venerdì 16 settembre 2011

Sta per succedere qualcosa di grosso

In questo post proveremo a fare una previsione sul futuro del mondo. Non siamo futurologi, non abbiamo alte competenze economiche, non siamo politologi, sociologi o storici. Però ci diciamo: nessuno aveva previsto l’attuale crisi economica in questa dimensione e durata nel tempo. Nessun capoccione di quelli che scrivono volumoni sullo stato del mondo aveva mai presagito il crollo improvviso del comunismo sovietico o del muro di Berlino. Nessuno aveva previsto eventi come l’attacco alle Due Torri. In sostanza nessuno prevede niente di ciò che realmente conta, quindi che cosa abbiamo da perdere? Se sbaglieremo le previsioni, saremo in bella e molto più illustre compagnia.

La calma apparente prima del terremoto. L’impressione è che stia per accadere qualcosa di grosso nel mondo o in una parte rilevante di esso. Il cammino storico di solito funziona come la tettonica a zolle. Ci sono placche continentali che premono l’una contro l’altra sviluppando energie elevatissime. Per lunghi anni non succede niente, sembra che tutto fili liscio e normale,

ma le energie inaudite sviluppate dalle placche oceaniche in collisione si accumulano inesorabili per poi liberarsi tutte insieme in un evento catastrofico di assestamento. Un terremoto, un’eruzione vulcanica, uno tsumani, una densa nuvola di materiali piroclastici. Inoltre, come è noto, l’evento di assestamento sarà più violento e distruttivo quanto maggiore sarà stato il periodo di apparente tranquillità sismica precedente. L’impressione è che ci troviamo in prossimità di uno di questi periodi in cui si rilasciano le potenti energie sismico-sociali che l’attrito delle placche socioeconomiche ha accumulato. Si rileva, inoltre, che il mondo non ha subito grandi sismi sociali dalla fine sella seconda guerra mondiale. Il più grande sommovimento di massa è stato il Sessantotto, evento in verità molto meno violento delle rivoluzioni che lo avevano preceduto. Non ci sono terremoti storici da molto tempo, anche se il pianeta continua ad accumulare energia sociale da contatto. La domanda è: quanto sarà forte la prossima scossa di assestamento che vedrà la comunità umana? Ecco in breve alcuni aspetti del mondo moderno che potrebbero interessare il nostro discorso.

Crisi economica. Come è noto, siamo in un periodo di crisi economica pluriennale e non sembra esserci verso per uscirne. L’Europa è nel caos speculativo-finanziario a causa della virtuale bancarotta economica della Grecia e di posizioni deboli di altri paesi tra cui Italia e Spagna. Il rating degli Stati Uniti – cioè la solidità di titoli obbligazionari e imprese di uno Stato espressa da organismi specializzati con un punteggio – è stato abbassato per la prima volta nella storia. Il Giappone, già in fase di riflusso economico rispetto ai fasti degli anni Ottanta, ha dovuto incassare la botta di terremoto e tsunami. Economie emergenti come India e Cina hanno anch’esse i loro grattacapi. Il presidente di turno europeo Rostowski parla di “minaccia per la sopravvivenza europea” e di livelli di disoccupazione che potrebbero raddoppiare in uno o due anni. Il pensiero corre all’ultima grande crisi economica mondiale, quella susseguente al crack borsistico del Ventinove. Cosa ha portato? Beh, diversi regali, tra cui il crollo della Repubblica di Weimar e l’ascesa del nazismo con annessa guerra mondiale. Domanda: che cosa porterà questa volta la crisi economica, se perdurerà ancora qualche tempo come sembra voglia fare?

