L’amore anacronistico

Ti starò vicino tutta la vita anche se tu non mi guarderai mai, non in quel modo, non nel modo che voglio. Ti aiuterò e ti asciugherò le lacrime quando necessario e non chiederò nulla in cambio. Ma mi pagherai, però. Ah, se mi pagherai. Mi pagherai con un sorriso di quelle tue labbra piene di succo di donna quando ti consolerò dopo una storia d'amore andata a male e starò in macchina con te fino all'alba. Mi pagherai con il gesto elegante con cui ti ravvivi i capelli quando, in quella stessa macchina, resterò a sentirti lamentare del grande tradimento, a bere birra cattiva per non farti ubriacare da sola e ad ascoltare cattivissimo rock inframmezzato alle tue bestemmie contro tutti gli uomini e anche contro me.

Mi pagherai respirando piano sulla mia felpa preferita quando ti aiuterò a studiare e studierò io stesso per farti dare il più ingrato esame universitario o il concorso per due posti e ventimila candidati nel Ministero dei Beni Culturali. Mi pagherai lasciando che io ti guardi entrare in una stanza e che ti guardi ancora e ancora e ancora, quando litigherò con il mio più caro amico perché ti era antipatico. E la notte in cui mi precipiterò da te perché hai la febbre e il vomito, la notte in cui ti convincerai di avere mille malattie orribili e una morte imminente in attesa in ospedale, be', ti sdebiterai mormorando nei tuoi deliri il mio nome come se chiamassi un tuo innamorato.

Scaccerò tutti i bellimbusti che si accalcheranno intorno a te per strapparti una notte di illusione e cento giorni di sconforto. Ti impedirò di buttarti via con cascamorti vigliacchi e farfalloni astuti, con sciocchi piagnoni e avventurieri contafrottole. Ti impedirò di svendere la splendida donna che sei. Ragionerò per te quando avrai perso la ragione, piangerò al tuo posto quando avrai finito le lacrime, stringerò io i pugni quando non avrai la forza per farlo.

E quando finalmente avrai incontrato l'uomo giusto per te, quello che ti farà felice, io lo riconoscerò. Lo riconoscerò anche se tu avrai gli occhi offuscati da uno dei tuoi umori balzani. Ti impedirò di litigare con lui, ti farò una scenata di quelle brutte quando cercherai di allontanarlo in uno dei tuoi ricorrenti impulsi di autodistruzione. Prenderò le parti del tuo uomo quando vi scontrerete, ti aiuterò a superare le vostre crisi sentimentali, diventerò invisibile se la mia presenza dovesse ostacolare la vostra relazione. Ti obbligherò a essere felice, anche contro te stessa, anche contro il mondo intero.

Farò molto più di questo. Farò qualcosa che nemmeno un eroe, cioè nemmeno il più stupido degli uomini. Ti impedirò di innamorarti di me. Perché verrà un momento in cui sarai depressa, in cui desidererai appoggiarti a una figura più importante di un amico, e quella volta la luna sarà alta nel cielo, e soffierà una dolce brezza dal mare che sembrerà portare sussurri di fanciulle appassionate, e io sarò accanto a te. Sarò così vicino che niente ti sembrerà più facile che darti a me. Ti sembrerò bello, il più bello degli uomini, sotto la pazza luna di quella notte tiepida, io che bello non sono stato mai. E ti sentirai sciocca perché penserai che hai sempre avuto l'uomo giusto al fianco senza accorgertene, e ti vedrai ridicola come la protagonista di quella commedia hollywoodiana che giudicavi inverosimile pure sullo schermo. Quando vedrò i tuoi occhi farsi languidi e la tua bocca sporgersi verso me, ti tratterò male. Sarò sgradevole come mai mi hai visto. Ti offenderò, forse. Farò il necessario per impedirti di innamorarti dell'uomo sbagliato. Dell'uomo che non può farti felice. Poi mi scuserò e tornerò a essere il caro vecchio compagno di sempre. La collaudata e solida stampella cui aggrapparti prima del disastro. E un giorno davanti a un bicchiere di vino buono rideremo di quella notte folle in cui quasi facevamo il peggior sbaglio della nostra vita, rovinando un'amicizia perfetta. E non riuscirai mai a capire il falso nelle mie risate e la morte nel mio cuore, quel giorno, no che non ci riuscirai.

Te lo giuro qui e per sempre, vita mia. Non saprai mai quanto ti amo. Non saprai mai che ti amo come nessuno potrà farlo mai. Come non potrà farlo neppure l'uomo della tua vita, quello giusto per te. Non ti farò mai nessun accenno alle mattane di questo cuore ragazzino, no.

Però non pensarmi neppure per un momento come un idealista. Come uno di quei falliti altruisti che il mondo schiaccia sotto i tacchi senza accorgersene. Non sono affatto altruista, sono l'essere più avido della terra, il più venale. Disinteressato io? Guardami bene, sono il principe degli egoisti. Il peggiore dei mercenari. Sono più calcolatore e spietato di uno strozzino che ti leva il pane di bocca per farti sputare gli interessi criminali sul suo prestito. Perché ti obbligherò a pagarmi per ogni mio gesto, per ogni parola di conforto, per ogni sacrificio, per ogni giorno, ogni ora e minuto passati a recitare questa melensa parte da reggicoda del tuo cuore. Ti costringerò a pagarmi con ogni respiro che spanderai al mio fianco, con ogni passo leggero che muoverai sotto i miei occhi estasiati, con ogni sguardo con cui ti accorgerai che sono vivo, con ogni brandello della tua meravigliosa anima di cui mi nutrirò standoti accanto. Mi pagherai bene, te lo giuro.