martedì 3 febbraio 2009

La canzone di Gino Paoli è pedofila?

Come molti sapranno, una canzone di Gino Paoli è al centro di un uragano di polemiche. Si chiama "Il pettirosso", tratta del tema della pedofilia e sarà presentata al prossimo festival di Sanremo. Quello che salta subito all'occhio girando per il web o leggendo i giornali sono le reazioni univoche, tutte indignate, contro Paoli e la sua canzone. Dovunque è uno stracciarsi le vesti, uno scomunicare il reietto, un puntare dita accusatorie contro l'impuro che ha osato dire l'indicibile. Dovunque è un lanciare strali o saette volti a incenerire l'improbo. Finora non ho trovato nessuno che difendesse Paoli o che perlomeno avesse un atteggiamento possibilista verso al sua canzone, dovunque accusata di voler sdoganare la pedofilia e difendere gli stupratori di bambini. Come quasi sempre mi accade in presenza di opinioni monocordi, quasi da stati totalitari, facili da sostenere e indignate al limite dell'isteria ho cercato di riflettere sul tema in questione, cioè della canzone accusata di difendere i pedofili. E mi sono chiesto: che cosa abbiamo?


Prima di tutto abbiamo Gino Paoli. Un grande e sensibile cantautore, uno che ha scritto alcune tra le più belle canzoni italiane, tra cui il capolavoro "Il cielo in una stanza". Mi sono domandato: è possibile che Paoli a un tratto sia impazzito e abbia scritto una canzone a favore degli stupratori di bambini? Mi è sembrato difficile. Mi è sembrato più probabile che avesse parlato di qualcosa il cui significato la gran parte delle persone indignate avesse travisato. Mi è sembrato che quando hai a che fare con un personaggio serio e spesso fuori dal coro come il cantautore genovese bisognasse riflettere bene prima di parlare.

Il secondo elemento che avevo a mia disposizione sono i miei pregiudizi. Sì, perché anche se io vorrei essere una persona con la mente aperta e tollerante ho un sacco di pregiudizi, alcuni dei quali gravi e insuperabili. Uno dei miei peggiori pregiudizi riguarda Alessandra Mussolini. Ogni volta che Alessandra Mussolini si indigna contro qualcosa o critica una persona o una situazione io tendo a pensare che quella cosa, quella persona o quella situazione siano dalla parte del giusto. Se la Mussolini dice nero, io sono propenso a credere che sia bianco e se dice brutto io penso il contrario. Lo so, è un gran brutto difetto il mio, ma non ci posso fare niente. Ora è capitato che Alessandra Mussolini sia stata una delle persone che hanno strepitato di più contro la canzone di Paoli. L'ho vista in diversi salotti televisivi sdegnata come la Fata Turchina alle prese con l'invasione degli orchi nel paese di balocchi. Oltretutto questa indignatissima pseudofata de' poveracci ha convocato Paoli con toni maccartisti per farlo interrogare dalla commissione parlamentare che presiede. I miei dubbi a favore dell'autore di "Sapore di sale" si sono rafforzati: in quale paese passabile si darebbe alla Mussolini una commissione da presiedere?

A questo punto avevo abbastanza elementi da desiderare di leggere su internet il testo della canzone incriminata. Così ho fatto. Ho letto e riletto, ma non mi pare che da nessuna parte Paoli difenda la pedofilia o i pedofili. La canzone parla, con parole delicate quasi da atmosfera fiabesca, di una bambina di undici anni violentata da un uomo anziano. L'uomo anziano muore e la bambina prova compassione per lui. Paoli parla di paura e di male nella violenza e parla di compassione. Forse per un attimo la bambina aveva visto un essere umano anche nello squilibrato che l'aveva stuprata e forse ne aveva avuto pietà.

