
L’amica Sibilla mi ha tirato questa coltellata a tradimento della catena di Sant’Antonio. Pensavo che mi sarei annoiato a rispondere ai quesiti, ma almeno in qualche caso ciò non è successo.
1. Cose che vorrei fare prima di morire. Vorrei fare un ballo senza pestare troppo i piedi alla mia partner.
2. Cose che non so fare.
Nuotare.
Ballare.
Portare l’auto.
Fumare.
Rispondere in modo brillante a domande non brillantissime.
3. Cose che non mi piacciono nella persona che amo.
Passo la palla.
4. Cose che dico spesso.
Oso o oserei dire, o anche starei o staremmo per dire.
Gesù Cristo (detto o tentato di dire nel tono di Robert Shaw, il cacciatore di pescicani finito divorato nello Squalo di Spielberg).
Il prigioniero di Zenda. Lo dico quando mi sento incastrato in una cupa situazione senza via di uscita (tratto dal conosciuto film, in effetti i film sull’argomento sono almeno quattro o cinque, io ne ricordo uno con Stewart Granger e uno con Peter Sellers; è possibile che io abbia visto pure quello con Douglas Fairbanks junior, ma non ne sono sicuro).
Vuolsi così colà dove si puote, specificando sempre che l’ha detto Sandro Mazzola dopo una partita che l’Inter aveva dominato sul campo ma perso nel risultato.
Chi comanda qui, chi è il capo assoluto tra noi? Rivolto ai miei nipoti, con loro che alzano la mano e rispondono “Io”.
Preso dalla fame. Detto di persona che stringe una relazione sentimentale con un partner palesemente al di sotto delle sue logiche aspettative.
5. Libri che mi hanno colpito.
Guerra e pace. Mi avevano sempre parlato con angoscia di Tolstoj, con i lettori più valorosi che avevano ammesso candidi di aver ammainato bandiera bianca al secondo o terzo libro del romanzo. Quando lo lessi lo trovai affascinante e per niente noioso. Splendida la teoria che le vittorie di Napoleone fossero dovute a fattori fortuiti o comunque estranei alla sua capacità di condottiero.
Texas, di James Michener. Probabilmente il più ponderoso romanzo in assoluto che posseggo. Pur essendo scritto in caratteri piccolissimi e in righe fitte supera le 1100 pagine, che sarebbero quasi il doppio se il libro fosse stampato in maniera estensiva. La saga del Texas dagli indiani ai tempi moderni, ricca di atti eroici e avventure in un mondo che sembra essere tuo.
L’invasione degli ultracorpi. Fulminante romanzo di fantascienza. Gli alieni invadono la terra sostituendosi agli umani. Ricordo che lo lessi tutto d’un fiato sul letto a testa in giù con il libro sul pavimento. Il titolo che cito appartiene al film di Don Siegel. Quello del romanzo era molto meno efficace.
L’orologio di Pandora. Breve Introduzione per parlare di questo libro. Ho letto molti manuali di scrittura creativa e mi sono dedicato alla narrativa per parecchi anni. In linea teorica (solo teorica) so tutto di come si scrive un romanzo. Quando ne leggo uno noto subito i pregi e i difetti, le debolezze e le ingenuità, anche se il romanzo è scritto da un mostro della letteratura. Quando lessi questo poco ambizioso thriller (c’è un’epidemia letale a bordo di un aereo) mi sorprendevo a non trovare errori. Era tutto scritto come si doveva. Rimasi affascinato come quando si vede un’elegante costruzione, con i dettagli ben rifiniti, un castello di carta o di sabbia tirato su da un artigiano valente e coscienzioso. Detto ciò, non credo che si tratti di un romanzo capolavoro.
La vasca di Archimede di Piero Angela, letto almeno dieci volte da cima a fondo. A quell’epoca ero un fan di Angela e gli scrissi pure qualche lettera alla Rai.
6. Film che amo e rivedrei in continuazione.
Il padrino. Niente da dire. Un film perfetto se mai ne fu girato uno. Ha circa trentacinque anni e sembra girato ieri. L’ho visto innumerevoli volte e innumerevoli volte ho letto il romanzo di Mario Puzo da cui è stato tratto. Brando unico. In genere quando si parla di un film che debba sintetizzare il cinema in tutto quello che c’è di buono e di cattivo di quest’arte si cita Via col vento. Io ho sempre pensato che la citazione dovesse andare al Padrino.
Balla coi lupi e in genere i film con grandi scenari. Amo i film con grandi paesaggi, dove la vista spazia sull’orizzonte lontano, dove il mondo pare tuo. Ho amato per questo motivo pure Il signore degli anelli.
Il pianista. Trovo che sia il più bel film sull’Olocausto. Senza un briciolo di retorica.
L’uomo venuto dall’impossibile. Storia di fantascienza. Lo scrittore H. G. Wells usa la macchina del tempo per seguire Jack lo Squartatore che giunge ai nostri giorni (era il 1979) per fare stragi. Grande originalità, colpi di scena e una storia d’amore come poche volte si vedono al cinema.
7. Persone a cui passo questo post.
Nessuna, mica voglio il male altrui. :-)
Chi identificherà è il personaggio ritratto nell’immagine si assicurerà ricchi premi e cotillon.