Apro gli occhi e non ti penso, ma penso: cavolo, che bella cosa è il blog!
Che strumento editoriale democratico! Che possibilità rivoluzionarie offre!
Stamattina presto, appena sveglio ho pensato al blog come a un movimento rivoluzionario, una specie di avanzata degli oppressi che travolge le impalcature della reazionaria e paludata editoria tradizionale, che fa cadere le teste eccellenti degli editori parassiti o sanguisughe, che sconvolge l’ordine delle cose. Ho pensato al blog come a uno strumento portentoso che ti offre la possibilità di esprimerti e far conoscere il tuo pensiero senza passare sotto le forche caudine dell’editoria classica. Mi sono visto proprio in marcia con altri derelitti, armato dei forconi o delle mani nude dei sanculotti parigini, assaltare e conquistare l’odiata Bastiglia dell’industria libraria come è stata finora.
Infatti vediamo qual era la strada obbligatoria, prima dell’avvento della rivoluzione del blog, per scrivere e farti leggere da qualcuno diverso dai tuoi parenti più stretti.
La prima cosa da fare era realizzare un romanzo di un paio di centinaio di pagine o più. Correggerlo e ricorreggerlo. Perdere la vista sul computer o ancora peggio sulla macchina da scrivere. Fare tre, quattro, dieci stesure. Fare il pazzo su ogni singola frase per renderla più incisiva, migliorare la punteggiatura, eliminare le proposizioni secondarie in eccesso, snellire, sintetizzare, revisionare. Ammazzarti di lavoro e farti venire le crisi esistenziali. Uscire la sera e vagare per le strade buie con la barba lunga e gli occhi spiritati meditando su qualche modifica di nessuna importanza da attuare sulla tua creatura letteraria. Infine, dopo mesi o anni di inenarrabili tribolazioni letterarie e mentali, dichiarare: basta così!
A questo punto progetti una veste grafica del tuo romanzo degna del capo impaginatore del New York Times. Fai la massima attenzione al carattere tipografico da usare, all’interlinea, allo spazio destinato alla rilegatura, ai bordi. Stampi dunque il tuo romanzo, utilizzando solo cartucce originali (quelle che costano il quadruplo delle ricariche cosiddette compatibili) per aumentare la qualità di stampa; e ti fai da te tutte le stampe di cui hai bisogno perché non ti fidi neanche un po’ della qualità delle fotocopie dei negozi specializzati. Fai fare una rilegatura elegante con tanto di lucido per colpire come si conviene l’occhio del lettore.
Stimi di dover spedire, per ottenere una minima possibilità di farti notare presso il mondo editoriale, almeno dieci copie del tuo romanzo. E calcoli, tra stampa, rilegatura, spedizione raccomandata, buste da spedizione imbottite eccetera, di spendere duecento euro se ti va bene (e separarti da quella cifra è una pura stilettata al cuore perché di certo non navighi nell’oro).
Naturalmente non è ancora finita perché viene ancora lo stramaledetto rituale della lettera di presentazione all’editore, con annesso curriculum. La lettera di presentazione è la cosa più odiosa e pallosa che ti sia mai capitato di scrivere in vita tua, devi prendere a calci il tuo amor proprio e prostituirti a formule idiote (il termine esatto era un pochino più forte, ma mi trattengo) che ti fanno sentire peggio che se avessi ingurgitato un bottiglione di olio di ricino. E allora bando a ogni vergogna e dacci sotto con gli “alla Vostra cortese attenzione”, i “distinti saluti”, gli “spett.le sig. dott.”, i “sperando di aver suscitato la Vs attenzione” e via tromboneggiando. Non è finita perché il meglio deve ancora venire. C’è il curriculum. Cioè devi scrivere qualche nota di te in cui possibilmente appari come un individuo geniale dedito a professioni di successo retribuite con secchiate d’oro e pietre preziose. Sei riuscito a sopravvivere fin qui, hai affrontato disagi e compiuto eroismi che neanche i Trecento delle Termopili, ma il curriculum minaccia seriamente di accopparti. Che diavolo ci puoi mettere in quel canagliesco curriculum? Non hai una lira, non lavori, non hai mai pubblicato, nessuno ti conosce nemmeno nel tuo palazzo e la tua ragazza – una megera petulante che quasi non ti degna di parola – ti ha abbandonato per chiudersi in convento. Che ti puoi inventare per scrivere un curriculum in cui appari in una luce un po’ diversa da quella di Calimero sono Piccolo e Nero? Comunque, un po’ mentendo, un po’ tacendo, un po’ impreziosendo, un po’ spergiurando… ecco che pure il curriculum è pronto e spedisci i plichi alle case editrici.
Nessuno ti risponde per mesi. Pare che il tuo sudatissimo lavoro letterario non sia giunto nemmeno a destinazione. Dopo alcune stagioni meteorologiche dominate da effetti serra e buchi dell’ozono fai qualche telefonata alle case editrici, dove ti senti rispondere, da cialtroni più scortesi di un impiegato postale da sportello, che le telefonate degli autori non sono gradite. E che non si rilasciano giudizi sul tuo romanzo. Se non ti arrivano segnali da questa casa editrice fino diciamo al prossimo manifestarsi dell’anticiclone delle Azzorre - dice la strafottente segretaria con cui comunichi - è probabile, ma non del tutto certo, che il tuo lavoro non abbia riscosso successo. Comunque sei vivamente pregato di non rompere le scatole con altre telefonate se non vuoi essere denunciato come molestatore.