Perdita della leadership mondiale. Dalla seconda guerra mondiale ad oggi il mondo è sempre stato amministrato da una o due superpotenze, il che aveva indubbi vantaggi nello stabilizzare i conflitti armati o nel pacificare le aree turbolente del mondo. Fino a un ventennio fa il direttorio composto da Stati Uniti e Unione Sovietica badava a mantenere il mondo nello status quo, preservando le rispettive aree di influenza geopolitica, al prezzo di qualche limitata guerra locale. Dopo quella data gli Stati Uniti hanno agito da gendarmi del mondo. Ma il recente appannamento della loro leadership è manifesto negli eventi di Iraq e Afghanistan. Inoltre si vedano gli eventi libici. Una potente lobby di Stati occidentali provvista di flotte, aerei e armi modernissime non è riuscita ancora a rovesciare del tutto un piccolo dittatore come Gheddafi, il quale, senza esercito fin dalla prima ora, conduce una sua guerra personale basandosi su una milizia di sbandati pagati di tasca sua. Se le potenze mondiali o ciò che ne resta non possono gestire adeguatamente una realtà strategicamente poco importante come la Libia, significa che non possono gestire alcunché. Quindi la prossima crisi geopolitica nascente nelle aree turbolente del mondo potrebbe incendiare tutto il pianeta senza che nessuno possa controllarla come avveniva, con le buone o con le cattive, ai tempi del direttorio Usa-Urss. E’ come se la nave del mondo per la prima volta da tempo navigasse senza un capitano a bordo. E intanto l’odio culturale, religioso o razziale cresce dappertutto. E armi sempre più potenti, tra cui quelle nucleari, finiscono in mano a gente che odia gli altri, l’Occidente miscredente e imperialista, il Nord edonista e consumista, più di quanto ami se stessa.

Perdita dei valori, allentamento del collante sociale. Basta andare in giro e sentire i discorsi della gente. Tutti si lamentano della corruzione, del nepotismo, del favoritismo, del clientelismo e di un mucchio di altri ismi. Nessuno o quasi pensa che a un concorso per un posto di lavoro risulterà vincente il candidato più valido, ma tutti o quasi ritengono che tale onore spetterà al furbetto con più santi in paradiso. Tutti hanno da raccontare la loro storia personale. Il figlio studioso e lavoratore ora disoccupato e i suoi ex compagni di classe, che non hanno mai aperto un libro al tempo della scuola, con il posto in banca; il marito con esperienza ventennale nei sistemi informatici retrocesso a fattorino della società per far posto al raccomandato che non sa neppure pisciare da solo; il ricercatore brillante estromesso dai protetti o dalle mantenute del barone universitario. Andando poi su blog e forum, è la stessa solfa ovunque. Manutengoli, mezzani, ruffiani e figli di puttana con la spintarella vanno avanti e gli altri se lo prendono in quel posto. Al di là del fatto se ciò sia vero o meno, una tale diffusissima percezione dimostra la generale disistima verso il sistema sociale e i valori che lo regolano. E quando la sfiducia nelle regole supera una certa soglia, ciò non può che provocare guai a palate.

Le Due Torri, l’icona di un mondo finito. Proprio in questi giorni cade il decennale della tragedia delle Due Torri. L’impatto iconografico di quell’avvenimento è stato uno dei più forti della storia recente. Le Twin Towers erano qualcosa di ben diverso da due palazzoni gonfiati con gli ormoni. Erano l’emblema di un mondo, quello capitalistico americano o occidentale in genere. E le immagini delle Torri che crollano miseramente su stesse sono state interpretate da gran parte della popolazione mondiale come la fine dell’invulnerabilità degli Stati Uniti e della pretesa di quella nazione di guidare il mondo. Probabilmente la caduta delle Due Torri è stata percepita da molti in modo non dissimile dal sacco di Roma ad opera dei Visigoti nel 410. Roma, la capitale del mondo, non era più inviolabile. L’impero non era più una certezza assoluta. E’ vero che gran parte dei contemporanei continuarono a illudersi che l’impero romano sarebbe continuato a esistere malgrado quello che giudicavano un disdicevole inconveniente storico. Ma sappiamo poi come sono andate a finire le cose. La caduta di Roma, la caduta delle Torri Gemelle. Vedremo se pure in quest’epoca siamo in prossimità della fine di un impero.

