Il teorema di Giorgio Chinaglia
Iniziamo da Giorgio Chinaglia. Un calciatore, uno di quelli che non ti scordi. Un centravanti sfondaporte. Uno che la buttava dentro anche con un gamba ingessata. Bravo e trascinante in campo, non aveva una cultura cattedratica o modi da gentleman. Un giorno al mitico “Processo del lunedì” si trovò a litigare con i giornalisti sportivi non ricordo per quale motivo, ma i motivi non mancavano mai quando si trattava di “Giorgione” Chinaglia. Lo criticavano perché aveva sbagliato un gol o forse solo perché ai giornalisti era antipatico. Dicevano che non era bravo, forse non lo era mai stato. Lui fece un ragionamento che suonava più o meno così. Perché dovete decidere voi se uno è un bravo giocatore o no? Che titoli avete? Che cosa avete dimostrato nella vita, se non il fatto di non saper giocare a pallone e dover essere costretti, una volta aver afferrato questa triste realtà, a fare i giornalisti sportivi? Perché devono guidare e orientare un settore proprio quelli che hanno dimostrato di non avere nessuna qualità in quel particolare campo della vita? Giorgione non si espresse proprio così, ma, in mezzo ai coloriti apprezzamenti verbali e alle minacce di aggressioni fisiche che caratterizzavano il suo eloquio, il suo ragionamento non di discostava poi tanto da questi termini.
Il sanguigno centravanti della Lazio e della Nazionale non era per niente sciocco, anche se molti giornalisti sportivi tendevano a presentarlo come una sorta di Uomo di Neanderthal, se non come un vicolo cieco dell’evoluzione umana. Vediamo se possiamo estrapolare qualcosa dalle sue affermazioni. Dunque è proprio vero che quelli che dimostrano di non avere capacità sono destinati a guidare il settore di loro competenza? E se per un paradosso cosmico ciò fosse vero anche solo in parte, la fondamentale intuizione del re dei bomber non potrebbe adattarsi anche a campi della vita diversi dal pallone? Tanto per citare un settore a caso, non potrebbe riguardare anche l’editoria? L’editoria non potrebbe essere guidata (per lo meno in una parte cospicua) proprio da quelli che hanno dimostrato di non saper scrivere e di non avere qualità intellettuali e morali per capire cosa sia valido e no in campo letterario?
Non lo so, nessuno lo sa. Ma forse una mia esperienza può essere utile per inquadrare meglio il problema. Tuttavia cerchiamo prima di individuare le figure guida in questo campo. Ce ne sono molte. Dal Dio Editore, l’essere Onnipotente che tutto può, ai distributori, ai tipografi, o anche al bizzarro coacervo umano che bazzica le segreterie letterarie, contrassegnato da denominazioni esterofile che appaiono fumo negli occhi allo stato puro, cioè gli editor, i supervisor, magari gli advisor e la vasta genia dei freelance di varia natura. In ogni modo qui avremo tempo solo di parlare di una figura professionale più amichevole, che non ostenta titoli pomposi e incomprensibili, qualcuno che spesso ti dà l’idea di un amico capace e leale, anzi del solo amico che può aiutarti a farti luce nella giungla del mondo editoriale. E chiaro che qui si parla dell’agente letterario.
Tra poco faremo un esperimento. Ci domanderemo: potrebbe applicarsi alla figura professionale testé citata il teorema elaborato dal fine filosofo Giorgio Chinaglia? A prima vista parrebbe di no. L’agente letterario gode fama di persona preparata e seria. Lo si immagina come un individuo abbigliato con eleganti completi di grisaglia dai toni autunnali o con tailleur blu manager che ti danno l’idea di efficienza e competenza. Lo si percepisce come un individuo colto che ha letto l’opera omnia di Karl Popper e che a scuola era costantemente tra i ragazzi più svegli della classe. E’ proprio così? Vediamo cosa ci dice la nostra esperienza.
Continua nella seconda puntata...