E' chiaro che quando ti imbatti finalmente in individui in carne e ossa, veri e leggendari personaggi del mondo editoriale, ti rendi conto che hai a che fare con mezze calzette, con parodie umane come quelle descritte qui… e ti rendi conto che questi dementi subumani dovrebbero decidere se il tuo romanzo merita o no di essere pubblicato. Ti rendi conto che un giorno dovrai sederti davanti alla scrivania di questi mentecatti e magari pendere dalle loro labbra o blandirli e implorarli affinché ti pubblichino la tua creatura letteraria.
Per fortuna ora c’è il blog. Per fortuna il blog ha sta portando un colpo mortale all’ancient regime dell’industria della comunicazione scritta.
Il blog ti evita di avere a che fare con qualsiasi scaldapoltrone rimbambito da segreteria letteraria. Il blog ti dice: il tuo editore sei tu. Il tuo stampatore e distributore sei tu. Il tuo ufficio stampa e la faccendiera editoriale presso cui impetrare informazioni sei tu. L’individuo davanti alla cui poltrona devi sederti con il fiato in gola sei tu. Il solo personaggio da maledire se ciò che pubblichi non ti piace sei sempre e solo tu.
Devo averlo detto già da qualche parte, ma Dio salvi il blog! :-))
Allons enfants de la Patrie,
Le jour de gloire est arrivé !
Contre nous de la tyrannie,
L'étendard sanglant est levé!
Che strumento editoriale democratico! Che possibilità rivoluzionarie offre!
Stamattina presto, appena sveglio ho pensato al blog come a un movimento rivoluzionario, una specie di avanzata degli oppressi che travolge le impalcature della reazionaria e paludata editoria tradizionale, che fa cadere le teste eccellenti degli editori parassiti o sanguisughe, che sconvolge l’ordine delle cose. Ho pensato al blog come a uno strumento portentoso che ti offre la possibilità di esprimerti e far conoscere il tuo pensiero senza passare sotto le forche caudine dell’editoria classica. Mi sono visto proprio in marcia con altri derelitti, armato dei forconi o delle mani nude dei sanculotti parigini, assaltare e conquistare l’odiata Bastiglia dell’industria libraria come è stata finora.
Infatti vediamo qual era la strada obbligatoria, prima dell’avvento della rivoluzione del blog, per scrivere e farti leggere da qualcuno diverso dai tuoi parenti più stretti.
La prima cosa da fare era realizzare un romanzo di un paio di centinaio di pagine o più. Correggerlo e ricorreggerlo. Perdere la vista sul computer o ancora peggio sulla macchina da scrivere. Fare tre, quattro, dieci stesure. Fare il pazzo su ogni singola frase per renderla più incisiva, migliorare la punteggiatura, eliminare le proposizioni secondarie in eccesso, snellire, sintetizzare, revisionare. Ammazzarti di lavoro e farti venire le crisi esistenziali. Uscire la sera e vagare per le strade buie con la barba lunga e gli occhi spiritati meditando su qualche modifica di nessuna importanza da attuare sulla tua creatura letteraria. Infine, dopo mesi o anni di inenarrabili tribolazioni letterarie e mentali, dichiarare: basta così!
A questo punto progetti una veste grafica del tuo romanzo degna del capo impaginatore del New York Times. Fai la massima attenzione al carattere tipografico da usare, all’interlinea, allo spazio destinato alla rilegatura, ai bordi. Stampi dunque il tuo romanzo, utilizzando solo cartucce originali (quelle che costano il quadruplo delle ricariche cosiddette compatibili) per aumentare la qualità di stampa; e ti fai da te tutte le stampe di cui hai bisogno perché non ti fidi neanche un po’ della qualità delle fotocopie dei negozi specializzati. Fai fare una rilegatura elegante con tanto di lucido per colpire come si conviene l’occhio del lettore.
Stimi di dover spedire, per ottenere una minima possibilità di farti notare presso il mondo editoriale, almeno dieci copie del tuo romanzo. E calcoli, tra stampa, rilegatura, spedizione raccomandata, buste da spedizione imbottite eccetera, di spendere duecento euro se ti va bene (e separarti da quella cifra è una pura stilettata al cuore perché di certo non navighi nell’oro).
Naturalmente non è ancora finita perché viene ancora lo stramaledetto rituale della lettera di presentazione all’editore, con annesso curriculum. La lettera di presentazione è la cosa più odiosa e pallosa che ti sia mai capitato di scrivere in vita tua, devi prendere a calci il tuo amor proprio e prostituirti a formule idiote (il termine esatto era un pochino più forte, ma mi trattengo) che ti fanno sentire peggio che se avessi ingurgitato un bottiglione di olio di ricino. E allora bando a ogni vergogna e dacci sotto con gli “alla Vostra cortese attenzione”, i “distinti saluti”, gli “spett.le sig. dott.”, i “sperando di aver suscitato la Vs attenzione” e via tromboneggiando. Non è finita perché il meglio deve ancora venire. C’è il curriculum. Cioè devi scrivere qualche nota di te in cui possibilmente appari come un individuo geniale dedito a professioni di successo retribuite con secchiate d’oro e pietre preziose. Sei riuscito a sopravvivere fin qui, hai affrontato disagi e compiuto eroismi che neanche i Trecento delle Termopili, ma il curriculum minaccia seriamente di accopparti. Che diavolo ci puoi mettere in quel canagliesco curriculum? Non hai una lira, non lavori, non hai mai pubblicato, nessuno ti conosce nemmeno nel tuo palazzo e la tua ragazza – una megera petulante che quasi non ti degna di parola – ti ha abbandonato per chiudersi in convento. Che ti puoi inventare per scrivere un curriculum in cui appari in una luce un po’ diversa da quella di Calimero sono Piccolo e Nero? Comunque, un po’ mentendo, un po’ tacendo, un po’ impreziosendo, un po’ spergiurando… ecco che pure il curriculum è pronto e spedisci i plichi alle case editrici.