Esplosione delle aspettative sociali. A peggiorare il tutto c’è la crescita esponenziale delle aspirazioni e delle aspettative di vita. Sempre più gente non accetta di essere relegata ai margini del tavolo del banchetto sociale. Qualche anno fa bastava ai più poter fare un lavoro qualsiasi, e ciò sta tornando a essere vero in questo periodo di crisi, ma sempre più gente ormai non accetta i privilegi altrui. Perché tuo figlio deve ereditare il tuo posto in banca o di divulgatore televisivo alla tivvù nazionale e il mio, che ha due lauree, deve fare un concorso da spazzino senza nessuna speranza di vincerlo? Perché tua moglie deve cazzeggiare a Portofino in abito da sera, mentre la mia è obbligata a fare la sguattera per far crescere i figli? Perché americani ed europei devono inquinare e saccheggiare le risorse del mondo, mentre qui in Bolivia o in Camerun possiamo al massimo vedere via satellite come se la spassano i saccheggiatori e gli inquinatori? Vogliamo di più, è già quello che dicono in molti. Vogliamo tutto, potrebbe essere il prossimo slogan di quei molti. Vogliamo tutto quello che avete voi. Ogni cosa. Fino ai bulloni delle vostre fuoristrada e ai copriwater profumati all’aim dei Caraibi dei vostri cessi rivestiti di maioliche, firmate dal solito stilista che firma pure il buco del culo.

La crisi, la crisi, la crisi. Naturalmente la chiave di tutto è la crisi economica. Essa deciderà, come è sempre stato se l’ecosistema ha bisogno di un nuovo assestamento come fu per le rivoluzioni francese e russa, o per le prese di potere fasciste in Europa. Se e quando maree di persone si aggireranno per le strade del mondo chiedendo lavoro e un degno tenore di vita, chiedendo di più e ora, solo allora si vedrà quanto sarà forte il prossimo movimento tellurico.

16 commenti:

  1. Ma speriamo di no Mio Capitano!
    Le "previsioni" dicono che il prossimo anno sarà il più nero! Poi forse una lenta ripresa!
    Mi sento...impotente!
    Buon Weekend

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  2. Sai, ho cercato su Google quella teoria economica secondo la quale se sei in periodo di crisi devi spendere e comprare di più facendo ripartire l'economia, ma non ho trovato niente. Probabilmente è questo che manca, la fiducia dei consumatori. Tutti hanno paura di acquistare. Tutti tengono al sicuro i risparmi, almeno quelli che i risparmi ce li hanno. E forse proprio questo sarebbe il periodo migliore per investire, ne parlavo proprio l'altro giorno con un'amica.
    Si vede in giro parecchia sfiducia. La sfiducia e la paura sono brutte bestie. E bisogna sempre ricordare che l'anno prossimo sarà il 2012. Io non sono per niente superstisiosa, ma penso che se riusciremo ad arrivare al 2013 le cose non potranno che migliorare. .)))

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  3. La situazione economica è grave perché non è più economia ma una proiezione virtuale olografica dell'economia. Un tempo veniva stampato denaro in base alla quantità di oro posseduto dal paese. Oggi la quantità di denaro stampato va ben oltre le riserve auree. Non parliamo neanche di obbligazioni o azioni il cui funzionamento va ben al di là della comprensione umana intelligente. Un mio amico, che negli anni 80 si era fatto una bella posizione da imprenditore prima di raggiungere i 30 anni e si vantava di questo, mi disse un giorno, a quel tempo, che Berlusconi (al tempo considerato solo un imprenditore di successo), più di lui aveva solo i debiti. Aveva ragione. La maggior parte di quelli che vedi in giro a fare una vita da nababbi sono in realtà pieni di debiti e fanno conto sulle banche. Perfino le tasse devono essere pagate in anticipo, obbligando le persone a fare debiti per poter rimanere al passo, se sono oneste (o non hanno possibilità di evadere...). Un tempo la gente lavorava sodo, offriva un servizio vero o dei veri prodotti destinati a durare, si facevano pagare da persone che lavoravano sodo come loro e mettevano da parte qualcosa per i tempi duri o le emergenze. Oggi compriamo tutto a rate, senza avere denaro. E non lo facciamo solo per la nuova TV o i mobili di casa o il mutuo per acquistare la casa. Lo facciamo per tutto. Compriamo tutti, a tutti i livelli, senza avere i soldi in tasca per pagare. Le banche comprano e vendono debiti non più denaro...
    Prima o poi questo dovrà finire ed è esattamente quello che sta accadendo adesso.
    Il problema è che stiamo guardando dalla parte sbagliata, come sempre. E quando si guida la propria vita senza stare attenti alle cose essenziali, come quando si guida un'auto, prima o poi si va a sbattere da qualche parte. L'economia mondiale si trova esattamente in questa situazione. Il castello di carte ha già cominciato a crollare e continuerà a farlo fino alla fine. Abbiamo paura di un nuovo nazismo? Facciamo bene ma è già in atto. Se pensi che le ricchezze del mondo sono in mano a pochi uomini o famiglie, capisci già che c'è qualcuno dietro a tutto quello che succede nei governi, tra i governi, in Europa, negli Stati Uniti ed in tutto il resto del mondo...

