lunedì 17 settembre 2007

Come fare la rivoluzione

Fare una rivoluzione è esattamente come fare un piatto di spaghetti all'amatriciana. Per conseguire entrambi gli scopi - amatriciana e sovvertimento sociale - occorre una ricetta che indichi gli ingredienti necessari e spieghi come farli interagire per ottenere l'esito desiderato. In questo blog si ha un concetto degli spaghetti o delle fettuccine all'amatriciana superiore a quello di qualsiasi rivoluzione; ma ci si atterrà al tema del post che è di scompaginare l'ordine sociale esistente per sostituirlo con un altro sistema di organizzazione umana. Andiamo quindi ad analizzare gli ingredienti della ricetta della rivoluzione.

Un congruo numero di individui scontenti, decisi a buttare in aria il tavolo di gioco a qualunque costo. Questo non è un fattore difficile da ottenere, dato che in qualunque epoca e società esistono elementi scontenti che si vedono messi ingiustamente ai margini della mensa sociale e costretti a elemosinare qualche osso dai gretti privilegiati di turno (i privilegiati non sono solo i ricchi capitalisti, ma tutti quelli che detengono qualsivoglia forma di potere artatamente raggiunta). E' ovvio che il numero degli insoddisfatti cresca in periodi di difficoltà economiche o di sperequazioni sociali.

La principale caratteristica degli aspiranti rivoluzionari qui analizzati è il totale ripudio dello spirito conservatore. Essi non vogliono conservare niente della vecchia impalcatura sociale perché non hanno posizioni di privilegio, per quanto piccole, da difendere. Costoro tuttavia non devono essere confusi con gli autonominatisi progressisti da No Martini, No Revolution: i cosiddetti radical chic o meglio sci-sci di cui è ricca la società e soprattutto il mondo virtuale. I radical chic o meglio sci-sci in effetti sono gli esseri più conservatori del creato, anche se fanno un gran cianciare di ecologismo parolaio, protocolli di Kyoto, verboso odio contro le multinazionali e soprattutto di sinistra, sinistra, sinistra... Dio mio, come si riempiono la bocca di questa parola. Sui loro lagnosi blog ogni tanto raccontano barzellette sul papa nazista, su Bush il guerrafondaio o su Berlusconi il nano, convincendosi assolutamente che la loro attività di barzellettieri li abbia trasformati in eroi barricadieri, esseri più o meno della stessa tempra del coltellaccio di Jim (mica David) Bowie a Fort Alamo. Uno che li senta parlare pensa che alla loro sinistra ci siano solo Pancho Villa e Ho Chi Min sul campo di battaglia, mentre poi si scopre che questi petulanti fanfaroni sono crassi professionisti, hanno la barca alla D'Alema, il navigatore satellitare stile Camel Trophy, l'ipod superaccessoriato e il telefonino dotato di mini Shuttle per viaggi in orbita geostazionaria. Si parlerà ancora di questi individui quando si affronterà il tema delle teste da tagliare.

Un periodo abbastanza lungo di crisi economica e di impoverimento generale. E' facile immaginare che il numero e il malcontento del gruppo sociale disposto a terremotare la società debba crescere in periodi di depressione economica. Disoccupazione e inflazione sono un formidabile fertilizzante per tumulti o sommosse. Le due più importanti rivoluzioni della storia, quella francese e quella russa, si sono sviluppate in periodi di recessione dovuti a politiche infelici o a guerre. Tra l'altro la disoccupazione nel nostro Paese non è a livelli minimi e di recente sono aumentati i prezzi di alcuni generi di prima necessità come pane e pasta. E' ancora presto prima che qualcuno in alto debba cominciare a preoccuparsi, ma è già un primo passo.
In ogni modo essenziale per gli scopi del rivoluzionario sarà la presenza di vasti settori sociali che vedano dequalificata la loro funzione. Potrebbero essere insegnanti impoveriti da una svolta privatistica nella politica della scuola, artigiani con lo stipendio intaccato dall'inflazione, operai disoccupati a causa della robotizzazione della produzione industriale, laureati senza un'adeguata prospettiva di lavoro o più in generale persone che, in seguito a svolte liberistiche in politica, si vedano private di assistenza sociale o di servizi essenziali come quelli della sanità.

