N.d.R. Chiedesi aiuto e collaborazione per aumentare il numero delle voci presenti nel dizionario. I suggeritori si guadagneranno la riconoscenza imperitura dell’autore del post.
Azz. Voce importata dal dialetto napoletano. Usata per manifestare fiorito stupore, partecipazione umana o semplicemente come intercalare. Da usare, insieme con altri termini regionali, per rafforzare la base linguistica del linguaggio da chat. Il numero delle zeta pare collegato direttamente all’efficacia dell’espressione. V. DIALETTO ROMANESCO
Dialetto romanesco. Parlata locale che costituisce il fondamento espressivo di ogni chattatore o aspirante tale, non esclusi i nativi di Courmayeur o di Motta di Livenza (e perfino degli iscritti e dei militanti della Lega Nord). Ancora sconosciuta la causa originaria dell’uso. Recenti studi antropologici proverebbero che il dialetto romanesco da chat è percepito come segno di distinzione linguistica e sintomo certo di vivacità mentale. Si notino le forme “Eusapia71 ha vissuto una delusione d’amore, poverina, è sconvolta” e “Eusapia71 se l’è preso a pecora, nun se dà pace, ce rimasta de bestia”. Qualsiasi chattatore degno di nota sceglierà la seconda espressione valutandola come più incisiva e perspicace.
Eheheheheh. Risatina onomatopeica. Molto più diffusa della forma ahahahahah o aaaahhhhh. Conosciuta anche nella forma eeeeeeeeehhhhhhh (che ha pure valenza di ghigno pseudofurbesco). Suono che conferisce a chi lo digita una strana e inspiegabile fiducia nel suo senso dell’umorismo.
Emoticons. Piccole icone espressive da scambiarsi in special modo durante conversazioni private (V. PVT). Sono patrimonio prioritario anche se non esclusivo delle conversatrici virtuali e contengono una vaga promessa di ricompense sentimentali future. Favoriscono emozioni leggiadre e desideri di sinceri contatti umani. Molto usata la delicata emoticons a forma di sole che sorride, da usare specie dopo espressioni quali: “Nun ce sta a provà cumme’…. a frocioooo….. xkè te taglio l’involtino e lo ammocco a sto stronzo de cane”.
Galateo. Norme di buona condotta da osservare in chat. Assolutamente da evitare il maiuscolo o le espressioni sconce nella room (vedere voce analoga). Malvisti anche gli annunci di orge da attuare con le native toscane non oltre la regione aretina o con le campane del solo territorio vesuviano. Gradito il saluto all’entrata in room. Mentre paiono non suscitare alcun fastidio o reprimenda le interminabili conversazioni di gruppo aventi come argomento di discussione il nulla.
Lettera finale. Di estrema importanza per determinare l’enfasi della comunicazione. Tutte le lettere finali di qualsiasi parola o frase sono passibili di prolungamento. Si veda il tipo “Qualcunaaaaaa deeeee Pontecchio a Mareeeeeeee???????”
Minchia. Modo di dire del dialetto siciliano usato in concomitanza con il supporto romanesco per aumentare l’effetto di esclamazioni o esortazioni (Ma che minchia stai a dì, a ‘mbranato?)
Na. Meglio naaaaaa. Meglio ancora naaah-haaaa. Sostituisce il no. Importato direttamente da “Quelli della notte”. Il valore positivo di questo vocabolo risulta essere seeeeeee (gradito ma non obbligatorio il prolungamento della lettera finale)
Nn. Sta per “non” vocabolo rappresentativo del vasto patrimonio di espressioni sinottiche adoperate nella conversazione virtuale. Termine molto in voga anche se generatore di esiguo risparmio linguistico. Pare che la tendenza alla sintesi in chat sia dovuta ai primi tempi di internet, in cui computer e connessioni remote erano molto lenti, e molto meno diffuse di adesso le connessioni flat. L’uso (o l’abuso per alcuni) è rimasto anche dopo le mutate condizioni tecnologiche Altre forme conosciute di parole abbreviate: cmq per comunque, x per per, k per ch. Molto usata - non solo dai tredicenni con problemi affettivi con la mamma che si rifiuta di comprargli il cagnolino con la scusa della cacca sul divano - la forma xké in luogo di perché.
