Vi avviso, o avventori di questo blog. Se aborrite le mutande, specie quelle delle donne, specie quelle delle giovani donne, specie quelle delle giovani donne con il potere di far salire la pressione sanguigna oltre i livelli di guardia ad alcuni reietti di noi o forse a tutti… beh, forse questo post non fa per voi e dovreste evitare di leggerlo. Qui parleremo soprattutto di mutande muliebri, che siano slip classici, culottes, o mutandine stile liceali giapponesi, firmate Roberta, infiore, Pompea o Playtex. E ci porremo, cortesi e attenti amici del blog, un fondamentale quesito a proposito di questo indumento intimo (intimo si fa per dire, come vedremo). Solleveremo un dilemma più pressante e lancinante di quello dei monologhi scespiriani. Ecco, prendete un bel respiro. Se siete pronti, io vado con Shakespeare.
Allora, le mutande che ci mostrano le adolescenti per strada (le adolescenti vere e quelle finte), sopra la vita bassa dei jeans, sono vere o no? Sono veri capi di vestiario che puoi toccare e all’occorrenza strappare trovandoti in particolari stati d’animo e avendone avute le necessarie autorizzazioni… o non lo sono? Essere o non essere? Se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli…
Insomma, ste cacchio de mutande delle guaglione moderne so’ robba ggenuina o l’ultima delle patacche rifilateci in questo agonizzante mondo di reality show?
Facciamo un passo indietro per inquadrare il problema. Orbene io sono un essere umano. Non mi catalogherei tra i più eccelsi e saggi esponenti di questo genere animale, ma dispongo di alcuni attributi dell’essere senziente se non pensante quivi evocato. Ossia sono fornito di capacità di locomozione e della facoltà di rapportarmi al mondo attraverso i cinque sensi. Il corollario della nostra allocuzione è che per strada, utilizzando uno dei suddetti sensi, posso guardarmi intorno mentre deambulo.
La domanda scontata è: cosa vedo in strada? Ma niente, le solite cose! Automobili intrappolate nel traffico, grigi palazzoni metropolitani, cassonetti di immondizia non ritirati… ah, quasi scordavo, come tutti vedo pure un mucchio di mutande. Ne visiono a decine per passeggiata, forse a centinaia. Mi riferisco, sagaci amici del blog, a quella striscia di stoffa, di spessore variabile dai due ai venti centimetri, che fuoriesce dalla vita bassa dei jeans in voga tra le adolescenti. Tra l’altro ho notato che l’occhio tende a posarsi con maggiore frequenza su quella striscia di stoffa che su altri soggetti visivi. Ho rilevato inoltre che detta osservazione è associata a fenomeni metabolici bizzarri, quali un’accentuata cadenza respiratoria e una certa fissità dello sguardo coeva di un aumento della temperatura basale. Ma basta, è già tempo della riflessione successiva.
Dunque avevo sempre pensato che le giovani mutandine che vedevo, e con esse il pizzo e i ricami quando c’erano, fossero roba vera. Cioè appartenessero a veri indumenti intimi usati dalle diaboliche adolescenti (o post-adolescenti) che li esponevano. Nessuno ha mai obiettato contro questa mia congettura e quindi l’ho considerata una verità acclarata come la sfericità della terra o la sua collocazione periferica nella Via Lattea.
Poi un giorno mi accadde di entrare in una boutique (era un negozio di abbigliamento che svendeva la merce per chiusura, cioè il solo esercizio commerciale che possono permettersi le mie tasche). Lì feci una scoperta che oso definire copernicana! Accanto ai jeans maschili che osservavo, ce n’erano alcuni riservati al gentil sesso, di quelli scoloriti o pieni dei colorati fronzoli preferiti dalle liceali… E questi jeans avevano un pezzo di stoffa cucito sulla vita bassa che simulava un paio di mutandine femminili messe in bella mostra! Anzi non si trattava nemmeno di un pezzo di stoffa cucito, ma la striscia pseudo-mutandifera era parte integrante del jeans. Scoprii in quel caso che si producevano pantaloni con annesso lembo di tessuto simile a slip da donna occhieggianti dal vestiario.
