domenica 23 aprile 2006

L'ultimo legionario

Sono morto? No, non ancora, ma ci manca poco. Anche se è ormai notte, quasi vedo il mio petto squarciato da un colpo di daga numidica. E’ un colpo mortale, il veterano cartaginese che me l’ha vibrato sapeva il fatto suo. Probabilmente era uno dei fedelissimi di Annibale già dalle vittorie del Ticino e del Trebbia; forse è uno che ha riso alla disfatta romana sul lago Trasimeno, quando il diavolo cartaginese ha annientato l’intero esercito del console Flaminio. La più totale disfatta romana di tutti i tempi. Almeno fino a oggi qui a Canne. Oggi la vergogna dell’Urbe ha toccato il suo punto più alto.

La battaglia è finita da diverse ore. I lamenti dei moribondi sono ancora tanti, ma diminuiscono col passare del tempo.
Fuochi lontani rischiarano il campo di battaglia abbastanza da farmi notare la carneficina immane che mi circonda. Sotto un cumulo di cadaveri accatastati come legna per un falò, una mano dà ancora tenui segni di vita. Per un istante incrocio lo sguardo con quello di un centurione che geme sotto la massa di corpi morti. L’ultima scintilla di vita nello sguardo dice che il mio compagno d’armi sa che entrambi siamo morti.
La pianura è ingombra di cadaveri romani fin dove la vista può spaziare. Piccole pattuglie di soldati cartaginesi passano in mezzo ai corpi dei legionari per depredarli del poco che hanno o per assestargli il colpo di grazia. Tra poco verranno pure da me, ma forse mi troveranno già morto.

Fa caldo. E’ stata un’afosa giornata estiva. Come abbiamo mai potuto perdere la battaglia? Eravamo più del doppio dei cartaginesi; forse 90 mila soldati pieni di furore marziale contro 40 mila nemici infiacchiti da mesi di lotte per la penisola. Terenzio Varrone, uno dei due consoli successori dell’irresoluto Temporeggiatore Quinto Fabio Massimo, sorrideva quando ha visto la disposizione di battaglia data da Annibale. Ha pensato che sarebbe stato un gioco sfondare la sottile prima linea nemica formata dai Galli, ossia dai guerrieri più indisciplinati del mondo, e trasformare Canne nella più fulgida vittoria di Roma. Non ha riflettuto che il demonio cartaginese fosse di pasta ben diversa dal popolino ignorante che lui è solito arringare al Foro romano. Annibale voleva che noi sfondassimo la prima linea dei Galli, come abbiamo fatto, voleva che li massacrassimo come abbiamo fatto, e che poi andassimo a cozzare contro il muro invalicabile dei veterani libici e cartaginesi, gente che mangia pane e guerra e non arretra di un passo neanche da morta.
Ancora prima che ce ne rendessimo conto, la potente cavalleria numidica di Maarbale ha fatto a pezzi la nostra inadeguata forza a cavallo comandata dal secondo console Lucio Emilio Paolo, un valoroso che ha cercato la morte sul campo a differenza di quel fanfarone codardo di Terenzio Varrone datosi alla fuga. Poi cavalleria e fanteria ci hanno chiuso a tenaglia ed è iniziato il massacro.

Una luce si avvicina. E’ un chiarore intenso prodotto da innumerevoli torce. Ecco belle uniformi sgargianti. Ecco uomini intabarrati in mantelli vistosi e un corteo di soldati cartaginesi di cui non scorgo la fine. Riesco a sollevarmi un po’ poggiando le spalle contro quelle del cadavere più vicino.
Il corteo di soldati e dignitari si apre per far passare un uomo dal portamento fiero e dallo sguardo di ghiaccio. E’ vestito con una semplice e grezza tunica senza alcun monile o ornamento di potere. Però tutti si inchinano al suo passaggio. Lo fanno pure quelli vestiti nel modo più fastoso. Un mormorio di adorazione accompagna l’incedere del nuovo arrivato.

Quando l’uomo si ferma davanti al dosso su cui agonizzo, capisco che di fronte a me c’è il diavolo in persona. Annibale, il nemico giurato di Roma, mi guarda. Non capisco perché perda tempo con me, dato che sono il meno importante dei militi affrontatisi sul campo di battaglia. E' soddisfatto, anche se non ride. Forse pensa che quel giorno a Canne ha finalmente realizzato la promessa fatta al padre Amilcare, di cui si vocifera in ogni taverna della Suburra romana e in ogni tempio a Minerva o a Vesta, e cioè distruggere Roma.
“Come ti chiami, soldato?” dice in un latino incerto con un tono risoluto e chiaro.
“Publio Decumio”, rispondo con una voce resa fievole non solo dalla morte imminente.
Proprio in quel momento sento la mia mano tremante stringersi intorno all’elsa di una daga che ho trovato tastoni. Il più grande generale di tutti i tempi con un gesto imperioso trattiene alcuni soldati che vorrebbero giustiziarmi prima che io riesca nell’improbabile impresa di sollevare la spada.
“Non capite mai?” mi dice il grande condottiero con un sorriso quasi affettuoso.
Faccio appello a tutte le mie energie e sollevo la spada verso Annibale.
“Non capite mai?”

