Dico grazie al viceministro Visco per la pubblicazione on line dei redditi dei contribuenti italiani. Non avrei mai pensato di ringraziare Visco o il governo uscente per qualcosa, ma mi accorgo che mi sbagliavo. A dire il vero non mi interessano molto i redditi dichiarati al fisco nel 2005. Non c'è niente che non mi aspettassi in quei dati. Un mucchio di gente sciocca e inutile dichiara caterve di soldi all'erario, probabilmente guadagnandone ancora di più (alcuni dei riccastri ovviamente hanno pure capacità e abilità non disprezzabili). Ciò che invece mi ha colpito è la CHIAREZZA fatta dall'azione dell'in questo caso benemerito ministro. La pubblicazione dei redditi ha tracciato una linea sottile, ma solidissima, per capire l'anima politica della gente. In condizioni normali è difficile vedere quell'anima politico-sociale. La società è fatta di un mucchio di fumose parole, chiacchiere e chiacchiere a favore del prossimo e contro l'avidità umana. Ci sono fior di riccastri, con ville, macchinoni a gogò, rampolli allevati nella bambagia che a sentirli parlare sembrano gli esseri più progressisti del mondo e anzi ti fanno vergognare di come sei oscurantista. Giurano di essere di essere ottimisti e di sinistra, come una nota puttana di una canzone di Lucio Dalla, si stracciano le vesti a causa del consumismo avvelenatore del pianeta, piangono, almeno a parole, per l' Africa, il Terzo Mondo, i precari, il fascismo di Bush, le basi americane, le multinazionali... e poi si scopre che hanno un conto in banca lungo così e che se solo ti azzardi a guardarlo storto sono capaci di sbranarti.
Non c'è niente di più e di meglio del tuo gonfio portafoglio - e dell'energia con cui te ne dichiari il legittimo e meritevole possessore - per farti capire chi è davvero una persona e cosa pensa. Il resto sono chiacchiere. Un mucchio di vuote chiacchiere buone per raggirare i gonzi. Vediamo dunque le reazioni provocate nei cittadini dall'iniziativa di Visco. In realtà essa ha provocato solo due reazioni. O sei contro, pur con tutti i distinguo e i bizantinismi del caso, o sei a favore, pur con tutti i distinguo e bizantinismi del caso. Visco ha tracciato una linea a terra. O sei di qua o sei di là, c'è poco da fare. La cosa curiosa, o magari non tanto curiosa, è che quasi tutti quelli che hanno conseguito agiatezza o benessere economico si dichiarano contro l'iniziativa di Visco, a prescindere dagli schieramenti politici che dicono di frequentare (pur con tutti i distinguo e i bizantinismi del caso). I poveracci, i precari, i disgraziati, quelli che tirano avanti con mille euro al mese o meno, i saltatori mortali di fine mese... be', quelli sono d'accordo con il nostro ministro, a prescindere dalle loro idee politiche. Bravo Visco, ci hai fatto capire chi siamo, anche se le solite ciance presto torneranno a intorbidire le acque.
Ho individuato alcune delle categorie sociali che hanno commentato l'iniziativa mai troppo lodata di Visco e qui le riporto.
I Ricchi sfondati come Berlusconi o Beppe Grillo. Qualcuno si stupirà che si possa includere nella stessa categoria sociale questi due individui, ma resta il fatto che sono tutti e due ricchissimi (il Cavaliere un pochino di più del comico arruffapopolo) e che tutti e due criticano la pubblicazione dei redditi on line. Grillo, con un reddito dichiarato di quattro milioni e trecentomila euro nel 2005, è quello messo peggio perché dovrà modificare qualche passaggio del suo repertorio populista. Per esempio quando dice, pubblicizzando qualche ridicolo pannolino ecologista che farebbe risparmiare soldi, che un padre di famiglia come lui sa quanto costino salato i pannolini in un anno. No, Grillo non sa una mazza, così almeno dice la sua dichiarazione dei redditi.
I ricchi benpensanti con posti raccomandati alla Rai che si credono progressisti e amati da Dio perché scrivono i testi delle trasmissioni televisive di Pupo. Costoro fanno buon viso a cattivo gioco. Hanno diversi tipi di risposte per la nostra questione, tutti efficaci. O proclamano che non ci trovano niente di male nella pubblicazione dei redditi, subito però specificando che loro odiano i guardoni e i delatori sociali, genìa immonda. Oppure giurano che pagano le tasse godendo come bestie (e non sto mentendo, dicono proprio che godono nel pagare le tasse) perché in tal modo aiutano i servizi sociali. O infine blaterano (per esempio Marco Travaglio ad AnnoZero) che uno può possedere tutti i miliardi che vuole e ciononostante atteggiarsi a capo dei peones come un novello Emiliano Zapata, basta che paghi le tasse.