Ricordo che vacillavo con questo paio di jeans femminili in mano, ferito nelle mie più sacre convinzioni esistenziali. Nello stesso tempo mi sentivo sezionato dagli sguardi preoccupati delle commesse della boutique, le quali avevano l’aria di non aver afferrato i seri moventi scientifici cagionanti il mio disagio. Mi domandavo: vuoi vedere che in tutto questo tempo non ho mai visto un paio di vere mutande da donna, ma solo grossolani pezzi di stoffa destinati a farsi beffa di allocchi come il sottoscritto?
L’interrogativo era così pressante che, lasciati perdere i fronzoleschi jeans femminili, rivolsi la mia attenzione agli slip che ammiccavano dai pantaloni delle due commesse (ebbene anche costoro seguivano la profonda filosofia della Libera Mutanda in Libero Stato). Il mio novello interesse se possibile aggravò l’inquietudine delle commesse nei miei confronti. Ma la parte peggiore fu che - pur sbirciando le strisce di stoffa incriminate con l’ausilio delle più sofisticate tecniche da guardone - non riuscii a diradare il mistero. Non si capiva se le mutande sopra i jeans fossero vere o false. Nell’occasione considerai di sfuggita l’ipotesi di allungare una mano e palpare gli indumenti in questione onde averne preziose informazioni sulla fattura. Ma conclusi che le commesse avrebbero avuto qualche obiezione a farsi esaminare in cotal modo da un individuo febbricitante quale io dovevo apparire nella circostanza.
Da quel momento, questo imperativo interesse scientifico mi ha indotto a domandarmi, osservando le vite basse dei jeans delle adolescenti acquartierate in ogni cantone metropolitano: sono vere mutande o no, le loro?
Devo purtroppo lamentare che il prevalente atteggiamento femminile riscontrabile verso me è poco incline ad assecondare la mia sete di conoscenza. Proprio un paio di giorni fa, a una fermata d’autobus, ronzavo attorno a due ragazze scrutando, con le solite tecniche osservatorie vieppiù perfezionate dall’esperienza, il punto in cui occhieggiavano le chiare strisce di stoffa. Ebbene le due fanciulle, poco entusiaste del mio interessamento, palesavano la loro contrarietà con sguardi infastiditi, talché a un certo punto ho dovuto dichiarare la mia sconfitta e ritenere per il momento irrisolvibile il dilemma che mi angustia.
Allora, le mutande che ci mostrano le adolescenti per strada (le adolescenti vere e quelle finte), sopra la vita bassa dei jeans, sono vere o no? Sono veri capi di vestiario che puoi toccare e all’occorrenza strappare trovandoti in particolari stati d’animo e avendone avute le necessarie autorizzazioni… o non lo sono? Essere o non essere? Se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli…
Insomma, ste cacchio de mutande delle guaglione moderne so’ robba ggenuina o l’ultima delle patacche rifilateci in questo agonizzante mondo di reality show?
Facciamo un passo indietro per inquadrare il problema. Orbene io sono un essere umano. Non mi catalogherei tra i più eccelsi e saggi esponenti di questo genere animale, ma dispongo di alcuni attributi dell’essere senziente se non pensante quivi evocato. Ossia sono fornito di capacità di locomozione e della facoltà di rapportarmi al mondo attraverso i cinque sensi. Il corollario della nostra allocuzione è che per strada, utilizzando uno dei suddetti sensi, posso guardarmi intorno mentre deambulo.
