Correva l’anno 1971 quando vedeva luce lo stupefacente film, piccolo e insuperato gioiello di eleganza, E’ ricca, la sposo, l’ammazzo, con Walther Matthau nel ruolo di Henry Graham e Elaine May in quelli di Enrichetta Lowell. Regia della stessa May, la quale è stata anche sceneggiatrice della pellicola.
Due parole su Matthau e sulla trama. In questo film Matthau è ai suoi apici interpretativi, scontroso e amorale, trasandato e orso, sempre in rotta di collisione con perbenismo e buoni sentimenti. E’ l’assoluto mattatore del film. Snocciola battute a ritmo forsennato, ben coadiuvato dai riusciti personaggi che lo assecondano, prima di tutto il meticoloso maggiordomo Harold, poi il ricco e rapace zio, l’avvocato corrotto di Enrichetta e tutta l’accidiosa servitù al completo della miliardaria pasticciona, tra cui spicca la volgare governante signora Traggert.
È importante ricordare anche il doppiaggio di questo film, che a mio modo di vedere ha ulteriormente migliorato la storia (i nostri doppiatori sono in alcuni casi dei mostri di recitazione). Gianrico Tedeschi presta la voce a Matthau conferendogli tutte le sfumature interpretative acquisite in anni passati a calcare scene teatrali. L’insuperato Ferruccio Amendola, padre di Claudio, doppia il corrotto avvocato McPherson; il mitico Carlo Romano, già doppiatore di Jerry Lewis e del detective fumettistico Nick Carter, si occupa dell’avido zio Harry. Colei che presta la voce alla candida Enrichetta, pur bravissima, è l’unico nome della compagine che non conoscevo, ossia Flaminia Jesolo.
La trama. Henry Graham, miliardario caduto in disgrazia, deve assolutamente sposare un’ereditiera per sfuggire ai creditori che lo accerchiano. La sua scelta cade sulla miliardaria pasticciona, esperta di botanica, Enrichetta Lowell. Henry progetta di uccidere al più presto la poco desiderata moglie in modo da ereditarne le sostanze e continuare la dispendiosa e farfallesca vita di sempre. Tuttavia alla fine ci ripensa lasciandosi soggiogare dall’amore.
Alcune tra le moltissime battute del film (me lo sono rivisto per appuntarmele). Vi consiglio di leggerle.
“E’ morto col patrimonio intatto?” Matthau rivolto a un suo amico miliardario, chiedendo informazioni sul padre di Enrichetta, mentre la suddetta, più maldestra che mai, versa tazze di tè su tappeti costosi.
“Madame, la sua ossessione erotica per questo tappeto è da compatire”. Il protagonista, versando la sua tazza di tè sul solito tappeto mentre la padrona di casa fa una ramanzina alla candida Enrichetta che già si è sbrodolata ben bene.
“Sono venuta con l’autobus”. L’ultra-ultra ricchissima protagonista, quando Matthau le dice che può mandare via la macchina (tutti si immaginano che viaggi almeno in Rolls Royce), dato che l’accompagnerà lui a casa.
“Buongiorno, signore, le rimangono esattamente sette giorni e nove ore prima dell’indigenza.” L’impagabile maggiordomo Harold al disperato Matthau che non trova moglie per sanare i suoi debiti.
“Il moscato extradolce della ditta Moghen di Malaga con soda e succo di arancio amaro.” Enrichetta descrive la sua bevanda preferita al disgustato pretendente (quel vino è una vera schifezza).
“Studiati il capitolo sulla classificazione degli esperimenti di Mendel.” Matthau al domestico Harold (ci sono pochi giorni per conquistare la ricca ereditiera e bisogna padroneggiare la sua sfera di interesse, che è la botanica).
“Enrichetta, la sola differenza tra noi è che io sono un uomo e tu una donna. E questa non dovrebbe essere una difficoltà se stiamo ragionevolmente attenti.” Matthau dovrebbe fare la dichiarazione d’amore, ma la lingua si rifiuta di assecondarlo.
La scena in cui il protagonista pulisce con un fazzoletto la bocca dell’imbranatissima partner prima di baciarla.
La scena in cui le risistema la camicia da notte alla greca la prima notte di nozze (Enrichetta aveva infilato la testa nel buco del braccio).
