Ho già parlato a lungo della formula dell’amore e quindi è ora che la spiattelli qui sul blog senza tanti altri fronzoli.
Alcune precisazioni tuttavia sono dovute. Prima di tutto, in alcuni punti ho dovuto semplificare la formula per evitare che diventasse troppo complessa, al limite del tortuoso se non del cervellotico. Le semplificazioni rendono la mia rappresentazione simbolica dell’amore più comprensibile, ma forse meno precisa di quanto dovrebbe essere. Nondimeno la mia equazione comunica abbastanza bene l’idea che ci siano dei parametri da rispettare nella valutazione di questo sentimento.
Le categorie prese in esame nella mia disamina sono sei, dalla prestanza fisica del partner sentimentale alle aspirazioni e alle aspettative coltivate in campo amoroso. A ciascuna categoria si assegna un voto da uno a dieci e poiché certi fattori sono più importanti di altri ai fini della determinazione dell’amore in una persona ho adottato per esse una moltiplica che mi è sembrata adeguata. L’assegnazione del voto alla categoria “f”, per la sua natura particolare, seguirà un diverso criterio.
Inoltre ho ritenuto che i fattori che contribuiscono alla nascita sentimento amoroso siano lievemente diversi a seconda del sesso dell’innamorato preso in esame. Ho quindi ritenuto di stilare due diverse formule per i maschi e per le femmine. Anche qui la precisione non è assoluta, ma vale il concetto.
Quando parlerò delle categorie citate a una a una spiegherò meglio le decisioni che ho preso. E in qualche caso presenterò anche la corretta definizione algebrica che volevo usare in origine
La formula è strutturata in modo che il punteggio massimo ottenibile sia 100, che nella mia espressione indica il massimo assoluto della felicità amorosa (punteggio che ritengo in pratica impossibile da raggiungere e forse pure pericoloso per l’equilibrio mentale del soggetto interessato).
Ecco, dunque i miei ritrovati:
Formula generale:
Amore = (3a + 5/2b + 5/2c + d + e) : f
Formula adattata al maschio:
Amore = (4a + 2b + 2c + d + e) : f
Formula adattata alla femmina:
Amore = (2a + 3b + 3c + d + e) : f
Legenda
a = Prestanza fisica del partner amoroso
b = Qualità morali e intellettive del soggetto di cui ci si innamora
c = Posizione sociale e gerarchica dello stesso
d = Simmetria sentimentale
e = Fattori emotivo-fisiologici
f = Aspirazioni e aspettative coltivate in campo amoroso.
Le qualità attrattive di cui si parla non devono essere per forza reali, basta che siano “percepite” come tali.
Specificazione finale. Gli antropologi spesso distinguono alcune fasi nel processo amoroso. Quella dell’innamoramento, cioè la fase che mette due individui a contatto e li fa sognare a occhi aperti, quella del sesso che serve a procreare e l’attaccamento, cioè lo stadio utile per l’allevamento dei figli e che quindi si sviluppa su tempi più lunghi e magari suscitando emozioni meno incendiarie ma più sicure e durature. Esistono pure casi di persone che vivono queste tre fasi con tre distinte persone, cioè individui attaccati alla propria famiglia, che provano un sentimento romantico per un certo partner e fanno sesso con un terzo individuo. Noi considereremo l’amore come un tutt’uno senza fare troppe distinzioni. Mi riservo di modificare la mia formula se mi convincessi di poterla migliorare.
Alcune precisazioni tuttavia sono dovute. Prima di tutto, in alcuni punti ho dovuto semplificare la formula per evitare che diventasse troppo complessa, al limite del tortuoso se non del cervellotico. Le semplificazioni rendono la mia rappresentazione simbolica dell’amore più comprensibile, ma forse meno precisa di quanto dovrebbe essere. Nondimeno la mia equazione comunica abbastanza bene l’idea che ci siano dei parametri da rispettare nella valutazione di questo sentimento.
Le categorie prese in esame nella mia disamina sono sei, dalla prestanza fisica del partner sentimentale alle aspirazioni e alle aspettative coltivate in campo amoroso. A ciascuna categoria si assegna un voto da uno a dieci e poiché certi fattori sono più importanti di altri ai fini della determinazione dell’amore in una persona ho adottato per esse una moltiplica che mi è sembrata adeguata. L’assegnazione del voto alla categoria “f”, per la sua natura particolare, seguirà un diverso criterio.
Inoltre ho ritenuto che i fattori che contribuiscono alla nascita sentimento amoroso siano lievemente diversi a seconda del sesso dell’innamorato preso in esame. Ho quindi ritenuto di stilare due diverse formule per i maschi e per le femmine. Anche qui la precisione non è assoluta, ma vale il concetto.
Quando parlerò delle categorie citate a una a una spiegherò meglio le decisioni che ho preso. E in qualche caso presenterò anche la corretta definizione algebrica che volevo usare in origine
La formula è strutturata in modo che il punteggio massimo ottenibile sia 100, che nella mia espressione indica il massimo assoluto della felicità amorosa (punteggio che ritengo in pratica impossibile da raggiungere e forse pure pericoloso per l’equilibrio mentale del soggetto interessato).