La domanda scontata è: cosa vedo in strada? Ma niente, le solite cose! Automobili intrappolate nel traffico, grigi palazzoni metropolitani, cassonetti di immondizia non ritirati… ah, quasi scordavo, come tutti vedo pure un mucchio di mutande. Ne visiono a decine per passeggiata, forse a centinaia. Mi riferisco, sagaci amici del blog, a quella striscia di stoffa, di spessore variabile dai due ai venti centimetri, che fuoriesce dalla vita bassa dei jeans in voga tra le adolescenti. Tra l’altro ho notato che l’occhio tende a posarsi con maggiore frequenza su quella striscia di stoffa che su altri soggetti visivi. Ho rilevato inoltre che detta osservazione è associata a fenomeni metabolici bizzarri, quali un’accentuata cadenza respiratoria e una certa fissità dello sguardo coeva di un aumento della temperatura basale. Ma basta, è già tempo della riflessione successiva.
Dunque avevo sempre pensato che le giovani mutandine che vedevo, e con esse il pizzo e i ricami quando c’erano, fossero roba vera. Cioè appartenessero a veri indumenti intimi usati dalle diaboliche adolescenti (o post-adolescenti) che li esponevano. Nessuno ha mai obiettato contro questa mia congettura e quindi l’ho considerata una verità acclarata come la sfericità della terra o la sua collocazione periferica nella Via Lattea.
Poi un giorno mi accadde di entrare in una boutique (era un negozio di abbigliamento che svendeva la merce per chiusura, cioè il solo esercizio commerciale che possono permettersi le mie tasche). Lì feci una scoperta che oso definire copernicana! Accanto ai jeans maschili che osservavo, ce n’erano alcuni riservati al gentil sesso, di quelli scoloriti o pieni dei colorati fronzoli preferiti dalle liceali… E questi jeans avevano un pezzo di stoffa cucito sulla vita bassa che simulava un paio di mutandine femminili messe in bella mostra! Anzi non si trattava nemmeno di un pezzo di stoffa cucito, ma la striscia pseudo-mutandifera era parte integrante del jeans. Scoprii in quel caso che si producevano pantaloni con annesso lembo di tessuto simile a slip da donna occhieggianti dal vestiario.
Ricordo che vacillavo con questo paio di jeans femminili in mano, ferito nelle mie più sacre convinzioni esistenziali. Nello stesso tempo mi sentivo sezionato dagli sguardi preoccupati delle commesse della boutique, le quali avevano l’aria di non aver afferrato i seri moventi scientifici cagionanti il mio disagio. Mi domandavo: vuoi vedere che in tutto questo tempo non ho mai visto un paio di vere mutande da donna, ma solo grossolani pezzi di stoffa destinati a farsi beffa di allocchi come il sottoscritto?
L’interrogativo era così pressante che, lasciati perdere i fronzoleschi jeans femminili, rivolsi la mia attenzione agli slip che ammiccavano dai pantaloni delle due commesse (ebbene anche costoro seguivano la profonda filosofia della Libera Mutanda in Libero Stato). Il mio novello interesse se possibile aggravò l’inquietudine delle commesse nei miei confronti. Ma la parte peggiore fu che - pur sbirciando le strisce di stoffa incriminate con l’ausilio delle più sofisticate tecniche da guardone - non riuscii a diradare il mistero. Non si capiva se le mutande sopra i jeans fossero vere o false. Nell’occasione considerai di sfuggita l’ipotesi di allungare una mano e palpare gli indumenti in questione onde averne preziose informazioni sulla fattura. Ma conclusi che le commesse avrebbero avuto qualche obiezione a farsi esaminare in cotal modo da un individuo febbricitante quale io dovevo apparire nella circostanza.
Da quel momento, questo imperativo interesse scientifico mi ha indotto a domandarmi, osservando le vite basse dei jeans delle adolescenti acquartierate in ogni cantone metropolitano: sono vere mutande o no, le loro?