Mi rizzo a sedere e protendo la debole mano armata verso Annibale. Capisco che la punta della mia daga non arriverà mai a sfiorare il corpo del grande nemico di Roma, ma mi sforzo con tutte le forze di spingere la lama in avanti.
“Non capite mai quando avete perso?” Annibale mi disarma con un calcetto stanco e prima di voltarmi le spalle mi fissa un’ultima volta. Sul suo viso non c’è più il sorriso di vittoria di poco prima. La sua smorfia contratta adesso somiglia molto a quella dello sconfitto.
Sono io che sorrido mentre rilascio il mio ultimo respiro.

3 commenti:

  1. La sola sfortuna di Annibale è stata quella di avere al governo di Cartagine uno stuolo di mercanti politicanti, invidiosi, corrotti e incapaci come molti di quelli che noi purtroppo ben conosciamo.
    Che dire del racconto? Indro Montanelli non avrebbe saputo far meglio. E sono sincero.

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    Pubblicato da Giulio Perrone Editore a 12:09

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  3. come mi sento?Avevo bisogno di parlarne ma non mi sono sentita bene....poi..è tutto confuso per quanto riguarda questa cosa ...ciao.
    postato da iris il 23/04/2006 12:27

    Davvero avvincente! Mi ricorda quasi... mai letto qualche libro di Valerio Massimo Manfredi? Bellobellobello, complimenti. Un abbraccio, e la promessa di ritornare presto ;) Ps: sì, l'ambientazione era proprio il Giorno del Giudizio... da un altro punto di vista, però :)
    postato da Laura il 23/04/2006 16:50

    Ciao! E così, alcune cose ci accomunano, pare...^__^ Sono curiosa di leggermi bene questo tuo Blog, per imparare a conoscerti meglio!;) A presto, dunque. Michelle
    postato da Michelle il 23/04/2006 23:14

    eccomi... ma tu non puoi morire così, nemmeno per amore di emma! non ho ancora capito come mai "penultimo"... quando leggo certi tuoi pezzi niente mi impedisce di pensarti penultimo... di 2! bacio, buonanotte!
    postato da sempreio il 24/04/2006 00:15

    Sono Massimo Decimo Meridio, comandante delle armate del Nord, generale delle Legioni Felix, servo fedele del vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa, e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra! (a proposito del Gladiatore) Ciao.
    postato da Whollock - The man machine il 24/04/2006 00:56

    é sempre un piacere leggerti, ha ragione chi ti ha scritto che dai l'impressione di essere il penultimo di due! A presto e stai su!
    postato da simona il 24/04/2006 01:02

    i miei complimenti per il post! incorona me! incorona me! incorona me! perchè la città mi è ostile nel tifo e perchè in casa nessuno capisce un acca di calcio, sono una povera incompresa!! pensa che ho dovuto spiegare il fuorigioco a mio padre.....aaaaaaahhhhhh!!!! scherzi a parte baratto volentieri l'incoronamento col numero di telefono del Capitano, fai te! buonanotte!!
    postato da pea_carl il 24/04/2006 01:19

    I campi di battaglia, quelli antichi dico, dove l'uomo affrontava l'uomo e con la forza lo dilaniava e del sangue dello sconfitto ricopriva la propria pelle, i propri occhi. Quelli sì erano i miei prediletti, la mia tavola imbandita. Grazie per averli offerti ancora alla mia memoria. Salem ... certo che la strega c'entra con me, come potrebbe non entrarci colei che mi ha legato a sè con le sue mille pozioni.
    postato da oscuracondanna il 24/04/2006 01:56

    Si, quanto spreco....mi sto leggendo pian piano il tuo blog...Felice lunedì, io vado al mare a respirare un pò d'aria...c'è il rischio di soffocare qui.... Luna
    postato da Luna il 24/04/2006 09:43

    Bello! Ho sorriso e ho pensato ai tifosi romanisti...scusa eh, sono volata in basso?
    postato da penelope il 24/04/2006 10:41

