lunedì 11 giugno 2007

L'amore abita negli occhi - quarta e ultima puntata


Quarta puntata

Impossibile, impossibile!” esclamò spaventata Emma osservando lo sconosciuto in cilindro e redingote che l’aveva appena salvata dall’arresto. Aveva le gambe di gelatina e sentì peggiorare i problemi di respirazione causatile dal corpetto assassino. Una delle tante carrozze che sfrecciavano ai lati della strada spruzzò schizzi di fango che lambirono la balza di taffettà della sua monumentale crinolina. No, non le sembrava impossibile lo sferragliare di carri e carriaggi in una strada che avrebbe dovuto ospitare rombanti automobili e autobus incatenati nel traffico. Non trovava assurdi i richiami di antichi caldarrostai o acquaioli che sostituivano le suonerie pacchiane dei cellulari o gli echi dell’ultimo successo di Shakira. No, ciò che ora trovava impossibile non era dovuto all’impazzimento del mondo, ma a qualcosa che vedeva sul viso e negli occhi del suo salvatore.
Si voltò intorno. I passanti in tenuta ottocentesca non le badavano, sembravano considerarla un elemento del loro mondo, una Jane Eyre o una Signora delle Camelie meno appariscente. Gli unici che all’apparenza nutrivano dubbi verso lei erano i due gendarmi che avevano tentato di arrestarla, i quali la sbirciavano da un angolo di via come in attesa di ripetere l’operazione sventata dal signore in cilindro. Solo in quell’istante rifletté che lei in quel mondo alieno non avrebbe saputo procurarsi nemmeno un tozzo di pane, azione probabilmente per nulla facile da attuare in mancanza di assistenza sociale e con lo spettro della carestia sempre in agguato. “Scusatemi signora”, disse l’uomo in cilindro, “forse mi prenderete per un maleducato o peggio, ma non riesco a smettere di guardarvi. E’ forse questo che vi imbarazza?”
“No, è che mi sono ricordata dove vi ho già visto. Io credo di conoscervi. Forse vi ho incontrato in… ehm, un altro mondo.
“Volete dire all’estero? L’altro anno ho visitato il Granducato di Toscana e...”
“No, io parlo di un mondo molto più lontano.”

D’un tratto Emma non si vide più in quella pittoresca strada dei tempi andati, ma nella seconda C della scuola media Francesco Solimene dove insegnava, due secoli nel futuro, italiano e latino. Chiuse gli occhi per un attimo. Ecco i suoi studenti di quella scuola napoletana di periferia seduti nei banchi, mentre lei è assisa in cattedra con il registro di classe in mano. I suoi studenti sono nervosi, guardano altrove come per sfuggire all’interrogazione con quell’espediente. Emma è dispiaciuta. Non vorrebbe essere percepita così severa, vorrebbe essere per i suoi alunni un’amica come lo è Elsa, la mielosa e scosciata professoressa di inglese. Ma anche se ha tentato varie volte di addolcire la sua immagine, i suoi studenti la temono sempre e comunque. Però in quella seconda C non tutti evitano di guardarla. C’è quel ragazzino con i capelli rossiccio castano seduto al secondo banco. Strizza gli occhi da miope, però non porta le lenti perché si vergogna. Anche lui non vorrebbe essere interrogato, anche se a scuola va bene, ma continua a fissarla. Solo ora Emma si accorge che quel suo allievo non la guarda come un allievo fa con un’insegnante.
“Perché sorridete?” le chiese preoccupato il signore in cilindro quando lei riaprì gli occhi.
“Scusate, è che voi somigliate a un mio allievo. In effetti sembrate la sua perfetta copia da adulto. Avete un neo nello stesso punto della faccia e addirittura lo stesso vezzo di massaggiarvi l’angolo dell’occhio con unpolpastrello.”
“Che cosa curiosa. Come si chiama, questo vostro allievo?”
“Francesco.”
“Davvero strano! Anch’io mi chiamo così. Quanti anni ha il vostro giovane amico?”
“Solo dodici.”
“Sono abbastanza per avere sogni e qualche volta pure per realizzarli”.

