto altrui. Nel tuo salotto ci metti il quadro che è giusto per te, e solo tu sei capace di decidere quale sia, perché solo tu conosci i tuoi gusti, le tue esigenze, le tue emozioni o anche le tue possibilità di acquisto.

A questo proposito voglio raccontare il caso di una mia zia, una brava donna non troppo appariscente, tutta casa e chiesa, che votava Democrazia Cristiana. E tutti in famiglia a fare i dotti, medici e sapienti a buon mercato con lei. Tutti a romperle le scatole dicendole che era stupida, che votava contro i suoi interessi, che non sapeva che eresia faceva contro se stessa, che avrebbe dovuto votare ben altri partiti favorevoli alle classi popolari di cui lei era parte. Credo di aver rotto pure io i maroni a questa mia zia quando avevo vent'anni e mi sentivo di dare lezioni di vita a una che aveva il triplo della mia età. Tuttavia un giorno, non so come, mi venne da pensare che la mia bistrattata parente, a differenza di ciò che dicevano tutti, votasse benissimo. Anzi che votasse nel modo migliore per lei. Qual era il suo mondo, infatti? Quello della chiesa, della religione, della messa alla domenica, dei film antichi e degli antichi valori di una volta, del vestito buono della domenica, del matrimonio che dura una vita. Perché avrebbe dovuto votare per partiti che non rappresentavano niente di tutto ciò, ma che anzi spesso cercavano di uccidere ciò che a lei era più caro? Mia zia aveva un suo mondo, poteva piacere o no, ma era il suo universo. Credo di aver cominciato a crescere quando ho pensato che mia zia votava benissimo a differenza di ciò che dicevano gli altri. Votava per il suo mondo e per i suoi ideali, non per i mondi e gli ideali degli altri.

1 commento:

  1. Riporto qui un commento che ho lasciato in un altro blog perché mi sembra adeguato pure a questo post:

    RIVOLUZIONARIA PROPOSTA PER SALVARE LA DEMOCRAZIA.
    Noto da varie parti l'idea che gli elettori abbiano sbagliato a votare anche se nessuno a quanto ne so dice che l'hanno fatto per un'informazione insufficiente o squilibrata. Sembrerebbe una tragedia. Non sfugge a nessuno il fatto che se gli elettori non sano votare o sbagliano a farlo, la democrazia non ha nessuna ragione di esistere. Bisognerebbe quindi eliminarla. Però ci siamo affezionati alla parola democrazia, la diciamo spesso, so che qualcuno se la ripete nel letto prima di prendere sonno, dice: come sono democratico, come sono democratico, come sono democratico. Per fortuna questa Nazione non è ancora perduta perché può contare sui preziosi consigli del qui presente Capitano, il quale ha un progetto che salverà la democrazia e il sonno degli insonni.
    Basterà introdurre uno sbarramento nella legge elettorale. Cioè basterà spostare lo sbarramento dal 4 per cento che già esiste e portarlo al 140 per cento. Lo sbarramento non riguarderà più i partiti che saranno perfettamente rappresentati in parlamento anche nel caso di pochi voti, ma interesserà i votanti. Infatti con la mia rivoluzionaria proposta solo chi supererà il Quoziente Intellettivo di 140 potrà deporre il suo voto nelle urne (ricordo ai distratti che il normale valore del QI è 100). Il valore di 140 nel QI denota il genio e quindi in tal modo avremo la certezza assoluta che chi voterà saprà farlo con cognizione di causa e non sbaglierà.

