martedì 29 giugno 2010

Amare è un po’ impazzire


Io e Cleide scendiamo la strada principale di Caserta Vecchia, splendido borgo medievale con vestigia risalenti all'epoca sveva e angioina. Cleide a un tratto si ferma davanti all’ennesimo negozio di artigianato e a me non resta che fare altrettanto, sperando che la smetta di struggersi per ninnoli e chincaglierie come ha fatto per tutta la giornata. Lei però legge trasognata un foglio appeso a un muro che avrà un migliaio di anni. Un trafiletto parla di un’artista tedesca, tale Ursula Nonsocosa, che negli anni Sessanta si infatua tanto di Napoli e dintorni che pianta tutto nella terra dei crucchi e se ne viene a vivere proprio lì, dove siamo noi. Si innamora perdutamente di una chiesetta medievale in rovina e spende tutti i risparmi per ristrutturare la casa di fronte, denominata Casa delle Bifore, e ora vive lì dedicandosi all’artigianato.
Leggo tutto alla maniera del blog, cioè zigzagando tra le righe alla velocità della luce e fermandomi quando mi pare di aver compreso il senso del messaggio, momento in cui ho catalogato questa Ursula tra le turiste nordiche imitate alla radio ai tempi di Arbore-Boncompagni, quelle che dicevano “Wooonderfuuul”, davanti alle peggiori schifezze nostrane o che commentavano “Moltouu pitttouescoooww” trovandosi in un basso napoletano infestato da liquami e lavoro minorile.
Cerco di tirare Cleide via da lì, ma mi accorgo che lei ha eletto all’istante la crucca romantica a sua eroina personale, un po’ Emma Bovary e un po’  Medea interpretata da Irene Papas, e niente potrebbe farla recedere dal proposito di varcare la soglia del negozio o di quello che è. Dentro è vuoto, in una penombra inquietante si distinguono oggetti di artigianato che al mio occhio prosaico si segnalano per il prezzo esorbitante. Vorrei che Cleide si sbrigasse perché avverto come un senso di pericolo, ma lei si aggira rapita tra oggetti di ceramica, statuine e gadget vari, dicendo “magnifico” perfino a un cavallo a dondolo di legno che costa quanto una macchina usato sicuro.
“Almeno dire buongiorno!” sento dire da una voce funerea proveniente dalla penombra più fitta. Sobbalzo mentre emerge dalle tenebre una figura femminile del tutto intonata a una tragedia greca. Una signora ultrasessantenne di aspetto teutonico ci trafigge con gli occhi, mentre io non scorgo da nessuna parte l’uscio da cui dovrebbe essere passata. “La gente entra e non dice neppure buongiorno”  accusa la scarna figura puntandoci un dito addosso. Faccio un  passo indietro mettendomi dietro a Cleide perché ho come l’impressione che la nuova venuta detesti più gli uomini che le donne, e in particolare non deve avere simpatia per i maschi con scarsa propensione artistica come il sottoscritto. L’ultima arrivata non può essere che la Ursula di cui si parlava nell’articolo affisso di fuori, quella che si è venduta tutto per trasferirsi nella Casa delle Bifore di fronte. Balbetto che l’avrei salutata volentieri se lei non fosse apparsa come un fantasma alle spalle; ma Ursula è un fiume di parole contro i turisti ignoranti e rozzi, tra cui sembra aver inserito pure me, che entrano sciatti e rumorosi, senza un minimo di educazione, senza neppure salutare (e probabilmente senza comprare niente). Gente infame, i turisti. Lei ha lasciato tutto per venirsene a vivere lì, amori e probabilmente un mucchio di soldi. Ed è una vita dura specie di inverno, quando in quel puntino appollaiato su una montagna puoi sentirti davvero sola, quando non vedi una faccia nuova per giorni: e questa feccia di turisti non ha nemmeno la creanza di salutarti entrando a casa tua.
A me a dire la verità quella non sembrava una casa, ma un negozio vuoto, però giudico poco prudente mettermi a polemizzare con una figura spettrale che pare pronta a saltarti alla gola. Reputo anche poco onorevole darmi a una fuga subitanea e allora la cosa migliore da fare è spingere Cleide verso l’orchessa, tanto più che la nostra amica dimostra una sincera ammirazione sia per le carissime cianfrusaglie che ci attorniano, sia soprattutto per l’eroica scelta di vita fatta da Ursula nell’andare dove la portava il cuore. Cleide non ci mette niente ad ammansire la padrona di casa, complimentandosi per la sua produzione con sinceri gridolini rapiti. Io mi tengo sempre alle sue spalle annuendo anche quando sento decantare il cavallo a dondolo che costa quanto una Panda chiavi in mano. Ursula non smette di incenerirmi con lo sguardo, dimostrando che tollera la mia presenza solo a causa dell’anima artistica e sensibile della mia compagna che, così dicono i suoi occhi, è evidente che non merito. Poi ci mostra alcune sue foto con personalità del calibro di Dario Fo. Ci parla un po’ della sua scelta di vita e della chiesetta che sta ancora finendo di ristrutturare. Io tremo al pensiero che Cleide si faccia rifilare qualche statuina da presepe che costa quanto la cauzione di un mafioso, ma non accade. Quindi viene finalmente il momento in cui posso battermela a chetichella.
Lontano dal laboratorio-negozio, posso finalmente liberarmi: “Scusa, ma io che c’entro se la valchiria si è venduta pure le mutande per ristrutturare una casa in cui si sente sola come un cane e in cui incontra solo turisti caciaroni che non la salutano e non comprano niente?” E Cleide: “Taci tu, che sei solo un uomo, non puoi capire questo affare che ci batte qui nel petto. Solo un cuore di donna può pensare di buttare via tutte le sicurezze per inseguire un sogno!”. Per un po’ penso di lasciarle l’ultima parola dato che mi ha salvato dalla furia teutonica, ma poi mentre ci avviamo sulla discesa che ci porta fuori da Caserta Vecchia non resisto e mi volto verso la Casa delle Bifore. “Moltouu pittouescoww”, commento nel tono delle turiste nordiche imitate alla radio ai bei tempi.