Iniziamo da Giorgio Chinaglia. Un calciatore, uno di quelli che non ti scordi. Un centravanti sfondaporte. Uno che la buttava dentro anche con un gamba ingessata. Bravo e trascinante in campo, non aveva una cultura cattedratica o modi da gentleman. Un giorno al mitico “Processo del lunedì” si trovò a litigare con i giornalisti sportivi non ricordo per quale motivo, ma i motivi non mancavano mai quando si trattava di “Giorgione” Chinaglia. Lo criticavano perché aveva sbagliato un gol o forse solo perché ai giornalisti era antipatico. Dicevano che non era bravo, forse non lo era mai stato. Lui fece un ragionamento che suonava più o meno così. Perché dovete decidere voi se uno è un bravo giocatore o no? Che titoli avete? Che cosa avete dimostrato nella vita, se non il fatto di non saper giocare a pallone e dover essere costretti, una volta aver afferrato questa triste realtà, a fare i giornalisti sportivi? Perché devono guidare e orientare un settore proprio quelli che hanno dimostrato di non avere nessuna qualità in quel particolare campo della vita? Giorgione non si espresse proprio così, ma, in mezzo ai coloriti apprezzamenti verbali e alle minacce di aggressioni fisiche che caratterizzavano il suo eloquio, il suo ragionamento non di discostava poi tanto da questi termini.
Il sanguigno centravanti della Lazio e della Nazionale non era per niente sciocco, anche se molti giornalisti sportivi tendevano a presentarlo come una sorta di Uomo di Neanderthal, se non come un vicolo cieco dell’evoluzione umana. Vediamo se possiamo estrapolare qualcosa dalle sue affermazioni. Dunque è proprio vero che quelli che dimostrano di non avere capacità sono destinati a guidare il settore di loro competenza? E se per un paradosso cosmico ciò fosse vero anche solo in parte, la fondamentale intuizione del re dei bomber non potrebbe adattarsi anche a campi della vita diversi dal pallone? Tanto per citare un settore a caso, non potrebbe riguardare anche l’editoria? L’editoria non potrebbe essere guidata (per lo meno in una parte cospicua) proprio da quelli che hanno dimostrato di non saper scrivere e di non avere qualità intellettuali e morali per capire cosa sia valido e no in campo letterario?
Non lo so, nessuno lo sa. Ma forse una mia esperienza può essere utile per inquadrare meglio il problema. Tuttavia cerchiamo prima di individuare le figure guida in questo campo. Ce ne sono molte. Dal Dio Editore, l’essere Onnipotente che tutto può, ai distributori, ai tipografi, o anche al bizzarro coacervo umano che bazzica le segreterie letterarie, contrassegnato da denominazioni esterofile che appaiono fumo negli occhi allo stato puro, cioè gli editor, i supervisor, magari gli advisor e la vasta genia dei freelance di varia natura. In ogni modo qui avremo tempo solo di parlare di una figura professionale più amichevole, che non ostenta titoli pomposi e incomprensibili, qualcuno che spesso ti dà l’idea di un amico capace e leale, anzi del solo amico che può aiutarti a farti luce nella giungla del mondo editoriale. E chiaro che qui si parla dell’agente letterario.
Tra poco faremo un esperimento. Ci domanderemo: potrebbe applicarsi alla figura professionale testé citata il teorema elaborato dal fine filosofo Giorgio Chinaglia? A prima vista parrebbe di no. L’agente letterario gode fama di persona preparata e seria. Lo si immagina come un individuo abbigliato con eleganti completi di grisaglia dai toni autunnali o con tailleur blu manager che ti danno l’idea di efficienza e competenza. Lo si percepisce come un individuo colto che ha letto l’opera omnia di Karl Popper e che a scuola era costantemente tra i ragazzi più svegli della classe. E’ proprio così? Vediamo cosa ci dice la nostra esperienza.
Continua nella seconda puntata...
C'è un detto che dice "Chi sa, fa. Chi non sa, insegna." Anche nel mio lavoro chi sa fa e chi non sa comanda, credo che ovunque sia così.