Un movimento di opinione come quello del Sessantotto che si ponga in antitesi alla cultura e ai valori tradizionali. Questo movimento dovrebbe dominare i campi più importanti della cultura, annoverare tra i proseliti opinionisti e giornalisti, infiltrarsi nelle università, nelle fabbriche, nei salotti buoni della borghesia e manifestarsi persino nei reality show o tra le cosce delle veline dei quiz televisivi. Il nuovo corso ideologico dovrebbe suscitare passioni e speranze, mobilitare le coscienze, rimestare nel profondo le acque stagnanti dell'informazione di regime, arrivare fin nelle profondità più limacciose della società. Con la forza di suggestione del canto delle sirene, esso dovrebbe generare sogni in chi sogni non ha più. Poiché è facile immaginare che la classe dominante si opponga alla propagazione di idee e filosofie contrarie a essa o tenti di proporne una versione edulcorata adatta alle home page dei portali di internet, magari annegandola in foto di gattini abbandonati e rutilanti offerte di ipermercati... bisognerà prevedere canali alternativi dove le nuove idee di palingenesi sociale possano trovare ampia e corretta diffusione. Per fortuna internet ha dimostrato di poter assolvere egregiamente questa funzione. Il terrore corre sul filo, recitava un antico film con Burt Lancaster; parafrasando potremmo dire che la libera informazione, la libera manifestazione delle idee, anche scomode o pericolose, corre oggi sul filo dell'adsl che porta nel web. Anche i rivoltosi moderni devono tenerne conto.

Discordia e confusione tra le file delle forze armate e in subordine nella gerarchia dell'apparato statale. Il movimento culturale ivi delineato ha pure una nuova e forse più importante funzione oltre a quella di preparare il terreno per il ribaltamento sociale. Cioè di penetrare nelle maglie di esercito e delle forze di polizia, creando defezioni e scontento anche in quelle sedi, specie tra gli ufficiali responsabili della catena di comando. Infatti non si è mai vista una rivoluzione avere successo contro un esercito fedele senza cedimenti al regime in carica e pronto a usare tutto il suo potere repressivo per difenderlo. Nella marcia su Versailles del 1789 l'esercito non sparò sulla folla; mentre Napoleone la prese a cannonate sei anni dopo a Parigi reprimendo una sommossa contro il Direttorio. In epoche più vicine a noi, l'esercito del vecchio regime si è dimostrato poco compatto - accusando gravi defezioni nelle sue file o addirittura evitando di intervenire - in alcune rivoluzioni vittoriose del ventesimo secolo come quelle russa, cubana o iraniana, e in alcuni sovvertimenti sociali di altra natura come i colpi di stato fascisti negli anni Venti e Trenta. Importante fine delle forze rivoluzionarie e della loro propaganda sarà quindi quello di minare la compattezza delle forze armate e la loro fedeltà alle istituzioni preesistenti, cercando di assicurarsi l'adesione di ufficiali malpagati o scontenti.

La neutralizzazione o l'indebolimento dell'esercito andranno di pari passo con il sabotaggio della catena burocratica dello Stato. Dirigenti politici o ministeriali, direttori di enti statali, presidi, amministratori di alto grado della cosa pubblica dovranno essere impossibilitati a impartire direttive che garantiscano il corretto funzionamento della macchina statale fino al trionfo delle forze rivoluzionarie.

Un cospicuo quantitativo di armi e un adeguato numero di persone capaci di usarle correttamente. Anche se ci hanno parlato spesso di ribaltamenti sociali ottenuti con la più assoluta non violenza, questo è uno scenario non realistico. Le rivoluzioni si fanno con un appropriato uso di metodi coercitivi che saranno tanto più violenti quanto più organizzate e determinate saranno le forze che si oppongono al rovesciamento del sistema. I rivoltosi avranno quindi bisogno di armi per opporsi e neutralizzare le forze della conservazione che in genere dispongono degli ingenti arsenali destinati alle forze armate. E' vero che in una prima fase i gruppi insorti opereranno in clandestinità su scala ridotta per preparare il terreno alla sollevazione generale (quindi non occorreranno armamenti particolarmente vistosi e sofisticati), tuttavia anche limitate azioni di guerriglia urbana necessitano di validi strumenti di offesa.

La solita provvidenziale internet può essere utile pure in questo caso. In quello spazio virtuale è possibile procacciarsi di tutto per chi abbia soldi, motivazioni e competenza tecnica necessaria: pillole di viagra, reliquie di santi, schiavi sessuali e anche armi che vanno da carri armati a bombardieri di ultima generazione (anche se alcune di queste merci sono più difficoltose da comprare di altre). Nelle fasi iniziali della lotta eversiva, che si svolgerà con azioni cruente e spettacolari nelle grandi città (rapimenti o eliminazioni di uomini politici, magistrati o alti ufficiali delle forze dell'ordine, rapine a banche o a furgoni valori, assalti a carceri), le forze rivoluzionarie avranno bisogno di esplosivo e soprattutto di gente esperta nel maneggiarlo. Tali tecnici della deflagrazione potranno essere reclutati soprattutto nell'ambito dell'esercito, che è il solo contesto in cui si possa fare pratica ad alto livello con bombe e ordigni esplosivi sofisticati.