18 commenti:

  1. Ah ah ah

    Caro il Mio Capitano, mi hai fatto rotolare dal ridere... in effetti, credo che in una situazione simile avrei reagito proprio come Cleide...

    Vi abbraccio entrambi.

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  2. Intanto ringrazio Enrica per il sostegno e la comprensione ma tu hai questa straordinaria capacità di rendere ridicolo tutto cio' che non comprendi.:) Le cianfrisaglie che citi poi sono oggetti nati dalla sensibilità e creatività di un'artista, altro che carabattole. E preparati perchè la prossima settimana ho intenzione di passare una giornata in quell'incantevole borgo e naturalmente ho intenzione di andare a far visita ad Ursula. Tu naturalemte nel frattempo potrai andare a farti un giro :))

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  3. Bene, ho colorito letterariamente qualche particolare della storia, ma la sostanza è quella.
    Sulle scelte di vita, quelle si fanno quando si ha grana sufficiente ed è evidente che la nostra amica Ursula Mrs Wooonderfuul ce l'aveva. Non so quanto costi ristrutturare una chiesa medievale, ma penso che con un cifra simile ti potresti costruire un piccolo centro commerciale. Ho una mezza idea, se ripassiamo a Caserta Vecchia, di dire a Ursula, se non mi accoltella prima perché non ho salutato le ombre del suo negozio, di leggere questo post, vedremo se è capace pure di sorridere :-)

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  4. :-) Siamo alle solite, mai andare in giro con un uomo!
    Come si fa a godersi una bancarella, o una fila di bancarelle.... con questi esserei che ti guardano come se stessi compiendo il delitto del secolo?
    Detto questo.....
    Non sopporto però le persone che neanche ti conoscono e immediatamente ti scaricano sopra tutte le loro frustazioni.
    Ho conosciuto persone (uomini) che hanno speso tutte le loro risorse (fisiche ed economiche) in un sogno.... ma nessuno di loro era frustrato, anzi orgoglioso......
    Io sono una di quelle che ha passato buona parte della vita a fare delle cose che mi hanno fatta sentire frustrata, e, spesso ho scaricato questo mio malessere sugli altri......
    Se quello che fai non ti crea piacere....... bhe meglio lasciare perdere :-)
    O no?