Nessuno ti risponde per mesi. Pare che il tuo sudatissimo lavoro letterario non sia giunto nemmeno a destinazione. Dopo alcune stagioni meteorologiche dominate da effetti serra e buchi dell’ozono fai qualche telefonata alle case editrici, dove ti senti rispondere, da cialtroni più scortesi di un impiegato postale da sportello, che le telefonate degli autori non sono gradite. E che non si rilasciano giudizi sul tuo romanzo. Se non ti arrivano segnali da questa casa editrice fino diciamo al prossimo manifestarsi dell’anticiclone delle Azzorre - dice la strafottente segretaria con cui comunichi - è probabile, ma non del tutto certo, che il tuo lavoro non abbia riscosso successo. Comunque sei vivamente pregato di non rompere le scatole con altre telefonate se non vuoi essere denunciato come molestatore.
E' chiaro che quando ti imbatti finalmente in individui in carne e ossa, veri e leggendari personaggi del mondo editoriale, ti rendi conto che hai a che fare con mezze calzette, con parodie umane come quelle descritte qui… e ti rendi conto che questi dementi subumani dovrebbero decidere se il tuo romanzo merita o no di essere pubblicato. Ti rendi conto che un giorno dovrai sederti davanti alla scrivania di questi mentecatti e magari pendere dalle loro labbra o blandirli e implorarli affinché ti pubblichino la tua creatura letteraria.
Per fortuna ora c’è il blog. Per fortuna il blog ha sta portando un colpo mortale all’ancient regime dell’industria della comunicazione scritta.
Il blog ti evita di avere a che fare con qualsiasi scaldapoltrone rimbambito da segreteria letteraria. Il blog ti dice: il tuo editore sei tu. Il tuo stampatore e distributore sei tu. Il tuo ufficio stampa e la faccendiera editoriale presso cui impetrare informazioni sei tu. L’individuo davanti alla cui poltrona devi sederti con il fiato in gola sei tu. Il solo personaggio da maledire se ciò che pubblichi non ti piace sei sempre e solo tu.
Devo averlo detto già da qualche parte, ma Dio salvi il blog! :-))
Allons enfants de la Patrie,
Le jour de gloire est arrivé !
Contre nous de la tyrannie,
L'étendard sanglant est levé!
E mo che diavolo ti dico? Che l'articolo è divertente, veritiero e brillante? Anche se è vero, non sembra la solita sviolinata tra blogger, tipo: Ma come sei bravo! senti, perchè non passi da me? Ho scritto una cosina e vorrei fartela vedere...Al che tu vai, trovi l'ennesima solenne boiata, oppure un cavolo di argomento del quale non te ne frega nulla ma... non puoi essere scortese. E allora rispondi: "Ah, veramente interessante, molto curato. E, senti, anch'io avrei postato qualcosa, se ti va perchè non...etc. etc. etc. E il contatore, che mi sembra diventato l'auditel della TV, sale. (che dici, ne faccio un post di questo commento?). No, meglio se lo fai tu.
RispondiEliminalogi, complimenti, congratulazioni, ovazioni ed inchini e ti meriti molto di più. Evviva le verità che scrivi ! Un abbraccio
RispondiEliminapostato da daemm il 25/01/2007 16:29
Lo strumento democratico per eccellenza è la rete, internet insomma, di cui il blog fa parte, insieme a tanti altri tipi di espressione. Io non ho mai scritto e nè ho mai avuto la velleità di farlo, ma dimmi una cosa, per chi ha sognato e insistito a lungo per la pubblicazione di un suo libro, non è un po' limitativo poi avere una platea di duecento, trecento persone? Io l'ho fatto con i miei quadri, ma quando li postavo, sentivo sempre un non so che di insoddisfazione per il palliativo che mi stavo somministrando. Per rispondere al blog precedente, dato che mi avete citato, io ero molto ma molto restio parlare in pubblico, a causa della mia timidezza. Poi una certa esperienza mi ha costretto a fare cose in pubblico, inducendomi a superare quasi totalmente questa timidezza. Ora se penso che parlare davanti a un pubblico sia necessario lo faccio senza indugio, seppur con qualche difficoltà residua, ma mai per dire stronzate o cose in cui non credo.
postato da medusa il 25/01/2007 16:41
Ma ci facciamo l'abitudine ad essere in HP!!!