    P.S. C'è il piccolo particolare che con il Quoziente Intellettivo di 140 non potrebbe votare praticamente nessuno dei presenti o dei candidati alle elezioni e soprattutto alla carica di premier. La stessa sorte toccherà, temo, al qui presente Capitano. Ma è una piccola rinuncia per salvare la democrazia.
    P.S.2 Ho letto da varie parti che Sharon Stone avrebbe un Quoziente di Intelligenza di 155. Se questa non è una delle tante boiate informative dei giornali, la protagonista di "Basic Instinct" potrebbe votare alle nostre elezioni e magari deliziare i (rari) votanti con lo spettacolo del suo baricentro adamitico (o era evitico?).
    postato da mio capitano il 22/04/2008 10:51

    Ho capito, penso di aver capito. Eccezionalmente sono tornato sul blog, (quasi mi avessi chiamato). Ho appena salutato il nipotino dopo aver scaricato un gioco per apprendimento note musicali (cambiano i tempi, ora sigioca, i mie figli mi rinfacciano - quasi - che poco mancava alla fustigazione pur di portarli a scuola di musica). Stavo trafficando ancora, con la copia del dowload, ma: Una tigre che sbrana un uomo è comunque uno spettacolo. Non tutte le tigri sono mangiatrici di uomini (Salgari, Kipling). Ma dilaniare un uomo è cmq affascinante, in qualche modo.Stima per questa tigre? ma non trovo altra parola sostitutiva, nè ammirazione, eppure qualcosa mi occorreva per specificare:usai stima incatenata con aggettivanti quali compassionevole, solidale, Certo non basta.Questa prima precisazione mi urgeva, anche se nn hai toccato questo punto. Rilevante invece la nota sulla BUONA FEDE. Accantono il - se fossi foco - del buon Cecco, poichè arriva alla conclusione che parrebbe mia.Invece, per me, tempesta di fuoco cadrebbe vera sulla terra. Diversi anni fa mi colpì un articolo su un giornale sul quale pure talvolta comparivo, poche parole e una foto che senza dire sapevano di pianto, terribile quanto dolce e fraterno: sulla strada, semi coperto, un giovane ucciso. Allora erano di moda i terroristi, talvola capitava che venissero anche loro, uccisi. Un giovane, pianto da una ragazza giovane. A che valse? E nn dico a chi giova. Quella ragazza, era allora ai primi passi tra la stampa e ora, mah. In hac lacrimarum valle, nn mi sento più di condannare, nè chi di destra nè chi di sinistra. Tu che conosci i canti di un popolo in marcia per l'antica salvezza negata,parlo di un capo indiano e del suo discorso, ultimo e primo per i bianchi che lo conobbero: il mio cuore è vecchio e io sono stanco di combattere,- era un capo alla guida di un popolo verso la salvezza. Uomo pregno di pianto, ma ancora voglio sperare nella salvezza, anche se mi illudo di procedere, ancora e anch'io con la marcia che nn finisce. Ti ringrazio , Mio Capitano per la tua risposta, gradita di cuore. Ciao.
    postato da Giovanni il 19/04/2008 19:27

    Ehi, Giovanni, mi spiace per la tua indisposizione che spero superata con pieno successo. E' sempre un piacere trovare qui un amico come te. Il tuo commento mi offre l'opportunità di una riflessione sull'atteggiamento dei votanti. C'è un modo di ragionare piuttosto diffuso, l'ho sentito fare pure sul blog da personaggi un po' supponenti che credono di avere il monopolio della verità, ma che acconsentono benignamente ad accettare le scelte elettorali degli altri se fatte in BUONA FEDE O CON ONESTA'. Il ragionamento di queste persone suona grossomodo così: o mio compatriota, alle ultime elezioni hai votato in modo diverso da me e quindi hai palesemente sbagliato essendo dimostrato che io voto bene e non mi sbaglio mai. Hai votato pure contro te stesso, contro i tuoi interessi e ideali, però sei scusabile a causa della tua ignoranza e mediocrità mentale. Hai commesso quasi un sacrilegio con il tuo voto sbagliato perché diverso dal mio: tuttavia, dato che io sono un personaggio magnanimo e tollerante anche con chi non lo merita come te, se hai VOTATO IN BUONA FEDE E CON ONESTA', IO TI ASSOLVO DALLA TUA COLPA. Inoltre farò pure di più, PARLERO' AL PADRE MIO SU NEL CIELO PER OTTENERE IL PERDONO PER IL TUO PECCATO MORTALE. (Chissà perché questi individui saccenti non mettono mai in dubbio la buona fede e l'onestà con cui hanno votato loro, gli pare un dato scontato, un sistema assiomatico euclideo, e allo stesso modo considerano la giustezza della loro scelta elettorale.)
    Come ho cercato di dire nel post, le persone non votano solo per ottenere vantaggi economici, che il più delle volte sono solo teorici e annunciati e non pratici, basta vedere le (non) realizzazioni a favore delle fasce deboli del governo uscente. Ma possono votare per valori, ideali, emozioni. Per esempio una persona potrebbe voler votare per un partito per motivi economici e invece per quello avverso perché non approva le idee del primo partito in materia di immigrazione, matrimonio, giustizia, sicurezza o religione. Un caro saluto a Giovanni.
    postato da mio capitano il 19/04/2008 14:11

