lunedì 18 dicembre 2006

Donne eccezionali amano


Qualche anno fa vidi uno struggente documentario. C'erano delle donne russe, mogli o fidanzate di condannati a morte. I condannati a morte erano prigionieri in un edificio antico e alto che dava su una piazza di Mosca. Ogni giorno a mezzogiorno circa, queste donne valorose si ritrovavano nella piazza moscovita e aspettavano conversando tra loro. Nell'edificio dei condannati a morte, lassù in alto, c'era una finestrella provvista di sbarre, come quelle di certe fiabe con le principesse imprigionate nelle torri. Ai galeotti a quell'ora veniva concesso qualche minuto per fumarsi una sigaretta e potevano farlo sporgendosi da quell’angusto punto di vista sul mondo.

Le mogli dei condannati a morte li vedevano e li salutavano mandandogli baci. La scena durava al massimo sessanta secondi. E si verificava solo ogni due o tre giorni (molti di quegli uomini con la vita segnata non si facevano vedere perché avrebbero preferito che le compagne si ricostruissero una vita altrove). Queste donne straordinarie avevano organizzato tutta la loro esistenza intorno a quella fugace sbirciata rivolta a una sagoma lontanissima e indistinta che non pareva nemmeno umana. Non c’era fisicamente il tempo di fare altro. Dormire, fare il lungo viaggio di andata in un torpedone mezzo scassato, aspettare in piazza con le altre donne, sperare di vedere per qualche secondo la sagoma del loro uomo. Fare il lungo viaggio di ritorno, svolgere qualche faccenda domestica, dormire. E ricominciare daccapo. Fino alla morte dell’uomo amato.
Sarebbero morti uomini, non certo amori.

Dedico questo post a Barbara che oggi ha annunciato di voler abbandonare il blog, spero e credo in modo temporaneo. Barbara ha molte doti che ne fanno una bella persona, ma la principale è a mio avviso quella di amare senza remore. Lei è del tutto estranea alle ripicche e alle recriminazioni, sia pur legittime, alla Desperate Housewives o alla Sex and the City. Difende il suo amore, anche quando è finito, contro tutto e contro tutti, anche contro se stessa.

1 commento:

  1. ai ragione, mio Capitano, queste sì che sono donne eccezionali: pronte a qualsiasi sacrificio per quell'attimo fuggente e struggente d'amore. Sarebbero morti uomini, non certo anime... Molto sentita questa tua dedica.
    postato da Mary il 18/12/2006 20:13

    Ti fa onore questo post e mi associo all'omaggio verso queste Donne.Grande rispetto. Io non sento di far più parte di questa schiera ma perderei la voce se urlassi quanto lo vorrei! :)
    postato da cleide1967 il 18/12/2006 20:22

    Molto romantico qsto quadro.. Ma ti vorrei far una domanda.. Tu,se fossi stato la donna di uno di quei condannati,cosa avresti fatto?Kiss
    postato da Venere Storpia il 18/12/2006 20:51

    Venere storpia mi ha fatto una domanda: "Tu se fossi stato la donna di uno di quegli uomini cosa avresti fatto?". Questa è la mia risposta: "Io se fossi stato una di quelle donne avrei fatto come loro". Una cosa sono le riflessioni e il razionalismo. Un'altra cosa sono i sentimenti e le emozioni. Sono le emozioni che guidano il comportamento anche quando la mente dice che si sta sbagliando. Io di capacità di provare emozioni ne ho da vendere, anche se talvolta ragiono in modo freddo al limite del cinismo. In altre parole, per usare un linguaggio terra terra e un pizzico retorico, il cuore, per chi ce l'ha, vince sulla mente.
    postato da Mio Capitano il 18/12/2006 21:22

    Sono le emozioni che guidano il comportamento anche quando la mente dice che si sta sbagliando Vero..Buona serata
    postato da Venere Storpia il 18/12/2006 22:02

