
Finora si riteneva che nessuna testimonianza umana fosse sopravvissuta alle due guerre nucleari e alle catastrofi climatiche intercorse da quel tempo remoto. Fino a oggi si giudicava che l’incommensurabile sapere degli Antichi ci fosse stato sottratto per sempre, che non avremmo scoperto mai dimostrazioni dell’eccellenza intellettuale raggiunta dalla civiltà umana al suo apogeo, vale a dire nel periodo a cavallo tra il secondo e il terzo millennio. Ora invece possiamo finalmente abbeverarci alla Fonte della Sapienza dei nostri lontani Maestri di Vita. Ci sono già arrivate le vivide congratulazioni del presidente della Confederazione Mondiale degli Stati Liberi e di tutti i massimi esponenti del governo e della cultura. Il reperto letterario da noi rinvenuto si trovava sull’hard disk di un computer di duemila anni fa. Con le ultime e più avanzate tecniche archeologiche siamo riusciti a recuperare una parte sia pure infinitesimale delle informazioni archiviate sul disco fisso. Tutti i nostri maggiori esperti di linguistica e di decrittazione stanno cercando di tradurre il piccolo brano letterario giunto fino a noi. Ma l’interpretazione del testo, senza dubbio a causa dell’immane spessore intellettuale degli Antichi, troppo superiori a noi dal punto di vista letterario e filosofico, incontra seri problemi.
Tuttavia pubblichiamo il prezioso testo di questa insuperata civiltà, sperando forse in un aiuto pur piccolo degli olospettatori. Ricordiamo che il governo ha stanziato la ricompensa di un miliardo di crediti d’oro per chi offrisse informazioni utili alla decrittazione di questo tesoro archeologico. Ecco il testo:
Sn kontenta ke 6 pass da me. Sn stata impegnatxxma. Xò anke il mio rag è inkazz xké pnsa ke ciò 1 + fiko di lui… eheheheheheh. Cmq sto bn e nn sn mika 1 raga skostum. Il mio libro è pubbl, il mio edit giura ke è 1 kapolav e ke ness1 skrive kosì bn. Io xò nn mi monto la test, anke se sn brvssma. Il mio squinzio romnzo è st trad8 in huskiese e bulldoghese, xò mi asp xlo- la trad in chihuahuese. Wowwww!!! Mi rakkom, kompra il mio lib, si kiama “Il diario di Anna Svamp”, c’è pure 1 s3pitoso 2ello dove mollo 1 kazz8 a 1 xfida s3ga ke diceva ke il suo raga era + fiko del mio. Cmq, nn asp, kompra il mio romnz. 9, 7, cioè 6 1 xfett amika, - male. Ciauz.
E baaastaaaaa!!!! C’hai rotto li kkkkkkkkkkkkkkooooooooo [bit deteriorati sull’HD]. Nun me ciuccioooooo manko ‘na pagina de Tex Viiilleeeer, ma puro si liggessi, nun me sciropperei mai le boiate che t’hanno pubblikkkkato, ‘a grandissima [bit deteriorati sull’HD]. E basta, sciò, aria, facce respirà su sto kkkkkaaaaa... [bit deteriorati sull’HD] de bloooggggheeeee.
Postilla tratta da un mio commento:
Molti avranno osservato il caso di una blogger avvistabile in ogni angolo di tiscali, anche nei più remoti cantoni e cantucci, anche nei circoli virtuali artici o antartici, anche nelle mitiche sorgenti del Nilo blogghifero. Potevi recarti nella più impenetrabile e ostile Africa virtuale e invece di incontrare l’esploratore Linvingstone avresti incrociato questa blogger che ti aspettava per rilasciarti un commentin commentino, in attesa di volare in qualche impervia regione del Karakorum per recapitare altri commentin commentini ad abominevoli uomini delle nevi titolari di un blog su tiscali (ma forse andavano bene pure gli yeti con blog su altre piattaforme). Non so se Dio esiste e soprattutto se sia onnipresente, ma in ogni caso esisteva ed era indubbiamente onnipresente questa blogger.