    ho quattro figli, tutti cresciuti in casa. Tre sposati con figli e uno quasi. E una moglie. Se aggiungo generi e nuore,forse ho quasi la possibilità di coprire la scacchiera elettorale, secondo le rispettive scelte politiche, pù che discusse quasi combattute. Ora più pacate: dici bene RISPETTARE LE SCELTE DEMOCRATICHE e i mondi delle rispettive zie.Purchè siano scelte oneste con sè stessi, non eccessivamente condizionate in vario modo. Rimane la preprplessià per chi in sostanza vota contro i propri interessi: ma i politici seppure misteriosi sembrano tutti in crociera almeno su yacht personali (o in coop)se non con jet e elicottero, spesso palazzinari ecc. ecc. Giustamente fanno i propri interessi, LORO. Chi li vota spesso sceglie in forza di principi fantastici, fuori dal mondo (delle rispettive, e care, zie), almeno secondo proprie inconsistenti utopie. Importante è scegliere con onestà, anche se,magari, sperando con ciò di poter fare parte della squadra di chi accumula milioni e milioni al giorno. Bella vita la politica. E noi che figli siamo, votiamo, votiamo. In questi giorni mi invadono pensieri di compassionevole-solidale-stima-per quel premier, uno o più,che assiso qual fosse paperone sull'imponderable forziere, s'affanna ancora - e tenace persiste - pur essendo intorno ai miei molti anni e ben pieno di soldini...forse per brame di lustro, imperitura gloria, plausi o per salvare la patria o per paura che quel bel pò di soldini gli venga devraudato da un'impenitente schiera di illusi nostalgici.
    (Ritorno da mediolunga indisposizione, quindi un pò ottenebrato). Un salutone, ciao CAPITANO! sempre forte!
    postato da Giovanni il 19/04/2008 12:54

    Se la zia votava per il suo mondo, noi che mondo votiamo?
    Ciao
    postato da Damiano il 18/04/2008 16:51

    Condivido, finalmente un articolo post elettorale che guarda la situazione per quello che è.
    Erano pensieri che mi frullavano in mente da giorni questi espressi qui.
    Finalmente un blog democratico che non pensa che l'espressione della maggior parte dei cittadini, sia l'espressione di ignoranza.
    Non sono una donna di sinistra
    Non sono una donna di destra.
    Volevo essere una donna di centro ma, hanno candidato personaggi con qualche problema giudiziario, e non ho votato al centro.
    Quando ha vinto la sinistra ho detto bene! che lavorino..
    e adesso dico lo stesso...
    postato da Rosa il 18/04/2008 12:16

    E' vero, esiste questo atteggiamento da parte di qualcuno di non accettare il processo democratico fino in fondo o di non rispettare gli altri. Avrei voluto scriverti qualcosa di più profondo, ma stasera non riesco a capire cosa ci sia dentro la mia testa. :-)
    postato da cleide il 17/04/2008 20:55

