venerdì 20 maggio 2016

Paolini il disturbatore vince la retorica sulla morte di Pannella



Non avrei mai pensato di dover ringraziare per qualcosa Gabriele Paolini, il noto disturbatore televisivo, ma è successo ieri guardando i telegiornali. Vediamo i protagonisti della questione. Prima di tutto c’è Paolini, il tizio che di solito si fa riprendere durante i telegiornali importunando le dirette degli inviati, che qualche volta si arrabbiano e lo pestano pure (vedi il caso del compianto Paolo Frajese). Poi c’è la morte di Marco Pannella e i fiumi, gli oceani di retorica e pompose frasi fatte che l’hanno accompagnata sui mass media. Naturalmente nessuno si meraviglia dei panegirici osannanti: morto un re se ne fa un altro e morto un santo religioso se ne fa uno laico. In realtà dovrei aggiungere che oltre a Paolini ieri, nelle dirette dei telegiornali, c’era un terzo personaggio, una specie di suo adepto, un tizio più bello, più alto, più biondo, che come Paolini cercava di entrare con ogni mezzo nelle inquadrature televisive delle interviste sull’illustre estinto. Vediamo come si sono svolti i fatti.

martedì 10 maggio 2016

Pugni dimenticati



Mi è scivolato in  mano questo libello agile, a tratti autunnale e davvero affascinante: Il campione è tornato di J.R. Moehringer, da cui credo sia stato tratto anche un film. Moehringer è un giornalista talentuoso del Los Angeles Times vincitore anche di un premio Pulitzer. Un giorno si mette in cerca di Bob Satterfield, uno dei pesi massimi più forti degli anni Quaranta e Cinquanta, poi dimenticato. Crede di averlo trovato in un vecchio barbone dalle mani grandi e dalla faccia triste che bazzica i bassifondi californiani. Il barbone sa tutto di Satterfield, quali incontri ha fatto, quali allenatori e amori ha avuto, conosce a uno a uno tutti i pugni che il vecchio pugile ha dato e ricevuto e sa quali quali danni hanno fatto. C'è un però. Forse Satterfield è morto da tempo, anche se è difficile accertarlo. Ma in quel caso, perché il vecchio barbone si spaccia per lui e come fa a sapere tanti particolari della sua vita? Libro nella migliore tradizione della boxe sociale. Vittorie, ma soprattutto sconfitte. Pugni dati, ma soprattutto presi. Sogni, tanti sogni, quasi mai realizzati. L'eco di nomi mitici del ring che sembrano usciti da un film con Humphrey Bogart: Rocky Marciano, Jack LaMotta, Jack Dempsey (e di mio ci aggiungo pure Ezzard Charles). Il libro è di solo 48 pagine ed è stato una vera gioia leggerlo.
 
Moehringer ha scritto la più bella biografia sportiva che mi sia capitato di leggere, ossia Open sulla vita di André Agassi. Il libro su Satterfield ha comunque delle atmosfere noir addirittura superiori.

mercoledì 13 aprile 2016

Tornerà a cantare

Dieci anni fa avevo una tastiera che “cantava”, come si vede da quest’articolo. Ne ero innamorato. Credo fosse una tastiera Tulip associata a un antichissimo computer 386, cioè roba che si vendeva negli anni novanta. L’avevo riutilizzata anche su pc più moderni perché conquistato dal feedback dato dalla piacevolezza di digitazione e soprattutto dalla sinfonia unica di click che emetteva (il click non è solo bello da sentire, ma ti aiuta anche nella digitazione, ti dà ritmo, ti fa sbagliare di meno). Erano i primi tempi del blog e quella tastiera canterina contribuì molto all’euforia che mi accompagnò in quegli indimenticabili tempi virtuali. Sfornavo post su post al suono di click melodiosi. Ricordo ancor oggi l’amore e l’attenzione con cui aprii la tastiera per pulirla una volta che non funzionava bene.
Poi un giorno la tastiera si guastò e tale rimase nonostante i miei tentativi di aggiustarla. Da allora provai varie tastiere, cioè le comprai, che è il solo modo in cui posso provarle, ma nessuna si avvicinava nemmeno lontanamente alla mitica Tulip. Quella che ho adesso, una Logitech, non è del tutto malvagia, ma non canta per niente (emette solo suoni sordi e deprimenti e ti sembra di affondare nelle sabbie mobili quando premi i tasti).