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  4. Sara, speriamo sempre, si sa.
    Cleide, Non so se sia una buona idea spendere quando hai dei debiti. In genere le cose finiscono male. L'economia è un settore che si basa molto sugli stati d'animo. Certo che quando ti prendi delle inculate come è successo a molti risparmiatori gli stati d'animo sono quelli che sono.
    Enrica, sono d'accordo con te sull'economia di carta. Sono d'accordo con te sull'economia mondiale controllata da pochi potenti arroganti tipo Murdoch. Sono con te sulla banche che vendono debiti e non soldi. E ti dirò che il tuo amico, quella che affermava che Berlusconi lo superava soltanto in debiti, mi ha dato una splendida idea. Quasi quasi vado dal Cavaliere e mi faccio cedere un po' dei suoi debiti. Non ne voglio molti, però, non sono un ingordo. Mi bastano i debiti di Berlusconi che ti permettono di spendere e spandere e infilare i rotoli di banconote da cento nelle scollature delle donnine compiacenti e compiaciute da bei mazzetti di debiti. Sempre con quella piccola parte dei debiti di Berlusconi, poi mi comprerei una Ferrari, un palazzo storico a Napoli diciamo a Posillipo, così tanto per gradire, e, sempre a forza di debiti, quasi quasi mi faccio lo yacht, che poi, se qualcuno è invidioso di come vivo, gli dico di non preoccuparsi che tanto sono tutti debiti di quel poveraccio di Berlusconi.
    Saluti a tutti

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  5. Ottima idea, Capitano, ma come sai, i debiti portano con sé anche degli obblighi. Sei disposto a certi baciamano per avere una Ferrari? Se la risposta è sì di certo non avremo problemi a vederti sui rotocalchi in qualche articolo di gossip nel futuro. Se la risposta è no, come penso che sia, allora penso che dovrai anche tu, come noi, aspettare che tutto crolli per poi partecipare alla ricostruzione di un'economia vera ed onesta dove chi lavora viene premiato e chi non lavora no.
    A proposito, il mio amico, qualche anno dopo quei vanti, si trovò senza un soldo, senza proprietà e con una ex moglie bellissima ma senza alcun senso di lealtà o intelligenza che, finiti i soldi, aveva scoperto di non essere poi così tanto innamorata di lui. Si era rifiutato di baciare certe mani...
    Era un ragazzo in gamba ed intelligente che dopo il crollo se ne è andato da qui, ha lavorato sodo ed ha ricominciato da capo. Non ha più l'ultraleggero e la villa in collina ma ha una donna che lo ama davvero adesso ed una luce consapevole negli occhi.

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  6. Come psicostoriografo mi sembra che te la cavi egregiamente. Sicuramente ricordi Asimov e il crollo della Galassia centrale. Credo che effettivamente ci siamo. L'impero centrale è in disfacimento e sono le "colonie", che ora si chiamano Paesi emergenti, quelle che tra poco comanderanno. Bene? Male? Non lo so, ma sicuramente il mondo sarà molto diverso da quello che conosciamo.

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  7. Enrica, la seconda che hai detto. Aspettiamo il crollo e prendiamo a calci in culo i soliti squali che cercheranno di arricchirsi pure durante il crollo. Dunque questo tuo amico aveva la moglie-copertina, la villa in collina e l'ultraleggero che immagino essere un aereo non pesante. Mi pare che avesse quello che di solito vogliono i ricchi e ora, così mi pare, ha ciò che hanno quelli che hanno perso la ricchezza e che dicono Quella non era vita. Naturalmente il tuo amico ha ragione, ma uno si domanda: perché quelli che la ricchezza ce l'hanno saldamente in pugno non dicono mai Questa non è vita? Sottolineo l'avverbio saldamente.
    Le mie sono solo domande di un piccolo osservatore che del mondo capisce poco o niente.
    Buonanotte a te e bentrovata.