Io non credo ai mostri. Credo agli esseri umani che a volte fanno cose orribili e che devono essere condannati senza sconti, duramente, per ciò che hanno fatto, ma che in ogni caso continuano a essere persone come noi, come Paoli e anche come la Mussolini. In chiusura riporto un brano di un mio vecchio post, in cui feci delle riflessioni sul tema della canzone molto prima che Paoli la scrivesse:
"Come tutti, spesso sento notizie inquietanti al telegiornale. Omicidi, stupri, massacri, mostri di ogni tipo. Spesso mi chiedo come sono nella vita di tutti i giorni gli autori di quei crimini. Qualche volta mi pare di immaginare che siano esseri umani come me e come le persone che si incrociano per strada. Gente che sogna e forse soffre. Gente che qualche volta ride e che probabilmente vorrebbe essere diversa da come è. Ricordo che mi impressionò molto una notizia che sentii più di un anno fa. Riguardava Natascha Kampusch, quella bambina austriaca diventata poi giovane donna rapita da un uomo adulto con evidenti problemi di comportamento e poi segregata in cantina per anni. Il giorno in cui diedero la notizia l'uomo si era appena suicidato buttandosi sotto il treno. La ragazza, Natascha, si accusava della morte del suo rapitore, era addolorata. Disse che sapeva che lo avrebbe ucciso se fosse scappata come poi aveva fatto. Non si afferrava molto di quella storia, si capiva che c'era stata molta infelicità in quell'insano rapimento, e si intuiva pure, perlomeno lo intuii io allora, che i rapporti tra orco e ragazzina erano molto diversi da come potevano apparire a prima vista. C'era qualcosa che non si coglieva e che probabilmente non si sarebbe colto mai. Quella storia mi impressionò tanto che scrissi un post intitolato Due esseri umani. Pensai che dopotutto siamo tutti esseri umani, anche se tutti evidentemente meritano una giusta punizione per i loro delitti."

29 commenti:

  1. la scarsa obiettività è uno dei difetti che odio maggiormanete.. e dar giudizi senza nemmeno aver letto o sentito le canzoni è assurdo..
    La stessa cosa vale per la canzone di Povia, contro cui tutti si scagliarono prima ancora che uscisse il testo, solo per il titolo.. O per quella dei gemelli diversi, che ha quel discutibile inciso nominando Dio...
    Cioè.. tutto uno scandalo prima di leggere i testi e sentire la canzone..
    Se davvero Povia addita i gay come malati, sbaglia.. Se davvero Paoli santifica i pedofili, sbaglia.. Ma prima possiamo per favore farci una nostra personale opinione senza che chiunque passeggi tra tutti i salotti televisivi, dalla D'Urso a Costanzo, dalla Senette a Sposini passando per Vespa e Mentana raccontandoci cosa dobbiamo pensare?

    Non conoscevo la polemica contro paoli e la apprendo da te ora.. Stando così le cose, accusiamo anche i gemelli diversi quando cantarono Mary.. Ricordo che la canzone terminava con la ragazza abusata dal padre che alla fine si rifà una vita e torna nel suo paese dopo esser scappata, e va sulla tomba del padre..



    .. e comunque.. si profila un sanremo molto allegro.. Con Povia che parla di un ragazzo maltrattato, paoli di una bambina abusata, i gemelli diversi di tutte la catastrofi del mondo..


    .. ma non era il festival delle canzonette, una volta???

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  2. Sono d'accordo con te, Balua, per quanto riguarda il tema delle canzoni da presentare a Sanremo. Secondo me in quella manifestazione - che ha un mucchio di difetti e che io odio a morte quando la presenta Pippo Baudo, cioè quasi sempre - si dovrebbero presentare di preferenza canzoni d'amore, possibilmente sviluppandole in un modo non retorico come nei migliori pezzi di Mogol-Battisti.
    Anche a me non fa piacere il tema da Disaster Movie, la ricerca dello scandalo a tutti i costi che spesso si cerca in certe manifestazioni musicali, tantopiù quando sono classic-popolari come Sanremo: qualche eccezione ci può pure stare bene, ma deve trattarsi ovviamente di un'eccezione.
    Detto questo, non mi sono piaciuti i giudizi a senso unico sul brano di Paoli, soprattutto quando venivano da pulpiti del tutto ridicoli e improbabili.