Emma avrebbe voluto chiedere al suo interlocutore spiegazioni su quelle parole, ma proprio in quel mentre fu urtata da un passante con uno strano copricapo a tricorno che quasi la mandò a gambe all’aria. “Quanto credi che costi realizzare un sogno, Emma?” le sussurrò in un orecchio l’irruente viandante mentre la aiutava a mantenere l’equilibrio. Il passante con il tricorno era il barbone che dormiva ubriaco nel vicolo del ventunesimo secolo lasciato mezz’ora prima. Lo stesso personaggio che le aveva chiesto di fare una scelta irrinunciabile davanti alla porta temporale.
L’istante dopo l’ex barbone e il suo bizzarro tricorno si erano dissolti nella folla dei passanti che sciamava su quel tratto di strada. Prima di sparire però il suo interlocutore le aveva messo qualcosa in mano. Era una moneta bicolore da un euro, la stessa moneta che lei aveva regalato al presunto barbone in un vicolo più vecchio di due secoli. Il gentiluomo che l’aveva salvata dall’arresto somigliava più che mai al suo allievo di un altro mondo e la guardava con la stessa intensità. Lei sorrise e lui le sorrise. Lei lo guardò e lui non smise di guardarla. “Scusatemi, Francesco, posso farvi una domanda sciocca? Quanto credete che costi realizzare un sogno?” Lanciò la moneta da un euro a mendicante che tendeva una mano verso i passanti. Il mendicante osservò perplesso la moneta per qualche secondo e infine la buttò via come se fosse una patacca. "Perché ridete?" disse il suo cavaliere porgendole il braccio.
"Pensavo che l'Ottocento non è poi malaccio. A proposito, mi chiamo Emma.”
“Sì, lo sapevo.” Era strano, per la prima volta dal loro incontro il suo cavaliere la guardò come se la conoscesse da tempo.

1 commento:

  1. Non ho capito il tuo commento Ella, comunque non sono adolescente da parecchio tempo. za-za
    postato da Mio Capitano il 14/06/2007 18:56

    Ma che sei un teen-ager ?! Brutta parola per quelli che hanno dai tredici anni in sù o sbaglio? Pensavo ne avessi una ventina...
    postato da esposito.ella il 14/06/2007 18:39

    Io ho fatto in tempo a leggerlo e mi era pure piaciuto. Secondo me dovresti ripostarlo. Un abbraccio fraterno, Guiro.
    postato da Guiro il 14/06/2007 17:12

    Posso dire che non sono d'accordo? Un sorriso
    postato da monica il 14/06/2007 16:35

    Avevo pubblicato un altro articolo, ma l'ho tolto perché il tema trattato non si adattava al mio stato d'animo. Un saluto agli amici del blog.
    postato da Mio Capitano il 14/06/2007 16:27

    Buongiorno Franz hai trovato il numero della tua Emma? che aspetti a chiamarla?
    postato da jolinnebrio il 14/06/2007 12:31

    Hi dear , chi non muore si rivede...(in questo caso lo dico a me stessa)... mi ispira il racconto ma ora non ho un c.... di tempo per poterlo leggere, ma passerò presto... ma scritto tuo o orgoglio e pregiudizio?? J.
    postato da Jean Harlow il 14/06/2007 03:12

    Mamma santissima. Non è un libro, è una ciofeca. Per essere gentile, naturalmente. Ohe, mica parlo di te. E' che ho casualmente trovato il blog della Luana. Per la miseria. Io ci rinuncio.
    postato da merit il 13/06/2007 20:59

    Se fossi Emma la tua insegnante,mi piacerebbe molto poter leggere questo racconto...potresti provare a chiamarla,e regalarle un'inaspettata emozione! ciao ragazzo:))
    postato da elle il 13/06/2007 19:57

    ok grazie nojn lo sapevo
    postato da reed il 13/06/2007 17:44

    miocapitano.. GRAZIE, GUARDA NON TI IMAMGINI, SIAMO LA METà DELLA MELA DELL'ALTRO.. :-D HIHIHIHIHIHIHIHIH UN DELIRIO QUANDO SIAMO INSIEME.. e poi con lui stare seri è impossibile te lo assicuro,a che per una come me.. :-D per quanto riguarda la GUERRA ANTI-GIOMBA. niente di serio tranquillo, è un gioco per movimentare le acque e per attrarre visitatori a noi e .. ( anche se non vorremmo ;-) hihihi) a lui :-D 0 CATTIVERIA te lo assicuro ..
    postato da nay il 13/06/2007 15:15