    Non penso di conoscere Barbara ma sinceramente la capisco. non ho postato per un lungo periodo e credo perchè semplicemente non mi andava e il blog era diventato un mezzo troppo veloce per "rifugiarsi" ,....Comunque, se hai avuto l’onore di comunicare spesso con lei e apprezzare le sue superiori qualità morali, ....bene. penso che questo sia il tuo più bel regalo di Natale!!!! Ciao da Reed
    postato da Reed il 19/12/2006 00:08

    Che meraviglia questo post! Ti ringrazio. Ho un grande rispetto per queste donne e per te, che sei capace di ammirarle e raccontarle. Un bacio.
    postato da Lamarea il 19/12/2006 09:51

    leggo.."si fa presto a dire amore" e concordo in pieno...ti saluto .....con affetto.un abbraccio.iris
    postato da iris il 19/12/2006 09:54

    Buondì Franz questo post mi ha messo molta tristezza
    postato da aladiah il 19/12/2006 10:44

    Lapidario: bello. Ciao.
    postato da Amfortas il 19/12/2006 12:19

    in questo momento non piove, ma fa freschetto ti spieghero' in privato il perchè della mia tristezza leggeno il tuo articolo, ma penso tu abbia già capito
    postato da aladiah il 19/12/2006 12:20

    O Mio Capitano...questo post era ispirato da una folata sottile di spleen percepito nell'aria...
    postato da cleide il 19/12/2006 13:52

    Anche tu non sei male.. A dopo la Befana Marziano,Kiss ;D
    postato da Venere Storpia il 19/12/2006 13:58

    Avrei un commento, spesso ce li ho, ma sono troppo ribelli.Troppo all'opposto di come tu la pensi. Me ne permetti uno? Prometti che non ti arrabbi? Bè, io mi sono rotta dell'abnegazione delle donne, a voi uomini piace vederci così. Potreste amarci una volta perchè siamo esseri pensanti, alla pari, e non donne in silenzio, remissive e un pochino bellocce? allo stesso modo gli uomini potrebbero incazzarsi a dover sempre interpretare il sesso forte. Qualche volta potreste andare anche voi sotto Rebibbia. Volere contro il DOVERE.(immaginazione contro tradizione) Non sono un'estremista.Qui a Roma le donne andavano sul Gianicolo, urlano i nomi dei loro uomini che sono a regina coeli. Ci sono stata anch'io. Si faceva così... Scusa. Passa avanti
    postato da Paola il 19/12/2006 15:04

    A Regina Coeli c'era il fidanzato di una mia compagna di scuola. Ben lontana dal pensiero di che misfatto avesse commesso il tizio, mi divertivo solo a urlare :TULLIOOOOOOOOOOOOOOOOO
    postato da paola il 19/12/2006 15:20

    Dammi una donna da amare, paola, e ci vado io sotto Rebibbia. Inoltre l'espressione "voi uomini" a me non dice assolutamente niente e di sicuro non mi identifico in essa. Non so di chi stai parlando quando la usi, ma di sicuro non parli di me.
    postato da Mio Capitano il 19/12/2006 15:46

    Grz tesssssssssssss per il messaggio lasciato sul mio blog. Buone feste e un 2007 strepitosoooooo with Loveeeeeeeeeee... peace... freedom... harmony... happiness. Bacini nutellosi, Jenny
    postato da jennynutella il 19/12/2006 15:57

    non ricordo in quale film l'ho visto ma a Napoli si usava andare sotto le finestre del carcere e cantare per scambiare messaggi con i carcerati mi pare fosse quel film con Sofia Loren e Marcello Mastroianni nel quale lei per evitare il carcere si faceva continuamente mettere incinta dal marito sull'abnegazione, la remisività e il resto non voglio commentare, non ho la testa per farlo in questo momento perchè penso che gli uomini siano incoerenti, ipocriti e codardi...beh, ve l'ho detto che non ci sto con la testa
    postato da angel_aladiah il 19/12/2006 16:04

