I molti successi del governo Berlusconi

Nelle recenti elezioni politiche del 20 e 21 maggio 2012, come è noto lo schieramento di Silvio Berlusconi ha subito una sconfitta disastrosa, che ha messo fine, nelle opinioni degli osservatori politici, a un ventennio di potere, alcuni dicono di regime, berlusconiano. L’ex presidente del Consiglio stesso ha dichiarato che abbandonerà la politica, vivrà recluso e ritirato nella villa di Arcore, nelle ville della Costa Smeralda, della Costa Azzurra, della Costa Diamante, Rubina o di altre Coste. Il Cavaliere si è dichiarato vittima di una avversa campagna di informazione che da anni mira a screditarlo. Per distinguerci da questo schieramento acritico, diamo la parola all’ex presidente del Consiglio.

Dunque, presidente, ci parli dei grandi successi che ritiene di aver conseguito.

Guardi, per me è difficile parlarne, essendone tanti e tanto importanti. Facciamo così. Mi citi lei un argomento e io le dirò come abbiamo lo abbiamo risolto.

Parliamo di debito pubblico. Vent’anni fa era sotto il 100 % in rapporto al prodotto nazionale lordo, e ora è al 119.

Tenga presente che ho dovuto affrontare tradimenti politici, imboscate, critiche assurde, erano tutti contro di me.

Prodotto nazionale lordo.

Lo so che avevo promesso il nuovo boom economico, ma vede la situazione internazionale è quella che è, e poi consideri sgambetti politici, giornalisti, sindacati. e tutti quegli assurdi individui non obbediscono ai miei ordini.

Il milione di posti di lavoro.

Pensa davvero che io potessi scrivere un milione di lettere di raccomandazione? Era un modo dire, una licenza poetica.

Legge antigiudici

Quella che lei chiama così in realtà è la legge di riforma della giustizia. E’ vero che avrò sbraitato tipo un milione di volte, in campagna elettorale e fuori, che avrei fatto la legge, ma pensi alle imboscate, ai tradimenti, ai giornalisti eccetera.

Legge anti intercettazione.

E’ vero, non sono riuscito a farla, anche se ne ho straparlato in ogni dove, ma vede…

Annullamento delle province, riforma delle pensioni, riforma delle carceri, della pubblica amministrazione, della sanità, il ponte sullo Stretto, privatizzazione della Rai, risoluzione del conflitto di interessi, compravendita di voti in Parlamento.

Non vale, questi saranno una decina di argomenti, non uno.

Abbassamento delle tasse.

Si sono messi di traverso la solita crisi internazionale e quell’orso di Tremonti…come potevo abbassarle?

Sanatoria a favore degli esportatori di capitali.

Lì, ci sono riuscito alla grande. E ho fatto sanatorie anche nel campo dell’edilizia illecita, nelle bancarotte non ricordo se fraudolente o semplici.

Centrali nucleari.

Le avrei fatte, ma poi mi arriva questo assurdo sondaggio in cui questa assurda gente si dichiara contro…

Problema dei rifiuti a Napoli che avrebbe risolto in tre giorni e sviluppo del sud in generale.

Ho detto che l’avrei risolto in tre giorni? Io? Ma è sicuro? E sul sud, guardi, nessuno ama il sud più di me, specie quando il Bari, il Napoli e il Palermo mollano i tre punti al mio amato Milan.

Veline, letterine, vallette, showbaby più che showgirl, calendariste, attricette gossipparie elevate da un giorno all’altro al rango di ministre, sottosegretarie o candidate al parlamento europeo.

Non ho difficoltà a riconoscere che ho aiutato diverse donne nella carriera politica. C’è qualcosa di male nel fatto che erano tutte belle donne? Io preferisco di gran lunga le belle alle racchie, spero non sia un reato.

Corruzione della protezione civile e case regalate a ministri e sottosegretari.

Tutti hanno diritto ad avere una casa. Lei non ce l’ha, la casa? Perché un ministro non dovrebbe averne una? Cos’è, lei, un dannatissimo rosso?

Va bene, presidente. Diciamo che lei in politica economica, interna, giudiziaria e in genere nazionale è stato un pizzico sfortunato. Capita anche ai migliori. Proviamo ora a esaminare i successi del suo ventennio in politica estera.

Ah lì, sono messo benissimo. Ho conseguito così tanti successi in politica estera che sa che le dico? Ora gli argomenti li nomino io, e lei non potrà che convenire sui grandi risultati che ho raggiunto. Allora parto e dico: Gheddafi.