    Dovrebbe essere ancora viva, Monica, anche se non lo so. La tua domanda mi ha indotto a sfogliare l'elenco telefonico di Napoli e in effetti ho trovato due sole Emme con il suo cognome, di cui una con la dicitura "prof." Che sia lei?
    postato da Mio Capitano il 13/06/2007 14:43

    Buongiorno..ho una curiosità..ma la prof. Emma è ancora viva? Se si..quanti anni avrebbe ora? Magari le farebbe piacere leggere questa storia..:-))
    postato da monica il 13/06/2007 14:29

    si ho visto giomba è davanti e sembra ci sia una battaglia anti-giomba in corso che c@zz@t@ non trovi? buona giornata Angie
    postato da jolinne il 13/06/2007 13:51

    CIAO MIOCAPITANO.. ti seguivo dal blog di JAM e ti ho linkato spero non ti dispiaccia .. ciao un bacio a presto
    postato da nay il 13/06/2007 13:08

    Buon giorno, Capitano. E vissero felici e contenti. Senza "za-zà". Felici e contenti, come in tutte le belle fiabe che si rispettino. E questa è proprio una fiaba meravigliosa. :-)
    postato da Cin il 13/06/2007 12:47

    grazie per la spiegazione... sn distratta perchè sn stanca, oggi ho dato l'ennesimo esame e domani ne devo iniziare un altro. ciao, a presto
    postato da Naike il 13/06/2007 02:05

    La storia è finita, Naike, come si dovrebbe evincere dalle parole "Emma capitolo finale" presenti nel titolo. Dato che sei piuttosto distratta, magari dalla mezza dozzina di polemiche che ti vedono impegnata ai quattro punti cardinali blogghiferi, ti riassumo il finale. Emma, la mia professoressa di italiano e latino delle scuole medie, va nell'Ottocento e lì incontra l'amore sotto forma di un fascinoso gentiluomo che somiglia come una goccia d'acqua a uno dei suoi allievi (cioè a me). Quindi io e la mia professoressa di italiano viviamo felici e contenti nel secolo del Romanticismo e del Positivismo. Za-zà.
    postato da Mio Capitano il 13/06/2007 02:04

    mmm... very interesting! e come finisce? cioè, c'è un seguito? magari da grande sarò come emma... io voglio insegnare ma nn voglio che i miei alunni abbiano paura! notte notte mio capitano! baci! naike.
    postato da Naike il 13/06/2007 01:48

    Sei gentilmente invitato a passare nel nostro blog per un "interessante" aggiornamento. Lavocedellacoscienza Ilgiardinodelcuore
    postato da vocinelsilenzio il 13/06/2007 01:06

    perchè è capitato che il ragazzo della sua ex l'avesse tirato in ballo un paio di volte per una questione in cui non c'entrava nulla e anche la ex si è messa in mezzo...ma è colpa del suo fidanzato :)
    postato da alexia il 12/06/2007 22:19

    Anathea, ho fatto una descrizione fisica di Emma nel primo post "Emma credeva nell'amore a prima vista", anche nei commenti. Qui posso riassumere: era una donna di mezza età non bella. Alta (a noi ragazzi sembrava altissima), altera, facile all'ira, specie verso i bidelli, aveva i lineamenti nobili, ma veniva considerata più o meno una zitella acida e bruttina (per qualcuno uno scorfano), anche se a mio avviso non lo era affatto. Era estremamente piatta di petto, magra e indossava sempre scarpe basse, presumilbilmente perché si sentiva troppo alta nel mondo degli anni Settanta. Ce ne sarebbe da dire molto di più, ma mi fermo qui. Non doveva essere poi così male, perché ricordo che un mio amico in terza media affermò ripetutamente che se la sarebbe fatta (tuttavia bisogna specificare che questo disgraziato si sarebbe fatto quasi ogni essere vivente di sesso femminile). Mi prendo una meritata pausa.
    postato da Capitano 2 il 12/06/2007 22:05