    ...sono contenta di non parlare di te.
    postato da paola il 19/12/2006 16:10

    C’è una cosa che non ho detto nel post per brevità. Le donne che andavano a trovare i condannati a morte erano solo una parte minoritaria del totale di mogli e fidanzate (se ci fossero andate tutte, il loro gesto non sarebbe stato poi eccezionale, ma sarebbe rientrato nei normali comportamenti umani o femminili). Molte donne non si erano mai presentate sotto quella specie di Spieberg moscovita e avevano preferito farsi un’altra vita. Altre c’erano state poche volte e poi avevano rinunciato, per problemi familiari o perché non sopportavano il dolore della situazione. In sostanza la situazione sotto la prigione dei condannati a morte era un po’ come quella del blog, c’è chi va e chi viene: pochi sono quelli che restano sui lunghi periodi. Il documentario era incentrato su una donna in particolare, che abitava ad alcune ore di auto da Mosca, era lei che veniva nel torpedone mezzo scassato (credo che costei abbia accettato di far parte del documentario per raggranellare qualche soldo per tirare avanti, perché se la passava piuttosto male). Questa donna era una di quelle incorruttibili, forse ottuse nel loro amore, era una di quelle che non capivano le parole “Adesso basta, è finita”. Semplicemente non le capiva. Intorno a lei, e a un altro stretto gruppo di irriducibili dell’amore, ragazze e signore si alternavano, chi veniva e chi andava via. Lei e quelle poche altre restavano. Tra la mia storia e la situazione che riferisce Paola ci sono un paio di importanti differenze. Qui non c’era da gridare “A Tullioooo, a Romaaaa ha vintoooo” a qualcuno che sarebbe uscito al primo indulto carcerario. Questa era gente che sarebbe morta, condannati senza speranza. Morti che ancora camminavano, per usare un linguaggio cinematografico. E non si trattava di settimane o di mesi, ma di anni. E c’erano le famiglie, i figli da seguire, i soldi che non bastavano. C’era una vita che andava a puttane. E tutto questo senza portare alcun sollievo ai condannati a morte, che nella quasi totalità dei casi avrebbero preferito che le loro donne si rifacessero una vita. Fuori tema, noto che aladiah ha tirato fuori gli artigli. Spero che sia un buon segno.
    postato da Mio Capitano il 19/12/2006 16:29

    So per esperienza che l'amore supera ogni confine...e non aggiungo nulla.... A&D
    postato da A&D il 19/12/2006 16:30

    ehi! Ho pensato la stessa cosa di aladiah! Comunque è ovvio, magari si potesse dire tutto! Certo avevo capito di cosa si trattava.
    postato da Pala il 19/12/2006 16:33

    non pensate che mi sia passata per usare un'espressione del capitano: resto "ottusa" nel mio amore
    postato da angel_aladiah il 19/12/2006 17:28

    ciao ciao capitano ciao caio a tutti oggi chiudo prima a domani e buona serata
    postato da angel_aladiah il 19/12/2006 18:17

    "Noi viviamo senza avvertire sotto di noi il paese, i nostri discorsi non si sentono a dieci passi di distanza, ma dove c’è soltanto una mezza conversazione ci si ricorda del montanaro del Cremlino. Le sue grosse dita sono grasse come vermi e le sue parole sicure come fili a piombo. Ridono i suoi baffi da scarafaggio, e brillano i suoi gambali. Intorno a lui c’è una masnada di ducetti dal collo sottile e lui si diletta dei servigi dei semiuomini. Chi fischietta, chi miagola, chi piagnucola se soltanto lui ciarla o punta il dito. Come ferri da cavallo egli forgia un ukaz dietro l’altro, a uno l’appioppa nell’inguine, a uno sulla fronte, a chi sul sopracciglio, a chi nell’occhio. Non c’è esecuzione che non sia per lui una cuccagna..."Osip Mandel’stam ,poeta ,"ospitato" alla lubianka Ebbro di potere, Stalin aveva cominciato le epurazioni, gli arresti, le persecuzioni, le deportazioni. Erano tempi in cui chiunque poteva aspettarsi di essere arrestato (per poi scomparire chi al confino, chi in un campo di concentramento o... all’altro mondo). Inutile chiedersi perché. Il palazzo della Lubianka era l'orrenda meta . Il famigerato articolo 58 puniva “qualsiasi atto diretto a rovesciare, scalzare, indebolire l’autorità dei Soviet”. Bastava un gesto, una parola - figurarsi poi una poesia! - ed ecco configurato il “reato di controrivoluzionario”. erano davvero donne coraggiose _a quei tempi , quel regime gli tolse tutto ma non la forza di amare ..quella è custodita dentro di noi e nessuno potrà mai portarcela via _ Barbara torna presto _ un abbraccio indio
    postato da indio il 19/12/2006 19:58