Un ristretto gruppo dirigente rivoluzionario, meglio se concentrato nella persona di un solo capo carismatico. Per assicurare l'efficacia dell'azione eversiva è indispensabile che la strategia delle forze destabilizzanti sia decisa da una o da pochissime teste. Quasi tutte le rivoluzioni vittoriose hanno avuto un capo carismatico che ha saputo guidare i suoi compagni di lotta verso obiettivi concentrati e ben scelti. Un capo evita dispersive beghe di potere, unifica la strategia di lotta, impone meglio la disciplina ai sottoposti, rappresenta persino un'icona ideale in cui identificarsi e per cui sacrificarsi. La rivoluzione russa aveva Lenin, quella cinese Mao, quelle iraniana, cambogiana, cubana avevano Khomeini, Pol Pot o Fidel Castro. Anche le differenti forze sovvertitrici di natura fascista degli anni Venti e Trenta avevano in cima una sola figura carismatica che accentrava le decisioni e svolgeva la funzione di santo laico o Piccolo Padre. Le forze repubblicane spagnole nella guerra civile lamentavano invece una spezzettatura del potere decisionale che spesso ha prodotto strategie centrifughe tra le diverse anime della fazione democratica. Si sono delineati alcuni degli ingredienti necessari per operare un ribaltamento sociale.

Ci sono ancora altri elementi che non è stato possibile inserire per questioni di spazio, in ogni modo la formula è grossomodo questa: servono molti individui scontenti, molto determinati a terremotare lo status quo, molto appoggiati da movimenti di idee, fiancheggiatori e simpatizzanti. Non resta che mischiare insieme gli ingredienti enunciati e aggiungerli alla ricetta della rivoluzione secondo modalità e tempi precisi. Poi si deve agitare il mestolo dell'insurrezione, mestare e rimestare mentre tutto viene cotto a fuoco lento. Infine quando la zuppa della rivoluzione sarà pronta si potrà servirla a tavola e gustarne il corroborante e saporito sapore.

Vedi pure: Coccodrilli bianchi

6 commenti:

  1. Se posso permettermi un commento semiserio, la differenza è questa.
    Mentre, come diceva Lenin, credo, "la rivoluzione non è un pranzo di gala"; con un po' di immaginazione gli spaghetti all'amatriciana in un panzo di gala ci possono stare. mi vergogno di questo commento ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente. Lo so, potevo tacere, ma che ci vuoi fare...

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  2. Be', alan, come vedi non era così difficile commentare su blogspot. C'è voluta la rivoluzione per farti arrivare in questi lidi.
    In effetti, ora che mi ci fai pensare ho visto serviti i bucatini all'amatriciana all'ultimo pranzo di Gala al Castello di Windsor. Li hanno apprezzati molto il duca di Cornovaglia e il Prino Lord dell'Ammiragliato, nonché lo stesso principe di Galles, il quale pare abbia proferito: "Per Diana [la dea, non la moglie scomparsa ndr.], dovremmo inserire le pappardelle alla puttanesca alla prossima festa delle debuttanti!"

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  3. Piccolo intermezzo su Beppe Grillo, andato di recente alla Festa dell'Unità facendo a pezzi, tra le risate generali, tutto lo stato maggiore dei Ds trasmigrati nel Partito Democratico.

    Ecco alcune reazioni dei politici al fenomeno, forse goliardico, forse poco solenne e in doppio petto, del potente movimento popolare che sta facendo tremare le poltrone dei politici degli opposti schieramenti.
    Casini: Grillo è poco serio (sottinteso: non è un cazzone come me che ha ereditato il seggio in parlamento dal padre dirigente democristiano).
    D’Alema: Grillo adombra possibili derive reazionarie della politica (sottinteso: non è un cazzone come me che ha ereditato il seggio in parlamento dal padre dirigente del partito comunista).
    Veltroni: Grillo sbaglia, in buona fede ma sbaglia (sottinteso: non è un tipo sveglio come me che ha ereditato il seggio in parlamento dal padre dirigente del partito comunista)
    Giuliana Berlinguer, su Grillo non mi pronuncio (sottinteso: non è un furbacchione come me che ha preso il posto in Rai a causa di Enrico)
    Nando Dalla Chiesa: Grillo? Bah, mi fa rabbia perché sa fare più casino di me (sottinteso: non è un bravo guaglione come me che ha avuto un po' di notorietà perché gli hanno ucciso il padre)
    Alberto Angela: su Grillo stiamo preparando una puntata di Quark (sottinteso: e dove mai lo prendevo il posto alla Rai, senza quell'anima santa del mio paparino Piero?)
    Maura Cossutta, Grillo è solo un bluff (sottinteso: a ridatece Baffone Stalin, così mio padre me fa tornà in parlamento)
    Rosa Russo Jervolino, Bobo Craxi e altre schiere di politici: Grillo nun ce piace, mica è serio come noi (sottinteso: mannaggia, qui se non muore qualche altro nostro parente illustre, la nostra carriera politica è bella che finita).