    Evidentemente il tuo blog ispira al ritorno visto i commenti ripetuti da più persone... Sono andata a leggere quel delicatissimo post sulla tua professoressa di italiano. La mia secondogenita si chiama Emma e già è d'acciaio, ha solo sei anni. Sarà il nome? Cercando l'origine del suo significato, ho scoperto che in alcuni casi vuol dire "grande, potente"...nientemale eh? E grazie che le piaceva Annibale! Abbiamo festeggiato il suo onomastico il 19 cm.
    postato da penelope il 24/04/2006 10:52

    ...In riferimento al tuo commento lasciato nel mio blog...già..avercene di Amore..:_)))! BUONA SETTIMANA!
    postato da LadruncolaDiEmozioni il 24/04/2006 11:00

    I tarassachi sono quei fiori gialli che dopo un po' diventano soffioni...quelli che soffi e vanno dapperttutto, soprattutto nel naso degli allergici!!!Ciao!
    postato da La signora Plin il 24/04/2006 11:09

    signora Plin, stiamo attenti ai soffioni. LadruncolaDiEmozioni, lo zuccherificio di stelle va bene, ma pensa che si potesse avere una fabbrica di amore, quello vero, e se si potessero comprare a basso prezzo quantità indefinite di questo prodotto. penelepe, ti dispiacerebbe aggiungere il tuo indirizzo? Non riesco a visualizzarti. Sì, le Emme paiono essere persone speciali, me l'ha già ricordato qualcuno. Auguro alla tua piccola di diventare una donna eccezionale come la mia Emma (e di essere più felice di lei). Sui tifosi romanisti sei volata bassa, come tu stessa hai riconosciuto. Luna, il mare è una gran cosa. Anche a me spesso manca l'aria. Bellissima la parte della persona che caccerebbe per sfamarti o che scalerebbe le montagne per te. Mi fa pensare alla trascinante canzone di Gianna Nannini "Meravigliosa creatura /sei sola al mondo. /Meravigliosa fortuna / averti accanto". Sono certo che pure sei sei una meravigliosa creatura. oscura condanna, hai un grande anelito romantico a dispetto di qualche tuo singolare giudizio grandguignolesco. pea_carl, grazie per i complimenti, ti incorono senza difficoltà, anche se hai già i numeri telefonici di chissà quanti Capitani. Scherzo. Simona, starò su se starai su pure tu. Grazie per le tue parole. Whollock, forse tutti noi abbiamo un'anima da gladiatore dentro; il problema è questo mondo ci permette raramente di tirarla fuori. sempreio, se non per amore di Emma, forse potrei morire così per amore tuo. E' sempre un piacere sentirti. Michelle, amore per la pioggia e odio per i balli a trenino e la Macarena: non abbiamo poco in comune, cara Michelle. Laura, grazie, ho letto in effetti qualcosa di Manfredi sull'antica Grecia. Spero di rivederti prima del tuo Giorno del Giudizio. Iris, hai dimostrato grande sensibilità in quel post. Non preoccuparti per le tue emozioni, forse devi parlarne poco alla volta.
    postato da penultimo il 24/04/2006 12:37

    Già su due blog leggo di Massimo Meridio...coincidenza? Grazie per i complimenti da me...
    postato da Signora delle Ore Scure il 24/04/2006 13:15

    Yesssss, mi riferivo alla foto e alla citazione di Wollock sotto ;-))))
    postato da Signora delle Ore Scure il 24/04/2006 14:00

    già...e ancora oggi ci si chiede che cos'è stato a mettere fine all'impero romano ole /.)
    postato da sally brown il 24/04/2006 14:19

    capitani di squadre di ginnastica, di pallanuoto, forse anche di pallavolo ma il mio Capiatno, il primo uomo che ho sognato alla tenera età di 5 anni purtroppo mi manca!! per quanto riguarda l'uomo perfetto lo vorrei anche se fosse un automa *_*
    postato da pea_carl il 24/04/2006 16:17

    Molto interessante...ho sentito l'odore pungente di polvere e sangue di quel campo di battaglia.
    postato da Ofelia il 24/04/2006 16:35

    Il tuo "insostituibile" mi ha commossa! Grazie! Comunque sono tornata anche se ancora non ho risolto i problemi di connessione e sono costretta a fare tutto in velocità dal PC del lavoro! Un sorriso di buona settimana a presto pb
    postato da pb il 24/04/2006 16:39