Devo purtroppo lamentare che il prevalente atteggiamento femminile riscontrabile verso me è poco incline ad assecondare la mia sete di conoscenza. Proprio un paio di giorni fa, a una fermata d’autobus, ronzavo attorno a due ragazze scrutando, con le solite tecniche osservatorie vieppiù perfezionate dall’esperienza, il punto in cui occhieggiavano le chiare strisce di stoffa. Ebbene le due fanciulle, poco entusiaste del mio interessamento, palesavano la loro contrarietà con sguardi infastiditi, talché a un certo punto ho dovuto dichiarare la mia sconfitta e ritenere per il momento irrisolvibile il dilemma che mi angustia.
E' meglio che mi stia zitto e che mi tolga quello stupido sogghigno che mi si è stampato sul volto.
RispondiEliminaE che diavolo! non devo compromettere la mia immagine di persona seria...va be' che il giochino che ho inserito... ma lasciamo perdere.
IMPORTATI DAL MIO BLOG DI TISCALI
RispondiEliminaChe dire...non sapevo neanch'io di questa cosa, bisogna che ne parli con mia nipote, a questo punto urgono informazioni ulteriori! Ciao! (se non ti commento più...vuol dire che mia nipote ha frainteso il mio interesse, posso citarti come testimone a discarico?)
postato da Amfortas il 30/10/2006 11:35
Amfortas, mi hai fatto schiattare di risate! Temo sia meglio che io non testimoni a tuo favore, altrimenti ce danno l'ergastolo a tutti e due. :-))
postato da Mio Capitano il 30/10/2006 11:41
tu sei peggio di me. ancora ti sorprendi e ti fai domande. ieri diversamente ma oggi funziona così. sabato ero a bergamo allo stadio. che schifo. ma quando lo cacciano quel minkione? un saluto affettuoso max
postato da flores.max il 30/10/2006 12:09
Vere o false, mutande o non mutande, stoffa o non stoffa, come si dice? Anche l'occhio vuole la sua parte. E allora ben venga questo spettacolo che riempie gli occhi! Ben venga questa sollecitazione alla fantasia! Ben venga questo eventuale inganno ai nostri danni, a noi, creduloni per natura! Viva la donna!!!
postato da alessandro il 30/10/2006 13:14
Carissimo Capitano, comprendo il tuo dilemma. E' vero che esistono jeans con mutande annesse e trovo che siano di cattivo gusto anche perchè non ha senso mostrare le mutande finte, se si desidera davvero mostrare perchè utilizzare questi mezzucci? Come i jeans a vita bassa esistono le mutande a vita bassa che non si vedono e se si indossa la cintura si evita di mostrare anche il resto (lo so, lo so che voi machietti preferite vedere!)...per me la gran parte degli indumenti intimi che si vedono sono reali, al limite invece che far cadere l'occhio potresti chiedere specifiche!!! ;-) Scherzo naturalmente! Un abbraccio forte e buona giornata barbara
postato da barbara il 30/10/2006 13:40
...per continuare le tue innocue fantasie, pensa che parecchie di noi le mutande non le usano più! Chiaramente mio marito se ne può sincerare toccando. Ecche ci vuoi fare...
postato da prisca il 30/10/2006 14:33
Con tutto il rispetto per l’anonima prisca e per suo marito sinceratore, io non ho nessuna voglia di vedere se porta le mutande, le mie curiosità esistenziali, e probabilmente pure quelle del suo legittimo consorte, si indirizzano verso altre fasce sociali.
postato da Capitano il 30/10/2006 14:50
Come al solito non sai scherzare. Alludevo al fatto, che come al solito, non hai materia per confermare ogni tua supposizione. Se stiamo così, non c'è problema. Brucia pure da solo. Buona perdita di tempo tesoro!
postato da prisca il 30/10/2006 15:02
Tra l'altro non so proprio perché sei così codarda non firmarti, prisca, tanto lo sanno pure le pietre chi sei e chi è tuo marito. Il tempo lo perdiamo tutti, anche tu nel cercare degli improbabili nick per non far capire chi sei. Bene, speriamo che questo sia il tuo congedo definitivo.