    Fini The Ghost, Prodi Morto di Sonno, Rutelli Fotomodello, Bossi Mezzo Fascio, Berlusconi il Watusso, Bertinotti sci-sci, Mastella Culo in Sella: Grillo? Bla bla e bla bla. Poi bla bla e bla bla. E ancora bla bla e bla bla.

    Ho notato una cosa. Si critica Grillo e il suo movimento. Ed è naturalmente una pratica lecita e forse anche del tutto giusta e fondata. Si dice che il comico genovese e il suo movimento sono superficiali, qualunquistici, sciocchi, impreparati e probabilmente portatori di gravi guai politici.
    Come dicevo sono tutte opinioni lecite e forse pure giuste. Tuttavia tutte queste critiche, chissà perché, provenivano sempre da gente agiata, col posto sicuro, che non ha problemi nell'arrivare a fine mese (nel telegiornale anche Bruno Vespa si è detto contro Grillo, e certo: le cose gli vanno benissimo, fa il suo bravo programmino di successo, prende un discreto numero di palanche, scrive libri sui politici che sono bestseller. Cosa avrebbe da guadagnare in un cambiamento nella politica?)
    Finora ancora devo sentire critiche al V-day da parte chi ha le pezze al culo, di sinistra o di destra che sia. E' forse un caso?

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  4. "nothing but a revolution", diceva la Chapman quasi vent'anni fa. e non sbagliava.
    viviamo in un mondo che più che altro è una lotta. di sopravivenza. chi ha le cose migliori -e materiali, senz'altro- è una bravissima persona, chi no; un poveraccio.
    poi io mi sento fibbrillare da un momento all'altro... sperando che la ragazzina che sono stata diventi finalmente donna. e ce la farò, certo :)
    a proposito, buona la pasta all'amatriciana ;)
    un bacio
    Tali

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  5. Spigolature politiche.
    Non si è ancora spenta l'eco della fulminante battuta con cui Beppe Grillo ha apostrofato i politici attuali: "Sono solo chiacchiere e tivvù".La battuta riprende quella di DeNiro-Al Capone nel celebre film "Gli intoccabili": sei solo chiacchiere e distintivo. In questo caso gli intoccabili sarebbero i baroni della politica che ormai si trasmettono per via ereditaria il seggio in parlamento.

    Dice D'Alema Faccia di Bronzo: l'esperienza mi dice che quando si mettono da parte i politici dopo vengono i generali. Traduzione: se mi sfiorate con in dito, dopo di me vengono il Diluvio e Mascellone.

    Visti alla festa di Alleanza Nazionale discutere Fini e Veltroni. Sembravano i gemelli siamesi. Gamba accavallata, giacca elegante e dita incrociate per simulare un posa riflessiva. Diceva Fini: basta con l'immigrazione clandestina. E Veltroni: siamo contro i mercanti di morte e i trafficanti di uomini. Diceva Fini: basta con le tasse. E Veltroni: dobbiamo rivedere le aliquote della tassazione in qualche caso troppo alte. Diceva Fini: avete occupato la Rai, è un indecenza. E Veltroni: propongo che lo Stato non abbia più niente a che fare con la Rai.Alla fine, sorrisoni dei due politici illuminati e complimenti reciproci sulle loro cravatte con i giovani di Alleanza Nazionale che quasi chiedevano l'autografo al bravo e educato Veltroni.

    Il presidente della Camera Bertinotti sci-sci ha congelato gli aumenti ai parlamentari che sarebbero dovuti scattare automaticamente da gennaio. Motivazione: il paese è in una delicata fase e non avrebbe capito. Traduzione: abbiamo già stipendi da nababbi, scorte, case comprate a un terzo del valore reale, viaggi gratuiti dovunque e ogni sorta di privilegio immaginabile. Se ci aumentiamo pure lo stipendio questi si incazzano e ci appendono per le palle.
    Naturalmente Bertinotti sci-sci non ha detto che gli aumenti ai parlamentari sono aboliti, ma che sono "congelati". Che significa? Che appena tivvù e giornali di regime hanno ripreso il controllo della situazione gli inquilini di Camera e Senato si riprendono gli aumenti con tutti gli interessi e qualche gratifica che li risarcisca per l'attesa a cui li hanno obbligati questi fastidiosi e molesti cittadini italiani?

    Siete solo chiacchiere e Tv.
    Siete solo chiacchiere e distintivo. Solo chiacchiere e distintivo.
    E speriamo che ora D'Alema non dica che dopo di lui c'è solo Al Capone.

