domenica 2 aprile 2006

Vita da star


Le stelle sono forse i soli oggetti astrali che attraversano fasi evolutive che richiamano alla mente la vita. Dopo il primo momento di aggregazione della materia, le forze gravitazionali fanno sì che a un tratto si “accenda la luce” e l’avventura cominci. Qualsiasi stella attraversa una sequenza principale, quella in cui irradia luce ed energia, che si interrompe dopo un tempo variabile a seconda dei casi in seguito a eventi sempre catastrofici e spettacolari. A quel punto, seguendo modalità diverse il corpo astrale si spegne e si raffredda sempre di più. Se la sequenza principale della stella può richiamare alla mente l’idea della vita, la fase dello spegnimento fa pensare senza dubbio alla morte. Nessuna stella morta (spenta) può tornare alla vita (e di conseguenza alla luce e ai fenomeni nucleari che la producono) se non assume nuova materia modificando il proprio equilibrio gravitazionale e la propria riserva di combustile nucleare.

Ma se, usando un linguaggio un po’ libero ma suggestivo, una stella nasce, vive e muore, quanto è lunga quella vita? E’ forse un’esistenza che ha una durata uguale per ogni singolo corpo astrale?
La risposta è che non tutte le stelle hanno una permanenza nella sequenza principale uguale. Come gli uomini, alcuni di quei corpi celesti muoiono quando per così dire sono ancora nella culla (si parla comunque di tempi astronomici), altri arrivano a essere così longevi da sembrare immortali.
La vita di una stella e dunque la sua capacità di irraggiare luce ed energia è data dal combustibile nucleare di cui è dotata (atomi di idrogeno compressi dall’immensa pressione gravitazionale vigente all’interno di quei macroscopici corpi celesti). Quando la stella ha consumato la maggior parte di quel combustibile - cioè quando le esplosioni nucleari tipiche del nucleo stellare non riusciranno più a controbilanciare la pressione immane proveniente dalla materia attratta verso il centro gravitazionale - l’avventura celeste giunge alla fine.

L’idea che ci si può fare, dato che abbiamo parlato di carburante, è che il tipo di astro in questione possa “funzionare” più a lungo se ha una riserva di carburante più grande di un’astro simile (così come un’automobile rimane attiva più o meno a lungo a seconda che abbia il serbatoio pieno o sia in riserva).
Una stella che abbia più carburante, cioè più atomi di idrogeno da bruciare nelle combustioni del caldissimo nucleo, è una stella più grande: tutti i corpi di questa natura sono composti in massima parte da idrogeno e se hai una massa più grande significa che disponi di più riserve di idrogeno. Quindi una stella con massa maggiore dovrebbe anche avere una durata di “vita” maggiore.
Purtroppo è sbagliato. Perché, pur essendo vero che stelle con massa maggiore hanno più riserve di idrogeno da bruciare nelle combustioni nucleari, è anche vero che esse per una combinazione di maggiore gravità e pressione consumano l’idrogeno con un ritmo molto superiore alle loro pur grandi dimensioni.
C’è l’esempio di una stella di classe spettrale O5 (le classi spettrali sono un metodo utilizzato dagli astronomi per catalogare le stelle in rapporto alla loro temperatura). Essa pur avendo una massa solo 32 volte superiore al nostro Sole consuma idrogeno con un ritmo fino a 10 mila volte superiore (ciò è dovuto al fatto che qui la temperatura interna può raggiungere i 100 milioni di gradi contro i soli 15 del nostro Sole, accelerando quindi di gran lunga i fenomeni di fusione nucleare). Ne consegue che stelle di questa natura (oggetti molto rari, perché nell’universo vige la regola che il piccolo è molto più diffuso del grande) hanno una vita, una permanenza nella sequenza principale di solo un milione di anni… Il nostro Sole al contrario irradierà luce per almeno dieci miliardi di anni.

All’opposto una stella della classe spettrale M5 (massiccia solo un quinto del nostro Sole) consumerà così lentamente il suo combustibile nucleare che la sua esistenza può calcolarsi intorno al valore di 200 miliardi di anni. Di conseguenza nessuna stella delle classi spettrali K o M, le quali costituiscono l’87 per cento del totale, ha avuto la possibilità di consumare il suo combustibile nucleare nei circa 15 miliardi di anni che ci dividono dal big bang.
Ci sarebbe da aggiungere che il canto del cigno delle stelle, il momento che precede l’inizio della loro fine in quanto oggetti luminosi, è sempre catastrofico e in qualche caso (vedi le esplosioni inaudite delle supernovae) apocalittico. Ma questo potrebbe essere materia di un successivo post.