lunedì 28 settembre 2015

Viaggiare su Facebook

— Ho un amico eccezionale. Viaggia, spesso e non manca mai di rallegrare gli amici postando su Facebook le foto delle sue trasferte meravigliose.
— Capirai che novità! Anch'io ho un amico che viaggia e posta i suoi viaggi fichissimi su Facebook e anche su Twitter. A dire il vero ho centinaia di amici che viaggiano e poi pubblicano su Facebook le foto delle loro spedizioni turistiche.
— Il mio amico è stato a Londra, Parigi, Madrid. Ci sono foto di lui e della sua famiglia sulla torre Eiffel, nei bus a due piani inglesi e perfino accanto a signori e signorine in costume di torero e gitana con le nacchere.
— Bah, il mio amico è stato in Irlanda, Norvegia e a Vienna, tanto per dirne qualcuna. Guarda le sue centinaia di foto sulle verdi distese irlandesi o sui laghi finlandesi. C'è pure un'immagine in cui lui finge di tuffarsi da uno strapiombo di un fiordo norvegese.
— Ma fammi il favore, il mio amico se ne impippa dei fiordi norvegesi. E' stato al Grand Canyon e ha pubblicato su Facebook ben cinque distinti album di immagini che attestano quel suo viaggio. Si è fatto ritrarre con nativi americani con tanto di copricapo di penne d'aquila, e si è fatto anche la Monument Valley a cavallo, come dimostrano altri suoi numerosi scatti. E poi dovresti vederlo come sorride alla Statua della Libertà o come medita sotto la gigantesca scritta "Benvenuti a Hollywood".

venerdì 4 settembre 2015

Prendi la donna e scappa, cretino

Ho finito di leggere, cioè di rileggere, due ponderosi romanzi, Vento di Guerra e Guerra e ricordo di Herman Wouk, per un totale di circa di tremila pagine. I due romanzi sono un'unica storia sulla seconda guerra mondiale con protagonista, tra gli altri, il capitano di marina Victor "Pug" Henry. Ho scoperto da poco che il primo dei due romanzi, dai quali fu tratta anche una serie televisiva, è stato al primo posto nei bestseller del New York Times per ben cinque mesi consecutivi agli inizi degli anni settanta, probabilmente un record. Pug Henry gira per il mondo e incontra praticamente tutti i boss dell'epoca: Hitler, Roosevelt, Churchill, Stalin, Mussolini. Visita i fronti dalla Russia al Pacifico, ma il principale interrogativo che suscita è: chi deve scegliere tra la moglie e una giovane, appassionata, colta inglese che si è molto misteriosamente innamorata di lui? Il molto misteriosamente è riferito al fatto che Pug è un cinquantenne basso, sbiadito, all'antica, piuttosto puritano, taciturno, che ha poco fascino con gli uomini e zero successo presso le donne.  Ovviamente i due romanzi sono molto più complicati della vicenda che ho narrato, ci sono i campi di concentramento, la questione ebraica, la tattica militare, la fine dell'imperialismo, il nuovo ordine di Yalta, ma ciò che mi spinse alla lettura la prima e anche questa seconda volta (ricordavo poco della storia) è stato il semplice quesito: il protagonista si terrà la vecchia, frivola e infedele moglie o coglierà la giovane seria e appassionata inglesina?

giovedì 30 luglio 2015

I vip a spalare la merda


Notizia del giorno al tg4 della sera: la conduttrice Benedetta Corbi, moderatamente indignata, annuncia che pure in questi tempi di crisi c’è chi rifiuta un lavoro. Di cosa si tratta? Secondo il tg4 il lavoro offerto, forse da qualche ente filantropico, sarebbe stato quello di pulire i cessi pubblici di Bari. Pare che diversi disoccupati abbiano rifiutato la promettente carriera. Non è stato specificato quale sarebbe stato il compenso per asportare stronzi e cacche varie dai water della collettività barese. La Corbi, nota per essere stata la fidanzata di Caudio Martelli (non si sa se prima o dopo la sua assunzione a Mediaset) suggerisce che un lavoro è un lavoro e che forse tutta questa disoccupazione è dovuta alla poca voglia di lavorare. Rare interviste ammaestrate di cialtroni baresi prezzolati confermano la tesi della elegante giornalista: la gente non vuole lavorare.

