Il parlamento italiano, preoccupato dalla grave crisi della nostra scuola, che sembra peggiorata da qualsiasi tentativo di riforma, ha preso una decisione draconiana affidando a Fabio Capello la responsabilità della riforma scolastica e la supervisione sul comparto dell'istruzione in Italia.
Capitano: Signor Capello, ho una notizia per lei. Il governo con l'approvazione dell'opposizione ha deciso di nominarla commissario tecnico per la scuola e l'istruzione.
Fabio Capello: Non posso accettare, sono già allenatore della nazionale di calcio inglese. Tra poco ci sono i mondiali e devo ancora convincere Beckam ad allenarsi fuori della palestra delle Spice Girls.
Capitano: Lei non può rifiutarsi, il Paese lo vuole. Deve mettere a posto le cose nella scuola. Anche il Presidente della Repubblica ha invocato il suo nome.
Fabio Capello: Allora vorrei avere al mio fianco due fidati collaboratori. Arrigo Sacchi con delega per l'università e la scuola superiore e Giovanni Trapattoni che si interesserà di medie ed elementari. Così siamo coperti sia in attacco che in difesa.
Capitano: Lei ha carta bianca. Il Parlamento ha appena votato a larga maggioranza una delibera che le concede pieni poteri sulla scuola. Quali saranno i suoi primi provvedimenti? Ha qualche idea sul maestro unico, sul grembiule o sul voto in condotta? Che cosa devo riferire in Italia?
Fabio Capello:¨Ecco qui un decalogo da adottare con effetto immediato, mutuato dal codice di comportamento imposto ai nazionali inglesi. Disintegrazione di tutti i telefonini sequestrati nel perimetro scolastico. Nessun disabile picchiato, filmato e messo alla gogna su you tube. Nessuna professoressa di matematica, soprattutto supplente, che istruisce gli allievi in posizione genuflessa…
Capitano: Ehm, non le sembra di essere troppo severo? Magari ora pretenderà persino che le studentesse (e le professoresse... e le mamme degli allievi) nascondano le mutande dentro i jeans e che i giovinotti (e i professori, specie quelli di ginnastica) non si facciano le canne in classe.
Fabio Capello: … Vestirsi tutti con la divisa della nazionale inglese. Osservatori di Juventus, Inter, Roma e di altre squadre di serie A saranno inviati in ogni scuola della nazione e presenteranno un rapporto mensile a me. Gli insegnanti faranno un corso di specializzazione a Coverciano su tattica e disciplina tenuto da Marcello Lippi e José Mourinho, nonché usufruiranno di aggiornamenti tecnici a cura dell'Aia Associazione Italiana Arbitri. Si dovrà osservare la dieta prescritta dal medico della nazionale Castellacci e allenarsi quotidianamente secondo i dettami del mio personale preparatore atletico. Porterò tutti gli insegnanti e gli studenti in ritiro prepartita con divieto assoluto di servizio in camera, playstation e visite di mogli, fidanzate e passeggiatrici varie tra cui pure i procuratori sportivi.
Capitano: Guardi, mister, che non c'è nessuna partita da fare. C'è solo da riformare il sistema scolastico.
Fabio Capello: Ecco dove vi sbagliate lì in Italia: c'è sempre una partita da fare. E se non la giochi, vuol dire che la perderai. E ora fa' tacere quel tuo dannato telefonino o te lo distruggo a martellate.
Il commissario tecnico per la riforma scolastica Fabio Capello è atteso in giornata a Roma, dove terrà una conferenza stampa sul suo mandato.
rispondo al commento: ovviamente il racconto è di fantasia, nel senso che sia il cardinale come il giornalista sono inventati (ed anche il finale). Il fatto però è reale e tutti gli altri personaggi citati esistono veramente. Che il cronovisore sia stato costruito e che abbia funzionato resta molto opinabile. Francamente ci credo molto poco anch'io. Ed ora vado a leggere il tuo post sulla scuola.
RispondiEliminaciao
Ho letto :-)))
RispondiEliminaNiente male come proposta, niente male!
C’era una volta un luogo dove l’educazione e le buone maniere non erano un miraggio e la parola istruzione non era usata solo per dare pomposità ad un discorso. Non ci si poneva troppe domande. Era così. In questo luogo si entrava decorosamente vestiti, si salutava all’ingresso e all’uscita. Si rispettavano i silenzi quando questi erano richiesti. Si prendeva pure una bella bacchettata con la verghetta talvolta. E ci si vergognava per questo. E quando rientravi a casa ti beccavi pure il resto. E la cultura non era un insieme vario e vasto di nozioni superficiali. Troppa carne sul fuoco brucia e cuoce male. Niente era lasciato al caso o all’indifferenza. Questa era la scuola. Questa la scuola che io ho conosciuto. Non un non luogo, non una terra di nessuno come oggi appare ed è.