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  3. sicuramente complimenti per come hai trattato questo argomento. Onestamente ritengo che sia una questione STRAdelicata.
    Il testo è sicuramente forte e concordo in pieno con l'analisi, anche se mi spingerei un po oltre...

    Odio il salottismo televisivo.

    Odio il sanremismo che ogni anno arriva puntuale in questo periodo.

    Come diceva qualcuno, sanremo non ha più l'obiettivo delle canzoni in se, ma si è televisizzato.

    Molte delle polemiche sono montate per l'occasione. Vedo dietro tutte queste polemiche, un unica mano che cerca di far crescere l'attesa per la trasmissione

    Una volta sanremo era l'evento televisivo dell'anno, adesso il posto gli è stato rubato dal grande fratello.

    POVERA ITALIA!

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  4. aspetterò di ascoltare per radio le canzoni di sanremo, questo mi permette di evitare quelle che creano polemiche e discussioni non legate alle caratteristiche tecniche...poi, come sono abituata, avrò un'idea tutta mia, mia e non televisivamente condizionata di pezzi musicali, non di ciò che ha provocato nell'ipocrita senso del pudore medio italiano

    un saluto Cap!

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  5. Sono rimasta pure io indignata, non dalla canzone di Paoli, ma delle reazioni ingiustificate che ha scatenato. Ho visto che nei blog vige il pensiero unico e questo non mi pare mai un buon segno. Ho letto le parole della canzone. Mi sono parse delicate, specie quando parlavano della pietas che ogni essere umano deve provare per un suo simile. Non ho trovato nessuna difesa della pedofilia: chi parla così mi sembra in cattiva fede. C'è sentimento, ci sono emozioni in quelle parole. Sono contraria alle censure, mi fanno innervosire. La Mussolini vorrebbe che Paoli si giustificasse davanti al suo tribunale speciale. Ma lei davati a quanti tribunali speciali dovrebbe giustificarsi? Lasciamo che Paoli canti le sue delicate parole.

    P.S. ma sei sicuro che Paoli debba presentare il suo brano a Sanremo? A me risulta soltanto che debba accompagnare una giovane proposta.

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  6. per quanto apprezzi Paoli, continuo a non capire la partecipazioni di cantautori affermati come lui in simili festival, l'arte musicale non può essere messa in gara, sanremo è un avvenimento che non ha più motivo d'esistere. ciao caro capitano.

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  7. la canzone di GINO PAOLI SI DOVREBBE CHIAMARE "VERGOGNA "!

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  8. salvogullotto, non sono ideologicamente contro il festival di Sanremo anche se quasi sempre è inguardabile per molteplici motivi. Credo che dovrebbe presentare canzoni della tradizione melodica italiana, che si dovrebbe trovare un modo per valorizzare le belle voci. Ecco, la voce dei cantanti sopra ogni cosa. Capisco che poi quando fai uno spettacolo televisivo è inevitabile una certa dose di glamour e cattivo gusto, ma vorrei che tali elementi fossero ridotti al minimo.
    bluphoenix, bisognerebbe sempre ragionare con la propria testa e non con quella degli altri.
    Cleide, abbasso il pensiero unico e basta con questi indignati speciali che non sanno neppure di cosa parlano.
    Gians, già detto sul festival di Sanremo.
    Isy, ciao a te.
    Marianna, grazie per aver palesato il pensiero unico in questo blog. Io prima di dire a Paoli di vergognarsi ci penserei due volte e magari mi chiederei se non mi debba vergognare io prima di lui.