Si riferisce forse alle pagliacciate che ha permesso di fare al sanguinario dittatore libico nelle sue ultime visite in Italia? Le ricordo la tenda beduina al centro di Roma, le donnine guardie del corpo stile Mu’ammar’s Angels, le cosiddette lezioni di Corano impartite a bonazze italiane in divisa da hostess pagate cinquecento o mille euro per sentire i suoi vaneggiamenti. O forse si riferisce a come si è fatto fregare da Sarkozy e Cameron che hanno organizzato la rivolta in Libia fregandole il petrolio, senza neppure umiliarsi a fare da spalla a un guitto?

La sua risposta è del tutto settaria e ingenerosa. Ma dovrà cambiare registro col prossimo nome che citerò. Putin.

Deve essere un motivo di vanto, per lei, risultare amico di uno dei più antidemocratici leader del mondo, che probabilmente era più tollerante quando lavorava nel Kgb sovietico. Ma forse gongola per come il suo amico tiranno la accolse un giorno al Cremlino, con un’orchestra sinfonica che suonava le immortali melodie composte da lei e dal maestro Apicella.

E’ proprio prevenuto, ma io non dispero che rinsavisca prima della fine dell’intervista e quindi dico Obama.

Non è quello che lei ha definito “abbronzato” facendo indignare (o divertire per sua gaffe) mezzo mondo? Se lo avesse definito negro, di sicuro avrebbe fatto una migliore figura.

Angela Merkel.

Forse si riferisce a quando ha fatto cucù alla Merkel durante il vertice italo-tedesco a Trieste. I giornalisti presenti ridono ancora. Ma magari vuole parlare delle sue corna nella foto ufficiale del vertice dell’Unione europea o di quando ha fatto il pappagallo con la presidente della Finlandia, provocando una protesta diplomatica ufficiale. Forse è meglio cambiare argomento ancora una volta. Passiamo al campo etico.

Qui davvero non si può dire niente a un lavoratore onesto e serio come me che ha faticato tutta la vita. Forza, provi pure a dire qualcosa.

Dico Ruby.

Gran brava ragazza, la nipote di Mubarak. Mai saputo che era minorenne, lo giuro. Sono un gran benefattore. Lo sa che le ho regalato qualche spicciolo per farla studiare?

Per farle studiare la materia più vecchia del mondo? Non credo ne avesse bisogno. Ha pagato gli studi pure a Noemi Letizia?

Ah, cara ragazza, quella. Lo sa che mi chiamava Papi nelle nostre conversazioni telefoniche?

Che mi dice mai? E’ una cosa che non sa nessuno in Italia.

No, a lei ho appena donato un paio di diamanti, qualche collierino, regalucci da niente. Povera ragazza, mi ero commosso per la sua vicenda personale. Mi è capitato quando Emilio mi ha fatto vedere le foto di lei in costume. Mi ha commosso, quel costumino succinto. Faccio del bene alla gente, è un reato?

Patrizia D’Addario.

Va’ a fare del bene a persone che non lo meritano!

Tarantini.

Un caro ragazzo. Ho aiutato la sua famiglia con un po’ di soldi. Ogni tanto lui mi presentava qualche sua amica, che c’è di male? E’ vero che qualcuna delle sue amiche, cioè praticamente tutte, si sono rivelate delle… ecco, come dite voi?

Diciamo puttane, presidente.

Che brutto termine. Meglio escort. Ecco, sì, escort. Ma che potevamo farci, io e Tarantini, se quelle cattivone si sono approfittate del nostro buon cuore? E poi non ci ho quasi avuto a che fare.

E’ sicuro? Si dice che lei abbia avuto diverse, uhm, conversazioni con queste, uhm, signore. Dopo le uhm conversazioni, si è commosso ancora una volta pagando loro gli studi?

Sì, qualche conversazione l’ho avuta. Sul fatto che avvenissero di notte non c’è niente di male. Io sono una persona seria.

E quante conversazioni ha avuto con le pu… cioè con le amiche di Tarantini che avevano abusato della di lui e della di lei credulità, presidente?

Ora non saprei dire.

Se le dicessi che ha avuto fino a otto conversazioni per notte, le sembrerebbe un buon numero?. Non le sembrerebbe un numero di cui dovrebbe vantarsi il suo governo? Quanti altri capi di governo riescono conversare tanto la notte con quelle figure particolari?

Be’, otto conversazioni non sono male. Ma io sono una persona di grandi principi e non voglio vantarmene. E badi bene, che se avessi voluto avrei potuto fare anche qualche altra conversazione. Ma ora sono stanco di parlare. E oltraggiato dall’ingratitudine immensa del popolo italiano. Mi ritiro quindi offeso a vivere nella mie ville. Non voglio parlare più con nessuno. Al massimo potrò avere qualche altra conversazione con qualcuna di quelle, com’è che le definite, voi?