Ops, leggero segno di sorpresa. Uno dei pochi vezzi della chat che pare non integrarsi con dialetti e pose da bullo che la fanno da padrone.
Ok. Conosciuta voce americanizzata. Da usare solo in caso di odii potenti e duraturi. Un Ok ben rilasciato ha la capacità di uccidere all’istante il tuo interlocutore virtuale, specie dopo che lui ti ha fatto una lunga e esaustiva narrazione delle sue pene amorose o del punto morto a cui è arrivata la sua tormentata esistenza su questa terra.
Pvt. Sta per “privato” o per “conversazione privata”. Luogo della chat in cui si espletano rapporti umani volti principalmente alla procreazione. Strumento non ancora funzionante al tempo del Cinema dell’Incomunicabilità, ma che pare diretta derivazione di quel movimento culturale. V. ROOM
Punteggiatura. Uno dei campi in cui il neolinguaggio virtuale ha portato più e più fecondi risultati. Il primo effetto visibile del nuovo modo di comunicare è il recupero in grande stile del punto esclamativo. Quasi ogni chattista considera grande merito quello di rilasciare due, meglio se quattro o cinque, punti esclamativi in ogni frase. Sorte simile, anche se lievemente meno fortunata, ha rivelato il punto interrogativo, da usare anche da solo (?) in luogo della proposizione “Ma che cazzo stai a dì?”. I puntini sospensivi sono passati dai canonici tre delle origini agli attuali quattro, cinque, sei o a numeri enormemente superiori. In alcuni digitatori, virtuali, essi hanno del tutto sostituito il punto fermo a fine frase. Riguardo al punto e virgola, pare che ne sia stato avvistato uno nel settembre del 2003 in una chat denominata “amatori del barolo e della bernarda”. E’ ancora aperta al diatriba se esso sia da attribuire a un errore di digitazione dovuto a libagioni ad alto tasso alcolico.
Room. Luogo in cui si espletano conversazioni di gruppo che sviscerano fondamentali e elevati aspetti della vita. Ecco un tipico scambio di battute che si attua in questi luoghi: A esordisce con qualcosa tipo “Me sto a magnà l’insalata coe pummarole veraci, che goduriaaaaa”. B replica più o meno “A ‘nfame……. te possi ‘ngozzààààà, io c’ho solo er tonno” e C soggiunge “Avete visto ke mazzzz Valeron_??????? “ D pensa che sia utile per le sorti del mondo rilasciare un commento che fa più o meno così “Uhmmmm, !!!!!!!!” Infine E dichiara all’attentissimo uditorio della room: “Nun me state a parlà de magnà…………. so kiatta come na porka e sabato me sposoooooooooo”. E chiaramente via così per “nartro par de oreeee………”.
Smaaack. Suono onomatopeico del bacio. Molto usato dalle fanciulle ultracinquantenni per ricompensare corteggiatori sessagenari per elogi assolutamente infondati e perfino ridicoli.
Uaaazzz uaaazzz. Suono onomatopeico che indica la sghignazzata, crassa e compiaciuta, del medio fruitore da chat. Da non confondersi con il somigliante azzzz (V. voce in oggetto)
Wow. Nessun commento. Si consigliano subitanee fughe dagli adoperatori di questo termine.
In attesa di integrazioni future, sentitamente l’autore ringrazia.
Dizionario ragionato del blog
Azz. Voce importata dal dialetto napoletano. Usata per manifestare fiorito stupore, partecipazione umana o semplicemente come intercalare. Da usare, insieme con altri termini regionali, per rafforzare la base linguistica del linguaggio da chat. Il numero delle zeta pare collegato direttamente all’efficacia dell’espressione. V. DIALETTO ROMANESCO
Dialetto romanesco. Parlata locale che costituisce il fondamento espressivo di ogni chattatore o aspirante tale, non esclusi i nativi di Courmayeur o di Motta di Livenza (e perfino degli iscritti e dei militanti della Lega Nord). Ancora sconosciuta la causa originaria dell’uso. Recenti studi antropologici proverebbero che il dialetto romanesco da chat è percepito come segno di distinzione linguistica e sintomo certo di vivacità mentale. Si notino le forme “Eusapia71 ha vissuto una delusione d’amore, poverina, è sconvolta” e “Eusapia71 se l’è preso a pecora, nun se dà pace, ce rimasta de bestia”. Qualsiasi chattatore degno di nota sceglierà la seconda espressione valutandola come più incisiva e perspicace.