Suggerimento nostro alla Corbi: vai tu ad alzare la merda dai cessi pubblici e fatti aiutare da Claudio Martelli e da qualche altro antico maneggione socialista, l’ideale sarebbe De Michelis, ma andrebbe bene anche l’ex Cognato d'Italia Paolo Pillitteri.

sabato 25 luglio 2015

La bufala del pianeta gemello della Terra



In questi giorni spadroneggia la notizia che la Nasa avrebbe individuato un pianeta gemello della Terra. Sarebbe distante 1200 anni luce e risponde al nome di Kepler 452b (però la Nasa a volte lo indica informalmente come Terra 2.0). L’ente spaziale americano ha lasciato trapelare alcune presunte caratteristiche del pianeta, tutte incredibilmente compatibili con la presenza della vita e ancora più incredibilmente simili a quelle della Terra. La distanza dalla stella di riferimento della Terra 2.0 sarebbe quella giusta (150 milioni di chilometri, curiosamente la stessa, quasi al centimetro, di quella che separa la Terra dal Sole), l’età della stella in questione sarebbe simile a quella del Sole (appena un miliarduccio di anni in più), perfino il periodo di rivoluzione del pianeta (385 giorni) sarebbe quasi lo stesso del nostro anno solare. Ovviamente tutti a fare battute sul pianeta presunto gemello. C’è un’ondata di caldo? Sarebbe bene andarsene tutti al fresco sulla Terra 2.0. Ci sono gli scioperi della metropolitana o i politici fanno schifo? Di sicuro nessuno sciopera a luglio sull’altra Terra e, magari, qualche nostro politico corrotto potrebbe beneficiare colà di un periodo di rieducazione. È stupefacente come notizie bufale siano gonfiate all’inverosimile e spacciate per buone senza colpo ferire.

sabato 18 luglio 2015

I testicoli di Ivan Basso

In questi giorni la parola più pronunciata nei telegiornali è “testicoli” (qualche volta anche nella forma al singolare “testicolo”) a causa del noto inconveniente capitato al ciclista Ivan Basso. Il normale servizio televisivo su questo argomento di solito è così strutturato.  Prima la notizia che il ciclista deve ritirarsi dal tour de France a causa di un controllo sanitario che ha individuato un cancro ai testicoli. Poi l’intervista a Basso, il quale annuncia al mondo il suo cancro al testicolo (Basso lo dice spesso al singolare) e dichiara inoltre che dovrà operarsi d’urgenza al testicolo (ma forse qui era anche testicoli). In ogni caso Basso è sicuro che l’operazione al testicolo (testicoli?) andrà bene e che in ogni modo lui darà puntuali aggiornamenti sullo stato dei suoi testicoli. Qui la palla torna allo studio del telegiornale, dove un giornalista palestrata in completo floreale giromanica cinguetta felice altre due o tre volte la parola testicoli (per i giornalisti è sempre plurale). Il servizio viene impacchettando presentando Basso come un eroe che affronta una dura prova della sua esistenza senza tentennare.
Peccato che il giornalisti impegnati nel rap dei testicoli dell’eroe abbiano scordato di informarci che a) Basso è stato squalificato per due anni per doping e che esistono seri dubbi sulla lealtà sportive delle altre sue vittorie; b) che anche Lance Armstrong era stato colpito da un cancro ai testicoli da cui pure lui era guarito; c) che anche Lance Armstrong, come Basso, era stato pizzicato dall’antidoping (gli sono stati ritirati ben sette titoli del Tour de France vinti illecitamente col doping).
Comunque l’operazione è stata fatta e pare che Basso sia guarito. Da notare che in questa orgia di testicoli giornali si sono dimenticati di specificare se si trattava del testicolo destro o sinistro.