martedì 30 giugno 2009

L’alchimista del cuor

amore3 - Che ne diresti se pubblicassi un altro post sulla formula dell'amore?

- Stai forse parlando di uno di quei post in cui scrivi una equazione arrangiaticcia tipo A più B per C elevato al quadrato fratto D… e poi sostieni che quello a tuo avviso è l'amore? Stai scherzando? Sembrerai il re dei provocatori.

- Potrei specificare meglio le categorie che a mio avviso conducono alla nascita dell'amore. Potrei essere più efficace quando parlo dei presupposti sociosessuali necessari alla nascita di questo sentimento.

- Bravo, parla pure di posizione gerarchica del soggetto di cui ci si innamora, di simmetria sentimentale e tendenza all'autoaffermazione. La gente ti amerà quando leggerà la tua formula con tanto di radice quadrata della serotonina e pi greco moltiplicato per l'adrenalina.

- Dici davvero?

- Certo che no!
Lo sai che cosa succederà? Pubblichi la tua formula. Proclami che l'intensità dell'amore è direttamente proporzionale all'efficacia con cui si soddisfano i fattori in esame e provochi una mezza rivoluzione tra i tuoi lettori. Ti diranno che l'amore non si può ridurre a una semplice formula chimico-etologica, che il principe dei sentimenti ha qualcosa di magico che nessuno riuscirà mai a capire o peggio a esprimere con dei grossolani numeri, giureranno che sei un ghiacciolo e ti sei bevuto il cervello. E poi salterà fuori il solito campione da reality show strepitando che su certe questioni è bene non indagare troppo. Me le vedo già le reazioni che provocherai: qui gente che piange come bambini a cui hanno rubato il giocattolo preferito, lì indignati speciali che ti accusano tra le lacrime di infangare la memoria del loro grande amore involatosi un paio di lustri fa verso lidi e partner sconosciuti. Lo sai, non troverai mai uno che ti appoggi neppure alla lontana.

- Allora potrei spiegare meglio la questione del processo evolutivo dell'amore: i vantaggi esistenziali che questo sentimento ha apportato alla sopravvivenza della specie e alla longevità infantile…
- Per carità di Dio, non parlare assolutamente di evoluzione o peggio ancora di sopravvivenza della specie o ti odieranno tutti! E tagliati la lingua prima di pronunciare la parola vantaggio biologico o convenienza riproduttiva. Vuoi farti lapidare virtualmente?

- E allora che devo fare?
Non scrivere niente. Se proprio ti scappa, fa' una citazione di qualche lagnoso imbrattacarte che ha sfiorato il Nobel. Ecco qui un paio di versi che fanno consumare i fazzoletti fin dentro le università: "L'amore non dà altro che se stesso e / non prende niente se non da se'./ L'amore non possiede / ne' vuol essere posseduto, / perche' l'amore basta all'amore".

- Sì, ma almeno una puntatina sulla lotteria genetica la devo fare. Questo sentimento sarà pure venuto da qualche parte, no? E se abbiamo conservato nei nostri geni la capacità di provarlo significa che si è rivelato un vantaggio per la specie umana, no? Non si conservano caratteristiche inutili o dannose. Pensa alle corna del cervo, al collo della giraffa o al ciuffo erettile del cacatua: ogni volta che l'Evoluzione conserva qualcosa significa che essa si è rivelata un asso nella manica per la sopravvivenza o meglio ancora per la riproduzione e la conservazione della prole.

- Fermo lì. Non osare paragonare l'amore al ciuffo del cacatua. Non lo nominare neppure, il cacatua. Non dire cactus, Krakatoa o Titicaca. Sei su una strada pericolosissima che ti condurrà all'isolamento virtuale. Ed evita assolutamente di ripetere il tuo cavallo di battaglia, e cioè che i nostri attuali comportamenti (sessuali e non) sono determinati in massima parte da condizionamenti genetici vecchi di milioni di anni. Non sognarti di dire che la cultura non fa che rivestire di belle parole e lustrini intellettuali quegli antichi istinti, ma non li ha affatto cambiati.