Eheheheheh. Risatina onomatopeica. Molto più diffusa della forma ahahahahah o aaaahhhhh. Conosciuta anche nella forma eeeeeeeeehhhhhhh (che ha pure valenza di ghigno pseudofurbesco). Suono che conferisce a chi lo digita una strana e inspiegabile fiducia nel suo senso dell’umorismo.
Emoticons. Piccole icone espressive da scambiarsi in special modo durante conversazioni private (V. PVT). Sono patrimonio prioritario anche se non esclusivo delle conversatrici virtuali e contengono una vaga promessa di ricompense sentimentali future. Favoriscono emozioni leggiadre e desideri di sinceri contatti umani. Molto usata la delicata emoticons a forma di sole che sorride, da usare specie dopo espressioni quali: “Nun ce sta a provà cumme’…. a frocioooo….. xkè te taglio l’involtino e lo ammocco a sto stronzo de cane”.
Galateo. Norme di buona condotta da osservare in chat. Assolutamente da evitare il maiuscolo o le espressioni sconce nella room (vedere voce analoga). Malvisti anche gli annunci di orge da attuare con le native toscane non oltre la regione aretina o con le campane del solo territorio vesuviano. Gradito il saluto all’entrata in room. Mentre paiono non suscitare alcun fastidio o reprimenda le interminabili conversazioni di gruppo aventi come argomento di discussione il nulla.
Lettera finale. Di estrema importanza per determinare l’enfasi della comunicazione. Tutte le lettere finali di qualsiasi parola o frase sono passibili di prolungamento. Si veda il tipo “Qualcunaaaaaa deeeee Pontecchio a Mareeeeeeee???????”
Minchia. Modo di dire del dialetto siciliano usato in concomitanza con il supporto romanesco per aumentare l’effetto di esclamazioni o esortazioni (Ma che minchia stai a dì, a ‘mbranato?)
Na. Meglio naaaaaa. Meglio ancora naaah-haaaa. Sostituisce il no. Importato direttamente da “Quelli della notte”. Il valore positivo di questo vocabolo risulta essere seeeeeee (gradito ma non obbligatorio il prolungamento della lettera finale)
Nn. Sta per “non” vocabolo rappresentativo del vasto patrimonio di espressioni sinottiche adoperate nella conversazione virtuale. Termine molto in voga anche se generatore di esiguo risparmio linguistico. Pare che la tendenza alla sintesi in chat sia dovuta ai primi tempi di internet, in cui computer e connessioni remote erano molto lenti, e molto meno diffuse di adesso le connessioni flat. L’uso (o l’abuso per alcuni) è rimasto anche dopo le mutate condizioni tecnologiche Altre forme conosciute di parole abbreviate: cmq per comunque, x per per, k per ch. Molto usata - non solo dai tredicenni con problemi affettivi con la mamma che si rifiuta di comprargli il cagnolino con la scusa della cacca sul divano - la forma xké in luogo di perché.
Ops, leggero segno di sorpresa. Uno dei pochi vezzi della chat che pare non integrarsi con dialetti e pose da bullo che la fanno da padrone.
Ok. Conosciuta voce americanizzata. Da usare solo in caso di odii potenti e duraturi. Un Ok ben rilasciato ha la capacità di uccidere all’istante il tuo interlocutore virtuale, specie dopo che lui ti ha fatto una lunga e esaustiva narrazione delle sue pene amorose o del punto morto a cui è arrivata la sua tormentata esistenza su questa terra.