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  6. Mmmhhh..mi sa che devo rileggere con calma..soprattutto devo riflettere sull'amatriciana..richiede il pecorino o il parmigiano? :-)
    postato da cleide il 17/09/2007 10:51

    sui radical sci-sci sono fel tutto d'accordo..ma nn gli taglierei la testa..li deporterei in un campo di rieducazione in siberia..il regista?? Stalin o Mao, ovviamente
    postato da kyle il 17/09/2007 11:14

    Ho scritto alla redazione per segnalare il mio post. Mi usciva un avviso che il messaggio era troppo lungo e quindi non ho potuto mandarlo. Ecco il testo:

    Gentili redattori di Tiscali Blog,
    segnalo alla vostra attenzione questo mio articolo che mi pare meritevole, per la sua capacità di interessare vasti strati di lettori, della home page principale di tiscali, esattamente sotto la posta del cuore, i consigli per mantenere l'abbronzatura e il calendario dei Modelli Nudi 2008, come è pure specificato nel mio prececente post "Lunedì la home page è mia".
    Distinti Saluti,
    Francesco il Mio Capitano
    postato da mio capitano il 17/09/2007 11:15

    Niente da fare "mio capitano" non posso mantenere la promessa, ho fatto leggere il tuo post ad un gruppo di ascolto (...lettura) che sono solito utilizzare per testare l'impatto di certi articoli sul pubblico dei visitatori e le reazioni sono state molto negative: troppo lungo il testo per il tempo medio del lettore, troppo difficile come interpretazione, troppo approfondito e da addetti ai lavori in alcuni passaggi, suggerisco di riprovare con la recensione di "Biancaneve e i sette nani, pero' senza implicazioni boccaccesche".

    postato da franco il 17/09/2007 13:21

    To', guarda chi si vede! Il bravo e buon Franco. Mi spiace che il mio articolo non abbia riscosso il tuo interesse e quello del tuo gruppo di lettura. Ma comunque è meglio così, se ci pensiamo bene, non avrei voluto fregare lo spazio alla posta del cuore della figlia di Gabriel Garcia Marquez attualmente ospitata in home page.
    In ogni modo ho una fiducia cieca e assoluta nell'essere umano e sono certissimo che prima o poi riuscirai a mettere in home page un articolo decentemente scritto che non sembri uscito da un rotocalco femminile di quelli da Tutto il Resto è Gossip
    postato da mio capitano il 17/09/2007 13:57

    Ci puoi contare, al tuo minimo accenno di debolezza sei nominato...
    postato da franco il 17/09/2007 15:34

    ciao franz.sull'argomento non mi voglio pronunciare anche se ci vorrebbe veramente qualcosa di rivoluzionario che ridesse ai più poveri il minimo per vivere. e hochimin era abbastanza severo sulle strategie tattiche per teste da tagliare.
    comunque ti auguro un buon inizio settimana come la auguro a me.ho fibromialgia ma spero passi presto......sai è un blocco strano che ha preso anche il cuore ..una parte si intende ,dall'altra non bloccata un sorriso....i.
    postato da iris.m il 17/09/2007 16:27

    Piccolo intermezzo su Beppe Grillo, andato di recente alla Festa dell'Unità facendo a pezzi, tra le risate generali, tutto lo stato maggiore dei Ds trasmigrati nel Partito Democratico.

    Ecco alcune reazioni dei politici al fenomeno, forse goliardico, forse poco solenne e in doppio petto, del potente movimento popolare che sta facendo tremare le poltrone dei politici degli opposti schieramenti.
    Casini: Grillo è poco serio (sottinteso: non è un cazzone come me che ha ereditato il seggio in parlamento dal padre dirigente democristiano).
    D’Alema: Grillo adombra possibili derive reazionarie della politica (sottinteso: non è un cazzone come me che ha ereditato il seggio in parlamento dal padre dirigente del partito comunista).
    Veltroni: Grillo sbaglia, in buona fede ma sbaglia (sottinteso: non è un tipo sveglio come me che ha ereditato il seggio in parlamento dal padre dirigente del partito comunista)
    Giuliana Berlinguer, su Grillo non mi pronuncio (sottinteso: non è un furbacchione come me che ha preso il posto in Rai a causa di Enrico)
    Nando Dalla Chiesa: Grillo? Bah, mi fa rabbia perché sa fare più casino di me (sottinteso: non è un bravo guaglione come me che ha avuto un po' di notorietà perché gli hanno ucciso il padre)
    Alberto Angela: su Grillo stiamo preparando una puntata di Quark (sottinteso: e dove mai lo prendevo il posto alla Rai, senza quell'anima santa del mio paparino Piero?)
    Maura Cossutta, Grillo è solo un bluff (sottinteso: a ridatece Baffone Stalin, così mio padre me fa tornà in parlamento)
    Rosa Russo Jervolino, Bobo Craxi e altre schiere di politici: Grillo nun ce piace, mica è serio come noi (sottinteso: mannaggia, qui se non muore qualche altro nostro parente illustre, la nostra carriera politica è bella che finita).