- Sì, se no salta fuori la solita tipa tediosa che pretende di essersi sottratta ai suoi istinti sessuali solo perché prende la pillola. Insomma devo stare zitto. Dammi un consiglio finale.

- Fa' come Alberoni. Lo sai che cosa ha dichiarato pochi giorni fa nel tiggì serale, dopo il tema sull'innamoramento e amore alla maturità?

- No, dimmi.

- Che al giorno d'oggi gli uomini hanno paura di innamorarsi, mentre le coraggiose donne spesso superano quella paura.

- Scusa, ma è una stronzata galattica! Uno o si innamora o no, che c'entra il coraggio?

- Forse niente, ma Alberoni va nei telegiornali e lo amano dappertutto. Tra lui e Federico Moccia guadagnano come banche mettendo catenacci sui cervelli della gente. Tu puoi dire altrettanto?

- Mi stai denigrando senza ragione. Io sono un persona considerata, sì, insomma, stimata, cioè non puoi credere quanti baciotti e kissini mi lasciano su Facebook, ricevo continui test per capire quale puffo sarei o inviti per giocare a Rapitore Seriale. Occhei, mi hai convinto, lascio perdere la formula dell'amore: come erano quelle scemenze, cioè quei versi dell'imbrattacarte quasi Nobel?

12 commenti:

  1. ... ahahahahah...

    .. anche io voglio mandarti i puffi e i rapitori seriali su faccialibro!! Come faccio???


    .. e comunque.. se davvero hai la formula giusta dell'amore, DIMMELA!!!
    .. che il lucchetto del mio cervello l'ha sequestrato Moccia!!

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  2. Stavo pensando di prendere qualche giorno di ferie da commentatrice, diciamo sino al prossimo post.
    No perchè avrei qualche formuletta anche io.))

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  3. Comunque secondo me sei meglio di Alberoni e di Moccia, anche se ci vuole poco...
    Ciao

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  4. Io studierò quell'equazione per vedere se funziona :-)))

    Moccia ed Alberoni..... bleah!

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  5. Balua, ho la formula dell'amore. E' esattamente quella pubblicata nel mio disegno del post. Mi riservo di spiegarla meglio in futuro, o forse non spiegherò un bel niente, non so.
    Maria chiara, oh che mi dici mai?
    Cleide, trovami la formula per farmi assumere da qualcuno, che ne so, da Mondadori, e poi ne parliamo.
    Paolo Borrello, yeesss.
    rockpoeta, studia l'equazione, studia, che potrebbe darti ispirazione poetica.

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  6. Come sai non sono per niente d'accordo con le tue teorie ma scrivi veramente bene! E' un piacere leggerti... anche quando scrivi fesserie...

    Enrica

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  7. Enrica, annotata la tua contrarietà alle tesi quivi esposte. Annotiamo pure la mia contrarietà alla tua contrarietà. :-)

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  8. ah, ne approfitto per segnalare che ho pubblicato una serie di post sotto l'etichetta "La formula dell'amore". Li avevo scritti quando ero su Tiscali, ma sono rimasti incompiuti (principalmente perché mi davano addosso tutti e mi ero stancato di farmi bersagliare di pietre dal prossimo). Chi voglia dare uno sguardo può leggere qui:
    http://penultimi.blogspot.com/search/label/formula dell'amore

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  9. L'amore, non potrà mai essere monogamo. Se si parte da questo presupposto si potrà andare lontano. Dico questo per esperienza vissuta, e si sappia che non sono mai stato il latin lover di turno. Ci si può innamorare di tutto, anche degli oggetti, provocando lo stesso sentimento di gelosia. Parliamo quindi di quanto una persona possa riuscire ad attrarre a se tutto il tempo disponibile da parte dell'innamorato, ma siamo sicuri a questo punto, che questo sia amore? ;)

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  10. io che non capisco una cippa di matematica, il tuo disegno rimane un mistero.
    vado al link

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  11. letto, se non erro ho visto un documentario che lo spiegava, ma che non era proprio la bellezza in sé (se non sbaglio) ma ad esempio l'ampiezza dei fianchi nelle donne per portare in grembo i bambini e la simmetria del viso e del corpo.

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