    Tutto in questo post mi ha commosso. Ciao Mio Capitano, bonne nuit.
    postato da ariela il 20/12/2006 01:15

    Buon giorno Mio Capitano, esatto, da noi siamo un'ora più che in Italia. Alle 01.00 a Napoli, da me sono le 02.00. Sto lavorando accanitamente al materiale per un sito per mio padre, molto di questo lavoro lo svolgo la notte. A volte, ogni tanto mi faccio un giretto sui blog. Tanto tempo fa c'era una bloggher, Fragmenta, che incontravo spesso di notte e chiaccheravamo e scherzavamo, ma ha chiuso. Saluti. P.S. Ho anticipato gli auguri di buon anno perchè non ho molto tempo in questo periodo (e la vena bloggherina sta esaurendosi) così, lasciando un sorriso ed un augurio posso assentarmi tranquilla di non lasciare in vetrina qualche post deprimente. Capito Comandante Faccio Attenzione a Tutto? Cari saluti e buona giornata.
    postato da ariela il 20/12/2006 08:02

    Capitano.....todo bien?
    postato da cleide il 20/12/2006 10:04

    Buondì Franz oggi è una bella giornata lavorero' solo di mattina e nel pomeriggio passeggiata al centro con un'amica e tu? baci
    postato da Aladiah il 20/12/2006 10:47

    Cari amici, devo purtroppo dare il triste annuncio della dipartita della mia antica e valorosa tastiera Tulip a cui ho dedicato un post a questo indirizzo: http://penultimi.blog.tiscali.it/ks2928310/ E' stata un compagna fidata per lunghi anni e quella che ho adesso non vale nemmeno la metà di quella. Da un po' di tempo avevo notato che il tasto di scorrimento con la freccia a destra, tasto piuttosto importante, si era inceppato. Ho aperto ancora la tastiera e ho cercato di ripararlo con modi pure energici, ma ho notato che alla riaccensione del computer la tastiera sembrava morta. Ritenterò nel pomeriggio, ma ho poche speranze. Dovrò assolutamente ricomprare una tastiera che "canta" come descritto nel post. Nessuno sa mica dove se ne può comprare una economica di quel tipo? Oh dolore, oh lutto!
    postato da Lutto a Napoli il 20/12/2006 10:55

    non so proprio dove si possa comprare una tastiera che canta mi dispiace :( sigh
    postato da angel_aladiah il 20/12/2006 11:06

    Mi dispiace per la tua fida compagna ma son sicura che ne troverai un altra degna di cantare i tuoi pensieri. quando? Io son già su...tu piuttosto, cosa fai ancora là sotto? :)
    postato da cleide il 20/12/2006 11:58

    Cordogliane per la tua tastiera
    postato da il killer il 20/12/2006 14:42

    Tu che ne dici SIGNORE se in questo Natale faccio un bell’albero dentro il mio cuore, e ci attacco, invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici: gli amici lontani e gli amici vicini, quelli vecchi e i nuovi, quelli che vedo ogni gior- no e quelli che vedo di rado, quelli che ricordo sempre e quelli a volte dimenticati, quelli costanti e quelli alterni, quelli che, senza volerlo, ho fatto soffrire e quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire, quelli che conosco profondamente e quelli che conosco appena, quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto, i miei amici semplici ed i miei amici importanti, i nomi di tutti quanti sono passati nella mia vita. Un albero con radici molto profonde, perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore; un albero dai rami molto grandi, perché i nuovi nomi venuti da tutto il mondo si uniscano ai già esistenti, un albero con un’ombra molto gradevole affinché la nostra amicizia, sia un momento di riposo durante le lotte della vita A U G U R I M A T I ;D)
    postato da Mati il 20/12/2006 15:33

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