    Fini The Ghost, Prodi Morto di Sonno, Rutelli Fotomodello, Bossi Mezzo Fascio, Berlusconi il Watusso, Bertinotti sci-sci, Mastella Culo in Sella: Grillo? Bla bla e bla bla. Poi bla bla e bla bla. E ancora bla bla e bla bla.

    Ho notato una cosa. Si critica Grillo e il suo movimento. Ed è naturalmente una pratica lecita e forse anche del tutto giusta e fondata. Si dice che il comico genovese e il suo movimento sono superficiali, qualunquistici, sciocchi, impreparati e probabilmente portatori di gravi guai politici.
    Come dicevo sono tutte opinioni lecite e forse pure giuste. Tuttavia tutte queste critiche, chissà perché, provenivano sempre da gente agiata, col posto sicuro, che non ha problemi nell'arrivare a fine mese (nel telegiornale anche Bruno Vespa si è detto contro Grillo, e certo: le cose gli vanno benissimo, fa il suo bravo programmino di successo, prende un discreto numero di palanche, scrive libri sui politici che sono bestseller. Cosa avrebbe da guadagnare in un cambiamento nella politica?)
    Finora ancora devo sentire critiche al V-day da parte chi ha le pezze al culo, di sinistra o di destra che sia. E' forse un caso?
    postato da Capitano su Grillo il 17/09/2007 17:06

    Molti hanno in pentola spaghetti che bollono e il condimento all'amatriciana lentamente si sta preparando...non oso pensare al momento in cui tutti belli affamati si siederanno a tavola per mangiare,e sai o no che l'appetito oltre tutto aumenta mangiando? E' una ricetta bella tosta la tua,arrivata in fondo ho capito che il signor Franco non avrebbe mantenuto la promessa!
    Per quanto riguarda il tuo ultimo commento,quello su grillo,meritava un post tutto suo!
    Complimenti...e che ce posso fa se sei il mio preferito!
    se stavo in redazione (parafrasando una vecchia trasmissione grilliana) te la davo io la Home Page!
    postato da elle il 17/09/2007 17:49

    Per il tuo post: ironia, come sempre, tagliente quel che basta, al dente come il miglior piatto di spaghetti, irriverente (ma più educata di Beppe Grillo), ironia intelligente per chi la vuole capire. Bene. Sotto l'ironia, vedo il prurito rivoluzionario di un Capitano (sognatore? oserei dire: sì) che accarezza il suo barbarico YAWMP cercando l'occasione giusta per farlo risuonare sui tetti del mondo...
    Anch'io sono per la rivoluzione, Mio Capitano. Purtroppo, quella che sogno io è una rivoluzione del cuore... destinata alla non-attuazione come il miglior socialismo utopistico. Eh sì, che ci possiamo fare?

    Baci, Franz*
    Lauretta
    postato da Laura il 17/09/2007 18:22

    Dove c'è la Rivoluzione ci sono io.
    Non hai bisogno di chiamarmi a rapporto io arrivo di mia spontanea volontà.
    Hasta siempre Capitano...
    Fortza Paris ( che non è Parigi ma la traduzione in italiano è Forza Insieme...neanche a dirsi è lingua sarda)
    Saluti dall'isola.

    postato da celia il 17/09/2007 19:05

    Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.
    postato da Juliet il 17/09/2007 20:30

    Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.
    postato da Juliet il 17/09/2007 20:30

    Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.
    postato da Juliet il 17/09/2007 20:31

    Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.
    postato da Juliet il 17/09/2007 20:31

    Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.
    postato da Juliet il 17/09/2007 20:37

    ops! scusa ma sono partite le repliche...sorry
    postato da Juliet il 17/09/2007 20:38

    Carissima juliet, mi hai mandato sei commenti, ma non ho capito che cosa volevi dire. Ciao.
    postato da mio capitano il 17/09/2007 21:16

    l'aspetto motivazionale principale dei moti rivoluzionari è quello di essere talmente esasperati dalle proprie condizioni che ci si trova nella condizione di non avere nulla da perdere.se subentra il capo carismatico e un organizzazione capillare e ragionata la rivoluzione può anche scoppiare.Ci ho messo un paio di giorni a leggerlo, ma ne è valsa la pena.Post convincente, potresti farne una versione da home page..più corta e morbida :-)
    postato da Guiro Karelias il 18/09/2007 11:12

    Nooooo.
    Ho letto il tuo commento da Guiro.
    Capitano, o mio capitano!
    Non puoi lasciare scappar via l'amore per mancanza di money.
    Facciamo una colletta.
    Ti aiuto io.
    Non posso saperti infeliceeee!!
    Fondiamo un associazione PRO-LOVE.
    Troveremo il modo vedrai.
    postato da MjB il 18/09/2007 13:58