postato da ariela il 25/01/2007 16:51
Oh... la bandiera... ehm... cambiata... Un attimo che mi ricompongo. Ero rimasta un attimino spiazzata. Direi che hai centrato l'argomento. Sono d'accordo con te sull'utilità democratica del blog e in generale del web... vorrei però sottolinearti una cosetta che, sulle prime, può sembrare stupida: il problema è che un blog non può diventare una vera professione, o una ragione di vita, a differenza dello scrivere per essere pubblicati. Insomma, sembra un discorso da bambini, ma se ti chiedono "cosa fai nella vita?" e tu rispondi "sono un blogger" la gente ti ride in faccia, nel senso che sì, può rispettare la tua attività ma non arriverà mai a concepire questa come una ragione di vita. Invece, almeno penso, dire "sono uno scrittore" è un motivo di orgoglio moooolto maggiore... Riconosco che questa opinione può sembrare infantile o semplicistica - ma, insomma, mi piace ancora tenere in serbo per me un piccolo sogno, anche se non si realizzerà. Conosco la bruciante delusione di un rifiuto da parte degli editori (vabbè, avevo 14 anni ma è stata sempre una delusione hehehehe) ma (purtroppo? o per fortuna?) persevero. E continuo a scrivere... senza farmi crescere la barba e uscire come un demone notturno, naturalmente!!!! Ciao mio Capitano, un bacione :D
postato da Laura il 25/01/2007 17:28
Laura Il tuo discorso è ragionevole, ma ci sono almeno due punti che non consideri. Uno, gli scrittori, quelli tradizionali che pubblicano libri, che campano unicamente sul loro lavoro sono davvero pochi. Un paio di decenni fa Luciano De Crescenzo affermava che in tutta Italia esistevano solo dieci scrittori, compreso lui stesso, che si mantenevano scrivendo libri. Ora magari saranno un po' di più, ma comunque non paiono folle oceaniche. Due, esistono comunque blogger che vivono con il loro lavoro sul blog (magari saranno più americani che italiani, ma esistono). E' vero però che questi ultimi individui sono diabolicamente esperti in tecniche pubblicitarie e in trucchi e trucchetti da internet per aumentare la loro visibilità. ariela ti abbraccio perché tu sai delle mie sofferenze editoriali. medusa E' ovvio che se ne avessi l'opportunità (e magari la capacità) farei lo scrittore professionista. Certamente non mi dispiacerebbe fare l'ospite d'onore da qualche parte autografando un mio eventuale best-seller. Ma ti assicuro che non augurerei a nessuno di ingoiare i quintali di bile che ho dovuto mandare giù trattando con il mondo dell'editoria. daemm Grazie per i complimenti. Passo subito a salutarti.
postato da Mio Capitano il 25/01/2007 17:45
" La fotografia è un arte povera......" diceva Richard Avedon......ed aveva ragione.... Lo stesso dicasi per la Letteratura ma anche per l' Arte in genere.... Mozart morì in una fossa comune....oggi a distanza di duecentocinquanta anni dalla sua morte è celebrato in tutto il mondo. Una grande soddisfazione, ma è tardi..... Il blog per quanto diretto, comunicativo, moderno, simpatico è difficile farne una professione. Certo può aiutare nella presentazione di alcuni lavori, per farti conoscere, ma il bello o il cattivo tempo sul lato squisitamente economico e di gratificazione lo fanno sempre e comunque gl' Editori o chi ti comanda il lavoro. E' vero quando dici che " il blog ti evita di fare con scalda poltrone ecc. ecc " ma è anche vero che il blog rimane molto spesso fine a se stesso... Ottimo comunque il post, l' idea e lo spirito con cui lo hai scritto. Complimenti. G.
postato da G. il 25/01/2007 17:49
Napoli : Concerto per l'acqua Sabato 27 gennaio ore 20 piazza dante _ campagna raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua _ tra i partecipanti : piombo a denari - jovine group - bisca - enzo gragnaniello - è zezi- daniele sepe - massimo ferrante - luciano russo - giovanni imparato _ perdona il blitz mio capitano ;) mò leggo il post _ un abbraccio indio
postato da indio il 25/01/2007 17:50
Troppo bello! L'ho inviato ad un paio d'amici che apprezzeranno senz'altro. Anch'io ho avuto a che fare con qualche segretaria arrogante, della serie: "Non c'invii niente, non c'interessa leggere e pubblicare gli Italiani!" Qualche anno più tardi la casa editrice a cui la signora apparteneva è affondata proprio perché spendeva milioni di lire per tradurre pessimi libri di scrittori stranieri e non aveva dato abbastanza spazio agli italiani. Ma... cavolo, vuoi dire che non hai mai pubblicato? Io non esisterei a comprare un tuo libro. CIAO! Federica
postato da Federica il 25/01/2007 18:07
meno male che c'è la rete mio capitano _ parole sacrosante le tue , siamo meno dipendenti dai soliti PRENDI e CALPESTA _ cmq gli editori hanno occhi e orecchie dappertutto , sono loro "ò sistema " dell'informazione ..i monopolizzatori dei sogni e del duro lavoro _ sicuramente non ti darà la stessa soddisfazione di aver pubblicato un libro da loro ma in tutta franchezza ti dico ..è sempre un piacere leggerti per noi delle riserve_ indio
postato da indio il 25/01/2007 18:16
Internet, la democrazia fatta tecnologia, anche in campo editoriale. Però dai, arrivare a pubblicare un libro vero è un'altra cosa. E considerando i "nuovi scrittori" direi che nessuno di noi deve disperare; ci sono blogger che meriterebbero un posto in libreria senza alcun dubbio. :o)
postato da margot il 25/01/2007 18:20
Interessante riflessione, molto carino il post. Tornero' di nuovo a trovarti.
postato da Cri il 25/01/2007 18:47
Marchon marchon quel sangue empire abreve non silon.. non la ricordo piu.. Sembra uqasi un'autobiografia..che tu qsta trafila l abbia veramente vissuta... sei proprio un bravo narratore se rendi reali le stirie che scrivi! Kiss Mon Capitain
postato da Venere Storpia il 25/01/2007 19:08
Un altro punto dell'intervista preso alla larga?
postato da paola il 25/01/2007 19:09
Te la ricordi Miele Amaro..non scrive piu da un po'.. e' mia sorella... Bello qsto mondo.. ;D
postato da Venere Storpia il 25/01/2007 19:10
Sei in prima pagina mon capitain!Che bello!