    Fuori programma Sto vedendo il film di Billy Wilder “Testimone d’accusa” del ’58 di cui ho parlato nel post “Alza la gonna, Marilyn” (è su Tmc). Prime impressioni. Godo perché anche a distanza di decenni mi sembra il capolavoro che ricordavo. La potenza del doppiaggio d’epoca è inaudita. La voce italiana di Charles Laughton non ha rivali. Vista la scena dell’interrogatorio di Tyrone Power e di Marlene Dietrich. L’avvocato Charles Laughton è il mattatore inarrivabile che ricordavo, domina tutto e tutti. La Dietrich comunque, con la sua gelida disillusione riesce a stargli quasi alla pari. Molto efficace pure Tyrone Power, nel ruolo di un gigolò ante litteram. Bravissima l’infermiera di Laughton che cerca di comandarlo a bacchetta dicendo “Facciamo un pisolino” o “prendiamo la medicina” quando è solo l’anziano avvocato che deve compiere quelle azioni. Due particolari che avevo scordato. Laughton che sale le scale del suo appartamento con un curioso montacarichi personale (è malato e non può sforzarsi). Il raggio di luce che proietta negli occhi degli interrogati è provocato da un monocolo e non dal medaglione che rammentavo. Considerazione finale: sono grato al Creatore quando vedo che i vecchi film che mi hanno fatto sognare anni fa conservano la loro efficacia visiva malgrado il passare del tempo (è una cosa che non capita sempre).
    postato da penultimo il 24/04/2006 16:55

    Mi dispiace dirti che il Medusa, che tanto stimi, è romanista...ecco il perchè del mio collegamento con la tua storia: lo devi vedere quando la sua squadra del cuore perde! Emma è la nostra pargoletta più piccola, lui la chiama Lpbell, salta e parla continuamente. Ma che fai vedi la televisione a quest'ora???
    postato da penelope il 24/04/2006 17:14

    mai vista le televisione a quest'ora (e anche a ore diverse, di recente). Ma mi è caduto l'occhio su questo autentico capolavoro del cinema classico e non ho potuto resistere. Dovresti quindi essere la moglie o compagna di Medusa, se ho capito bene.
    postato da penultimo il 24/04/2006 17:33

    Ciao! Io sono quella a sinistra! L'altra è la mia cuginetta polentona......che combini di bello??? :) A presto!
    postato da Marella il 24/04/2006 19:05

    Grazie della visita! :) Hai inserito l'immagine del mio film preferito il Gladiatore!!! Torna a trovarmi quando vuoi :)
    postato da Serenity il 24/04/2006 19:14

    Grazie ! Troppo buono! Bhè a non combinare nulla siamo in due allora! ancora non ho neanche cominciato a lavorare oggi pomeriggio!!!!! Vediamo che riesco a concludere....passerò a fine serata per dirti se sono riuscita a fare qualcosa o no!!!!! BACI!
    postato da Marella il 24/04/2006 19:18

    ciao carissimo! pensa, nel 58 non ero ancora nata... beato te che ti puoi spaparazzare davanti a un film di pieno pomeriggio. e il legionario è morto davvero, ora sono rimaste queste lance minacciose come gli uomini che le portano, nell'aria polverosa del tramonto... bella foto! bacio
    postato da sempreio il 24/04/2006 22:44

    :)
    postato da frakkola il 24/04/2006 22:47

    Riguardo il tuo commento credo proprio che il tuo post abbia decisamente influenzato il mio. Non vorrei però che avessi cambiato la foto del tuo post per causa mia. Ciao
    postato da Whollock - The man machine il 25/04/2006 00:22