RispondiEliminapostato da aladiah il 06/11/2006 15:51
MIO DOLCE CAPITANO...ho letto nella mia Avalon che il tuo pensiero è stato in ansia per me... Grazie di cuore... Sono qui... sono tornata nel mio maniero... E per prima cosa tornata da te e da pochi altri che mi sono rimasti nella mente anche in questi grigi gironi napoletani... Un bacio al sapore di mare... Morgana
postato da MORGANA il 06/11/2006 18:28
Se potessero apprezzare il calcio solo i calciatori, non avrebbe senso costruire gli stadi. Baci, Filo
postato da filo rosso il 06/11/2006 19:35
e già !! è un 'indecenza miocapitano ! grazie ;-) mi piaceva chinaglia quando giocava non conosco abbastanza la vicenda ho visto a striscia la sua intervista da new york _ oggi son passato da te e mi hai fatto incuriosire con stò post ;) così son andato a cercarmi notizie su questa storia ti incollo qualche pezzo dell'intervista rilasciata a striscia - Giorgio Chinaglia appare turbato dalla vicenda: "E' incredibile, tutto ciò mi rammarica molto perchè ho sempre agito nella mia vita in prima persona, mi sono sempre assunto le mie responsabilità. I miei avvocati sapranno sicuramente tutto". "alla fine tutto uscirà fuori perchè deve uscire, non ho nulla da nascondere, non ho problemi a parlare a dire quello che so. Quello che so, so, quello che non so non posso dirlo". la presunzione d'innocenza è diventato un optional per pochi eletti la colpevolezza deve essere dimostrata in tribunale hai diritto a tre gradi di giudizio fino ad allora sei innocente in italy sei colpevole fino a prova contraria diciamo che qualcuno dovrebbe ritornare a studiare i diritti dell'imputato_ staremo a vedere _ un abbraccio "Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti" M.L.King
postato da indio il 06/11/2006 19:52
Il teorema di Chinaglia era corretto solo PARZIALMENTE. Sì, ci sono degli "esperti" che esperti non sono affatto, e non hanno titolo alcuno a parlare. Di calcio, come di arte, come di educazione, di letteratura, eccetera. E spesso sono quelli a cui è dato - non si sa bene il perchè - il potere di decretare il successo dei calciatori, degli artisti, ecc. ecc. In questo senso, Chinaglia ha ragione. Ma non sono d'accordo sul fatto che solo chi sa fare bene una certa cosa in prima persona sia in grado di giudicare correttamente quella cosa. Molti mecenati hanno fatto grandi gli artisti, molti allenatori hanno fatto grandi i calciatori, dando loro il giusto risalto al cospetto di tutti. Il fatto è che oggi basta essere condannate per infanticidio per avere titolo a scrivere un libro e pubblicizzarlo in TV.