I facoltosi commercianti o i professionisti alla avvocati sanguisughe o medici corrotti che deragliano i pazienti dall'ospedale al loro studio privato. Costoro usano perlopiù le argomentazioni di Beppe Grillo. Divulgare i redditi delle persone aiuterebbe la criminalità a trovarsi i soggetti da sequestrare a scopo di riscatto. Questa motivazione pare in ribasso a causa delle sfrenate risate che suscita quando viene esternata.
I poveri cristi. Come già detto questo gruppo sociale plaude alla pubblicizzazione dei redditi. Quando non hai niente da nascondere, o niente in assoluto, non hai niente da difendere.
se vuoi ti mando un idraulico così svolgi il tuo compitino! ciao
RispondiEliminaAlf**
postato da discoclub il 08/05/2008 16:14
Nominato al volo, leggimi!
Alf
postato da discoclub il 08/05/2008 01:54
questa "cosa", chiamiamola "esperienza", è qualcosa di interessante (imho). E' interessante vedere come dall'estero vedono questa cosa, è interessante vedere le "fazioni" o i comportamentalismi degli italiani, è materiale di studio, di una ricerca sociologica. Secondo me i veri "esperti" non si sono ancora pronunciati. Non credo che questa "notizia" venga dimenticata tanto presto, secondo me con il tempo prenderà velocità di inerzia, non sò dove porterà ma non credo verrà dimenticata velocemente. AH, bhè! OVVIAMENTE la pubblica società verrà oscurata, i TG non ne parleranno, ma in rete, nel web, underground, la cosa è in fermento. Hacker Rulez :P [p.s.Bravo Capitano]
postato da emi il 07/05/2008 20:10
C'era una volta un tizio, tal San Francesco D'Assisi. Poi ce ne fu un altro, Robin Hood mi pare.Ah, altri tempi quelli. Ma quello che tu citi, Grillo, non mi pare di conoscerlo.Scherzo ovviamente.Questi discorsi iniziano ad annoiarmi.:))
postato da cleide il 07/05/2008 17:17
Allora, simona, mi è piaciuto il tuo commento perché sincero e appassionato come al solito, ma lo approvo solo in parte. Vediamo un po' di affrontare le questioni che sollevi, prima però faccio una premessa. Grillo mi piace come comico. Mi fa ridere ed è raro che ciò accada, lo considero un grande comunicatore, delle volte riesce persino a entusiasmarmi, il che è quasi un miracolo. Veniamo ora alle tue questioni.
1 - E' giusto che Grillo guadagni la cifra spropositata riportata dai giornali, 4 milionii e 300 mila euro? Certamente sì se facciamo una semplice riflessione. C'è un tizio di nome Costantino che mi dicono aver fatto il tronista dalla De Filippi (non sapevo neppure cosa fosse un tronista, mi sono dovuto informare) che ha dichiarato mezzo milione di euro nello stesso anno. Questo Costantino è il nulla assoluto (definizione non mia ma di una blogger di tiscali), un fantasma da ascoltare con imbarazzo (questa invece è mia)... ora se questa nullità-fantasma guadagna mezzo milione all'anno, Grillo ne può guadagnare tranquillamente e giustamente trenta volte tanto. La Littizzetto che sfiora i due milioni rende ancora più giustificati gli incassi di Grillo, dato che costei mi fa piangere.
2 - I soldi che uno guadagna sono affari suoi? Io la penso diversamente. E' importante sapere quanto guadagnano certe persone per una questione di equità sociale, soprattutto è importante sapere quanto guadagnano persone che hanno a che fare con la politica, in modo da giudicare con più correttezza la sincerità e l'adeguatezza delle loro proposte (cioè sapere se uno predica bene e razzola male).
3 - Uno che incassa cifre spropositate ha diritto ad atteggiarsi a campione dei derelitti? Ha diritto a cercare di infinocchiare la gente vestendosi con giacconi casual e look da barbone, ha diritto a farti credere di essere più povero di te perché si veste peggio di te e dice più parolacce di te contro il sistema? Secondo me no. Se hai soldi - e che soldi, miliardi - dovresti fare in modo che questo evento sia conosciuto da chi ascolta le tue filippiche contro i potenti, i consumisti, insomma i ricchi egoisti.