    Perché Annibale è stato il più grande generale dell'antichità, superiore, secondo molti (tra cui Emma), a Cesare e Alessandro Magno? Senza dubbio per la qualità degli avversari. Cesare compì alcune rilevanti imprese belliche, ma la principale è la conquista della Gallia; e i Galli, pur essendo un fiero popolo composto di giovanottoni aitanti e sanguinari, erano assolutamente carenti sul fronte della guerra "seria", quella da attuare con la strategia e la disciplina, con la manovra e la professionalità. Il loro campo era quello della rissa selvaggia e dello scontro tra bande, non quello della guerra classica. Quindi pur dando a Cesare quel che è di Cesare (la conquista della Gallia ottenuta in inferiorità numerica totale e in condizioni ambientali avverse è una delle più ammirate imprese storiche), bisogna riconoscere che i popoli barbari dell’antichità non erano esattamente l’esercito prussiano di von Motke. Lo stesso discorso vale per le pur strabilianti imprese di Alessandro contro i potentati levantini, i cui eserciti non erano composti interamente da guerrieri degni di Leonida e dei Trecento delle Termopili. Annibale invece, e per ben 16 anni, tenne in scacco, in casa sua, uno dei popoli più bellicosi della storia, una specie di Sparta della globalizzazione. Annichilì a più riprese gente che andava alla morte come George Clooney va al party del Martini. Era vero che due secoli prima di Cristo le legioni romane non avevano ancora raggiunto il loro massimo grado di sofisticatezza bellica, e che denunciavano ancora qualche lacuna organizzativa (specie nella cavalleria, nella mobilità dei reparti militari o nella gestione del comando: al tempo della battaglia di Canne i due consoli, Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo, guidavano l’esercito a giorni alterni). Ma è pur vero che l’esercito dell’Urbe aveva già combattuto contro personaggi come Pirro o contro gli stessi cartaginesi della prima guerra punica (facendo sempre una gran bella figura e riducendo le rare vittorie altrui a vittorie, appunto, di Pirro). Annibale affrontò una marcia lunga e pericolosa dalla Spagna, valicando le Alpi in pieno inverno, impresa ritenuta impossibile all’epoca. Massacrò i romani in diverse battaglie, sempre in condizioni di inferiorità numerica e logistica. Ticino, Trebbia, Trasimeno e soprattutto il capolavoro bellico di Canne. Nessuno prima di lui aveva mai ottenuto risultati lontanamente paragonabili… e nessuno ci riuscirà dopo di lui. I pur coraggiosissimi romani dell’epoca avevano un tale paura di lui che il primo comandamento dei comandanti delle legioni era di non affrontare mai il genio cartaginese in campo aperto. Nemmeno in condizioni di estremo vantaggio numerico o tattico. Avevano così paura di lui da dargli una caccia spietata anche quando, ormai vecchio e forse inoffensivo, cercava rifugio presso i satrapi orientali (l’ultimo dei quali lo vendette ai suoi nemici mortali). Roma in effetti deve molto ad Annibale. Dopo di lui il mondo di area latina non sarà più lo stesso. La necessità di confrontarsi con il genio cartaginese portò a passi da gigante nell’organizzazione dell’esercito, rendendolo poi la perfetta macchina da guerra che è rimasto per secoli. E’ stato detto che solo dopo Annibale si sviluppò su grande scala il fenomeno dell’imperialismo romano. Anche i grandi generali, a cominciare dal vincitore della seconda guerra punica Scipione l’Africano, ebbero via libera in quegli anni (prima erano ostacolati in ogni modo dai poteri costituiti per evitare che la sempre presente minaccia di un generale vittorioso mettesse fine alla Repubblica: ciò che in effetti successe tempo dopo con Cesare e con Ottaviano). Annibale per un quindicennio ha vinto battaglie su battaglie in casa della più potente potenza bellica terrestre. Facendo un esempio più leggero adeguato ai nostri comodi e facili tempi, è come se una squadra di calcio avesse vinto (o evitato la sconfitta) per quindici anni in casa della Juventus. Sarebbe un’impresa sportiva davvero impressionante.
    postato da penultimo il 25/04/2006 01:21

    Scusa...ma la foto non era diversa???
    postato da penelope dopo aver visto la tv( aquest'ora????) il 25/04/2006 03:02

    Capire il significato della parola sconfitta è umiliante per chi si ritiene un eroe.
    postato da mona insonne il 25/04/2006 03:19

    Mai banale. Ti lascio un saluto.
    postato da iltov il 25/04/2006 11:57

    mona purtroppo ai nostri tempi dobbiamo abituarci alla parola sconfitta, seppure in contesti diversi e meno eroici. Penelope Allora la vedi pure tu, la televisione? Whollock Lieto di averti influenzato. Ho giudicato questa foto più adeguata al contenuto del mio post. Frakkola Un grosso ciao. sempreio Manco io c'ero nel 58, ma c'era quello splendido film. Un giorno parlerò della splendida Marlene (non la mela) e di che donna eccezionale fosse quando recitava parti di algida disillusa dell'amore. Lieto che ti piacciano i miei legionari nella foto (ma qui si tratta piuttosto di una falange macedone alessandrina). Marella 'nte sei fatta più vedé, forse qualcosa di buono l'hai combinato. Serenenity L'immagine di cui parli era quella di prima. L'ho tolta perché generava equivoci, come forse quello in cui sei incorsa tu. penelope 2 Medusa sfegatato tifosa romanista? E' senz'altro una sorpresa. Meno male che il Nostro recupera punti giocando amorevolmente con la pargoletta piccola. pb Attendo il tuo insostituibile ritorno. Un sorriso pure a te. Ofelia Grazie per i complimenti. Effettivamente mi sono impegnato nel post, spero che i risultati siano stati all'altezza. Signora delle Ore Scure Ciao, allora "One" era quella di Johnny Cash o quella degli U2?
    postato da prigioniero di Zenda il 25/04/2006 12:03