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  5. Fiore carissima, effettivamente lo shopping femminile non è il mio forte, ma cerco di adattarmi. Ursula quel giorno aveva la luna un pizzico di traverso, spero per lei che si trattasse solo di una giornata storta, può capitare a tutti. Diciamo che si era innamorata della sua storia, altrimenti non spiega l'articolo appeso fuori al suo negozio.
    Pare che si tratti di un personaggio piuttosto pittouescoww :-), se ti prende in simpatia dicono che può portarti a visitare la sua casa, la chiesetta medievale ristrutturata. Inoltre ha fuori della casa o del negozio, non abbiamo capito quale sia l'una e quale l'altro, un foro per inserire una moneta alla maniera della Bocca della verità che si trova a Roma. Se al foro mangiamonete gli gira giusto pare che possa dirti cose carine.

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  6. proprio l'altro giorno ricordavo con i miei figli Arbore e Boncompagni alla radio.
    Io ero proprio piccola ma stavo in pasticceria con le ragazze che avevano sempre la radio a tutto volume.
    Spero che qualcuno si ricordi....
    "to comprai un bel regisseno,
    bellone per te..
    ma il bel regisseno ( e non mi ricordo cosa dicessero....)
    Il bel regisseno lo tengo per me"

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  7. certo che regisseno è una nuova parola.... complimenti a me per l'ortografia!

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  8. Ola, fiore, vedo che stai litigando con il reggiseno! Quelli di Alto Gradimento si divertivano a storpiare le parole e noi non possiamo essere da meno. :-)
    Aggiornamenti da Napoli: fa caldo, si boccheggia e mi sono dovuto mettere una borsa di ghiaccio in testa per aver dato una capocciata sotto la finestra. Per il resto tutto bene e stasera spero di vedermi il meraviglioso film "Accadde domani" di Rene Clair del 1944 se non vado errato (se finisco di scaricarlo). Saludos por todos.

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  9. CASSANDRO

    Avvicinerei questo simpaticissimo post ad una sceneggiatura teatrale, Cap.

    Luoghi, personaggi, gesti sono descritti compiutamente, dall’inizio alla fine.

    Ma poi cosa ti ha fatto comprare la tua accompagnatrice? . . . e cosa ti farà comprare prossimamente?

    Anch’io mi sono trovato a “veleggiare” con una lei romanticamente innamorata di vecchi reperti, spesso“nati dalla sensibilità e creatività di un artista” incompreso, dai costi esorbitanti, illustrati da mercanti ignoranti e imbonitori. Ma lei li voleva, e girava pure la frittata come se fossi stato io a decidere l’acquisto. . . .

    E ci cascavo sempre a comprare quello che non io ma lei desiderava (ma lo desiderava davvero, mi sono sempre chiesto poi?).

    Come spesso accade nella vita, dopo un po' tutto finì. Ma dopo un po' di tempo ancora . . . . . .


    A VIA DE' CORONARI

    Dopo tre anni a Via de' Coronari
    in un negozio d'antiquariato
    m'imbatto in te, che guardi attenta i vari
    residui kitsch dell'Ottocento andato.

    Con fare intenditore -- o meglio gesto --
    miri e rimiri un piccolo quadretto,
    dell'expertise leggi tutto il testo
    storcendo . . . come sempre . . . il bel musetto.