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  9. ma dimmi, guarderai qualche puntata oppure dai fuoco alla tv? :)

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  10. Io ho letto un articolo di un blogger che mi ha fatto venire il mal di stomaco perchè sempre con la solita superficialità del cavolo e quella ipocrisia subdola e cattiva il giudizio ovvio era tutto li, in quel post.
    Il giudizio non mi piace come non mi piace la censura. E se per caso qualcuno di noi fosse in grado o meglio avesse facolta' di giudizio, cosa che non è data a nessuno, dovrebbe in qualche modo prima leggere con attenzione, farsi delle domande, ragionare e poi esprimere una opinione. Una opinione.
    E nulla più.
    Molti hanno detto che la canzone sia una vergogna inaudita. Leggo anche qui. Le vergogne sono altre e non nelle parole delicate come poesia scritte da Paoli che descrivono una situazione e il senso umano di poter provare pietà. La canzone non parla di pedofilia. La canzone è una canzone delicata e bella da cui si dovrebbe imparare. La canzone lancia un messaggio quello del senso di pietà che ognuno di noi dovrebbe provare per un altro essere umano. Non c'è nessuna vergogna ad accarezzare il viso di un uomo morto che ha tentato di farti del male. E se quella bambina fosse reale sarebbe una bambina da cui trarre insegnamento.
    Dai bambini si capiscono sempre un sacco di cose. I bambini cosi' incontaminati dalla bassezze e brutture che noi adulti facciamo ogni giorno sono quelli che ci fanno capire cose, situazioni, gesti che a noi adulti sono incomprensibili.
    E sono sempre gli adulti che si approfittano dei bambini, siamo noi adulti che approfittiamo della loro incontaminazione e purezza per affondare il nostro essere maturi con violenza dentro un animo buono.
    Se fossimo stati bambini come quella della canzone capaci di provare pietà per un nostro simile saremmo oggi adulti differenti. E non quelli che urlano alla vergogna, alla pedofilia, al marcio. Sempre.
    Ci piace tanto urlare al malato, al debole, allo stronzo, allo stupratore non domandandoci mai perchè noi siamo da questa parte.
    Magari siamo gli stessi che guardiamo in spiaggia un culetto carino di una adolescente formosa o leggiamo Lolita di Nabokov.
    L'ipocrisia e il farci giustizia essere giustizieri di chi è peggio è facilissimo. Esserlo di noi stessi è complicato. E noi stessi spesso siamo vergogna.

    Ritengo che la pedofilia sia una malattia. Ritendo che il pedofilo debba essere curato. Ritento che uno stupratore sia ammalato. Ritengo che tutti qui, nessuno escluso, siamo potenziali pedofili assassini stupratori. La corda sottile su cui noi camminiamo è debole. Possiamo sempre cadere dall'altra parte e ammalarci anche noi. Se poi siamo saturi di tabu' e di religione e di violenze a nostra volta subite allora saltare il fosso è facilissimo. Ma questo è un lungo discorso.
    Ciao Cap!

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  11. Gians, penso che guarderò il festival di Sanremo, almeno ci tenterò approfittando che per una volta non c'è Pippo Baudo a presentarlo.
    Celia, mi è piaciuto un sacco il tuo commento, soprattutto perché non stavi lì con il dito puntato a dire je m'indigne e a pensare di essere il solo vero discendente di Gandhi come accade a un gran numero di personaggi sul blog. Curiosamente sono sempre i più arroganti e frivoli che fanno così: gente che se ne sta tutto il tempo a fare cazzate, vedere programmi spazzatura in televisione, pendere dalle labbra di Belen Rodriguez o di qualche capopopolo della domenica, fregare il prossimo, cornificare la ragazza, parcheggiare in tripla fila e fare lavori raccomandati. Veramente se c'è una cosa che non sopporto sul blog sono quei coglioni che si indignano in continuazione su qualsiasi argomento e si autoconvincono che loro sono il meglio del meglio dal punto di vista morale.
    Mi è piaciuto il tuo commento perché dalle tue parole si capiva che rifletti sulle cose e non ripeti a pappagallo le opinioni che vanno per la maggiore, che quasi sempre sono facilissime e comodissime da sostenere. Mi piace trovare di tanto in tanto qualcuno che vede un mondo un po' più complicato e magari più difficile da accettare di quello che puoi trovare sotto l'albero di Natale in mezzo ai panettoni.
    E che miseria ladra: ricordiamoci di quando Robin Williams diceva nell'Attimo fuggente: "Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta" (e anche più impopolare).
    Detto questo condivido tutto ciò che hai detto.
    A chiudere: so che hai una bellissima voce e che vinci pure dei premi quando canti le canzoni di Giusy Ferreri (dato che però non sei il tipo di persona che spopola sul blog, non ti vanti mai dei tuoi successi). A Sanremo ci vedrei benissimo te che canti una bella canzone della tradizione sarda, sul tipo dei Tazenda: ne sarei davvero contento. :-)