    Julien, non solo sono convinto che la gente, anche quella meno colta e avvisata, voti sempre bene (tranne qualche caso, possibile ma circoscritto, di coercizione o di voto di scambio), ma che sia IMPOSSIBILE che un elettore voti male, escluse le solite poche eccezioni. Cioè è IMPOSSIBILE che un elettore voti contro i suoi interessi, i suoi ideali, i suoi desideri, le sue emozioni. L'elettore vota per il suo mondo, sa quali persone e partiti lo rappresentano e sa quali candidati e forze politiche lo avversano. Per quanto riguarda gli uomini politici posso pure accettare che prima delle elezioni usino un linguaggio forte per convincere gli indecisi a scegliere la loro parte. Dopotutto cercano di vendere un prodotto, il loro partito, e come tutti i venditori, i piazzisti e i commessi viaggiatori possono usare un linguaggio audace o ai limiti del consentito. Trovo però del tutto stupido che dopo le elezioni, a bocce ferme come si dice, i politici o i semplici osservatori dicano che gli elettori abbiano sbagliato a votare e che anzi li offendano. Mi pare una cosa sciocca, sbagliata e inutile.
    Michelle, non capisco perché affermi che gli interessi di gran parte degli italiani di centrodestra non siano rappresentati da chi governerà a breve. Secondo me quelli che hanno votato la coalizione vincente la pensano in modo diverso da te e, dato che rappresentano al momento la maggioranza della popolazione, si può affermare che la tua opinione, rispettabile e interessante, è senz'altro minoritaria nel paese. Sempre un piacere leggere le tue riflessioni, baci a te.
    Un saluto a Rocker, a Gianni e al resto degli amici del blog.
    postato da mio capitano il 17/04/2008 15:02

    Io non sarei poi tanto sicuro che tutti siano in grado di valutare correttamente, specie se frastornati, più che informati, dalla propaganda. Comunque sono daccordo con te: non si può dare del grullo all'elettore e...nemmeno del coglione. Anche se poi credo che Silvio abbia ragione, non è che chi vota contro i propri interessi sia davvero un gran furbacchione!
    postato da Julien il 17/04/2008 14:21

    Interessante, davvero e condivido il finale del tuo post. Giusta osservazione! Tuttavia è proprio quest'osservazione che non mi porta a capire una cosa. A mio parere, gli interessi di gran parte dell'Italia non mi sembrano rappresentati da chi oggi si trova a governare. Ne deduco che ci sono persone che votano, a differenza di tua zia, qualcuno che ha poco a che fare con il loro mondo, il loro contesto di vita, le loro esigenze? E' solo una domanda che mi sovviene spontanea. Forse sbaglio, ma davvero è qualcosa che non riesco a spiegarmi soprattutto alla luce del tuo brillante ragionamento. Ho il massimo rispetto per le persone, anche per me non è giusto inveire contro gli elettori nè tacciarli di oscurantismo, ignoranza e cose del genere. Non serve a niente e non è costruttivo. Ma, forse, dovrebbero guardarsi bene attorno i politicanti e magari cercar di capire se sono riusciti a veicolare messaggi giusti e adeguati non per racimolare voti ma per far sì che l'elettore potesse sentirsi rappresentato e poi, magari, per far qualcosa di decisamente serio e costruttivo una volta al governo. Quindi, rimango dell'idea che chi ha perso alle elezioni avrebbe saputo o meglio potuto, in linea di principio, occuparsi maggiormente degli interessi di molti elettori che però credo abbiano votato chi ha vinto! Ecco qua...qui sta proprio l'inghippo! Questo è il mio parere e questo il mio sconcerto. Questa ancora una volta la mia logorrea, per te Mio Capitano! Baci da Michelle

    P.s. la parola da digitare è "nomina". Eheh, per la seria...rimaniamo in tema eh? :-P
    postato da Michelle il 17/04/2008 13:44

    Anche io ho una zia come la tua...ai che ti dico? Credo che sapessero benissimo dove votavano...sono gli italiani che forse non l'hanno capito..ciao

    ps - ho messo una nuova canzone..vieni a sentirla...ciao :-)
    postato da Rocker il 17/04/2008 12:32

    Condivido, in alcuni casi la saccenza della sinistra è veramente fastidiosa. Ricordo una vignetta del Vernacoliere del 2001 in cui c'era Rutelli che con aria pensosa diceva: "E ora vediamo dove hanno sbagliato gli elettori".
    postato da Gianni il 17/04/2008 12:01

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