Io e la mia lei ci intendiamo a meraviglia su tutto, tranne su qualche insignificante e del tutto risibile questione morfologico-linguistica.
Ad esempio io dico "questo amore" e lei invece dice "questa cosa". Io dico "il nostro amore" e lei "la nostra cosa". Io dichiaro vedendola "amore mio!" e lei replica con uguale trasporto "Coso mio!" Io la invito ad amoreggiare e lei accetta senza remore di coseggiare. "Deh", proclamo io in un impeto di lirismo omerico, "amor ch'a nullo amato amar perdona" e lei finemente proferisce "Tiè, coso, ch'a nullo cosato cosar perdona".
lunedì 12 febbraio 2007
Io e la mia cosa cosiamo
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