    MjB...il Cap. vede sempre il bicchiere mezzo vuoto. Non ha bisogno di collette ma solo di vedere le cose da una prospettiva più serena e costruttiva. Olè
    Parola chiave: remo. Appunto..remiamo quando la corrente è a nostro favore.
    postato da cleide il 18/09/2007 14:10

    Spigolature politiche.
    Non si è ancora spenta l'eco della fulminante battuta con cui Beppe Grillo ha apostrofato i politici attuali: "Sono solo chiacchiere e tivvù".La battuta riprende quella di DeNiro-Al Capone nel celebre film "Gli intoccabili": sei solo chiacchiere e distintivo. In questo caso gli intoccabili sarebbero i baroni della politica che ormai si trasmettono per via ereditaria il seggio in parlamento.

    Dice D'Alema Faccia di Bronzo: l'esperienza mi dice che quando si mettono da parte i politici dopo vengono i generali. Traduzione: se mi sfiorate con in dito, dopo di me vengono il Diluvio e Mascellone.

    Visti alla festa di Alleanza Nazionale discutere Fini e Veltroni. Sembravano i gemelli siamesi. Gamba accavallata, giacca elegante e dita incrociate per simulare un posa riflessiva. Diceva Fini: basta con l'immigrazione clandestina. E Veltroni: siamo contro i mercanti di morte e i trafficanti di uomini. Diceva Fini: basta con le tasse. E Veltroni: dobbiamo rivedere le aliquote della tassazione in qualche caso troppo alte. Diceva Fini: avete occupato la Rai, è un indecenza. E Veltroni: propongo che lo Stato non abbia più niente a che fare con la Rai.Alla fine, sorrisoni dei due politici illuminati e complimenti reciproci sulle loro cravatte con i giovani di Alleanza Nazionale che quasi chiedevano l'autografo al bravo e educato Veltroni.

    Il presidente della Camera Bertinotti sci-sci ha congelato gli aumenti ai parlamentari che sarebbero dovuti scattare automaticamente da gennaio. Motivazione: il paese è in una delicata fase e non avrebbe capito. Traduzione: abbiamo già stipendi da nababbi, scorte, case comprate a un terzo del valore reale, viaggi gratuiti dovunque e ogni sorta di privilegio immaginabile. Se ci aumentiamo pure lo stipendio questi si incazzano e ci appendono per le palle.
    Naturalmente Bertinotti sci-sci non ha detto che gli aumenti ai parlamentari sono aboliti, ma che sono "congelati". Che significa? Che appena tivvù e giornali di regime hanno ripreso il controllo della situazione gli inquilini di Camera e Senato si riprendono gli aumenti con tutti gli interessi e qualche gratifica che li risarcisca per l'attesa a cui li hanno obbligati questi fastidiosi e molesti cittadini italiani?

    Siete solo chiacchiere e Tv.
    Siete solo chiacchiere e distintivo. Solo chiacchiere e distintivo.
    E speriamo che ora D'Alema non dica che dopo di lui c'è solo Al Capone.
    postato da Mio capitano il 18/09/2007 14:19

    Sto morendo di sonno mio Cap, ma ho voluto tirare fino in fondo al tuo post, per la bellezza dei concetti esternati. Il sonno è dovuto all'ora tarda e alla stanchezza infinita che mi coglie da alcuni giorni.

    Penso che siamo prossimi a più rivoluzioni. Sicuramente mi riconosco in quella per il diritto a pane e pasta, con la parte più debole della nostra popolazione.
    La rivoluzione più estrema che farei è contro i cosiddetti radical chic di cui tanto parli nel tuo post, molto radical e poco chic, visto che vivono una contraddizione costante tra lo status vivendi e la loro professione di fede politica, mi trovi estremamente daccordo.
    Ne conosco personalmente un paio e ti assicuro che cascano sempre in piedi, viceversa alla sottoscritta che lavora duramente da anni, facendosi da sola, e porte in faccia sbattute, tante. Tuttavia...vivo come posso senza rodimenti di fegato, almeno spero, visto che gli ultimi controlli lo danno per sano.
    Ti abbraccio caramente, non ho capito come è finita questa rivoluzione sull'hp e Tiscali e tutto il resto: a me non importa nulla se sono o no in HP.
    postato da arial il 19/09/2007 00:05

    Non lo so. Il post non mi è sembrato così lungo come qualcuno ha detto. Forse perchè leggo velocemente. L'ironia, sì, c'era. Probabilmente ce n'era ancor più nei commenti su Grillo e sui politici. Però, però, quello che mi ha colpito di più è che ho percepita una certa amarezza (non certo per il mancato inserimento in HP), stranamente dissonante da quella che è la tua consueta bonaria e dissacrante arguzia.
    Mi sbaglio?
    postato da Sergio il 19/09/2007 02:54