    Buongiorno!
    postato da pen il 25/04/2006 12:14

    'ngiorno, pen. Niente scampagnata per te, oggi?
    postato da Publio Decumio il 25/04/2006 14:21

    un saluto prima di ributtarmi in altre finestre molto meno piacevoli di quelle di blog.tiscali... bacio :-)
    postato da sempreio il 25/04/2006 15:37

    ciao, ho letto e riletto il tuo post.... , che dire , chi ti scrive è affascinato dall'antica roma , sopra tutto dai pretoriani , però concedimi di dire che un grande condottiero viene fatto anche dal sacrificio di tanti , ma tanti soldati , guerrieri indomiti che sprezzanti della propia vita si buttano a capo fitto per l'onore della vittoria da dare al loro condottiero..... , certamente ci vuole carisma , ci vuole arguzia , devi essere uno stratega , devi nascere con quell'indole e devi essere circondato da personaggi che hanno lo stesso tuo desiderio e ti venerano come leader indiscusso ...... , uno che tradisce ...... e sei finito ............ buona serata..........
    postato da nubilefrancesco il 25/04/2006 16:10

    per nubilefrancesco Il tuo punto di vista è molto ragionevole. Tolstoj sosteneva che le vittorie di Napoleone erano frutto dei sergenti o dei caporali dell'esercito francese. O meglio di un particolare sergente o di un particolare caporale che nel mezzo di una battaglia equilibrata, quando basta un alito di vento per far pendere la bilancia da un lato o dall'altro, di loro iniziativa (con un manipolo di soldati) prendevano o difendevano un ponte, conquistavano o difendevano una cascina o un dosso di terreno strategico. C'è del vero in questo. Resta il fatto che nessuno al tempo di Annibale è mai riuscito a eguagliare minimamente i suoi risultati sul campo di battaglia. Resta il fatto che un generale pur validissimo e coscienzioso come il fratello Asdrubale, uno che aveva i suoi geni ed ereditato l'educazione guerresca di Amilcare Barca, accanto ad Annibale era niente. Solo uno dei tanti onesti e diligenti generali dell'epoca. Basta pensare che il pur bravo e valente Asdrubale, pur disponendo dello stesso materiale umano del fratello maggiore (guerrieri numidi e spagnoli temprati in tante difficili battaglie), e pur essendo stato avvantaggiato dalle esperienze di Annibale che aveva messo a nudo alcune debolezze tattiche e strategiche dell’esercito romano, fu fatto a pezzi dai suoi avversari sulle sponde del fiume Metauro, come non sarebbe mai capitato al Genio cartaginese. Dici che la fortuna o la sfortuna dei generali è data dai tanti soldati e guerrieri indomiti che si buttano nella mischia e rischiano la vita per loro. Sono d’accordo, ma fino a un certo punto. I veterani cartaginesi e numidi erano gente tosta e non c’è dubbio (nel post li ho definiti gente che mangiava pane e guerra). Ma pure i romani dell’epoca dal punto di vista del coraggio e dello sprezzo della morte non avevano niente da invidiare a nessuno (Terenzio Varrone si mise in salvo, va bene, ma Lucio Emilio Paolo e il meglio della gioventù dell’Urbe affrontarono la morte con la spada in mano e in qualche caso la cercarono). Non può essere lì, nel coraggio e nello spirito di abnegazione dei soldati, la spiegazione delle vittorie di Annibale. E’ vero che alla fine della seconda guerra punica l’esercito romano era molto più forte organizzato di come era stato prima dell’avvento del condottiero cartaginese. E che disponeva nelle alte sfere del comando di diversi personaggi ormai paragonabili ad Annibale. Scipione l’Africano a mio avviso era ancora un pizzico al di sotto rispetto al suo modello di generale, ma non c’è dubbio che fosse già di una generazione fatta della stessa pasta di Annibale, non per questo lo batté a Zama. Il problema di Cartagine era che aveva avuto un uomo eccezionale, mentre sul finire della seconda guerra punica Roma ormai disponeva di diversi Scipioni (ossia di capi militari che si muovevano secondo strategie e modi di essere del tutto diversi rispetto alla tradizione romana). La verità è che Annibale e il corpo di spedizione che aveva portato in Italia, migliorarono enormemente la qualità tattica e strategica dell’esercito romano. Così come, per fare il solito esempio leggero adatto ai nostri giorni, la qualità di una squadra di calcio migliora ineluttabilmente se questa squadra milita in un campionato giocato da compagini sportive forti e organizzate (perché a quel punto sei obbligato a copiare modi di allenamento e tattiche altrui e perfino a cercare di perfezionarli).
    postato da penultimo il 25/04/2006 17:24

    oddio storia... la mia passione dopo la filosofia e mia figlia.... ciau... un saluto
    postato da ivy phoenix il 25/04/2006 18:07

    noto con piacere che hai un buon spacciatore. non sò dove vivi, ma se me ne lasci un pezzetto me lo vengo a prendere. bacio
    postato da Lisa il 25/04/2006 18:35