Pvt. Sta per “privato” o per “conversazione privata”. Luogo della chat in cui si espletano rapporti umani volti principalmente alla procreazione. Strumento non ancora funzionante al tempo del Cinema dell’Incomunicabilità, ma che pare diretta derivazione di quel movimento culturale. V. ROOM
Punteggiatura. Uno dei campi in cui il neolinguaggio virtuale ha portato più e più fecondi risultati. Il primo effetto visibile del nuovo modo di comunicare è il recupero in grande stile del punto esclamativo. Quasi ogni chattista considera grande merito quello di rilasciare due, meglio se quattro o cinque, punti esclamativi in ogni frase. Sorte simile, anche se lievemente meno fortunata, ha rivelato il punto interrogativo, da usare anche da solo (?) in luogo della proposizione “Ma che cazzo stai a dì?”. I puntini sospensivi sono passati dai canonici tre delle origini agli attuali quattro, cinque, sei o a numeri enormemente superiori. In alcuni digitatori, virtuali, essi hanno del tutto sostituito il punto fermo a fine frase. Riguardo al punto e virgola, pare che ne sia stato avvistato uno nel settembre del 2003 in una chat denominata “amatori del barolo e della bernarda”. E’ ancora aperta al diatriba se esso sia da attribuire a un errore di digitazione dovuto a libagioni ad alto tasso alcolico.
Room. Luogo in cui si espletano conversazioni di gruppo che sviscerano fondamentali e elevati aspetti della vita. Ecco un tipico scambio di battute che si attua in questi luoghi: A esordisce con qualcosa tipo “Me sto a magnà l’insalata coe pummarole veraci, che goduriaaaaa”. B replica più o meno “A ‘nfame……. te possi ‘ngozzààààà, io c’ho solo er tonno” e C soggiunge “Avete visto ke mazzzz Valeron_??????? “ D pensa che sia utile per le sorti del mondo rilasciare un commento che fa più o meno così “Uhmmmm, !!!!!!!!” Infine E dichiara all’attentissimo uditorio della room: “Nun me state a parlà de magnà…………. so kiatta come na porka e sabato me sposoooooooooo”. E chiaramente via così per “nartro par de oreeee………”.
Smaaack. Suono onomatopeico del bacio. Molto usato dalle fanciulle ultracinquantenni per ricompensare corteggiatori sessagenari per elogi assolutamente infondati e perfino ridicoli.
Uaaazzz uaaazzz. Suono onomatopeico che indica la sghignazzata, crassa e compiaciuta, del medio fruitore da chat. Da non confondersi con il somigliante azzzz (V. voce in oggetto)
Wow. Nessun commento. Si consigliano subitanee fughe dagli adoperatori di questo termine.
In attesa di integrazioni future, sentitamente l’autore ringrazia.
Dizionario ragionato del blog
UhaUhaUhaUhaUha!!! questa è la sghignazzata per me e molti miei amici.
RispondiEliminaCiao
PS la parola da inserire è COARTA, quasi COATTA ;-)
postato da Timo il 17/03/2008 13:21
BOH MA KOSE STO SITO :?
postato da MIMI il 10/09/2006 17:42
Eheheheheheh, questo post m'è proprio piaciuto. Me sò fatto una grassa risata. Minchia, poi chissà perchè lo trovo vero... ... ... ... Azz
postato da Gi il 17/02/2006 02:38
e non dimentichiamo che uazzzz uazzzz era il modo di ridere di cattivik......
postato da ivy phoenix il 11/02/2006 19:36
Ahò me piace'na cifra,'sto post è da sturbo intellettuale di sinistra,e che ce voi fà,mica so'tutti perfetti.Te saluto old boy e te regalo pure un bel sole,tiè;)Nenè
postato da falivenes il 07/02/2006 23:15
Simpatico ed utile questo vocabolario!
postato da ariolante il 03/02/2006 12:50
Uaaazzz uaaazzz ..... !!!!!!!
postato da la strana G. il 03/02/2006 12:26
ma che adulatove..cavo mi lusinghi...
postato da pviscilla il 03/02/2006 11:42
ehhehehe simpaticissimo, ciao
postato da roby il 03/02/2006 11:23
cavissimo buongiovno..cevto che sono femminile..sono una signova chic e di classe non una buzzuvva ..io...:)
postato da pviscilla il 03/02/2006 11:07
Fantastico. Mi sono fatta delle sane risate. Tornerò. .........Ciiiaaaaoooooooooooooo!!!!!!!!!!!! (Scusa, non ho resistito)
postato da crasi il 03/02/2006 00:09