RispondiEliminaIo credo che questa partita sia fondamentale giocarla e giocarla bene una volta per tutte. Su scuola e famiglia non si scherza. Non si fanno esperimenti emulando chi si ritiene sia culturalmente più avanti e più propenso al progresso. Dall'ultima riforma scolastica ho fatto il conto alla rovescia e attendevo il momento in cui si sarebbero resi conto di aver fatto fiasco. A partire dal più basso livello di istruzione fino ad arrivare all'università. Tu sai che penso in proposito e non lo ripeterò. Io mio concetto di istruzione farebbe impallidire persino la Gelmini. E se pure, come si va dicendo in giro, il disegno di legge del Ministro Gelmini nascondesse i tagli sull’istruzione approvati dal nostro governo? E chi se ne frega? Questo vorrà dire che chi rimarrà cercherà di tenersi al caldo quella poltrona ricoprendo seriamente e coscienziosamente quel ruolo e, mi auguro, tenendo ben presente che gli studenti non sono numeri.
Mi sa che ultimamente le vie di mezzo non sono il mio forte.:-)
mio capitano, ho letto e riletto più d'una volta, se vuoi lo faccio a ancora. mi spieghi do ve sta la differenza tra capello e la gelmini. :)
RispondiEliminaTu ci scherzi ma vista la Gelmini forse Capello farebbe meglio sai? LOL!
RispondiEliminasergio, il tuo racconto era molto intrigante, Per quanto mi riguarda, il cronovisore può pure essere stato costruito da qualcuno, ma se funziona io mi lancio dall'Everest senza paracadute. :-)
RispondiEliminacleide, approvo in gran parte il tuo commento. Non so se la scuola di una volta funzionasse bene, ma di certo quella di adesso fa acqua da tutte le parti. Ci fanno vedere Sergio Castellitto in televisione che fa il coraggioso educatore nei quartieri difficili di Napoli, ma la realtà della scuola e degli insegnanti è spesso molto diversa (ci sono comunque molti casi di insegnanti seri e bravi che si sacrificano per uno stipendio da fame). La scuola italiana va male e non credo sia riformabile. Ci sono troppi interessi consolidati che si oppongono ai cambiamenti miranti a produrre efficienza. La scuola soffre dei difetti di tutto l'impiego pubblico: la mancanza di meritocrazia, cioè di un efficace metodo per premiare quelli che si impegnano e ottengono risultati (i professori alla Castellitto, appunto) e allontanare gli incapaci, inadatti e fannulloni (e non si tratta purtroppo di un piccolo numero). Chi non è capace di insegnare, a mio avviso, non dovrebbe frequentare corsi di recupero, riqualificazione, specializzazione, perfezionamento o come li si voglia chiamare, dovrebbe fare un altro lavoro. Non si può insegnare a insegnare, o lo sai fare o non lo sai fare.
Non conosco nei dettagli la proposta del ministro Gelmini. Ciò che ho capito è che si propone di favorire la meritocrazia (e ciò mi pare una buona cosa, bisogna però vedere come la si attua); inoltre mirerebbe ad allontanare dalla scuola un certo numero di persone (e se per caso quelle persone allontanate fossero i molti insegnanti inadeguati di cui si ha notizia, anche questo provvedimento sarebbe difficile da criticare).
Infine ecco cosa penso dei provvedimenti più spettacolari presi dalla Gelmini. Il ritorno del voto in condotta: cosa sacrosanta e giusta, è incredibile che qualcuno abbia da ridire su questo provvedimento considerando il lassismo attuale della scuola in cui il bullismo la fa da padrone.
Gli esami di riparazione: meglio averceli che no.
Il ritorno del maestro unico alle elementari. Il maestro unico potrebbe essere una buona cosa se hai un educatore serio e capace, come talvolta (non sempre) capitava in passato. Il serio e capace maestro unico in questo caso potrebbe insegnarti, oltre alle nozioni e alle abilità scolastiche, pure come si vive o, meglio ancora, come si diventa uomini. Cioè potrebbe comunicarti qualcosa di cui si sente la mancanza, dei valori. Se però becchi un maestro unico svogliato e incapace ecco che è meglio avere diversi educatori: statisticamente te ne spetteranno almeno uno o due positivi.
Sul ripristino del grembiule alle elementari dico questo: se il grembiule non fosse stato mai abolito, mi sembrerebbe una buona cosa che ci fosse ancora oggi. Però dato che è stato incautamente soppresso negli anni scorsi, forse è meglio che le cose rimangano così.