4 - Se uno è ricco può conservare il suo patrimonio e ciononostante spacciarsi per capo dei peones? Ho già risposto, no. Non si può tenere un piede in due scarpe. Se vuoi fare la divinità dei precari e dei disgraziati dovresti liberarti dei tuoi vasti averi o donarli a istituzioni terze lontane da te che eventualmente li usino per sovvenzionare le tue battaglie politiche.
5 - Che ragione avrebbe, Grillo, con tutti i suoi soldi, di fare battaglie a favore dei non abbienti? Non potrebbe godersi in santa pace le sue notevoli ricchezze invece di arrabbattarsi per le piazze d'Italia a fare comizi? La ragione è semplice, la ragione più vecchia del mondo. Il potere. Il potere o il consenso delle masse è una molla comportamentale molto superiore ai soldi. In realtà la ricchezza è solo uno dei tanti modi, spesso nemmeno tanto efficace, per acquisire potere.
Ciò che espongo è ovviamente solo il mio parere.
postato da mio capitano il 07/05/2008 17:06
Io sono nella categoria dei poveri cristi che nn hanno una lira, ma non trovo ugualmente giusta la pubblicazione dei redditi on line. Non per le motivazioni addotte da Grillo,ma semplicemente perchè non trovo proprio plausibile che per intentare una fantomatica battaglia contro l'evasione fiscale si debba ledere un diritto fondamentale dei cittadini (il diritto alla riservatezza!). Saranno pure affari miei quanto guadagno?! E riguardo a Grillo, di cazzate in passato ne ha dette, nn voglio certo difenderlo a spada tratta, ma riguardo questa storia vorrei ricordare che guadagnerà anche molto,ma nn credo che nel suo 730 abbia potuto detrarre tutti i soldi che spende per organizzare vday vari (dubito che prenda finanziamenti pubblici per allestirli!) e nemmeno le spese legali per difendersi dalle querele. E poi ci vogliamo chiedere perchè una persona così benestante continua a sprecare tanta energia per far aprire gli occhi agli italiani quando potrebbe starsene tranquillamente a palle per aria, facendo qualche tour ogni tanto e guadagnando forse anche di più con sporadiche apparizioni televisive che gli verrebbero pagate profumatamente se nn fosse un personaggio tanto scomodo?!
postato da Simona il 07/05/2008 16:15
lucia, la questione che volevo sottolineare era che chi ha i soldi li difende dall'assalto altrui, come è sempre accaduto, al di là dei buoni propositi che proclama.
mami, mi sono cercato le dichiarazioni di Ricucci e mi sono parse alquanto scadenti e poco originali. Dice le stesse cose di Grillo (pubblicare i redditi facilita i sequestratori) e di Berlusconi (merito quello che ho perché lavoro e sono mejo de artri o più capace di fregare il prossimo).
giampaolo, se avessi soldi probabilmente farei quello che fa chi ce li ha, criticherei Visco.
Collezione di uomini, prima non erano pubblici perché non li consultava nessuno. E non li consultava nessuno perché erano di difficile consultazione.
killer, non ho capito che hai detto.
angela, un caro saluto a te.
postato da mio capitano il 07/05/2008 14:58
a parte che come dice collezionediuomini i redditi sono pubblici da tempo,è che non erano online..
io che guadagno 1000 al mese non me ne può fregar di meno di chi guadagna di più,che faccio mi dò le mazzate nelle palle che non ho???
i cari professionisti come avvocati che dichiarano 40.000 mi fanno solo più rabbia ed il fatto di renderli pubblici significa solo che Visco non ha trovato il modo di far loro dichiarare TUTTI i redditi..
online la capacità di far fronte all'evasione...
postato da lucia il 07/05/2008 14:07
la cagnara che hanno fatto x questa cosa è assurda. L'unico ke m'è piaciuto è stato Ricucci.
postato da mami il 07/05/2008 13:47
Ciao cap,ma non ho visto il tuo di reddito!E si che adesso guadagni parecchio!!O no?ciao
postato da giampaolo il 07/05/2008 13:39
Non posso che perplimermi.
I dati relativi ai redditi son pubblici da quando l'uomo ha inventato il cavallo.
E da quando ha inventato la carta sui giornali vengono pubblicati i redditi dei vip(s).
Dove sarebbe la novita?
Mutatis mutandis, dove sarebbe il problema?
postato da Collezione di Uomini il 07/05/2008 13:28
infatti il gran baccano lo fanno solo loro
postato da killer il 07/05/2008 13:02
Un post molto intelligente ed interessante, l'ho letto con piacere.
postato da angela il 07/05/2008 12:54