postato da Venere Storpia il 25/01/2007 19:47
Concordo con Margie, in rete, e non solo tra i blog, si trovano esempi fulgidissimi di buona scrittura. Il problema è, a mio avviso, che le persone preposte a giudicare, e quindi dare un eventuale placet alla pubblicazione "ufficiale" di qualcosa, hanno una marcatissima tendenza alla corruzione. Ciao.
postato da Amfortas il 25/01/2007 20:09
Mi dovresti odiare, credo. Anzi no, per me sei bravo. ciao
postato da mario il 25/01/2007 22:02
Devo fare una piccola precisazione. Ho parlato molto, in questo e in altri post, di miei rapporti con personaggi del mondo dell’editoria, agenti letterari, editori o personale vario. Tuttavia, a dispetto di ciò che può sembrare, i miei rapporti con l’industria del libro sono sempre stati inesistenti e inconsistenti. La tipica reazione e relazione che ho instaurato con la mia controparte editoriale era quella che puoi avere con un muro. Un muro che ignora la tua esistenza. Non ti parla, non ti risponde, semplicemente non ti considera come soggetto vivente, non ci sei, non esisti. Non esisti perché nessuno ti ha segnalato, nessuno ti ha raccomandato, e tu stesso non sai farti un’adeguata pubblicità o non sai presentarti in maniera simpatica presso le segreterie letterarie. In realtà il mio rapporto normale era un non rapporto. A tutt’oggi sono sicuro che quasi mai i lettori delle case editrici abbiano letto miei romanzi. Non voglio dire che sono un bravissimo scrittore incompreso, dico soltanto che, tranne forse in qualche rarissimo caso, le persone deputate a leggere non hanno svolto la loro funzione con i miei manoscritti. Sono notevolmente sicuro che i miei lavori non siano stati letti pure da due agenti letterari, lautamente pagati, a cui li inviai, una era la disinvolta protagonista del post “Le gambe assassine dell’agente letteraria”. Cioè io, pure ammazzandomi di lavoro in maniera bestiale, non ho quasi mai suscitato alcun tipo di reazione, né bella né brutta. Sul blog è stato tutto diverso fin dal primo momento. Pubblichi ciò che vuoi senza problemi, e hai a che fare subito con gente viva che ti esterna i suoi sentimenti, positivi o negativi che siano. Sul blog non mi sono preso nessuna delle incazzature relative ai rapporti con la burocrazia menefreghista del mondo editoriale. Se scrivi bene, ti dicono bravo. E se scrivi bene, ti senti bravo e capace, ti senti uno che fa una cosa bene, ti senti contento, appagato, non un oggetto morto che vegeta e muore (“lentamente muore” come nell’Ode alla vita di Neruda) davanti a un muro da cui non proviene una parola o un segno di vita a prescindere dalla qualità di ciò che scrivi o spedisci. Il blog, pur con tutti i suoi difetti, a me sembra un mondo di vivi; quell’altro un posto di cadaveri da cui non riceverai mai un cenno di attenzione, a meno di non farti sponsorizzare da chi può. Solo ora ricordo che un giorno ebbi una lunghissima e bizzarra conversazione con lo scopritore di Enrico Brizzi (“Jack Frusciante è uscito dal gruppo”). Probabilmente la riferirò al mio prossimo commento per descrivere come è strutturato il mondo dell’editoria cartacea e quali personaggi vi si incontrano.
postato da Capitan Blog il 25/01/2007 22:47
sei come la volpe..quando non arriva all'uva dice che è acerba..
postato da . il 25/01/2007 22:55
Un po' di uva me l'hanno data quelli della redazione di tiscali mettendomi in home page, e di questo li ringrazio. :-)
postato da Capitan Tiscali il 25/01/2007 23:15
Ottimo Capitano, veramente Grande! ...e tuttavia...la carta, manca la carta e l'inchiostro...poi se un tavolo è in pendenza invece di un libro ci mettiamo il mouse o la tastiera...il monitor no! sorrisino zuccherino, Matrix-piangente!
postato da matrixwoman il 26/01/2007 11:03
Che il blog sia benedetto. Mi sono rivista in ogni tua parola. Grazie !! Un caro saluto
postato da marion il 26/01/2007 11:13
Rispondo a quelli a cui non ho risposto. Gianlucafiesoli Per quanto riguarda l’arte povera, devo dire che tutti i commenti esperti che ho raccolto concordano nel dire che la narrativa non ti dà da mangiare, tranne i soliti casi rari. Quindi se non ti dà da mangiare ti dedichi a essa per avere gratificazioni esistenziali. Però i Bravo e i Come Scrivi Bene te li possono dire pure sul blog. Saranno forse un po’ di meno e proverranno da persone che si danno meno arie, ma fanno piacere lo stesso. Indio Un grazie sentito per la segnalazione del concerto dell’acqua che si tiene a Napoli. Domani mi troverò senz’altro nella partenopea piazza Dante (estendo l’invito a qualche eventuale donzella che volesse accompagnarmi nella circostanza. Ci sentiamo un po’ di musica in compagnia, cosa c’è di meglio? :-)) Federica Ti sento vicina, perché il tuo commento mostra che pure tu ti sei presa qualche fregatura trattando con il mondo editoriale. Margie la bella Pubblicare un libro è un’altra cosa solo se con quel libro ci mangi. Altrimenti siamo ancora al Come Sei Simpatico e Bravo! Cri Un grande saluto che ti faccia sentire meno qualche insoddisfazione che si percepisce sul tuo blog. Venere storpia rikiss a te e a tua sorella Miele Amaro. Mi spiace che abbia abbandonato, salutala per me. Paola Nessuna risposta alle tue domande. E’ un post che ho scritto di getto. Ieri ne volevo pubblicare uno intitolato “Il Nulla” che era in effetti un pochino plumbeo. Amfortas La corruzione muove il mondo. Anch’io corromperei o mi farei corrompere se potessi farlo. Mario Non ti odio, a meno che tu non sia l’agente letterario romano a cui ho dedicato ben tre post, in quel caso ti consiglio di non trovarti mai con me in un vicolo buio. :-) Comunque so che fare i lettori per le case editrici è un’attività stressante e hai la mia comprensione (ci metto una piccola riserva perché non ti conosco). :-) Supermatrix Al più presto do un’altro sguardo sul tuo forum. Marion Trovarla una che ti batta nel divorare vasche olimpioniche!