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  12. capitano, anche io solo per il fatto che Bonolis lo presenta almeno quella d'apertura la guardo. un saluto e presentami il cv. :)

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  13. Sono cmq perplesso, come si può immaginare una bambina undicenne che prova pietà per il suo carnefice solo perché é morto? Trovo il tutto abbastanza fantasioso (a quell'età vedo complicato immaginare che si possa avere compassione per chi ti fa una cosa del genere) ed anomalo. Diciamo che per certe cose provare compassione lo sento molto difficile. E perdonare anche.

    Ciao Nostro Capitano!
    Daniele

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  14. Continuo a leggere in rete su questa polemica. Io trovo sconcertante che un artista debba rispondere ad una commissione parlamentare. Non capisco lo scandalo insorto intorno a questo testo. Ci sono stati altri che hanno trattato questo tema in modo non consueto. Nella musica, nel cinema e nella letteratura. A me pare che su questi temi sia diventato difficile pure ragionare e discuterne perché il rischio è di passare per giustificazionisti. E una piega del genere non mi piace.
    Poi leggo della polemica che ha scatenato la canzone che Povia porterà a Sanremo e continuo a non capire. Quel testo non afferma che l'omosessualità è una malattia. Racconta l'esperienza di una persona reale che la vita ha portato ad avere esperienze omosessuali, salvo poi rendersi conto che la sua natura era un'altra. Nessun messaggio subliminale. Solo una semplice storia. Mi chiedo di questo passo dove arriveremo.:(

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  15. Mio capitano mi sono appena documentata e sono alquanto perplessa... Devo riflettere.

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  16. Ciao cap,e' un tema da approfondire e dove ci sarebbe troppo da dire,magari senza strumentalizzare una canzone.ciao.giampaolo.