“La signora ha una servitù estremamente democratica.” Il maggiordomo Harold al suo datore di lavoro che chiede perché lo chauffeur della sua novella sposa non è venuto a prenderli all’aeroporto (si scoprirà poi che lo chauffeur si sta spupazzando una cameriera infingarda quanto lui).
“Se non sparisci da questa casa e dai terreni circostanti entro 45 minuti, io ti sparo in qualità di intruso con dimostrate intenzioni criminali.” Matthau allo chauffeur nullafacente e ladro. E’ in corso una festa in cui è presente anche il resto della servitù nullafacente e ladra della fin troppo permissiva Enrichetta. Il nuovo padrone di casa spara in aria un colpo di avvertimento.
“Mi sono preso io la libertà, signore.” Harold informa il suo principale che ha provveduto lui a tagliare il cartellino del prezzo dal nuovo abito di Enrichetta, fugando i di lui timori che la novella sposa se ne andasse in giro mostrando etichette varie sul vestiario (lo ha fatto varie volte nel film).
“L’ho chiamata Alsophila Grahamy.” La felce tropicale scoperta dalla maldestra ereditiera durante la sua luna di miele. E’ una specie mai catalogata e lei le ha dato il nome del marito.
“Henry, avrai sempre tutte queste attenzioni per me?” “Temo proprio di sì”. Matthau, tornando sulla sua decisione di affogare la novella moglie si è buttato nella corrente impetuosa del fiume e ha riportato Enrichetta a riva.
“Vieni, adesso è meglio tornare.” Ultima battuta. I due protagonisti si tengono per mano e si allontanano in un paesaggio naturalistico di rara bellezza. L’orso Matthau si è quasi trasformato in un tenero innamorato. Enrichetta, lungi dall’essere la bruttina descritta per tutto il film, col corpo bagnato d’acqua è bella e desiderabile.
Enrichetta ti amerò per sempre.
Due parole su Matthau e sulla trama. In questo film Matthau è ai suoi apici interpretativi, scontroso e amorale, trasandato e orso, sempre in rotta di collisione con perbenismo e buoni sentimenti. E’ l’assoluto mattatore del film. Snocciola battute a ritmo forsennato, ben coadiuvato dai riusciti personaggi che lo assecondano, prima di tutto il meticoloso maggiordomo Harold, poi il ricco e rapace zio, l’avvocato corrotto di Enrichetta e tutta l’accidiosa servitù al completo della miliardaria pasticciona, tra cui spicca la volgare governante signora Traggert.
È importante ricordare anche il doppiaggio di questo film, che a mio modo di vedere ha ulteriormente migliorato la storia (i nostri doppiatori sono in alcuni casi dei mostri di recitazione). Gianrico Tedeschi presta la voce a Matthau conferendogli tutte le sfumature interpretative acquisite in anni passati a calcare scene teatrali. L’insuperato Ferruccio Amendola, padre di Claudio, doppia il corrotto avvocato McPherson; il mitico Carlo Romano, già doppiatore di Jerry Lewis e del detective fumettistico Nick Carter, si occupa dell’avido zio Harry. Colei che presta la voce alla candida Enrichetta, pur bravissima, è l’unico nome della compagine che non conoscevo, ossia Flaminia Jesolo.
La trama. Henry Graham, miliardario caduto in disgrazia, deve assolutamente sposare un’ereditiera per sfuggire ai creditori che lo accerchiano. La sua scelta cade sulla miliardaria pasticciona, esperta di botanica, Enrichetta Lowell. Henry progetta di uccidere al più presto la poco desiderata moglie in modo da ereditarne le sostanze e continuare la dispendiosa e farfallesca vita di sempre. Tuttavia alla fine ci ripensa lasciandosi soggiogare dall’amore.
Alcune tra le moltissime battute del film (me lo sono rivisto per appuntarmele). Vi consiglio di leggerle.
“E’ morto col patrimonio intatto?” Matthau rivolto a un suo amico miliardario, chiedendo informazioni sul padre di Enrichetta, mentre la suddetta, più maldestra che mai, versa tazze di tè su tappeti costosi.
“Madame, la sua ossessione erotica per questo tappeto è da compatire”. Il protagonista, versando la sua tazza di tè sul solito tappeto mentre la padrona di casa fa una ramanzina alla candida Enrichetta che già si è sbrodolata ben bene.
“Sono venuta con l’autobus”. L’ultra-ultra ricchissima protagonista, quando Matthau le dice che può mandare via la macchina (tutti si immaginano che viaggi almeno in Rolls Royce), dato che l’accompagnerà lui a casa.