postato da Mio Capitano il 30/10/2006 15:08
Questa non la sapevo!!!! E pensare che trovavo le mutande a vista sotto i jeans a vita bassa a dir poco orribili... sono davvero fuori moda! Sigh!!!!!!!!!!!!!!
postato da margot il 30/10/2006 15:10
Lo sanno tutti sì. Però mi dispiace quelle due o tre cosette mi sono uscite dalla bocca nel pieno di una fragorosa risata...come al solito. E a te ti rode sempre eh?! Lo so che è brutto venire a fare dei commenti inopportuni, specialmente quando il proprietario del blog è rosicone, lo so che se uno ti sta un pò sulle palle è preferibile evitarlo(specie se è reciproco)... ma sai, tutto questo "volemose bene" dopo un pò non lo reggo più e siccome tu sei ovunque, cosa debbo fare se non ...ridere e prenderti ingiro??? Prendila nel verso giusto che tanto lo sai che non sono più di queste parti. Sai bene come disfarti di chi non ha apprezzamento per te. Metti un pò paura. Avete il grilletto facile lì.
postato da prisca il 30/10/2006 15:20
Come al solito ti riporto le mie esperienze di adolescente, Capitano. Partendo dalla mia migliore amica che ogni giorno sceglie la maglietta da indossare e poi, immancabilmente, le abbina una mutanda dello stesso colore (tanto alla fine se mi calo si vede tutto, almeno non faccio pandan)... continuando su per le mie compagne di classe a cui per ogni movimento della zona lombare corrisponde una porzione di tanga fucsia e/o rosso fuoco con conseguenti pizzi, merletti, applicazioni leopardate etc etc... proseguendo ancora per la tipica ragazza metropolitana il cui abbigliamento corrisponde a un paio di jeans overlarge da cui sbucano tre quarti di chiappa e quindi tre quarti di slip... finendo con la qui presente sottoscritta, che non ama mostrare al mondo il proprio armamentario ma, ogni tanto, scappa fuori un centimetro... ...nel 99% dei casi la lingerie è vera. Sta' tranquillo, Capità, i tuoi occhi non hanno percezioni illusorie. Una prova? Se parli di mutande classiche, vedrai nel bel mezzo del gluteo femminile una linea diagonale... se si parla di strumenti più arditi, nun te posso aiutà. Spero di essere stata abbastanza obiettiva :P
postato da Laura il 30/10/2006 15:34
Questo è un mondo di pazzi! Se non ti sono simpatico, prisca, che ci vieni a fare sul mio blog? Tu non mi sei per niente simpatica (ma questo giudizio non riguarda affatto tuo marito, di cui ho un ottimo concetto) e di conseguenza non sono venuto più sul tuo blog, nemmeno una volta. Non so nemmeno se il blog ce l’hai ancora. Troverei assurdo andare a casa di uno che non sopporto e da cui non sono sopportato. Troverei due volte assurdo andarci sotto forma anonima e rilasciargli giudizi velenosi. Questa mi parrebbe davvero una perdita di tempo. Per quanto riguarda il mio modo di comunicare con le persone, nella fase attuale è semplice da capire. Chiunque rilasci un commento su questo blog riceve un commento analogo da parte mia. Questo per me è un comandamento. Ho risposto perfino a un blogger che faceva parte degli ultrà di non so quale squadra di calcio di infima divisione. Ho risposto a un signore che mi chiedeva di fare gli auguri di compleanno alla figlia. Ho risposto a gente di tutti i tipi, e così continuerò a fare se avrò ancora tempo a disposizione. Per quanto riguarda la simpatia, è ovvio che io, come qualunque individuo su questa terra, comunichi con gente per cui ho simpatia e che mi dimostri simpatia. A Laura devo dire che ho apprezzato molto il suo commento, che risponde in maniera chiara alla materia del post. Un saluto a tutti quelli che sono venuti e che verranno sul mio blog animati da sentimenti amichevoli.