Mi sono di recente interrogato sulla categoria sociale in cui inserire questa persona virtuale. E ho dovuto riconoscere che l’appellativo di blogger sembra fuori luogo nel caso in esame. Infatti a ben rifletterci questa persona non ha e non ha mai avuto un vero e proprio blog, ma solo uno spazio pubblicitario in cui promuovere lo strombazzato romanzo che pare le abbiano pubblicato con vero senso dell’ardimento. Tutti in verità dovrebbero convenire sul fatto che un blog è un luogo in cui scrivi cose tue, esperienze, idee, cazzate, cose che vuoi comunicare, belle o brutte che siano. Non è di certo un posto in cui pubblicizzare il detersivo per lavatrice Splendex o la crema di bellezza all’aim dei Caraibi Fottex che a ottant’anni ti rende morbida la pelle come quella di una squinzia. Questa persona onnipresente è una spotter, magari una spammer, forse una che ti fa girare le baller, non certo una blogger.
Tuttavia pubblichiamo il prezioso testo di questa insuperata civiltà, sperando forse in un aiuto pur piccolo degli olospettatori. Ricordiamo che il governo ha stanziato la ricompensa di un miliardo di crediti d’oro per chi offrisse informazioni utili alla decrittazione di questo tesoro archeologico. Ecco il testo:
Sn kontenta ke 6 pass da me. Sn stata impegnatxxma. Xò anke il mio rag è inkazz xké pnsa ke ciò 1 + fiko di lui… eheheheheheh. Cmq sto bn e nn sn mika 1 raga skostum. Il mio libro è pubbl, il mio edit giura ke è 1 kapolav e ke ness1 skrive kosì bn. Io xò nn mi monto la test, anke se sn brvssma. Il mio squinzio romnzo è st trad8 in huskiese e bulldoghese, xò mi asp xlo- la trad in chihuahuese. Wowwww!!! Mi rakkom, kompra il mio lib, si kiama “Il diario di Anna Svamp”, c’è pure 1 s3pitoso 2ello dove mollo 1 kazz8 a 1 xfida s3ga ke diceva ke il suo raga era + fiko del mio. Cmq, nn asp, kompra il mio romnz. 9, 7, cioè 6 1 xfett amika, - male. Ciauz.
E baaastaaaaa!!!! C’hai rotto li kkkkkkkkkkkkkkooooooooo [bit deteriorati sull’HD]. Nun me ciuccioooooo manko ‘na pagina de Tex Viiilleeeer, ma puro si liggessi, nun me sciropperei mai le boiate che t’hanno pubblikkkkato, ‘a grandissima [bit deteriorati sull’HD]. E basta, sciò, aria, facce respirà su sto kkkkkaaaaa... [bit deteriorati sull’HD] de bloooggggheeeee.
Postilla tratta da un mio commento:
Molti avranno osservato il caso di una blogger avvistabile in ogni angolo di tiscali, anche nei più remoti cantoni e cantucci, anche nei circoli virtuali artici o antartici, anche nelle mitiche sorgenti del Nilo blogghifero. Potevi recarti nella più impenetrabile e ostile Africa virtuale e invece di incontrare l’esploratore Linvingstone avresti incrociato questa blogger che ti aspettava per rilasciarti un commentin commentino, in attesa di volare in qualche impervia regione del Karakorum per recapitare altri commentin commentini ad abominevoli uomini delle nevi titolari di un blog su tiscali (ma forse andavano bene pure gli yeti con blog su altre piattaforme). Non so se Dio esiste e soprattutto se sia onnipresente, ma in ogni caso esisteva ed era indubbiamente onnipresente questa blogger.
Mi sono di recente interrogato sulla categoria sociale in cui inserire questa persona virtuale. E ho dovuto riconoscere che l’appellativo di blogger sembra fuori luogo nel caso in esame. Infatti a ben rifletterci questa persona non ha e non ha mai avuto un vero e proprio blog, ma solo uno spazio pubblicitario in cui promuovere lo strombazzato romanzo che pare le abbiano pubblicato con vero senso dell’ardimento. Tutti in verità dovrebbero convenire sul fatto che un blog è un luogo in cui scrivi cose tue, esperienze, idee, cazzate, cose che vuoi comunicare, belle o brutte che siano. Non è di certo un posto in cui pubblicizzare il detersivo per lavatrice Splendex o la crema di bellezza all’aim dei Caraibi Fottex che a ottant’anni ti rende morbida la pelle come quella di una squinzia. Questa persona onnipresente è una spotter, magari una spammer, forse una che ti fa girare le baller, non certo una blogger.