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  17. Cleide: è sconcertante che un’artista sia attaccato in un certo modo, sono d’accordo con te.
    Sto scrivendo un lungo commento sull'intolleranza che si manifesta a ogni livello. Se mi passa per la testa lo pubblico dopo, vediamo. Per ora faccio notare che ho letto le parole della canzone di Paoli e mi paiono perfettamente lecite. Non ci vedo nessuna difesa della pedofilia, sono parole nuove e umanissime che esprimono uno stato d'animo diverso, le trovo toccanti e fuori dal coro. A qualcuno potranno piacere e ad altri no come è lecito, ma trovo del tutto stonata questa cagnara sul presunto fiancheggiatore dei pedofili. Questo indignarsi di commissioni, commissari speciali, osservatori dell'infanzia, telefoni di vari colori. Ancora peggio è l'indignarsi dei blogger demenziali e arruffapopolo di cui ho già detto in un precedente commento.
    Come tu fai notare, Cleide, Sanremo quest'anno propone pure una seconda canzone scatenatrice di polemiche: quella di Povia sui gay. Cioè si è detto che Povia presenterebbe una canzone contro i gay e che anzi presenterebbe le loro tendenze sessuali come una malattia da cui si può guarire.
    Bene, ho cercato di procurarmi il testo della canzone di Povia per farmi una mia idea, altrimenti parlerei di aria fritta come sospetto faccia la maggior parte degli indignati speciali di quest'epoca. Su Google non ho trovato nulla sulle parole della canzone, solo un gran numero di articoli dello stesso tenore, che sembravano scritti con la carta copiativa, in cui associazioni di gay, arcigay, osservatori, federazioni, confraternite, congregazioni, consorzi e sodalizi gay sparavano a zero sulla canzone di Povia e lo accusavano di ogni delitto possibile ai loro danni e ai danni dell'equilibrio mondiale. In particolare c'era un articolo, sempre lo stesso dalla prima all'ultima parola, che ho trovato in circa sette risultati consecutivi su Google (avevo inserito le parole "Povia canzone gay"). Mi sono detto: c'è qualcosa che non va. Come mai quasi tutti i risultati di Google danno conto solo dell'indignazione delle associazioni gay senza lasciare spazio a nessun'altra opinione? Come mai trovo sempre e soltanto lo stesso articolo, sempre con le stesse parole, in cui Povia viene dipinto come un criminale o aspirante tale? E soprattutto come mai non si trova da nessuna parte il testo della canzone di Povia? Se io non ho trovato il testo della canzone pur avendola cercata, è possibile che pure altri non ci siano riusciti: e allora come è possibile che così tanta gente si indigni su un brano quantomeno difficile da procurarsi? (io ho visto circa 25 risultati di Google senza trovare nulla, poi mi sono stancato, ma è possibile che perseverando avrei trovato qualcosa di più sulla canzone incriminata). Inoltre le domande si moltiplicano. Ho visto che di recente c’è una campagna contro Povia sul fatto che non avrebbe consegnato a chi di dovere i proventi, destinati in beneficenza, della canzone “Quando i bambini fanno Oh” (a giudizio di chi scrive una gran bella canzone, fulminante perfino, anche se può essersi logorata per qualche passaggio di troppo in ambienti patinati). Mi è sembrato strano che si orchestrasse questa campagna mediatica proprio in presenza del controverso brano sui gay. Se il cantautore milanese ha fatto qualcosa di poco corretto con i proventi di “Quando i bambini fanno Oh” lo si poteva dire pure prima, no? Mi è sembrato un modo per voler fulminare il reietto, chi osava propagandare idee non conformi a un modo di pensare dominante in certi ambienti.
    Le uniche frasi di Povia da me trovate su questo particolare argomento sono quelle sottostanti, le quali si riferiscono non alla canzone di Sanremo, ma a un’intervista allo stesso cantautore:

    “Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti. Anche io ho avuto una fase gay: è durata sette mesi, poi l’ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati”

    Non ci trovo niente di scandaloso in queste affermazioni e soprattutto niente di offensivo. Povia esprime una sua legittima e personale opinione che non mi pare assolutamente meritevole di scomunica da parte di chicchessia. Quando ascolterò il testo completo della sua canzone, mi farò un’idea più precisa.

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  18. ma dove hai imparato a scrivere così? sono affascinata dai tuoi post, dal tuo senso critico, dalla facilità con cui esponi pensieri e opinioni, anche quando tratti temi impegnativi. scrivi con una naturalezza sconcertante, sembri essere nato per dire a parole ciò che a volte sembra tanto complicato esprimere. e ovviamente non è solo questione di forma, ma anche di contenuti.. complimenti, il tuo è uno dei pochi blog interessanti che ho avuto il piacere di visitare. siamo talmente assuefatti alla banalità da non accorgerci che certi discorsi all'apparenza "rivoluzionari" seguono l'ennesima moda new-age. continua così, e io continuerò a leggerti assiduamente. ;) Giulia81

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  19. ... sto leggendo il tuo romanzo che mi è arrivato ieri. Proprio per questo posso capire meglio il senso di questo tuo post, che per altro condivido. Non ho letto il testo della canzone di Paoli, ma conoscendo la persona sensibile che è ho piena fiducia in lui. molto meno della Mussolini.