postato da Capitano il 30/10/2006 16:04
...è lunedì Capitano, ed io non ho capito la domanda, l'argomento si, mutanda (vuol dire che cambia), ma parli di me? Matrix sorriso!
postato da matrix il 30/10/2006 16:11
aro mio capitano, nn credevo ke un perizoma scoperto da una vita bassa potesse creare questi dilemmi. provo aiutarti...quelli ke vedi sono autentici slip ke escono...veri... almeno nel mio caso è sempre in mostra perkè nn ho voglia di tirarmi su sempre i pantaloni... mi sorprende però ke vendano jeans con cucini pseudo-slip... a presto
postato da naomi il 30/10/2006 18:07
Le mie nipotine gli slip che occhieggiano fuori dai pantaloni li portano. Il tuo post sugli pseudo-slip/tanga/ecc. mi ha fatto pensare ai reggiseni imbottiti, che mi hanno fatto pensare a vari pseudo-attributi..non c'è più morale a questo mondo. Ciao
postato da ariela il 30/10/2006 18:25
Ma grazie, Capitano! Ti dico la verità, quel commento era un allenamento per il tema degli esami di maturità di quest'anno... metti che capita un saggio breve sulla mutanda... ho già le argomentazioni pronte! Haha! Bacibaci, e comunque: viva la mutanda, che sia corta stretta o larga, ma comunque PULITA. Olé!
postato da Layura il 30/10/2006 20:22
Anche tra i maschietti ci sono jeans con i finti boxer. E per le donne ci sono top con finte spalline di reggiseno. Che ci siano o meno che differenza fa? Conta l'effetto sexy, sperando che ci sia. Perchè la cosa peggiore è che spesso non sono affatto sexy... a meno che le napoletane non siano molto più simili alle brasiliane delle milanesi! Baci, Filo
postato da filo rosso il 30/10/2006 21:06
Ehm, una cosa ti vorrei precisare, capitano mio: ci frequentiamo da un po', e penso che nè io nè te consideriamo il postare dei reciproci commenti un semplice fatto di cortesie da restituire, vero? Io ti commento quando mi sento di farlo, e così fai tu, giusto? No perchè se è un fatto meccanico, o di pura educazione, forse non è il caso... sono stata spiegata? Scusa ma ho letto un tuo commento qui sotto e mi era venuto un terribile sospetto... :-) Baci, filo!
postato da filo rosso il 30/10/2006 21:14
Mio Capitano, tornerò a commentare con calma e a parlare di Mutande! Sono qui, adesso, solo per dirti che sono io la Wildrose di PianoForte e che, dopo che i nostri post sono stati pubblicati su di esso, possiamo metterli sul nostro! Scoperto il Mistero?!;P Bacio bacio da Michelle.
postato da WildRose il 30/10/2006 21:34
Mio CApitano, fai attenzione nell'ipotizzare (mi riferisco al tuo passaggio, graditissimo, al mio blog) e poi.. sei certo che vuoi saperne di più sul pezzetto di stoffa? Ti aspetto!