“Buongiorno, signore, le rimangono esattamente sette giorni e nove ore prima dell’indigenza.” L’impagabile maggiordomo Harold al disperato Matthau che non trova moglie per sanare i suoi debiti.
“Il moscato extradolce della ditta Moghen di Malaga con soda e succo di arancio amaro.” Enrichetta descrive la sua bevanda preferita al disgustato pretendente (quel vino è una vera schifezza).
“Studiati il capitolo sulla classificazione degli esperimenti di Mendel.” Matthau al domestico Harold (ci sono pochi giorni per conquistare la ricca ereditiera e bisogna padroneggiare la sua sfera di interesse, che è la botanica).
“Enrichetta, la sola differenza tra noi è che io sono un uomo e tu una donna. E questa non dovrebbe essere una difficoltà se stiamo ragionevolmente attenti.” Matthau dovrebbe fare la dichiarazione d’amore, ma la lingua si rifiuta di assecondarlo.
La scena in cui il protagonista pulisce con un fazzoletto la bocca dell’imbranatissima partner prima di baciarla.
La scena in cui le risistema la camicia da notte alla greca la prima notte di nozze (Enrichetta aveva infilato la testa nel buco del braccio).
“La signora ha una servitù estremamente democratica.” Il maggiordomo Harold al suo datore di lavoro che chiede perché lo chauffeur della sua novella sposa non è venuto a prenderli all’aeroporto (si scoprirà poi che lo chauffeur si sta spupazzando una cameriera infingarda quanto lui).
“Se non sparisci da questa casa e dai terreni circostanti entro 45 minuti, io ti sparo in qualità di intruso con dimostrate intenzioni criminali.” Matthau allo chauffeur nullafacente e ladro. E’ in corso una festa in cui è presente anche il resto della servitù nullafacente e ladra della fin troppo permissiva Enrichetta. Il nuovo padrone di casa spara in aria un colpo di avvertimento.
“Mi sono preso io la libertà, signore.” Harold informa il suo principale che ha provveduto lui a tagliare il cartellino del prezzo dal nuovo abito di Enrichetta, fugando i di lui timori che la novella sposa se ne andasse in giro mostrando etichette varie sul vestiario (lo ha fatto varie volte nel film).
“L’ho chiamata Alsophila Grahamy.” La felce tropicale scoperta dalla maldestra ereditiera durante la sua luna di miele. E’ una specie mai catalogata e lei le ha dato il nome del marito.
“Henry, avrai sempre tutte queste attenzioni per me?” “Temo proprio di sì”. Matthau, tornando sulla sua decisione di affogare la novella moglie si è buttato nella corrente impetuosa del fiume e ha riportato Enrichetta a riva.
“Vieni, adesso è meglio tornare.” Ultima battuta. I due protagonisti si tengono per mano e si allontanano in un paesaggio naturalistico di rara bellezza. L’orso Matthau si è quasi trasformato in un tenero innamorato. Enrichetta, lungi dall’essere la bruttina descritta per tutto il film, col corpo bagnato d’acqua è bella e desiderabile.
Enrichetta ti amerò per sempre.
Una vera "chicca" del cinema e quando capita che lo trasmettano in tv,non perdo occasione per "rigustarmelo"tutto! Scene paradossali,comicità mai volgare,un romanticismo particolare e un amore in crescendo da ricercare lentamente in ogni scena! Grande doppiaggio, e voci indimenticabili... ma come si fa a non amare questo film? Baci, elle
RispondiEliminapostato da elle il 05/04/2006 15:41
significativa l'espressione compiaciuta di Matthau nel guardare attentamente la felce che avrebbe portato il suo nome rendendolo così "immortale" nel tempo. Caspita che dimostrazione d'amore da parte di Enrichetta,difficile non esserne colpiti!