    "Mi piace assai! . . . Che ne dici, caro?
    Guardalo bene! . . . Ma non è un amore?!
    (domandi con gli occhioni aperti a faro
    al tuo nuovo accompagnatore)

    . . . Vuoi prenderlo? . . . Per me, sono d'accordo!
    Piglialo, allora!", e la tua mano pressa
    il braccio suo . . . Ah, se ti ricordo! . . .
    Cambiassi un po'?! . . . No, mai . . . Sempre la stessa!


    E mai che te ne andasse storta una! . . .
    Su te brillano ancora e sole e luna!


    (“Amico, ti avrà pur detto che
    il cuore suo forte batte se

    bei frutti d’arte incrocia lei, tant’è
    che si è incantata alla follia di te.

    . . . Uh, se lo faceva anche con me!”)

    (Cassandro)


    il

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  10. Cassandro, donne du-du-du in cerca di guai, o meglio in cerca di qualcosa da cercare. La tua signora in poesia cambia gli accompagnatori, ma non le abitudini dispendiose :-) Briosi e simpatici come al solito i tuoi versi. Ed è meglio non fare ulteriori considerazioni se non vogliamo suscitare la reazione delle amazzoni in ascolto. Come detto vado a rivedermi questo film d'epoca (e che epoca!).

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  11. Ciao Capitano, credo che la storia della signora/artista/teutonica sia affascinante perchè ci si intravede la possibilità di cambiare vita, di abbandonare tutto il noto e il convenzionale dell'esistenza quotidiana per realizzare un sogno, assencondare la proprie aspirazioni... certo, ci vogliono i soldi, ma qualche volta penso sia solo una questione di coraggio. Mi viene in mente il film "Monteriano" tratto da un libro di Forster... e lì il fascino dell'Italia e degli italiani subito da una nobile donna inglese non porta esiti troppo felici. Comunque potresti giurare, se facessi un viaggio magari in Nuova Zelanda o Australia, che non desidereresti abbandonare le italiche coste? Io lo desidero anche senza esserci andata... :)

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  12. O Della dellosa, sai la cosa divertente dei soldi? E che se tu non hai coraggio ce l'hanno loro. I soldi sono coraggiosissimi. Detto questo vado a prenotare il biglietto per la Nuova Zelanda o meglio ancora per la Tasmania :-)

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  13. Capitano o mio capitano, insomma io penso che se Cleide dovesse tornare in quel negozietto tu anzichè andare a fare un giro dovresti provare ad accompagnarla e tentare di vedere tutta la situazione con altri occhi! Cleide ha ragione: noi uomini spesso siamo incapaci di capire cosa muove il cuore e la mente di una donna;azioni che a noi appaiono fuori della logica umana per le donne sono di una logica disarmante e non capiscono perché non capiamo! Allora intesi? Tu andrai e farai il bravo, osservando, chiedendo, immedesimandosi e non è detto che dopo che ti sarai scrollato un po' la figura di omus insensibilus troverai cose davvero interessanti!
    Prova e fammi sapere!

    berardo

    PS
    Detto tra me e te, senza che Cleide se ne accorga, se fari così, guadagnerai un sacco di punti!!

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  14. I tedeschi sorridono poco, caro Capitano. Sarà colpa del clima, ma per gli affari ci sanno fare parecchio... anche con il pallone...
    Mi ha fatto morire dal ridere questa storia. Sai chi mi ricordate tu e Cleide? Sandra e Raimondo. Che barba, che noia, che noia che barba...
    Marypersempre

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  15. Olà, Mary, Sandra e Raimoindo vanno bene, splendide soprattutto le scenette che facevano alla Rai negli anni Settanta, epoca in cui Sandra era pure una donna notevolmente affascinante, anche se se ne accorgevano in pochi. I tedeschi sono finalmente usciti dal mondiale, almeno dal mio punto di vista...

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  16. Berardo. Io Homus insensibilus? Giammai. Io molto sensibilus. A me gli insensibilus sembrano quelli che recitano la parte degli amici di tutti E per dimostrarti la mia sensibilità finisco con l'eterno grido: o Capitano, Mio Capitano! :-)

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