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  8. Vedo che faccio ancora in tempo a salutare Sergio. Siamo al Crollo della gallassia centrale, ormai. Buonanotte a te.

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  9. Piccolo aggiornamento. Agli uomini di buona (ottima) volontà che hanno letto questo post, segnalo un altro mio articolo su un tema simile. Se la loro volontà è di ferro, possono leggere pure questo:
    http://penultimi.blogspot.com/2007/09/come-fare-la-rivoluzione.html
    Scrissi quest'altro articolo quando ero su Tiscali Blog più o meno per scommessa. C'era lì un dirigente, Franco Saiu, forse (tristemente?) noto a qualche frequentatore di Tiscali Blog, che si diceva illuminato e pronto a mettere in home page qualcosa di diverso dalle ricette per la cucina o dai consigli per l'abbronzatura. Io gli scrissi il post sulla rivoluzione, ma non lo mise in home page, mentre continuò il trattamento di favore per ricette e consigli per l'abbronzatura.

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  10. Ciao Mio Capitano! Grazie del commento da me!
    Io ho fatto molto di più...ma per ora non canto vittoria :-(
    Si sa mai!

    Pensa che la mia famiglia aveva investito nelle OBBLIGAZIONI parmalat (non azioni)immagina quanto abbiamo guadagnato!
    Il consulente ai tempi mi disse: "ma signora stiamo parlando della parmalat,l'investimento è più che sicuro"!! .. avessi avuto la sfera di cristallo...
    Poco male! W la salute!
    A tutto,o quasi, c'è rimedio quando si hanno le forze e un pò di fortuna!:-)
    Bacione!
    Ps Io mi ritengo esageratamente realista e preparata al tutto,se poi arriva il "bello" BEN VENGA!

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  11. CASSANDRO

    Contro i cataclismi naturali nulla si può fare, ma contro la caduta verticale di valori, non puoi girarti dall’altra parte: devi perciò lottare sempre e “sputtanare” chi ha tenuto e continua a tenere comportamenti negativi e contagiosamente degradanti, oltre a cercare di fare risorgere gli immortali valori salvifici della rivoluzione francese Liberté, Egalité. Fraternité.

    Pertanto, nel nostro piccolo (che tanto piccolo più non è anche grazie ad Internet e connesso anonimato, se no i padroni del vapore ti stritolano!) non consideriamoci mai “impotenti” (Sara), e facciamo sentire la nostra voce tramite il voto , speriamo, nel “prossimo 2012” (Cleide), liberandoci di un governo come quello attuale che fa capo e coda a chi ben sappiamo noi e tutto il globo terracqueo, formato da arrivisti e incompetenti (nella migliore delle ipotesi), che ci ha portato dove, ahinoi, ci troviamo

    . . . e a chi non ci va a genio per il suo comportamento ipocritamente altruista gridiamogli in faccia il nostro modo sano di pensare, tenendo sempre ben presente che le mani fra gli uomini veri si stringono e non si baciano, che il partner si conquista e non si compra, che la funzione pubblica degna di tale nome -- da quella di usciere a quella di ministro -- è solo quella che con intransigente rigore si svolge in favore dei deboli, e no per arricchire sé stessi, gli amici degli amici (e le compiacenti giovani amiche senza calze) e, se capita, farsi pure regalare qualche casetta con vista sul Colosseo (inconsapevolmente ovviamente).

    (segue nel prossimo commento)

    il

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  12. CASSANDRO

    . . . Solo così, e qui torno ai tuoi giusti timori, Cap, anteponendo sistematicamente l’interessse generale a quello personale, “la nave del mondo” può tornare a “navigare con un capitano a bordo”, si può bloccare la incontrollabile “disistima verso il sistema sociale e i valori che lo regolano” ed evitare che si scenda con i forconi per le strade al grido di “Vogliamo tutto quello che avete voi. Ogni cosa. Fino ai bulloni delle vostre fuoristrada e ai copriwater profumati all’aim dei Caraibi dei vostri cessi rivestiti di maioliche, firmate dal solito stilista che firma pure il buco del culo”.