postato da Capitan Franz il 26/01/2007 12:51
marion non ha incarichi politici. Sostiene la diffusione del libero pensiero nel suo paese .. . le difficoltà sono tante. Noi giovani aspiranti scrittori, stiamo per riaprire un giornale on-line locale. Magari ci fossi tu Capitano a darci una mano !! saluti cari
postato da marion il 26/01/2007 12:56
e ..li salvi davvero!....
postato da chiara il 26/01/2007 13:02
ti aspetto questa sera in streaming su www.radiomondorieti.it dalle ore 21,oo alle 24,oo buon ascolto! :-)
postato da Reed il 26/01/2007 16:22
hai voglia se ci sono nuotatrici abili e scaltre più di marion, anche se incallibili "dorsiste" come me, in verità, non so, faccio un appello tramite il tuo acutissimo blog "dorsiste del web, fatevi vive!".. . ti saluto magico Capitano
postato da marion il 26/01/2007 17:34
...bè se le nostre storie di vita sono viste come libri in continua evoluzione allora sì, condivido che diventi narratore del tuo libro di vita ma x me il blog è molto di più........... è uno spazio in cui vivo emozioni e "relazioni"....... un'esperienza decisamente unica!! ti abbraccio Giadadeldeserto
postato da Giadadeldeserto il 26/01/2007 18:40
Sì ok come un'armata rivoluzionaria ci siamo e non avresti potuto scegliere di meglio la foto:) Bravo un bacio! La prossima volta mettiamo quella della rivoluzione russa però neh!
postato da infondoaimieiocchi il 26/01/2007 18:52
ma chi sei? Un mostro, un Dio, un veggente, un romanziere...un immortale? bellissimo il tuo post ti linko a presto milena
postato da arteeparte il 26/01/2007 21:04
Grazie Capitano (...mio capitano...) per il commento che mi hai lasciato..grazie. ciao
postato da alex il 26/01/2007 21:40
questo è un modo di vedere il blog,ma ci sono tante altre ragioni per dire grazie al BLOG:questo spazio che ho scoperto solo da poco,per me è anche una terapia,mi fa compagnia,mi permette di comunicare ciò che sento,ciò che penso ,ciò che mi accade,lo faccio con naturalezza,con gioia,come se parlassi ad un Amico...non mi sono ingannata perchè so che molti passanti si fermano e,se non sempre lascano tracce evidenti,mi leggono,e se ritornano,in qualche modo ,mi amano...mi sento capita di questi tempi,non è poco.Ho recuperato una fiducia immennsa negli altri e in me...GRAZIE
postato da ermione44 il 26/01/2007 23:29
Ermione44 Pieno di umanità il tuo commento. In effetti ho scritto un post a questo indirizzo: http://penultimi.blog.tiscali.it/ya2892842/ in cui prendevo in esame gli aspetti che segnali. :-) alex Un saluto, spero di risentirti presto. arteeparte grazie di tutto, sei stata molto gentile, una perla. infondoaimieiocchi attenta alle corse in bicicletta con la neve. Giada le emozioni che si vivono sul blog sono un ble regalo di questo strumento virtuale. Marion Tremo al pensiero di sfidarti in una gara atletica. Il tuo paesino sembra un piccolo paradiso. Reed Hasta la vista, amigo. Chiara un saluto a te e alla tua coscienza.
postato da Mio Capitano il 26/01/2007 23:50
Ho inserito nel mio post sull'appello dei blogger i nick di: Alex1964, arteeparte, chiara in_coscienza, mario fratturemultiple, Cri, federicaleva, gianlucafiesoli, alvaro Giusti, Daemm, Rino2000, Talikundia, Ermione44. Buonanotte a tutti gli avventori del blog. :-))
postato da Mio Capitano il 27/01/2007 00:11
Beh sì voglio come si usa dire dare una ventata d'aria fresca ...mi ci vuole!:) A proposito della bici, oggi c'è il sole...prenderò la macchina:( bacio e buon WE
postato da infondoaimieiocchi il 27/01/2007 12:05
Mio dolce Capitano,grazie per "ermione".Naturalmente sono andata a spulciare tra i tuoi post,mi sono fermata su quello dedicato all"'amore é finito?"...infatti sono molto sensilbile all'argomento perciò voglio aggiungere un mio commento anche se in ritardo: il mondo gira intorno all'AMORE,senza di quello l'uomo avrebbe usato tutte le armi del male ,che pure gli appartengono,per distruggere...solo l' AMORE ti permette di dimenticare il dolore...solo l'AMORE ti dà la speranza che "cambierà"...solo l'AMORE ti fa credere che la vita è "meravigliosa"...MA pensiamo solo a quanta POESIA,quanta MUSICA,quanta ARTE,è nata per AMORE.Un abbraccio.