A gians e a rock poeta, sono sicuro, ma davvero sicuro, che Fabio Capello farebbe un ottimo lavoro nel riformare la scuola, avendo veri poteri decisionali.
Claudio Lippi? Non e` Marcello?
RispondiEliminaIn effetti era un lapsus, Roberto. Correggo subito. Mi sa che il Lippi Claudio non sarebbe adatto alla riforma scolastica. :-)
RispondiEliminaOttimo!
RispondiEliminaultimamente da noi, più che una partita pare tutto un film; ci vorrebbe più ironia però, e saper rischiare... un saluto Capitano caro
RispondiEliminaMio capitano mi associo a cleide.
RispondiEliminaProssimamente parlerò dell'insegnante unico.
Capello, saRvace tu! Roma ti aspetta! Scherzo ovviamente anche se per come si sono messe le cose non sarebbe certo il peggiore dei mali per il nostro riverito ministero dell'istruzione!!!!!
RispondiEliminaE a quanto lo affitti, amico Capitano?
RispondiEliminaP.S.
Capello tutta la vita, concordo. Però francamente, che ci sia bisogno delle "verghetta" (vezzeggiativo francamente un pochetto ipocrita), non è cosa che possa accettare. Il problema è semmai la mancanza del concetto di disciplina individuale inculcato dalle famiglie ai figli, in quanto le famiglie italiane stesse sono completamente prive del concetto di responsabilità personale. E se l'Italia è passata dall'autoritarismo al familismo ed al Berlusconismo, sempre senza passare dal senso civico e dal concetto di libertà diritti e sì, anche doveri, personali, forse è anche merito di quelle cattoliche "verghette" invocate oggi...
Certo più danni dell'attuale ministro non ne può fare..
RispondiEliminaUbikindred, mi è piaciuto il tuo commento perché sottolinea che i problemi attuali della scuola sono in realtà i problemi della società. Negli ultimi trent'anni c'è stato il dissolvimento del concetto di responsabilità, l'azzeramento o quasi della capacità delle famiglie di inculcare un qualsiasi concetto di dovere. Manca la disciplina, direbbe Capello. E lui sa che senza disciplina giocatori pure bravi non possono vincere nessun torneo (figuriamoci poi se hai la squadra imbottita di mezze figure raccomandate, imbarcate nel carrozzone statale a causa di non limpide manovre politiche bipartizan).
RispondiEliminaLa vedo nerissima. Scommetterei con chiunque che non si attuerà nessuna riforma scolastica seria, né di destra né di sinistra: nel nostro paese ci sono sempre elezioni e agli sfaccendati o incapaci basta resistere fino alla prossima, dove il governo futuro puntualmente azzererà i provvedimenti di quello passato.
Per quanto riguarda i colpi di verga o meglio di bacchetta come li chiamavamo noi, è chiaro che trattasi di un accorgimento del passato e che ora non sarebbe minimamente riproponibile. Non credo, come dici, che fosse una sistema di insegnamento tipico del mondo cattolico. Semplicemente le bacchettate in passato venivano viste come un normale metodo per incentivare lo studio o la disciplina. Per fare un piccolo esempio ancora oggi, a quanto ne so, si usano legalmente le punizioni corporali in alcuni istituti scolastici inglesi e la religione cattolica non c’entra niente.
Infine una battuta. Anche se inadatte al mondo d’oggi, avrei una gran voglia di prendere a bacchettate e perfino a calci in culo la non piccola parte di insegnanti indegni e sfaccendati che si vede a scuola e ancora di più certi (si fa per dire) studenti che si comportano come gli esseri più strafottenti e cialtroni del creato.
P.S. Io ho fatto in tempo a conoscere le bacchettate a scuola. Ne ho ricevute pochissime perché studiavo ed ero il classico bambino educato e un po’ fessacchiotto. Ciò che mi terrorizzava era più che altro l’idea dell’umiliazione delle bacchettate, non tanto del dolore fisico (del resto relativo). A quanto ricordo c’erano le bacchettate semplici, nel palmo della mano, quelle sul dorso della mano (mai ricevute) e quelle sul didietro (mai ricevute pure quelle). Inoltre c’era l’andare dietro la lavagna con le mani in testa e soggiornarvi in ginocchio nei casi più gravi. Una volta ricordo che presi uno schiaffo memorabile e spettacolare da parte di una maestra di un’altra classe, per una cosa che non avevo fatto. La maestra poi si scusò per il suo errore (era una di quelle che prima menava e poi rifletteva), ma io quello schiaffo non lo dimenticherò più, anche se non ne ho un ricordo traumatico. Ricordo che all’epoca mi sembrava perfettamente normale prendere quel po’ po’ di schiaffone per una cosa che non avevo fatto.