    Tempo di risposte. sugarcim, questo era il finale venutomi in mente da subito. Emma va nel suo amato Ottocento e vi incontra l'amore sotto forma di uno dei suoi allievi più sognatori, diventato adulto nel viaggio nel passato. Soltanto alla fine ho pensato che quello potesse il sogno non della professoressa Emma, ma il mio. alexia, 'mazza, voi teen-ager (sei teen-ager, vero?) imbastite delle trame giallo-sentimentali che neanche Liala (vedere il tuo post per credere). iris, ah peccato non avere4 una perfetta conoscenza dle vestiario d'epoca, altrimenti l'avrei sciorinato nei miei post. stregagatta, mi tolgo il cappello, cioè il cilindro, davanti alla tua gentilezza. :-) jolinne, ho visto, beccai qualche voto, ma nemmeno poi tanti. sweet angel, se staicercando il bad devil vedo di metterci un kissino, cioè una wordina io. Missy, annamosene tutti nell'Ottocento, va! ste, non scrivere altro, ho letto di un disgraziato che gli venne una paralisi a un braccio per aver digitato dieci caratteri di fila.
    postato da Capitano 1 il 12/06/2007 21:53

    Hai ragione, ripensandoci non poteva esserci finale migliore ma è che a me, in generale, i finali deludono sempre, anche quando leggo un bel libro spesso la fine mi lascia perplessa. Forse perchè scrivere il finale è la cosa più difficile e in qualche modo la storia rischia di risultare monca o quasi interrotta bruscamente. Non trovi Capitan Francesco?
    postato da sugarcim il 12/06/2007 21:17

    complimenti, davvero..
    postato da alexia il 12/06/2007 19:42

    ora si vorrebbe una continuazione al castello con tanto di lucernari...sopragonne , cibi paradisiaci..giardini in fiore e chi più ha più ne metta....sorriso.naturalmente e' sempre una mezza verita.... ciao franz.buone ore.iris
    postato da iris il 12/06/2007 19:24

    Una passeggiata nel tempo in cui ci trasporti con la solita con grande maestria. Dire bello il racconto e bravo a te sono banalità che mi va di dire.
    postato da stregagatta il 12/06/2007 19:05

    http://punkjam.blog.tiscali.it sei stato votato, lo sapevi?
    postato da jolinnebrio il 12/06/2007 19:05

    ciao, sono nuova e cerco persone con cui confrontarmi... sweet kiss vieni a trovarmi...
    postato da sweet_angel4 il 12/06/2007 18:40

    E non sarebbe l'unica a volersene andare nell'800! Il problema è che noi siamo qui... e non è facendo finta di niente che certe cose spariscono. Anzi facendo finta di niente hanno creato le feste nazionali! Il post era di servizio. C'è una petizione... forse è per quello che lo trovi dappertutto. Visto poi che è la prima volta che pubblico qualcosa che parla di un iniziativa di valore sociale... please Take it easy. Non sei obbligato a firmarla e nemmeno a leggerla. Ma il mondo è bello perchè è vario capità.... Don't be angry!
    postato da Missy il 12/06/2007 17:59

    immaginavo che non fosse cosi affascinante...se avessi avuto un' insegnante come Keira scommetto che non ti saresti piu' fatto promuovere... ;D
    postato da Venere Storpia il 12/06/2007 17:50

    Ma che bello! Visto che mi ero persa le puntate precedenti me le sono lette tutte in soluzione unica. E visto che certi sguardi illuminanti e gli incontri tra anime sono al momento il mio pane quotidiano ... non posso che apprezzare. "Quanto costa realizzare un sogno?" ..... Buona giornata
    postato da Missy il 12/06/2007 16:00

    non male...
    postato da ste il 12/06/2007 15:56

    Più piani temporali, e più storie qui intrecciate. Avvicincente, Francesco! , e questo gendarme-allievo non sarà un po' autobiografico? :P Del resto, con un'Emma come quella nella foto... Sarebbe comprensibile! Bella domanda, quanto ci vuole per realizzare un sogno. Fossero i soldi, a realizzarlo, si lavorerebbe tutti con più tenacia. Buona giornata A.
    postato da anathea00 il 12/06/2007 13:31