    VIOLENZA E IPOCRISIA

    Chi mai il mondo salverà se tu
    -- sì, proprio tu che sei poco o niente
    ma hai già un’età in cui il più
    lo hai visto -- ancora ore violente

    conduci, ovvio facendo attenzione
    a che non se ne accorga essere umano,
    contribuendo alla dissoluzione
    del vivere civile piano piano?!

    “Vergogna!”: te lo grido forte in faccia
    per ciò che fai con tanta tracotanza,
    per questo tuo andare contro, a caccia

    di “chi non può”, per la manovalanza
    che segue te e il “migliorare” impaccia
    mettendolo in prigione in laida stanza.


    È la tua vita assai fuori ordinanza.
    Più che la forma conta la sostanza.

    L’ipocrisia è metastasi ad oltranza,
    pesce che puzza e no di paranza:

    è piroetta di morte che danza.

    Ma dove è mai finita fratellanza,
    e libertà, figlia dell’uguaglianza?


    Se i valori di riferimento
    di botto cambiano, in un momento

    a 48 tutto andrà. Memento!

    (Cassandro)

    il

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  13. Sempre molto attento e bravo Cassandro!
    Buongiorno Mio Capitano!:-)
    Credo che questa "crisi" generale cominci (in realtà da tempo) davvero a disturbare qualche fragile mente!
    Ci hai mai pensato? ieri ho scritto un post "attuale" e il mio contavisite ha cominciato a girare di brutto! pure di notte!:-(
    Davvero un bel vivere!
    Ciao!

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  14. E se ti dicessi che ... molto di tutto quello che sta capitando era già stato previsto?.... Forse si, ma nei libri poco seri "alternativi".
    C'è la crisi? meno male! Scusa vuoi che un mondo che misura la ricchezza con l'aumento della produzione, che poi "produce" figli che non sanno fare nulla e quindi non producono ma "consumano", poi non crolli? E che crolli!
    Torneremo ad apprezzare chi lavora la terra, chi alleva i maiali e le pecore, chi cuce i vestiti... e non chi chiacchera con le labbra a mongolfiera o gli occhietti malefici di chi sa che attaccando Tizio in qualsiasi modo ti entreranno bei denari...
    Apprezzeremo le vere insegnanti, la vera scuola... non solo imprese culturali che servono solo per creare stipendi, ma che poi d culturale hanno veramente poco.....
    Finalmente ci rimboccheremo tutti le mani per vivere, senza distinzioni.
    Sto rileggendo Conan.
    Sarà tragico... ma nei tempi antichi, quando una popolazione per la fame o per la fama, si spostava da un territorio ad un altro, se lo doveva conquistare con la guerra, quella vera! chi viveva in un territorio ricco, non poteva permettersi di rammollirsi perchè c'era qualcuno che poteva venire a prendertelo con la forza.
    Adesso siamo così rammoliti che se le popolazioni che si spostano vengono da noi... non abbiamo bisogno di difenderci ne loro di farci la guerra.... perchè hanno il diritto di venire e noi il dovere di dare......
    Bho!
    E' ovvio che un sistema malato poi crolla....
    E poi ... il 2012 dove lo mettiamo?
    Troviamoci un orto da coltivare :-)

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  15. Sob... quando ho finito di leggere il post mi sono tuffata su una barretta di cioccolato fondente - avevo bisogno di consolarmi-! Mentre sgranocchiavo leggevo i commenti e a tratti sorridevo...o mi incupivo. Sono una risparmiatrice vittima del crollo delle torri. Scenari terribili davvero...ma visto che in questo blog che non conosce ipocrisie, si è sdoganata la parolaccia...mi metto in prima fila per prendere a calci in culo un pò di gente che spero crollerà insieme a noi :-)

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  16. Dato che ho già pubblicato il nuovo post, qui ho solo il tempo per ringraziare Cassandro, Sara, Fiore e Giovanna per i loro interventi.

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