    Come è noto, attonita lisa, vivo a napoli. Sono un pochino contrario agli spacciatori e alla loro mercanzia, ma se mi stai invitando a consumare qualche altro tipo di prodotto, che magari preveda la vicinanza o meglio la prossimità reciproca, sono pronto a prendere in considerazione lo scenario. bacio. Saluti alla figlia di ivy phoenix e alle molte e tediose finestre di windows di sempreio.
    postato da l'uomo che sconfisse Annibale il 25/04/2006 18:59

    Gia' infatti devo ammettere che non ci eravamo "conociuti" prima sono arrivata qui tramite linkaggi vari... Cmq sono riuscita a stento a buttare giu' le prime parole ... BaciuZ
    postato da La Rosa Negra il 25/04/2006 20:11

    E' un pò che non im-posto. Ma sono svuotato, meglio: mi hanno svuotato. E non mi toccare il console Quinto Fabio detto Cunctator, era il mio preferito. Anch'io rimandavo sempre il momento dello studio. ciao
    postato da octopus il 25/04/2006 20:18

    Bellissimo post Penultimo! La battaglia di Canne fu una delle disfatte storiche più disastrose della storia dell'umanità (un intero esercito, anzi, il più formidabile esercito dell'epoca completamente annientato), ma non fu e non poteva essere una battaglia che avrebbe cambiato la storia, come, forse, lo sono state Poiters, Lech e Waterloo. E questo perchè Annibale (straordinario stratega indubbiamente) avrebbe potuto vincere ancora cento battaglie, ma non avrebbe mai potuto vincere la guerra contro i Romani. Perchè Annibale era il formidabile condottiero di un formidabile esercito di una Città-Stato (Cartagine) mentre Roma non era più una semplice Città-Stato, ma la Capitale di un Impero. Annibale sperava nella ribellione delle Province Romane contro Roma, l'unica possibilità che aveva di vincere la guerra, ma, con qualche eccezione, le Province Romane rimasero fedeli a Roma. E lì Annibale perse: Roma potè ricostituire un nuovo esercito e batterlo a Zama, ma anche se altre cento volte fosse stata battuta altri cento eserciti avrebbe potuto riallestire. Questa era la forza invincibile di Roma contro la quale nemmeno il più grande stratega alla testa di un agguerritissimo e organizzatissimo esercito avrebbe nulla potuto. Un caro saluto
    postato da luca il 25/04/2006 20:46

    una per la rosa negra in verità l'argomento di questo post parebbe più adatto ai palati maschili che a quelli femminili... ma alla mia Emma sarebbe piaciuto molto (almeno ho la presunzione di pensare così): forse se lo avesse letto ora mi avrebbe messo un altro nove in pagella. Una per octopus Io non critico Quinto Fabio Massimo, ma lo fa il personaggio del mio post, esprimendo un modo di sentire comune dell'epoca. Non è giunta alcuna testimonianza di persone dell'epoca che abbiano espresso ammirazione per il carisma del Cunctator. I più indulgenti dei contemporanei si limitavano a dire che era prudente e posato. Alcuni storici lo hanno descritto come un ragazzo quasi ritardato mentale quando era in età scolare (o almeno percepito così dai conoscenti). Anche a me piaceva il profilo basso di Quinto Fabio Massimo, quel suo presentarsi da tenente Colombo per poi stupire chi gli stava attorno. Di recente però, rileggendo una biografia di Annibale, ho avuto il dubbio che se era stato sottovalutato dai suoi contemporanei potrebbe essere stato sopravvalutato dai nostri. Alcuni indizi lo farebbero sembrare un bacchettone religioso della peggiore specie, un baciapile del paganesimo. Inoltre non pare che abbia fatto un granché oltre a seguire Annibale e lasciare che mettesse a ferro e a fuoco la penisola senza muovere il suo dito mignolo. La mia convinzione è che Roma non deve a lui il fatto di avere evitato la disfatta. una per luca Concordo su tutto quanto dici. Sottolineo solo una piccola sfumatura. E ciò che dopo Canne, a Roma rimanevano fedeli solo il Lazio e un po' di Abruzzo, pur essendo territori importanti perché contigui all'Urbe. Sottolineo pure che qualunque altra nazione dell'epoca avrebbe preso in considerazione l'idea di trattare la pace (perlomeno per vedere se si poteva ottenere qualche insperata clausola vantaggiosa). A roma però nessuno prese mai in considerazione questa opzione. Esisteva solo il partito churchilliano dell'"Io vi prometto lacrime e sangue".
    postato da prigioniero di Zenda il 25/04/2006 22:24

    ciao! sono lusingata dal fatto che tu mi ritenga intelligente senza nemmeno conoscermi..... ;-P però vorrei precisare che non ho parlato delle elezioni nel blog....ma ne ho parlato fin troppo nella vita reale!!! :-)))) ciaoooooooooo
    postato da ba il 25/04/2006 23:59