    Mi fa piacere, Cin, che tu abbia delineato questo quadro ancora delicato di rapporti tra studenti e insegnanti nella scuola moderna, soprattutto perché le cronache giornalistiche attuali ci parlano di relazioni molto più liberali e spesso non sommamente romantiche. (Sto parlando di quei palpeggiamenti aventi per oggetto distratte professoresse di materie scientifiche che poi vanno a rimpinguare gli archivi iconografici di You Tube). Devo dire che pure a me - fanciullo ingenuo e pudico degli anni Settanta venuto su divorando Tigri della Malesia, Capitane dello Yucatan e qualsiasi pagina prodotta dal re della letteratura romantico-avventurosa - prudevano le mani, quando osservavo il didietro inaudito di Elsa la professoressa di inglese, ossia la più prosperosa Figlia di Dio che si sia mai seduta su una cattedra della repubblica italiana. In ogni modo ricordo che all�epoca le mie fantasie romantiche vertevano perlopiù sul salvare caste fanciulle (e all�occorrenza pure professoresse di inglese) da perfidi Thugs armati di kriss avvelenati o da famelici lupi della steppa che affrontavo, nelle mie fantasie, sempre dotato di arma bianca. Per peggiorare la situazione, dirò che spesso in quelle fantasie cedevo il mio soprabito alle donzelle salvate anche quando c�era la neve, anzi soprattutto quando c�era tormenta. :-)
    postato da Mio Capitano il 12/06/2007 13:05

    Buon giorno, Capitano... copincollato/stampato/portatoacasa/letto/anzi/divorato/unavolta/duevolte/trevolte. Mi hai fatto fare tardi, stanotte, con il tuo racconto :-) Quanti ragazzini ho conosciuto, nella mia pur breve (insomma...) esperienza di insegnamento, silenziosi innamorati della propria professoressa, sempre preparati nella sua materia per non deluderla. Studiavano pensando a lei. Uno, il più delicato, la sognava come una regina o come una principessa, o una fanciulla da salvare (... dai gendarmi, magari, Capitano?). Talvolta, durante l'intervallo, mi avvicinava, se stavo da sola, e si apriva con me, perchè io ero la giovane supplente di educazione musicale e - si sa - solo le supplenti giovani sanno ascoltare e possono capire. E mi chiedeva, così, en passant, se l'avessi incontrata durante le riunioni del pomeriggio. Con quel visino sognante. Piccolo fanciullo con grandi sogni negli occhi. Lui ambientava nel MedioEvo. E scriveva dei temi bellissimi: messaggi in una bottiglia di prezioso cristallo. Mi hai fatto tornare indietro di vent'anni. Grazie.
    postato da Cin il 12/06/2007 11:37

    ciao! Che piacevole scoperta il tuo blog! ho letto il tuo posto sul problema della redazione di Tiscali, parola sante! Secondo me sono in combutta mafiosa con la Lega del cane, ma ben vengano gli animali, purchè la smettano di pubblicare i deplorevoli piagnistei di fanciulle sedotte e abbandonate!!! E basta!!! Sono una donna pure io, ma loro sono una vergogna per la categoria!! Sfoghi notturni Ciao!
    postato da Angela il 12/06/2007 02:56

    mio capitano... hai ragione ti chiedo scusa... :(
    postato da Naike il 12/06/2007 01:08

    ATTENZIONE! sto cercando tale ELEONORA che pare abbia un blog all'indirizzo http://chisonoio.blog.tiscali.it (che però nn risulta esistente) che m'ha mandato un commento sul mio blog alquanto sgradevole, in qui accennava a torino. ora la domanda è: che cazzo vuole questa e che centra TORINO dove nn sn mai stata e dove nn ho nessuna intenzione di andare? insomma: SE SAPETE CHI E' illuminatemi, perchè nn ho compreso cosa vuol da me codesta rompipalle! grazie, naike.
    postato da Naike il 12/06/2007 00:52

    I miopi vedono più lontano degli altri,mio caro.
    postato da spektra il 11/06/2007 23:43

    Trovo affascinante il finale. Anche scritto molto bene. Non ho letto le puntate precedenti, ma da quanto leggo hai stoffa, senso dell'humor e tanta...fantasia Puoi migliorare , se volessi un 'alternativa alla tua attuale occupazione ....: Scrivi
    postato da ariel il 11/06/2007 20:24

    Ehi ehi ehi qui devo stampare tutto e portarmi la storia di Emma a letto. Che faccio? Comicio dalla fine? No dai. :-( Posso farlo? :-) Buona settimana Mio Capitano
    postato da LUX il 11/06/2007 19:42

    Finalmente è tornata Emma! :o) P.S. Ho un'amica, insegnante di italiano e latino, che potrebbe essere uguale identica a lei... strana la vita. :p
    postato da margot il 11/06/2007 19:42