postato da Ste il 30/10/2006 22:09
Nell'antichità era importante precisare "io non ti sono nemico". Un po' di passi avanti però ne abbiamo fatti in qualche migliaio di anni! Oggi ci basta far sapere che ci siamo, che ci fa piacere incontrarci, anche se magari non abbiamo niente da dire, o da scrivere. Non ho ansie da prestazione per i miei post, sono solo pezzi di storie, e a volte non meritano un commento ispirato. Un saluto riscalda e fa piacere, specie se spontaneo. Baci, filo
postato da filo rosso il 30/10/2006 22:16
E vabbe', dopo essere stata colta in flagrante...ho pubblicato un breve post di spiegazione. Ma domani notte parto per davvero. Ciao Capitan Mutanda
postato da ariela il 30/10/2006 22:47
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postato da dany637 il 30/10/2006 22:50
Scusa per la frivolezza dei miei commenti, cercherò di essere più seria :(((
postato da matrix il 30/10/2006 23:06
ma si se non la buttiamo sul ridere poi il pessimismo ci piglia e ....... viva la vita! ciao e buona giornata max
postato da flores.max il 31/10/2006 10:52
Le stagioni, si sa, non sono più quella di una volta (abbiamo avuto l’estate fino a ieri e probabilmente da domani fischieranno venti di tramontana su tutta Italia). Pure i cibi non sono più quelli di una volta, provate ad addentare una mela, e lo stesso si dica della televisione (dov’è finito l’epico teleromanzo citato da Mary su queste pagine?) della radio o di qualsiasi altra cosa. Potevano forse le mutande (soprattutto le mutande femminili oggetto di questo post) sfuggire a questo snaturamento epocale? Certo che no. Parlerò dei giorni in cui le mutande erano mutande; ossia quando l’osservazione di questo indumento intimo indossato da un donna piacente ti procurava un terremoto interno. E spesso ti toglieva il sonno la notte. Prima però devo fare un piccolo prologo rifacendomi a un mio vecchio commento. Alle medie avevo tre professoresse, nelle materie base, che avevano nomi molto simili pur essendo diversissime. Emma per l’italiano (ho parlato molto di lei e forse continuerò a parlarne in questa settimana), Elda per la matematica ed Elsa per l’inglese. Sembravano i personaggi di un noto film di Sergio Leone. Elsa era la Buona (o meglio la Bona, visto che poche donne potevano competere con le sue gambe e il suo didietro), Emma era la Brutta (ma in realtà era di gran lunga la più bella del gruppo, se la parola bellezza significa qualcosa) ed Elda la Cattiva (noti erano i tre e i due che distribuiva in gran copia ai compiti scritti di matematica). Bene, Elsa era uno di quelle signore assassine che grondano feromoni e fascino a palettate anche se si soffiano il naso con le dita. Alcuni avevano dubbi sull’efficacia del suo metodo di insegnamento, ma nessuno ha mai avuto a che dire sulle sue gambe, ben valorizzate dalle minigonne coloratissime che si portavano all’epoca (Emma comunque non le ha mai portate, non solo perché non aveva il fisico per farlo). Quando avevamo lezione con Elsa la classe entrava in fibrillazione. Un sorriso idiota si stampava sul viso di tutti i ragazzi (eravamo una classe di soli maschi). Subito si instaurava una corsa ad accaparrarsi un posto nei banchi centrali, cioè quelli da cui si avrebbe avuto una migliore visione della gambe straordinarie della professoressa di inglese, quando le avrebbe accavallate sedendosi alla cattedra. Tutti avevano lo sguardo fisso su un solo punto, pur cercando di dissimulare il loro precipuo interesse simulando attenzione per le spiegazioni di Elsa e per la sua musicale pronuncia britannica. Il punto cruciale dell’ora di lezione, quello in cui ti si fermava il respiro in gola, era quando Elsa cambiava accavallatura alle gambe. Lì occhi e cervello si trasformavano in una videocamera moderna cercando di fissare con precisione assoluta quell’attimo indimenticabile (in modo da rivedere quella scena innumerevoli volte in futuro). Bisogna dire che Elsa quando cambiava accavallatura alle gambe era molto attenta. Le cosce compivano il gesto in fretta e di rado lasciavano spiragli tra le stesse. Ma qualche volta accadeva di vedere qualcosa, laggiù sotto la cattedra, una chiazza chiara che rappresentava indubbiamente le mutande dell’insegnante di inglese. Allora i sorrisi idioti si accentuavano e tutti, pure quelli che non avevano visto un cacchio di niente, giuravano di aver adocchiato trasparenze degne di un film con Gloria Guida o Edvige Fenech. Era davvero bona, Elsa; e sembrava così irresponsabile da non capire le scosse telluriche da scala Richter che provocava nei giovani cuori dei suoi allievi.