1 commento:

  1. uaooo....e qui voglio essere la prima :D leggo dopo ,però bacett:***
    postato da viola ke...stelle dopo la gita???? il 02/04/2006 22:50

    uh! ripassino di geografia fisica... già.... chi è destinato a fare la stella di luce propria e chi il pianeta di luce riflessa.... buona settimana a te
    postato da ivy phoenix il 03/04/2006 00:45

    'mmazza se sapete affossare un povero blogghista. Escludo che sia un ripassino di geografica fisica. E' un post. Come tutti i post può piacere o non piacere, interessare o non interessare, ma non è un ripassino. Baci a tutte le latitudini. :-)
    postato da penultimo il 03/04/2006 01:11

    Bel post! molto chiaro: potresti essere un ottimo divulgatore scientifico. Continuando sulla falsariga del parallelo fra le stelle e gli uomini, possiamo aggiungere che esistono anche innumerevoli stelle mancate (e come per la popolazione umana, sono molte di più delle stelle vere). Sono i pianeti supermassicci (Giove ne è un esempio)i quali, nonstante la loro enorme massa, non raggiungono il punto critico tale da realizzare nel loro nucleo valori di temperatura e di pressione sufficienti ad innescare i processi di fusione nucleare che permettono la nascita della stella. Alcuni di questi pianeti giganti - o stelle mancante - sono state individuati e si calcola che siano in numero molto superiore delle già innumerevoli stelle. Comunque nessuna paura: Giove è veramente troppo "piccolo" per poter arrivare al punto critico che lo trasformerebbe in stella; non rischiamo di trovarci abbrustoliti da due soli! Un caro saluto
    postato da luca il 03/04/2006 02:14

    E bravo Penultimo! Detto fatto! Ho sempre subito il fascino di ciò che succede nell'universo! Ma anche viste da quaggiù, le stelle, non sono niente male. Non so che tempo c'è stasera a Napoli, qui a Roma è tutto sereno e il cielo è uno spettacolo. Dopo cena sono stata mezz'ora col naso all'insù, è la prima nottata serena che mi gusto quest'anno... Sta arrivando l'estate!
    postato da Simona il 03/04/2006 02:58

    come dire, chi più ne ha più ne mette. pensa che a me piace credere che quando si spegne una vita quaggù si accende una stella lassù. non so come metterla con le stelle che muoiono... ole /.)
    postato da sally brown il 03/04/2006 12:29

    Oggi pare essere uma giornata disastrosa per i collegamenti al blog. Approfitto di questa occasione per alcune rilfessioni. Prima di tutto ho ammirato moltissimop Isaac Asimov come divulgatore scientifico come ho già detto. Anche se Asimov è noto molto di più per essere uno scrittore di fantascienza (l'inventore del ciclo del medioevo galattico), io l'ho sempre considerato superiore nella sua veste di divulgatore scientifico. Dello scrittore di origine russa mi piaceva la potenza della parola, il fatto che sapesse passare con la massima disinvoltura da un epico tono scientifico (in cui ad esempio usava proposizioni che suonavano come, è un esempio: "Le leggi fisiche che governano le interazioni della materia...") a un tono amichevole in cui era capace di fare esempi chiari anche all'uomo della strada. Inoltre quando ti incamminavi con lui nel complesso mondo dell'astrofisica sentivi di avere una guida sicura che non perdeva mai l'orientamente anche quando eri più che certo di essere capitato in un mondo di pazzi. Per viola Aspetto le tue note quali che siano. Spero che tu abbia fatto una bella gita. Per Luca Giove in effetti ha un fascino straordinario nella sua qualità di stella mancata. Grazie per i complimenti. Per simona Non mi capita spesso di rimanermene con il naso all'insù a rimirare le stelle. Lo farei se ce ne fosse qualcuna fulgida come devi essere tu (e vai!) A sally brown Associare pensieri romantici alle stelle è un impulso insopprimibile. Credo che non ci sia niente di più romantico di una stella nel pieno della sua vita tempestosa. Forse un giorno riuscirò a esprimere un desiderio guardando una stella cadente.
    postato da penultimo il 03/04/2006 16:52