postato da elle il 05/04/2006 16:31
mi hai convinta, penso che lo vedrò:)))
postato da sex.and.thecity il 05/04/2006 16:39
attore fantastico! il film non l'ho visto ma credo che andrò a noleggiarlo... mi hai incuriosito. hai visto "due simpatici brontoloni" con jack lemmon? deliziosamente e adorabilmente espressivi. ciao, buona serata :-)
postato da sempreio il 05/04/2006 19:53
Cos'è un capolavoro e perché si definisce così? Chiunque affermi di saperlo è uno sciocco. Non c'è alcun modo di capire che ci si trova di fronte a un'opera fuori della norma nel momento in cui la si vede. Se ti tratta di un film e tu lo vedi ora, il massimo che puoi dire è che è un bel film, che è ben recitato e che ha quelli che a te sono sembrati diversi pregi. Basta. Non puoi aggiungere altro. La definizione per spiegare un'opera fuori dal comune che ho trovato io è la seguente (si parla in questo caso di cinema). Un film superiore è un film che rimane lì, intatto e integro, assolutamente impermeabile alle offese del tempo, quando sono passati dieci o venti anni (meglio ancora se trenta o più). E' un'eroica statua che gli agenti atmosferici non riescono a intaccare, sebbene ci si impegnino con forza. La storia di Enrichetta a mio avviso è uno di quei film. Sono passati 35 anni dalla sua uscita è il perfido tempo trascorso non è riuscito a intaccare la magia delle sue atmosfere, l'efficacia delle sue battute, la capacità di farsi sognare ridendo. Quel gran farabutto che è il tempo non è mai riuscito a sibilare a quel film "Tu sei vecchio!". Non ho detto che il film di cui parlo sia un capolavoro. Di certo è una di quelle storie a cui il codardo tempo può fare solo un baffo.
postato da un po' per tutti il 05/04/2006 20:33
E' vero, non è un capolavoro ma un prodotto di altissima qualità, che non invecchia. Speriamo lo ridiano in TV.
postato da octopus il 05/04/2006 21:52
Devo vederlo questo film. Saluti
postato da iltov il 05/04/2006 22:29
buonasera ..come già credo di aver detto la mia cultura cinematografica fa acqua da tutte le parti..il film l'ho visto ma mai mi sarebbero balenate per la testa tante osservazioni..quindi non ti lascio un commento ma solo un affettuoso saluto
postato da Aikido il 05/04/2006 23:06
Il titolo in inglese di questo film suonerebbe grossomodo "Una nuova foglia" (o specie vegetale). E si riferisce senza dubbio alla felce tropicale scoperta da Enrichetta, l'Alsophila Grahamy, che è di gran lunga la cosa più romantica del film (e una delle più romantiche di tutta la cinematografia, per quanto mi riguarda).
postato da ancora una il 05/04/2006 23:42
dovremmo rivederlo insieme questo film...condivido in pieno ogni cosa che dici!
postato da elle il 06/04/2006 00:20
Bello, bello, l'ho visto milioni di volte, sai che non ricordavo il nome dell'attrice? E come dici tu tutta bagnata è finalmente sensuale.
postato da salem il 06/04/2006 00:21
Proprio oggi pm ho visto un film in tv con Matthau...grande artista. Un abbraccio.
postato da mela il 06/04/2006 00:33
divertentissimo film. me lo ricordo bene. un bacio
postato da Lisa il 06/04/2006 15:28
Visto e rivisto e non mi stanca sai? Sarà che Matthau con il suo viso buffo, la camminata dinoccolata, lo sguardo perfido e umano mi ritrova sempre in un sorriso!
postato da grisù il 06/04/2006 16:01
Purtroppo, una volta di più, la traduzione italiana del film è qualcosa di orribile. Ma come ho già detto in un altro tuo post, è un film davvero divertente. Ciao.
postato da Amfortas il 06/04/2006 17:04
Visto. Indimenticabile la faccia di lui.
postato da tiziano il 06/04/2006 17:51
grazie. ho apprezzato davvero.
postato da enrichetta il 06/04/2006 19:33
Chi sarà, questa misteriosa Enrichetta? Se fosse pure ricca, i miei problemi sarebbero risolti. :-)
postato da Henry Graham il 06/04/2006 20:00
walther matthau è un gigante!
postato da ivy phoenix il 06/04/2006 20:50
Buongiorno a tutti, mi scuso per l'ntromissione, sono capitato su questa pagina per caso. C'è una refuso nel commento del film, la doppiatrice di Elen May si chiama Flaminia Jandolo e non Iesolo e fu una delle piu brave doppiatrici degli anni 50/80, specializzata specialmente su voci infantili (vedi Phillip Alford in "Il Buio oltre la Siepe" o di svampite ragazze come Pamela Tiffin in "Straziami ma di baci Saziami", fu anche direttrice di doppiaggio.
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