postato da ermione44 il 27/01/2007 12:13
"blog che offre possibilità rivoluzionarie"... tutto cambia e si evolve,anche il blog è un segno dei nuovi tempi! leggendo in rete giorni fa mi sono imbattuta in una frase della serie "le ultime famose" detta da Kenneth Olsen, fondatore della Digital nel 1977 e che avevo salvato fra i miei documenti...così diceva: "Che bisogno ha una persona di tenersi un computer in casa ?" bè,direi che pian piano tutti noi con i nostri pc stiamo scoprendo questo bisogno,e il blog mi sembra il mezzo più diretto che abbiamo a disposizione per capirlo! Buona giornata mio caro,arguto amico e chissà perche mi vien da dire...capitano coraggioso!
postato da elle il 27/01/2007 12:32
Ciao, piacere di conoscerti! Questo tuo post è molto interessante, scritto molto bene con competenza e con la giusta dose di ironia, si sente che con lo scrivere ci sai fare. Ho fatto un giretto nel blog ed ho letto altre cose belle ed interessanti. Ti lascio i miei complimenti ed i miei auguri! Ciao. berardo
postato da bera il 27/01/2007 12:41
Sì, è vero, abbiamo uno strumento alternativo e quindi, usiamolo! Però mi rimane la nostalgia del libro, fatto di carta, di sensazioni tattili, visive, perfino olfattive... Si può sempre sperare che la fulgida Spada della Libertà editoriale ci liberi dalla dittatura dell'industria culturale e che, conseguentemente, anche i piccoli libri sconosciuti, non propagandati in TV o sui paginoni dei quotidiani, possano attraverso la rete dei bloggers, conquistare qualche diritto di esistenza. Grazie per la tua passione.
postato da tisone il 27/01/2007 12:59
se abbandoniamo per un momento la vena polemica di per sè equivoca dovrebbe essere ormai abbastanza chiaro che il progresso un tempo legato unicamente al saper leggere e scrivere oggi richiede anche una buona conoscenza delle tecnologie informatiche, di html e cose varie....e su questo punto forse di asini ne cascano diversi...
postato da . il 27/01/2007 14:07
Sono pienamente d'accordo con quanto dice ermione,l'avrai letto sul mio blog,no? Abbiamo avuto la stessa ispirazione io e te Capitano vedo,e abbiamo scritto due cose che si uniscono,di due si potrebbe fare un unico post sull'importanza del blog per noi,per la nostra crescita e per la nostra serenità.Perchè il blog da anche tanta serenità in un mondo in cui sembra non ti ascolti più nessuno,in cui fa notizia solo la tragedia e la cattiveria umana. Un bacio,grazie del tuo passaggio,a presto
postato da fragile.soul il 27/01/2007 14:37
Quanti onori Mio Capitano su questo post! Sorridi!
postato da cleide il 27/01/2007 14:45
Aderendo all'invito di Cleide, faccio un radioso sorriso partenopeo a tutti gli amici che mi hanno salutato in questo post. :-)) Belle le parole di Ermione sull'amore, ti danno una serenità di cui tutti hanno bisogno. Infondoaimieiocchi, prima avevo la bicicletta, ora neppure più quella. Non avendo nemmeno la macchina, il mio mezzo di spostamento preferito sono le vecchie, care gambe. :-) Elle, sei sempre gentile con me, non mi merito tanti onori. Le tue visite fanno sempre piacere. Grazie a bera, piacere di averla conosciuta. Tisone, mai detto niente contro i libri tradizionali. Dico solo che non mi piace l’apparato burocratico che decide cosa si pubblica e cosa no. Approvo i libri come te visto che da me riempiono alcune librerie. Fragile soul, il tuo articolo sulla Blog Mania è davvero molto condivisibile. Lo approvo al cento per cento. Cleide, un sorriso a chi mi chiede di sorridere. :-)
postato da Mio Capitano il 27/01/2007 15:15
Wè, come stai? Da una vita che non ci si sente eh?
postato da [Sdos] il 27/01/2007 16:10
sai? tutto passa, grazie infinitamente x le tue parole ciao milena
postato da arteeparte il 27/01/2007 16:14
eheheh... sei sempre più grande... un abbraccio Tali
postato da tali il 28/01/2007 01:12
Ieri sera andato a vedere il concerto dell’acqua segnalatomi dall’amico Indio. Faceva un po’ freddo e si è fatto tardi, comunque ho visto un paio di gruppi rockeggianti e mi sono piaciuti. C’era un bella atmosfera tra gli organizzatori e raccoglitori di firme. Erano ragazzi non ricchi che però sembrano molto amici tra loro. Sembravano pure contenti. Ho messo una firma anche se non ho capito bene per che cosa. Tra l’altro la foto che ho sulla carta di identità è la foto più brutta in assoluto che mi abbiano scattato in vita mia. Ogni volta che la guardo vorrei prendere a pugni il fotografo che me l’ha fatta, soprattutto perché io penso di essere meglio di come sono venuto in quell’immagine. Naturalmente il tipo a cui ho consegnato la carta di identità per il riconoscimento è stato mezz’ora con il documento aperto, mostrando a ogni latitudine la foto mostruosa. Oggi sembra una bella giornata a Napoli. :-)
postato da Mio Capitano il 28/01/2007 11:04
L'Arte, in tutte le sue espressioni, è povera... Se avessi dovuto mangiare con i miei quadri! I critici per "criticarti" vogliono soldi. Nessuno dà niente per niente, credimi Ciao Capitano
postato da Marypersempre il 28/01/2007 17:15
ho adorato fino alla foliia i libri,da quando ho potuto esser abbastanza alta da arrivare allo scaffale più alto.e il fascino delle pagine intinte di quelle parole nere e fitte fitte:quello mi ha spinto a stringere tra le dita la penna e dar vita a mondi lontani.e fantastico,si..è più forte di me.fantastico di poter esser io un giorno il primo autore per un bambino.e nel tanto che perdo mesi su il mio ultimo lavoro..mi confronto con gente così capace!capitano la tua scrittura è davvero impeccabile.come invidio la tua proprietà di linguaggio!e son felice tu abbia aggirato il tiranno delle case editrici per poter godere del tuo buon scrivere.sei uno scrittore.vorrei poter vantare un simile titolo!molti saluti!