postato da filo rosso il 06/11/2006 19:57
Io invece sono convinto che il teorema di Chinaglia sia vero quasi interamente. Può capitare qualche raro caso di persone realmente competenti che occupino una posizione di prestigio e di concreta responsabilità. Ma la maggior parte delle volte chi comanda è un incapace, versato soprattutto nei rapporti sociali, nella facilità di intrallazzare e in primo luogo di rendersi simpatico o accettabile dal prossimo (ci sono, è chiaro, tutti gli immensamente diffusi casi di nepotismo di cui non voglio nemmeno parlare, i figli di Piero Angela, di Berlusconi o di Berlinguer, di Gianni Agus o di Casini senior). Affermo senza alcuna esitazione che sono gli operatori di seconda fascia, gli ufficiali di bassa lega con pochi riconoscimenti della loro opera, a portare avanti la società, mentre in ogni campo e non solo in quello letterario, sono i baroni, i feudatari scarsamente incapaci, i maneggioni politici, gli affaristi con pochi meriti oltre quello di manipolare il prossimo, i faccendieri a papparsi benemerenze e riconoscimenti economici. D’altronde questa è una costante della nostra società, quella di sfruttare il lavoro e la competenza altrui, quando c’è, a proprio vantaggio. L’incapacità che ho riscontrato in campo editorial letterario non ha eguali, in tutti i casi. Ho visto individui scadenti, che assomigliavano in tutto e per tutto a prodotti di scarto del genere umano (come quelle scatole di pomodori ammaccate che vengono ritirate dagli scaffali per non spaventare gli acquirenti), che occupavano posizioni di un certo potere, che avevano una scrivania davanti a cui ti dovevi sedere aspettando col fiato sospeso il loro responso come se fossero dei giganti della letteratura e del pensiero. (Devo comunque specificare che non ho mai avuto a che fare con i massimi editori nazionali). Per me in ogni modo il teorema di Chinaglia è validissimo. E i giornalisti sportivi, nella fattispecie, sono proprio dei grandissimi cazzoni, e lo hanno dimostrato con le loro stupidissime critiche all’allenatore Lippi prima del mondiale vinto (qualcuno forse ricorderà - non voglio vantarmi, ma è la verità – che quando infuriavano le più carognesche e infondate critiche a Lippi io difendevo il nostro CT a spada tratta… ci sono post e commenti che parlano chiaro). Con questo non voglio qualificarmi come esperto di calcio, ma è possibile che io sia un po’ meno incapace dei giornalisti sportivi criticati da Giorgione Chinaglia con mille ragioni.
postato da Chinaglia sei il mio Dio il 06/11/2006 21:12
mi sa che sono sempre gli incapaci che dirigono, purtroppo. si sto un po' meglio, anche se ora è mia madre a stare male...spero di poter uscire domani e andare a trovarla all'ospedale... no ahimè io non sono così brava come la Ferrari,ma vista quant'è stupida la Federazione quest'anno in gara ci manca poco che mi chedano i suoi stessi esercizi....e poi si meravigliano del perchè la gente abbandoni la ginnastica....
postato da pea_carl il 06/11/2006 21:34
Hai letto: "Farsi un libro": divertente, interessante e molto utile. Fammi sapere, anche del film. Ma ciao!!!
postato da ste il 06/11/2006 21:54
Purtroppo non so un'acca di calcio... Il mio amore? Ha detto che per me prova amicizia...guarda questa sera pubblico un bel post con disperata richiesta di pareri...sarò concisa lo giuro!!! Ti mando un bacio grande grande...ora vado a sfogarmi su un progetto di scuola... A presto!!! J.
postato da Jean Harlow il 06/11/2006 22:46
Non sono molto dentro a questi avvenimenti,quindi non mi pronuncio. Volevo salutarti,spesso passo leggo ,compiacendomi di quanto scrivi. Anche se non commento,ci sono! Buonanotte Mio Capitano,domani sarà una giornata molto impegnativa per me! Speriamo vada tutto bene....ciao!
postato da vitty il 06/11/2006 23:30
Generalmente il teorema è vero in parecchi campi, mi vengono in mente i critici d'arte che probabilmente non saprebbero colorare i disegni dei Puffi restando nelle righe. Non conosco esempi nel campo editoriale italiano, temo che dovrò basarmi sulle tue cronache. Comunque, puoi osservare l'ora del mio commento per avere una conferma che sono davvero dall'altra parte del pianeta (non penso proprio che mi sveglierei per mettere un commento alle 5 di martedì mattina)... niente donne assillanti, anzi, ho un sentore di trista lontananza per quelle che conosco nell'italica terra.
postato da Colui che vede Oltre il 07/11/2006 05:55
Buondì Mio Capitano bella giornata anche lì a Napoli?