    ...................................
    postato da lu il 26/04/2006 00:21

    avevo scritto un..ehm...*nn commento* l'ho cancellato nn sempre parlare è necessario bacett:*
    postato da viola il 26/04/2006 02:00

    E siamo a 49. Chi dice 50? Il signore laggiù dice 50?
    postato da penultimo il 26/04/2006 02:00

    ioooooooooooooooooo quel...ehm...signore(?) sono ioooooooooo :D:D:D
    postato da viola ...signore a ki???? il 26/04/2006 02:01

    52, signore e signori. Forza, un po' di buona volontà, andiamo sul 53. Per 53 questo post è regalato. forza 53 e uno, 53 e due... (violetta, ma almeno ti è piaciuto, Annibale?)
    postato da penultimo il 26/04/2006 02:10

    mi è piaciuto il post,piennuccio il post mi è piaciuto,sì annibale? il mio nn commento l'ho cancellato,ricordi? :D bacett :***
    postato da viola il 26/04/2006 02:12

    bene, violet. Vedevo che esitavi a presentarti nell'area dei commenti e temevo che il mio pur sudato post non suscitasse le tue simpatie. 54 è un congruo numero di commenti. Domani metto un altro post, di argomento più leggero, perché non voglio che questo sia pure sentito articolo superi i commenti del mio più amato post, ossia quello su Emma la Figlia dell'Amore. Bacett*
    postato da penultimo il 26/04/2006 02:21

    Quello che mi chiedi è tutto vero...^__^ Puoi trovare i link ai miei blog, partendo da "Fantasticamente"...vedrai con i tuoi occhi, che scrivo su tutti! Ciauz e mi spiace per le stelle che ti fanno girare la testa...entra nel mio blog a piccole dosi, semmai!;P 'notte
    postato da Michelle il 26/04/2006 02:53

    Una parola difficile da capire e accettare per molte persone purtroppo... ...ma fa parte della nostra vita anche lei... Complimnti, un bellissimo post... passavo da queste parti... Shan
    postato da Shan il 26/04/2006 04:58

    Una per shan grazie per i complimenti, le sconfitte che subiamo oggi purtroppo sono molto meno epiche. Nemmeno con questo possiamo confortarci. Una per Michelle Verrò presto a vedere qualcuno dei tuoi numerosi blog. una per Violetta la dolce Come ho potuto prenderti per il 50esimo signore dell'asta? Il tuo consenso mi dice che ho scritto qualcosa di buono. una per lu A volte da queste maledette tastiere non c'è verso di fare uscire neppure una consonante. Una per ba Le elezioni sono finalmente finite. andiamo oltre.
    postato da ultima neve di primavera il 26/04/2006 11:51

    che ne dici se facciamo 58? non vorrei offendere la tua insuperabile emma ;-) buona giornata!
    postato da sempreio il 26/04/2006 12:09

    La storia è l'unica materia che ho sempre avuto difficioltà a studiare, invidio tantissimo le persone che la conoscono bene e mi piace tantissimo quando me la raccontano! Buona settimana e grazie per il passaggio da me! pb
    postato da pb il 26/04/2006 12:14

    messaggio ermetico: ^_^
    postato da dada il 26/04/2006 12:50

    61 sembra il numero perfetto, uno meno del post di Emma.
    postato da penultimo il 26/04/2006 14:38

    Era quella degli U2, ma sai? ho scaricato anche la versione di cui tu mi hai parlato, molto bella a dire il vero.
    postato da Signora delle Ore Scure il 26/04/2006 22:37

    ( sarei stato un ...signore davvero mooooolto bizzarro,in effett :D:P)
    postato da viola ke...takki a spillo(ma anke anfibi,talvolta) il 27/04/2006 00:46

    Povera Emma, superata dalle orde cartaginesi! Be' perlomeno ti resta la soddisfazione di sapere che davanti a te (come numero di commenti) c'è quel genio militare di Annibale che tu adoravi.
    postato da penultimo il 27/04/2006 02:46



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