    ...Difatti, quando leviamo lo sguardo alle celesti plaghe del vasto mondo, lassù, e all'etere trapunto di stelle fulgenti, e il pensiero si volge ai corsi del sole e della luna, allora, contro i petti oppressi da altri mali comincia a ergere il capo ridesto anche quell'angoscioso pensiero, che non ci sia per caso su di noi un immenso potere di dèi, che con vario movimento volga gli astri splendenti. Ignorando le cause, infatti, la mente è assillata dal dubbio se mai ci sia stata un'origine primigenia del mondo e, insieme, se ci sia un termine fino al quale le mura del mondo possano sopportare questo travaglio di moto affannoso, oppure, dotate di eterna esistenza dal volere divino, possano, volando per un tratto ininterrotto di tempo, disprezzare le possenti forze di un'età immensa... (Lucrezio, De rerum natura). Bacio. Filo rosso.
    postato da filo rosso il 03/04/2006 21:28

    Ciao penultimo..é tutto il giorno che provo a scrivere un commento non c'è stato verso...Ora mi sono dimenticata cosa volevo dirti.A questo punto ti lascio un saluto e un bacio.Anne
    postato da Anne il 04/04/2006 00:53

    Appello avete avuto pure voi problemi nella navigazione nel blog oggi? O è successo solo a me?
    postato da penultimo il 04/04/2006 01:03

    Ciao.Oggi è stato impossibile conettermi ai blog e aprire le pagine.Appena scritto il commento spariva e diceva impossibile visualizare la pagina.Poi mi sono rotta..Pensavo fosse il mio pc visto che ho cambiato da 4 MB a 640 kb ma stasera va un pò meglio.Buona notte.Anne
    postato da Anne il 04/04/2006 01:28

    ieri ho avuto un sacco di problemi con la connessione a tiscali.blog però oggi sembra andare decisamente meglio! Parlando di stelle,ma non in modo così specifico, posso raccontarti che quando imbarcavo sulla nave dove il mio lui lavorava,spesso succedeva che nelle sue ore di guardia,anche di notte io salissi in plancia di comando a fargli compagnia...le ore lunghe e buie della notte sembravano non trascorrere mai e allora uscivamo,quando il tempo lo permetteva,sulle "alette" del ponte a guardare il cielo e a cercare qualche costellazione... Il cielo nero con quella miriade di puntini luminosi faceva da volta al mare,e in quel momento sentivo tutta la grandiosità dell'infinito...uno spettacolo indimenticabile!
    postato da elle il 04/04/2006 10:59

    per elle Che bella cosa romantica, guardare le stelle duranti i quarti di guardia del tuo lui, fa molto Titanic. Suggestivo il tuo richiamo alle alette del ponte, che non so cosa diavolo siano, ma hanno l'aspetto di essere un posto dove gli innamorati ci vanno a nozze. :-)
    postato da penultimo il 04/04/2006 12:15

    le "alette" ( e non so se è il termine italiano o fa parte di un gergo marinaresco) sono la parte scoperta a destra e a sinistra della plancia sul ponte di comando...luogo insolito,ma se sei insieme alla persona giusta può essere veramente romantico,ma ti prego,titanic no! E'un film che se anche avesse rappresentato una storia più lieta non mi sarebbe piaciuto comunque!
    postato da elle il 04/04/2006 13:30

    le "alette" ( e non so se è il termine italiano o fa parte di un gergo marinaresco) sono la parte scoperta a destra e a sinistra della plancia,sul ponte di comando...luogo insolito,ma se sei insieme alla persona giusta può essere veramente romantico,ma ti prego,titanic no! E'un film che se anche avesse rappresentato una storia più lieta non mi sarebbe piaciuto comunque!
    postato da elle il 04/04/2006 13:30

    sono riuscita ora a perdermi fra le tue stelle... stelle che mi affascinano nelle notti d'estate, magari in alta montagna, dove non c'è luce artificiale, splendono e sembrano ancora più grandi. il paragone con la vita mi piace per quell'energia che c'è anche dentro di noi e, con l'avvicinarsi della morte, piano piano si spegne... negli esseri umani la fine non si può forse dire apocalittica (anche se può causare disorientamento e senso di vuoto in chi resta). la mia stella preferita: venere :-) in inverno mi alzo che è ancora notte ed è lì sola, fra due montagne, a sud. la sera splende a ovest, sulla corona montagnosa in fondo alla valle, bella più che mai. beh, aspetto il tuo post sulle supernovae.... tra l'altro, giro gli occhi e sulla sinistra vedo di essere stata inserita tra la gente simpatica.... che onore ;-) notte!
    postato da sempreio il 06/04/2006 00:56

    RispondiElimina