Ecco, dunque i miei ritrovati:
Formula generale:
Amore = (3a + 5/2b + 5/2c + d + e) : f
Formula adattata al maschio:
Amore = (4a + 2b + 2c + d + e) : f
Formula adattata alla femmina:
Amore = (2a + 3b + 3c + d + e) : f
Legenda
a = Prestanza fisica del partner amoroso
b = Qualità morali e intellettive del soggetto di cui ci si innamora
c = Posizione sociale e gerarchica dello stesso
d = Simmetria sentimentale
e = Fattori emotivo-fisiologici
f = Aspirazioni e aspettative coltivate in campo amoroso.
Le qualità attrattive di cui si parla non devono essere per forza reali, basta che siano “percepite” come tali.
Specificazione finale. Gli antropologi spesso distinguono alcune fasi nel processo amoroso. Quella dell’innamoramento, cioè la fase che mette due individui a contatto e li fa sognare a occhi aperti, quella del sesso che serve a procreare e l’attaccamento, cioè lo stadio utile per l’allevamento dei figli e che quindi si sviluppa su tempi più lunghi e magari suscitando emozioni meno incendiarie ma più sicure e durature. Esistono pure casi di persone che vivono queste tre fasi con tre distinte persone, cioè individui attaccati alla propria famiglia, che provano un sentimento romantico per un certo partner e fanno sesso con un terzo individuo. Noi considereremo l’amore come un tutt’uno senza fare troppe distinzioni. Mi riservo di modificare la mia formula se mi convincessi di poterla migliorare.
Mi stanno facendo impazzire con la pubblicazione della foto. Ma quanto cavolo ci vuole per farla apparire?
RispondiEliminapostato da Mio Capitano il 11/12/2006 13:19
Se ti dicessi che non ci ho capito nulla.....e che cmq non penso sia tutto riducibile ad una formula....l'amore è istinto e passione e tenerezza e poi solo dopo a distanza di tempo e solo se nasce la complicità diventa un rapporto a lungo termine....insomma tutto è furchè matematica...mi spiace Mio capitano non sono d'accordo Besos A&D
postato da agro e dolce il 11/12/2006 13:50
Al di là della correttezza o meno della mia formula (che è fatta più che altro a livello divulgativo, perché per ottenere un'equazione sull'amore davvero efficace bisognerebbe beneficiare della capacità di calcolo di potenti computer e di gente che li sappia programmare), non riesco a capire perché certe persone ritengano che il sentimento amoroso sia diminuito o avvilito se si cerca di capirne la meccanica o il funzionamento. Un tramonto è un tramonto, e di certo ti piacerà, se è suggestivo, anche se conosci nel dettaglio le cause fisiche che lo originano. Colgo l'occasione per mostrare l'anima sensibile e dolce che alberga in me a dispetto dei calcoli in cui sono impegnato. Stamattina sono andato in farmacia e ivi ho incontrato la fanciulla in camice bianco dalle deliziose mani fatate di cui ho già parlato altrove. Come al solito, guardavo queste stupende e sottili mani mentre incartavano i medicinali e digitavano sulla tastiera del computer. Che dita agili e sottili, mi sono detto! Come vorrei sfiorale! C’era la farmacista titolare, una vecchiaccia petulante sulla sessantina che mi fissava e quindi per sbirciare quelle mani di sogno ci sono dovuto andare cauto. In tutti i modi alla fine era così stregato dalle estremità della giovane farmacista che quando mi ha consegnato i medicinali non ho resistito. Affettando un gesto goffo, mentre prendevo la bustina che mi porgeva ho fatto sfilare un polpastrello sul dorso della manina fatata e su un dito. La farmacista non ha battuto ciglio, non so se perché non arrivasse a sospettare il mio inquietante stato d’animo o se perché gradisse la manovra. “Bambina”, credo di aver pensato mentre uscivo dalla farmacia, “fammi baciare quelle tue manine e sarò felice!”. Penso proprio che dovrò cambiare farmacia prima di, ehm, commettere atti inconsulti. .-))
postato da Mio Capitano il 11/12/2006 14:57
Interessante,molto interessante hehehehh!
postato da DANYD ***Natale*** il 11/12/2006 18:17
formule matematiche...io non c'ho mai capito niente,anche se tanto avrei voluto che entrassero nei miei pensieri...anche questa formula per me è incomprensibile,e proprio per questo non posso escludere la sua applicazione...poi c'è il fato,il colpo di fulmine,incognite imprevedibili e incontrollabili che forse nel calcolo dell'amore potrebbero sballare qualche risultato,o no?
postato da elle il 11/12/2006 22:23
Basta matematica, per carità!!! Già oggi ne ho fatta abbastanza!!!
postato da il killer il 11/12/2006 23:24
Se esistesse una formula per l'amore io sarei fregata... ho sempre fatto schifo in algebra... Ma potrei prendere ripetizioni! :-)))
postato da curly il 12/12/2006 11:38
ok, hai dato le formule ma i fattori da considerare non li hai spiegati in dettaglio, il numero 5 per esempio e poi non hai dato il range di valori che i vari fattori possono assumere vanno da zero ad infinito? o da zero ad uno? possono anche essere negativi? se f=0 la divisione non si puo' fare scusa, ma sai con la mia laurea in informatica certe domande mi sono nate spontanee baci Franz
postato da aladiah il 12/12/2006 11:39