E' chiaro che sull'uso della verghetta non si sia d'accordo. L'ho citata per far intendere che il rispetto che si nutriva per l'insegnante era tale che se ti beccavi la bacchettata non osavi protestare, come se ad avertela data fosse stato un tuo genitore. Questo per dire che il concetto di disciplina inculcatoci era chiaro e non si discuteva. E grazie a Dio siamo cresciuti svegli, attenti e senza traumi.Perchè ora certamente salterà fuori qualcuno e dirà che le punizioni traumatizzano il bambino che si trasformerò in un uomo insicuro...etc etc
RispondiEliminami dispiace per tutti coloro che sono in attesa di un posto da insegnante e che vedono aggravarsi la loro situazione. ma a parte questo, quoto il commento di cleide che ha saputo tradurre meglio di come avrei fatto io la mia opinione.
RispondiEliminavoglio aggiungere che anche io ho avuto un'esperienza di insegnamento e posso assicurare che quello che fanno vedere in TV con Castellitto è pura fantasia.
non mi piace che mi si regalino dei soldi senza che io abbia fatto il massimo, mi voglio guadagnare la pagnotta e quando sono stata chiamata ad insegnare (non come docente di ruolo ma esperto PON) avevo tutta la buona volontà di dare ai ragazzi quello che io ho imparato, di trasmettere loro l'interesse e la passione verso determinati argomenti. ma mi sono infranta contro un muro di totale ANARCHIA, IMPUNITA', STRAFOTTENZA, ARROGANZA E INDIFFERENZA degli studenti. non riuscivo ad attirare la loro attenzione per più di trenta secondi di fila, neppure se mi mettevo a parlare di playstation e giochini. era già difficile trattenerli in aula: con la scusa di andare in bagno, molti di essi uscivano dlla scuola e se ne tornavano a casa. io ero completamente impotente, ancor più degli altri professori, visto che a me non veniva dato neppure il registro e non sapevo neanche come si chiamassero i miei asinelli.alcuni erano sempre lì per il loro tornero di burraco ma appartenevano ad altri classi. Ogni volta che chiamavo il preside assistevo a delle scene scandalose in cui il preside veniva preso a parolacce e alla fine egli scendeva a compromessi con gli studenti contrattando l'orario di uscita!
sui muri c'erano disegni e scritte oscene (con tanto di firma degli impunibili autori!) e i poster di playboy.
è vero che ero in una scuola "di frontiera", in un rione degradato di Bari. ma molti amici insegnanti mi dicono che anche nei licei più "in" la scuola non è tanto diversa....
ciao dopo una serie di problemi ed ostacoli, sono finalmente tornata qui.... ^_____________^
RispondiEliminaIl maestro unico si il maestro unico no.
RispondiEliminaMi chiedo, io che ho avuto il maestro unico (maestra per dirla tutta), perchè no? E' un dato di fatto che la scuola ai giorni d'oggi da una preparazione inferiore, e allora si torni indietro! Almeno rispiarmiamo i soldi degli altri due maestri.
A chi dice che con più maestri ( che sono tre principali + lingua e religione) il bambino è pù tutelato, nei confronti dell'unico insegnante che potrebbe avere o un caratteraccio o essere impreparato, farei osservare che vuole "parare il fondoschiena" ai maestri impreparati; Se veramente volessimo fare il bene del bambino potremmo essere più flessibili con gli spostamenti di classe, e alora si potrebbe facilmente vedere quali sono i bravi insegnanti e quali no.
In realtà sia la scuola che le mamme sanno già quali sono e quali no i bravi insegnanti.
Sono mamma, ho due figli di 10 e 12 anni, prima di iscriverli ho sempre preso le informazioni del caso, la prima volta però sono stata sfortunata, perchè il gruppo di insegnanti del maschietto in terza è entrato in conflitto: la classe non ha lavorato per nulla, infatti basta che anche solo una sia "particolare" perchè ne risentano tutte.
Ho sempre sostenuto la disciplina in classe, e anche quando non ero pienamente d'accordo ho sgridato e punito i miei figli quando le insegnanti lo hanno richiesto, battendomi per il rispetto degli insegnanti da parte dei miei figli... ma questa è un'altra cosa..
Credo che non ci vogliano molti esami e test per sapere quali siano i bravi insegnanti e quali no, la voce si diffonde in fretta, e se non sono bravi, facciano un'altra cosa, magari sempre all'interno della scuola, ma perchè per la paura degli esuberi, devono tenerseli i nostri figli questi....
Avrei da dire qualcosa anche sugli stipendi da fame..... ma non la dico!
Io a casa uso il mestolo di legno, quando non usano la dovuta attenzione per imparare, e funziona!