postato da aladiah il 07/11/2006 10:53
Ammetto di non avere letto il post... però ho letto quello precedente! Hai ragione...sono pensierosa in questi giorni, per fortuna sono così impegnata che i pensieri personali hanno poca autonomia!Sono giorni difficili ma li supererò! Un abbraccio affettuoso barbara
postato da barbara il 07/11/2006 10:54
La mia fede calcistica mi impedisce di commentare in maniera civile la persona di cui parli, quindi eviterò. ;o) Ti dico questo però. Nel mio lavoro sopra noi "umili" traduttori c'è un "project manager" (termine inglese che fa fico, ovviamente). Nove volte su dieci il project manager non solo non ha mai tradotto una parola, ma spesso non sa neanche usare l'apposito software. Succede così in tutti i campi, temo.
postato da margot il 07/11/2006 11:47
hai ragione, mancano nuovi stimoli e spesso colmiamo questi vuoti con palliativi, ma poi ritornano. poi leggo il post un saluto max
postato da flores.max il 07/11/2006 13:15
Il raggio di sole mi è arrivato dritto dritto al cuore grazie
postato da aladiah il 07/11/2006 13:25
Non ti conviene proprio essere causa dei miei pensieri...non sono belli! :-) baci baci barbara
postato da barbara il 07/11/2006 13:48
Oggi è una giornata un po' scombinata. Devo aggiustare il computer a mio nipote, un vecchio pentium II con windows 98. Penso che avrò parecchio da fare. Un saluto a tutti gli avventori.
postato da Mio Capitano il 07/11/2006 14:34
WOW vedo che hai spulciato .... Già.. parlato anche di quello di ogni cosa, anche perchè questi frammenti sono scolpiti nei miei labirinti della mente... e si sono adagiati nel mio cuore... Non li potrò mai dimenticare.. Ho la fortuna di sapere come sono fatti... ciao ca....
postato da carola il 07/11/2006 17:36
Questa mattina quando un raggio di sole mi ha svegliata, ho per un attimo pensato di essere nella mi aadorata Napoli... ma non era così... So che anche li il tempo è stato splendido oggi... Tu ripari ancora il pc Mio Capitano???? Chissà se ci sei riuscito... :) In bocca al lupo... Bacio di strega... Morgana
postato da MORGANA il 07/11/2006 21:09
Prima di tutto specifico che non sono un esperto di pc. ho imparato alcune cose con la pratica, ma più di tanto non so fare. Dunque il pc di mio nipote si bloccava andando su internet in modo strano come se avesse beccato un virus. Dato che lui ha detto di aver già fatto la scansione antivirus e smanettato un po' alla buona per salvare il salvabile, ho deciso di formattargli il disco rigido e di rimettergli tutto il software. Ora l computer va bene, a quanto mi dice. Ho detto al giovane intemperante di starsene un po' alla larga da certi siti con le fanciulle ignude perché lì lo bombardano con ogni sorta di schifezze informatiche. ha giurato che avrebbe seguito il consiglio, ma sicuro come la morte che me lo vedo tornare tra un paio di mesi con il pc impallinato dai pornografi di mezzo mondo. Saludos por todos
postato da ggiornamento sulla riparazione del pc il 07/11/2006 21:42
Sotto manca almeno una a.
postato da Mio Capitano il 07/11/2006 21:43
;-)
postato da Dd il 07/11/2006 22:30
Il nostro capitano è un uomo dalle mille risorse, sa persino riparare i pc, chissà con cos'altro ci sorprenderà? Notte Capitano
postato da aladiah il 07/11/2006 23:59
buonasera Capitano..interessante argomento tra le righe..gia discusso insieme in passato..ti lascio una dolcissima buona notte sulle note di una meravigliosa melodia tibetana..ed un bacetto per dirti grazie..
postato da Aikido il 08/11/2006 00:13
buongiorno riparatore di pc......!buongiorno a te!
postato da iris il 08/11/2006 10:04
Mi sa che sei piu' bravo di me nelle riparazioni dei pc: io mi limito a scrivere codice, di assemblarsi non ci penso neppure! Anche quì la giornata è bella ma anche se facesse freddo ad una sanguigna irpina come me farebbe un baffo! ;) Bacioni
postato da angel_aladiah il 08/11/2006 11:41