postato da il principe splendente il 28/01/2007 17:27
Ma come faremmo senza i nostri blog!!! Un mezzo di espressione davvero formidabile che ci permette di stare in contatto con persone che, in altro modo, forse, mai avremmo incontrato. Un saluto a te, Mio Capitano. Soleluna.
postato da Soleluna il 28/01/2007 19:04
Il tuo pezzo merita, alla grande, il succeso che ha. Ti ho mandato una email. Saluti cari Capitano
postato da marion il 28/01/2007 23:58
Ti auguro una splendida settimana e ti lascio un piccolissimo pensiero su cui riflettere: a volte basterebbe far parlare il cuore... Riflettici e agisci di conseguenza. E non permettere a nessuno di ferirti, di recintarti i desideri o di non dire. La vita va vissuta sulle ali del cuore. Good luck e tanti, tanti baciottini al gusto nutella, Jenny
postato da jennynutella il 29/01/2007 07:37
un passaggio veloce per lasciarti un saluto e dirti che ti apprezzo..
postato da Lam il 29/01/2007 10:29
Oggi a Napoli tempo nuvoloso, ma non piove ancora. Mi viene in mente ora una risposta che ricevetti un giorno da un'editore. Era su un foglietto celeste, spiegazzato e sporco, ed era scritto a mano con una grafia illeggibile da dottori della mutua. Comunque capii abbastanza il senso della risposta. :-)
postato da Mio capitano il 29/01/2007 10:45
linkato articolo riportato in forum! lacuna colmata! ^__^
postato da piano il 29/01/2007 11:41
Non ci credo Capitano, neanche se ti vedessi, ma se ne avessi bisogno conta su di me, ti salverò a dorso .. . Mi dai il permesso di postare il tuo scritto sul nostro periodico? stammi bene
postato da marion il 29/01/2007 15:52
dai un'occhiata alla posta! saluti cari
postato da marion il 29/01/2007 17:39
Grazie per aver discusso su Meeting Pool del tema che ho proposto nel mio post! Sono una novizia su Meeting, era il mio primo articolo. Se vuoi vieni a visitare il mio blog personale (indirizzo sopra). =) Ti auguro una serena settimana! Un abbraccio sincero.
postato da Silvietta il 29/01/2007 17:48
Riporto il commento che ho lasciato sul blog di un'amica che mi ha fatto l'onore di riproporre il mio post. Devo dire che oggi sono ancora più convinto delle tesi che ho avanzato in questo post. Il blog è una ventata di democrazia. Il blog è rivoluzione. Il blog sconvolge il mondo della comunicazione scritta (e gli anni a venire mostreranno quanto forte sarà la spallata che la comunicazione virtuale assesterà all’editoria tradizionale). Il blog è un grimaldello che scardinerà il Vecchio Regime aristocratico dell’editoria. Basta così, o mi metto sul serio a cantare la Marsigliese della Liberté, dell’Egalité e della Fraternité editoriale. :-)
postato da Mio Capitano il 29/01/2007 18:04
Benvenuto in valtiberina toscana, Capitano. I nostri omaggi. Torna a trovarci quando lo desideri. Saluti cari
postato da marion il 29/01/2007 18:40
Ciao Capitano. Si va a casa. e ricorda che io dico sempre la verità...magari non tutta.
postato da Paola il 29/01/2007 20:50
che dirti stavolta per il tuo post? Viva Napoli!spazio spazio! Ciao. e per stare in tema, dal Canta Napoli alla Marsigliese, l'elit si incammina - traduci - il popolo avanza!. Ancora ciao.
postato da Giovanni il 29/01/2007 22:53
Buon giorno mio capitano......scusa se passo poco spesso, ma periodo caotico..... Magnola
postato da Magnolia il 30/01/2007 10:05
caro mio capitano spero che tu stia bene perdona l'assenza ,avevo la luna storta e qualche casino da risolvere senti amico , che ne dici di darci una mano a diffondere l'iniziativa acquabenecomune ? ci son altri blog che fanno campagna di sensibilizzazzione e forse ci potresti dare una mano , pensaci _ ti abbraccio indio ps. nel caso le info le trovi da me
postato da indio il 30/01/2007 10:06
Giustissimo, tuttavia non mi è chiara una cosa...diciamo l'aspetto economico nel senso che con questo mezzo puoi scrivere delle figate pazzesche ma se non vengono pubblicate da case editrici non sei remunerato e quindi non puoi fare lo scrittore come lavoro. Sbaglio?
postato da sugarcim il 31/01/2007 19:45