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  20. Veneris, leggi pure con calma, qualche parte è un po' ruvida, già ti ho avvisato.
    Giulia 81, un saluto a te e grazie per le tue parole. Mi fa piacere che mi legga, anche se non ti ricordo come commentatrice. :-)

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  21. Sono del tutto impreparato. Non ne sapevo nulla. Rarissimamente leggo i giornali e quanto alla TV: telegiornale, qualche film e, raramente, qualche sceneggiato di qualità. Ho cercato su internet il testo del pettirosso ed ho trovato su Youtube, l'intervista a Gino Paoli. Sarebbe molto interessante sentire la musica, che é quella che crea l'atmosfera. Mi é parso di capire alcune cose: il vecchio (bambino) non é un vero pedofilo, ma un malato mentale, rimbambinito, che forse non sa neppure lui ciò che vuole e ciò che fa. Lo stupro non avviene perchè un infarto lo uccide. La bimba (con la dolcezza di una donna) ne ha pietà e lo accarezza. Quindi: non c'é stupro, non c'é violenza, non c'é terrore. C'é solo compassione e pietà.
    Dov'é lo scandalo?

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  22. Ho letto il tuo post e mi ha colpito molto la frase che hai usato per descrivere il testo della canzone di Paoli: "la canzone parla, con parole delicate quasi da atmosfera fiabesca, di una bambina di undici anni violentata da un uomo anziano". Non è per fare la perbenista,ma trovo che non ci sia niente di fiabesco nella violenza ad una bambina,e te lo dico perchè a 10 anni mio malgrado sono stata sfiorata dalla violenza da parte di una persona adulta,un sacerdote addirittura, di cui mi fidavo,e che solo per un caso non ha portato a termine le sue intenzioni.
    Non c'è delicatezza nelle mani di chi ti costringe ad atti che per l'età non sono assolutamente naturali,e la paura,lo sgomento poi rimangono per molto tempo. Ancora a distanza di tanti anni, e forse per un dolore mai curato abbastanza,provo rabbia per quanto successo e mi chiedo quante le "intenzioni" di quel sacerdote siano andate a buon fine e quanti ne abbiano potuto soffrire

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  23. Elle, come ho già detto, la canzone di Gino Paoli non difende la pedofilia, né lo fa nessun altro in questo blog. Capisco ovviamente che le persone che hanno avuto esperienze negative abbiano un certo modo di reagire verso certi argomenti, è naturale e giusto. Ma in ogni situazione umana ci sono aspetti che ci sfuggono, reazioni che mai avremmo considerato possibili, comportamenti inspiegabili.
    Per esempio mi colpì una frase che disse Primo Levi nel suo celebre e umanissimo libro "Se questo è un uomo". Descriveva la vita nei campi di concentramento e ovviamente spiegava che in quei posti c'era poco da divertirsi, eri costretto a subire l'inimmaginabile. Tuttavia nel suo campo di concentramento esisteva un prigioniero ebreo, così affermava Levi, che pareva trovarsi del tutto a suo agio in quell'ambiente. Era poco sveglio mentalmente, forse ritardato, ma molto vitale fisicamente. Aveva un'abilità diabolica nel procurarsi i mezzi di sostentamento pur nell'estrema penuria di quei posti maledetti, era benvoluto o ammirato o tutt'al più temuto dai compagni. Primo Levi sosteneva che questo prigioniero ebreo, di cui ora ho scordato il nome, sembrava quasi felice nel campo di concentramento: fuori di lì era solo un povero mentecatto, uno da compatire o irridere, mentre dentro aveva un suo status, era rispettato. Naturalmente io non alcun modo di sapere se le impressioni di Primo Levi fossero fondate o no su quel suo particolare compagno di prigionia. Però quel racconto mi ha sempre dato da pensare.

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  24. Certo,non credo nemmeno io che Paoli in qualche modo con la sua canzone abbia voluto difendere la pedofilia,ma è talmente un argomento difficile e delicato da proporre in musica che il vespaio che vi si è levato intorno a torto o a ragione è secondo me comprensibile. Complimenti a Paoli per l'audacia e speriamo che tutto questo parlare abbia un senso e che sia d'aiuto per tutte le piccole vittime colpite da quest'infamia.
    Ciao Capitano,buoona domenica!