postato da Quando le mutande erano mutande il 31/10/2006 11:19
Sei il mio idolo Mio Capitano..tu sai come allietarmi le giornate :-)))))) non sò se dalle tue parti festeggiate halloween, comunque qui da noi dopo 30 anni di base usa la sentiamo anche nostra LA NOTTE DELLE STREGHE quindi .....happy halloween un abbraccio dalla riserva cherokee
postato da indio il 31/10/2006 16:21
Vedo che il periodo ti dà ispirazione creativa (al contrario del sottoscritto)... comunque, mi hai tolto una certezza, ero convinto anch'io che le mutande fossero genuine. Ma a questo punto, la forza della logica impone di pensare che la finta striscia di mutandina sia come le finte copertine di libri che fanno solo sembrare acculturato chi le possiede, e di conseguenza che le leggiadre fanciulle girino del tutto smutandate....
postato da Colui che Vede Oltre il 31/10/2006 19:05
Aggiornamento per Colui. Ti informo che abbiamo avuto delle preziose informazioni di origine femminile a proposito delle mutande esaminate nel post (alcune di queste informazioni provenivano da fonti di prima mano nella persona di autentiche e acclarate adolescenti). Al momento la scuola di pensiero dominante è che le mutande siano per lo più vere. Ripeto: le mutande avvistabili in ogni cantone metropolitano sarebbero reali indumenti intimi.
postato da Aggiornamento scespiriano il 31/10/2006 20:24
Scusa ma...senza...non è meglio??
postato da Skin il 01/11/2006 01:33
Avevi ragione che dovevi scrivere un post strappalacrime!!!!Sto ancora ridendo... Sei troppo simpatico!!!!! Vediamo di soddisfare la tua curiosità... Orbene..la striscia di tessuto che fa capolino o bella mostra dal pantalone è una prerogativa dei jeans perchè la moda impone che siano a vita bassa...e, più bassa è, più tessuto sottostante (quand'anche non fosse nuda carne...)è possibile scrutare... Per cui nel 95% dei casi potrai farti un'idea dei perizomi (coi jeans stanno meglio quelli) delle ragazze... In un ristretto 5% dei casi c'è la "fregatura cattura Ataru Morobosci"...così nei jeans (ma io ho anche il pantalone per fare aerobica così)è inglobata una striscia, in genere doppia e quasi sempre nera, che sbuca come delle ali da dietro e t'incornicia i fianchi... ;)))) Penso d'essere stata abbast esauriente.. Grazie per la visita... E' chiuso ma ogni tanto passerò a trovarti... Ciao caro! P.S.La foto è mia...
postato da Miele il 01/11/2006 13:07
Non è detto che una ragazza solo perchè è piacente debba stare qualcuno.E soprattutto io che sono abbastanza complicata nei gusti e sfortunata negli incontri.. Per quanto riguarda il tuo post giusto per informazione..io uso vera bianchieria intima;) A risentirci Un bacio*
postato da irisbog il 01/11/2006 17:35
Continuo a rileggere questo pezzo e ogni volta rido, mi sembro scemo.
postato da iltov il 01/11/2006 21:06
Per quanto mi concerne, mai usata per sedurre l'illusione di un paio di slip spacciandola per reale indumento..diciamo che non sono solita nemmeno mostrare l'indumento in sè, nemmeno quello reale intendo, salvo inevitabili e non volute apparizioni dello stesso, quando mi siedo provocando un inesorabile abbassamento dei jeans, oltretutto già bassi di fattura..trovo veramente squallida invece la simulazione (ma si sa, le donne sono le regine della simulazione...che squallore...chi vuole intendere, intenda!!!). Un saluto ps. post stra-divertente.
postato da Giada il 10/02/2007 12:01
è bene che siano vere, altrimenti perderanno attualità i "trallalera" che terminano con "ti tzaccu sa mudanda"...
RispondiEliminaCiao
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