    Quanto sei saggio Franz :D
    postato da Angie/Jolinne il 11/06/2007 19:09

    sugarcim, non capisco, e come avresti voluto far finire la storia? A me non sembra male, mi pappo io Emma. Attendo il tuo inclito suggerimento. Naturalmente i miei antichi lettori sanno che Emma era molto, ma molto meno affascinante di Keira Kneightley (almeno dal punto di vista fisico, mentre da quello intellettuale si mangiava tre o quattro starlette hollywoodiane a colazione), anche se mi sono permesso qualche licenza poetica nell'avventura fantastica che la riguarda. Una di quelle licenze è il fatto che io non la guardavo affatto quando si apprestava a interrogare, perché avevo paura come gli altri, forse persino di più. :-) Venerestorpia, ti ho risposto su Keira. Monica, leggi e poi fammi sapere. le sorelle vitty e elle, viva l'Ottocento e viva voi due che ci fareste un figurone in quel secolo. jolinnebrio, il secolo preferito? Sono giunto alla conclusione che non esiste un secolo in cui uno si troverebbe meglio che in altri. A volte penso persino che uno che sta bene nell'epoca contemporanea starebbe bene dovunque e che uno che invece non si adatta al mondo moderno non si adatterebbe quasi a nessuna epoca.
    postato da Mio Capitano il 11/06/2007 18:12

    Non so se va contro le regole del Galateo dei blog ... Ma ho fatto un copia/incolla/impagina/stampa di tutti e cinque i capitoli, e me li leggerò stasera, con calma, in poltrona, sorseggiando la mia solita "tisana da lettura della sera". Grazie Cin
    postato da Cin il 11/06/2007 17:57

    Bellissima Keira..
    postato da Venere Storpia il 11/06/2007 17:49

    Non ho capito ma questo è il finale? No, non ci sto, mi piace l'idea dell'alunno (tu) che ha trasportato nel passato Emma, ma non può finire così...
    postato da sugarcim il 11/06/2007 17:46

    Sto rileggendo le puntate precedenti...poi ripasso.:-))
    postato da monica il 11/06/2007 17:09

    si l'amore abita negli occhi,nelle parole di questo racconto,e nell'ottocento di Emma!!! Complimenti Mio Capitano,mi inchino difronte alla tua fervida,delicata e passionale fantasia:))
    postato da elle il 11/06/2007 16:58

    Ah che bello! Il sentimento di ammirazione e rispetto,intriso della dolcezza di un amore mai confessato e quasi impossibile nei nostri anni,nell'Ottocento può invece essere vissuto!Ecco dunque il nostro alunno correre in aiuto alla dolce Emma,incantarla con la sua gentilezza e sperare di conquistarle il cuore,magari grazie anche alla complicità discreta di una confortevole carrozza! Bello,bello e romantico!!! Quasi quasi rimango qua e rivedo daccapo tutte le sequenze della storia!!! Grazie Mio Capitano per questo volo nei tempi passati,mi ha intenerito il cuore. Ciao!!!!
    postato da vitty il 11/06/2007 16:53

    Evvaiiiiii ma l'ottocento è il secolo di elezione della tua Emma o anche il tuo? ;) se potessi scegliere in quale secollo vivere io sceglierei quello meno romantico ma molto avventuroso dei viaggi astrali e del teletrasporto :D Besos Angie
    postato da jolinnebrio il 11/06/2007 16:19

    Ho fatto un piccolo cambiamento in questa puntata finale delle storie di Emma. Il finale è quello immaginato la prima volta che avevo iniziato a scrivere le avventure di questo personaggio, ormai più di un anno fa. Ho già apportato qualche modifica nelle puntate vecchie per sostenere il nuovo epilogo della storia . Per quelli che non sanno di cosa parlo, dirò che Emma era la mia professoressa di italiano alle scuole medie. Credeva nell'Ottocento e nell'amore a prima vista. Per qualche motivo a me stesso ignoto non sono riuscito a dimenticarla, anche se all'epoca mi intimidiva con la sua severità. Ho immaginato che a un tratto fosse catapultata, attraverso una porta temporale, nel suo secolo d'elezione, cioè l'Ottocento. E che lì vi incontrasse una persona. Evvaaaaaiiiiiii!!!!!!!
    postato da Capitan Franz il 11/06/2007 15:56

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