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  25. sorry...in "buona" c'è un o di troppo!

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  26. concordo con quello che hai detto nel tuo post.
    a parte che gino paoli già solo per canzoni come "sapore di mare" ha fatto la storia della cultura pop italiana e meriterebbe una stima incondizionata, al contrario di gente come la mussolini, nipote di un certo signore che la storia dell'italia l'ha fatta ma in negativo

    e poi come per ogni opera d'arte, che si tratti di canzoni, libri o film, bisogna comunque distinguere tra l'autore e i personaggi.
    se la protagonista della canzone arriva a provare compassione per il suo stupratore ciò non significa che gino paoli provi compassione verso gli stupratori di bambini, nè che tutte le vittima di una tale violenza debbano per forza perdonare i propri carnefici. è una storia, è una canzone, e come nel caso che citavi di Natascha Kampusch può capitare che succeda anche nella realtà, per quanto difficile sia da credere.

    la canzone non sarà a sanremo, quindi si può già sentire:
    http://www.youtube.com/watch?v=z4FFt82i-NI

    le commissioni parlamentari che si occupino di ben altro..

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  27. problema grosso, pedofilia, stupri, orchi. Problemi che comunque accompagnano la storia dell'uomo. Non conosco il testo nè che il Pettirosso fosse una canzone per il festival. Oltre alla tua presentazione, riferente canzone di Gino Paoli, ho carrellato velocemente sui commenti. Condivido molto del commento di Celia e di Cleide. ?Perchè non soffrire per le vittime e sentire che il cuore invece sa ancora pulsare per la pietas, della bimba che si china sul volto dell'Orco che ora è soltanto un uomo, un vecchio fratello sconvolto - bimba capace dell'amore vero, di cui l'uomo è capace essenzialmente ad ogni età - lasciando altrove l'odio e la vendetta?. Altri hanno scritto della pedofilia come malattia: qualsiasi cosa sia o fosse, chi compiestupri oltre la pena grande (ma sempre minima) pe ril reato commesso, ritengo abbia in sè stesso terribile la condanna che necessariamente lo deve straziare. Capitano, hai fatto riferimento alla ragazza austriaca, divenuta donna, rapita e schiavizzata. Ricordo. Penso che nell'uomo, capace di atrocità che sarebbero inimmaginabili(Auschvitz e torture anche odierne), ci sia anche la capacità di amare, con quella pietas che supera, dissolvendola, ogni logica di odio e vendetta. Può una bimba essere capace di tanto?(chiede un commentatore): proprio perchè l'innocenza puà vedere limpidamente in ogni persona nonostante le tremende miserie di cui l'uomo è capace,la radice vera dell'uomo, comunque fratello. E' la storia tragica di questa nostra povera specie di razza umana, tanto sublime. (ho qualche post in arretrato...al solito, recupererò appena un pizzico di tempo in più; segnalandoti prima amarezza per la scenata aspra, isterica e - cattiva? che pure può essere forse comprensibile - di un comitato in quel quartiere di periferia campana, contro africani nelle case disastrate. ma mi consolo con l'appello alla nobiltà d'animo, cultura napoletana antica ecc. richiamata nel recentissimo concerto ecc. ecc. ). Capitano, sempre forte.Ciao, da Giovanni

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  28. ho dato uno sguardo veloce ai commenti del post precedente (poichè per i post cerco di non restare in arretrato,mentre talvolta devo recuperare i relativi commenti) e ho trovato l atua ampia e puntuale spiegazione (editori e libri) che ti avevo richiesto. Molto gentile, preciso e Grazie. (chissà se un giorno scegliendo come meglio spendere il tempo, queste osservazioni consigli mi potranno servire. Mah,). Ciao da Giovanni

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