    Sveliamo i retroscena di questo post, dato che qualcuno si interroga ancora in merito. Naturalmente non volevo finire davvero in home page, quella principale, di tiscali. Non si scrivono post sulla rivoluzione per ottenere quello scopo. Il mio era un post provocatorio.
    E' accaduto che sul blog di Guiro si fosse sviluppata una discussione a cui aveva presenziato un dirigente del blog che si firma Franco.
    Franco aveva affermato che cercava articoli scritti bene, senza termini volgari, che potessero essere accettati da una vasta platea di persone, insomma roba che suscita attenzione. Non si era affatto parlato di temi che sarebbe stato meglio evitare. Cioè Franco non aveva detto, nemmeno di sfuggita, una cosa che poteva suonare: dato che siamo su un portale piuttosto bene inserito nel sistema capitalistico italiano, sarebbe bene evitare temi politici di un certo tipo. Nemmeno ha detto: se scrivi un post su certi argomenti, anche se lo scrivi benissimo, anche lo fai con una prosa ispiratissima, io comunque non te lo metto in home page a causa di motivazioni extraletterarie.
    Con lo spirito provocatorio di cui ho parlato, ho scritto il post sulla rivoluzione. E' scritto bene? A me sembra di sì. Ci sono termini volgari che offendono le brave figliole che vanno a messa? Assolutamente no. C'è ironia? In alcuni passaggi mi sembra di sì. E' lungo? Be', non si può scrivere un post sulla rivoluzione sui bigliettini dei Baci Perugina, in tutti i casi avrei potuto spezzettarlo in due o tre puntate se necessario. Può interessare un sufficiente numero di persone? A me sembra di sì, specie in questi tempi agitati che ci troviamo a vivere. Viola qualche legge, ha un contenuto illecito o illegale? Assolutamente no. Mi risulta che la Costituzione Italiana difenda la libera manifestazione delle idee e si opponga alla censura. E in ogni modo il mio post non incita nessuno a fare la rivoluzione, spiega solo quali sono gli ingredienti sociali che portano a determinate azioni politiche. Tra l'altro scrivere un post sulla rivoluzione non significa che la vuoi fare, così come scrivere un post sul matrimonio non significa che ti vuoi sposare.
    Ho messo alla fine l'argomento pià decisivo. Un post siffatto poteva offendere la sensibilità di qualche lettore da home page? Be', quando qualcuno mi dimostrerà - con prove chiare e incontrovertibili - che il lettore medio dovrebbe essere più offeso da un post sulla rivoluzione che da un articolo con i consigli dei Laboraitore Garnier su come conservare l'abbronzatura con la supercazzola allo jojoba... prometto che chiederò pubblicamente scusa al mondo per la mia superficialità e il mio pressapochismo esistenziale.
    postato da Mio Capitano il 19/09/2007 11:19

    in effetti un po' lunghetto da leggere
    mi son persa dopo la matriciana pure io :D
    embè? a quest'ora che vuoi? la fame si fa sentì
    anzi vado a pappa :D
    ciao ciao
    postato da jolinne il 19/09/2007 13:26

    non trovo il link di monica
    monicaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
    non ti trovo piu'
    doveseiiiiiiiiiiiiiii?
    postato da Angie il 19/09/2007 13:34

    Per Angie: ti ho lasciato il link nel tuo blog.
    Scusa Cap., comunicazione di servizio.
    postato da cleide il 19/09/2007 13:53

    jolinne, prometto che ti scriverò dei supersintetici post sul corretto maquillage per soprano da messa e che ti darò qualche ottima, e sintetica, dritta sul look da parrocchiano-rock che spopola in questi mesi. Buona pappa a te e spero che tu stia bene.
    postato da mio cap il 19/09/2007 14:30

    Mio Capitano spero tu mi perdonerai per non aver letto il tuo post ma è tanto lungo ed io non ho molto tempo! Prometto però che appena posso ti leggo e ti dico la mia.
    Un abbraccio fortissimissimo dal vento
    postato da vento il 19/09/2007 17:04

    Questo articolo (potrei sbagliarmi) sembra a tema col V-Day, visto il precedente.
    Ma quale armi (mi ricorda Mazza del TG2)...
    Ma quale gruppo ristretto (300.000)...
    Ma quale "il terrore corre sul filo" (dell'ADSL)...
    La cosa veramente da dittatura (di destra o sinistra che sia) in Italia è il giornalismo, siamo arrivati alla Pravda, su questo Grillo ha ragione...
    ...e quanto al giornalismo, tutto è linkato nel mio blog.
    Ciao
    postato da Lian Dyer il 30/09/2007 12:57

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